Comunismo - Scintilla Rossa

Partito Comunista Svizzero

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view post Posted on 19/2/2024, 11:55
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www.resistenze.org/sito/te/pe/mc/pemcob08-026730.htm

23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

20-22/10/2023, Izmir (Smirne),Turchia

Sul tema: Le battaglie politiche e ideologiche per affrontare i capitalisti e l'imperialismo. I compiti dei comunisti di informare e mobilitare la classe operaia, i giovani, le donne e gli intellettuali nella lotta contro lo sfruttamento, l'oppressione, le menzogne imperialiste e il revisionismo storico; per i diritti sociali e democratici dei lavoratori e dei popoli; contro il militarismo e la guerra, per la pace e il socialismo.

* * *

Cari delegati dei partiti comunisti e operai,
Cari compagni,

Il Partito Comunista Svizzero è molto onorato di partecipare per la prima volta al 23° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai qui in Turchia, dopo essere stato accettato lo scorso anno a Cuba.

Il nostro partito è stato fondato nel settembre 2002 da giovani militanti che hanno preso atto della necessità di un partito comunista rivoluzionario e marxista in Svizzera. In realtà, il partito comunista era stato vietato dal governo svizzero nel 1940 e non era mai stato ricostituito realmente. A distanza di 62 anni, dunque, ci siamo assunti la responsabilità di ricostruire il Partito Comunista Svizzero. E oggi rientriamo orgogliosamente a far parte del movimento comunista internazionale.

Siamo un partito piccolo, ma con un'esperienza politica preziosa ormai ventennale. Abbiamo appreso il valore teorico e pratico del marxismo-leninismo, approfondendone la comprensione. Il nostro partito ha scontato la difficoltà di dover ripartire da zero, facendo fronte al revisionismo e al trotzkismo. Ma siamo riusciti a consolidare la nostra organizzazione, facendo forza sul costante studio del marxismo-leninismo e sulla determinazione dei nostri militanti.

L'organizzazione comunista deve avere cura della sua unità interna - ma sempre sulla base della difesa del marxismo-leninismo. Con il trascorrere del tempo ci siamo resi conto che l'analisi della congiuntura effettuata dal partito, fondamentale per lo sviluppo della sua linea politica, non deve mai prescindere dai fondamenti teorici del marxismo-leninismo, né distorcerli. Per contro, riteniamo che nella fase organizzativa attuale non sia opportuno effettuare un reclutamento di militanti fine a se stesso. Ma i nostri militanti non possono nemmeno rimanere passivi, e devono contribuire allo sviluppo della lotta di classe.

Il nostro approccio, per il momento, mira non a crescere in termini numerici, bensì a far crescere la linea del partito nel contesto della lotta sindacale, della solidarietà internazionale e dei settori popolari dei giovani. Questa è la linea che abbiamo definito dopo diversi anni di prove ed esperienze di vario genere.

Anche per quanto riguarda le alleanze, in particolare sul piano elettorale, abbiamo dovuto imparare. In passato, i nostri vertici politici hanno sovente commesso l'errore di sopravvalutare la nostra influenza all'interno dei cosiddetti «fronti di sinistra». Così, tra il 2007 e il 2015 abbiamo partecipato a varie coalizioni. Ma se si analizza questo periodo, appare chiaro che non abbiamo mai avuto più influenza di quando abbiamo agito come partito indipendente sul piano della classe, facendo affidamento sulle nostre forze nelle iniziative che abbiamo sviluppato.

Abbiamo così accantonato qualunque illusione di poter promuovere gli interessi della classe operaia e dei settori popolari attraverso un «partito di sinistra», vecchio o nuovo che fosse. La nostra politica delle alleanze non si basa più su «accordi sulla carta», bensì su obiettivi specifici, sulla nostra capacità di analizzare la situazione e sulla nostra agilità organizzativa.

Finora ci siamo soffermati su alcune caratteristiche generali del Partito Comunista Svizzero, come in una sorta di presentazione. Ci concentreremo ora su alcuni elementi importanti nel dibattito attualmente in corso nel movimento comunista internazionale.

A nostro avviso, il capitalismo a carattere monopolistico si è esteso a tutti i rapporti economici nell'ambito del mercato internazionale. La controrivoluzione attuata nell'URSS e la successiva globalizzazione capitalista hanno creato uno scenario in cui il monopolio è l'unica forma di sviluppo capitalista in vigore. Si tratta di quello che possiamo indubbiamente definire «imperialismo, fase suprema del capitalismo». Soltanto lo studio di questo fenomeno mediante gli strumenti del marxismo-leninismo può consentirci di analizzare la congiuntura dello scontro internazionale e dello sviluppo della guerra imperialista, e di fare fronte alla situazione in una prospettiva di classe e rivoluzionaria.

Di fronte all'acuirsi delle contraddizioni dell'imperialismo, dobbiamo farci carico di numerosi compiti nella lotta per il socialismo e il potere operaio e popolare. Nell'immediato, è necessario sostenere la resistenza all'imperialismo e in particolare la lotta del popolo palestinese nei territori occupati. Dobbiamo denunciare la complicità dei governi imperialisti con la politica di occupazione e colonizzazione attuata in Palestina, e in particolare con il blocco di Gaza. Importantissimo è anche difendere la rivoluzione cubana. Denunciamo il blocco di Cuba e chiediamo che Cuba sia rimossa dall'elenco dei Paesi che promuovono il terrorismo. Dobbiamo prestare molta attenzione allo sviluppo della lotta di classe in ogni angolo del pianeta. I popoli si stanno risvegliando, ed è necessario che i partiti comunisti e operai si pongano all'avanguardia e alla guida di queste lotte. Perché esse non si esauriscano in rivolte prive di sbocchi, dobbiamo imboccare la via della rottura rivoluzionaria, per la costruzione del socialismo.

Un altro compito immediato consiste nel fare fronte ai processi di criminalizzazione delle lotte, in particolare alla repressione ai danni dei partiti comunisti e operai. Siamo a fianco del Partito Comunista del Venezuela e contro i maneggi del governo di Nicolás Maduro. Chiediamo alle istituzioni dello Stato venezuelano di porre immediatamente fine all'usurpazione della personalità legale del PCV. Di recente abbiamo assistito con grande preoccupazione alla criminalizzazione delle manifestazioni di solidarietà con la Palestina. È molto importante contrapporre a questo processo un piano d'azione in difesa dei diritti democratici quali il diritto di manifestare, la libertà di espressione, il diritto di riunione e la libertà di associazione.

Chiediamo infine un dibattito sul socialismo improntato a un approccio storico che permetta ai comunisti di non dimenticare gli insegnamenti del passato. Non sarà certo con le ricette che portarono al crollo dell'URSS che riusciremo a ripristinare la validità del socialismo oggi. È necessario ritornare sulla via del marxismo-leninismo.

Viva la lotta per il socialismo! Viva l'internazionalismo!
 
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