Comunismo - Scintilla Rossa

A noi.....fra una settimana

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view post Posted on 18/9/2022, 12:53

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A noi.... fra una settimana
Mai come nella prossima legislatura la politica estera avrà tanta influenza sulle sorti del paese ,nn mi dilungo sugli evidenti plurimi motivi ,basti per tutti quello energetico.
E'stato questo il motivo della osannata e defenestrata "sciagura draghi" al governo ,unico italiano "competente " in grado di catturare la fiducia dei marcati.(leggi USA,UE)
Il draghi bifronte ampiamente ribadito nella parentesi governativa ,
Per nulla disponibile per apolide natura a immolarsi per la cialtronesca patria ,ben rappresentata da un nugolo di tafani buoni a nulla e disposti a tutto ,
NN poteva che assumere atteggiamento appecoronato ai padroni di una vita, anche quando il gioco si è fatto evidente fin dentro qli strati meno avveduti della popolazione ,mi riferisco ai pesanti sacrifici conto terzi suscettibili di mandare gambe all'aria l'ultimo residuo di interesse nazionale
E relegarci stabilmente a ultima propaggine nord africana
L'eventuale governo meloni ancora per poco avvolto nel mistero di quale sarà la risultante vettoriale fra la sua ben conosciuta natura , la necessità geopolitica e l'interesse nazionale
La liderita come già all'opposizione sorniona tace
C'è da augurarsi che il sangue avventuriero che copioso scorre nelle sue "mitiche" vene ,ammodernato da un secolo di incivile civiltà liberale,le faccia compiere quello scatto di reni di fragile scricciolo tramutato in gladiatoria coraggia romana imperiala e si opponga come gia per una volta fece craxi a tutto cio che corrode l'italica dignità e l'interesse nazionale
 
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view post Posted on 19/9/2022, 09:07

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Fa effetto leggere tanti errori ortografici quante parole altisonanti, comunque io come sempre mi asterrò



Edited by k7ygd - 19/9/2022, 22:55
 
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view post Posted on 19/9/2022, 10:46

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Astenendoti fai un favore a coloro che vorresti combattere, inoltre la fetta piu consistente del tuo nn voto andrà lo stesso a chi avrà ottenuto la percentuale piu alta e il resto andra spalmato in proporzione su tutte le altre coalizioni
Bel risultato ...complimenti
Sarebbe meglio che ti dedicassi meno alla grammatica e piu alla politica
I partiti comunisti nn mancano
NN ci sarà esattamente cio che piace a te ,ma il piu scauso e sempre meglio della meloni
E puo essere un segnale di tendenza da nn sottovalutare
Il mondo sta convulsamente mutando mentere tu stai a guardare ....bello nn c'è che dire
soprattutto potentemente marxista
Lo so pure io che le elezioni sono un inganno,un giochetto truccato ,un momento effimero della "ragione liberale"che la politica si fa tutti i giorni ,ma stando alla finestra è pure peggio

Di fronte ai vari richiami all'astensionismo intelligente e riflessivo, credo sia utile un breve richiamo allo scenario incombente.

Premessa. Sono trent’anni giusti – incidentalmente dalla stipula del trattato di Maastricht – che l’Italia è in una fase ininterrotta di declino.

I salari reali si sono ridotti, la disoccupazione e la precarietà sono esplose, abbiamo perduto per emigrazione giovani formati a colpi di 90.000 l’anno, lo stato è sempre meno efficiente e sempre più bizantino e sempre più incattivito, l’università e la ricerca sono state umiliate, la scuola è diventata la gabbia di contenimento di bambini nevrotizzati e smartphone-dipendenti, il sistema sanitario pubblico è stato smantellato, le pensioni sono diventate sempre più miserabili e sempre meno raggiungibili.

Ci avevano detto che le varie strette di cinghia cui siamo stati chiamati sarebbero servite almeno a risolvere il problema del debito pubblico accumulato negli anni ’80 – quando, ci si dice, vivevamo al di sopra delle nostre possibilità.

Peccato che se negli anni ’80 il debito era cresciuto di 35 punti percentuali, da Maastricht ad oggi è cresciuto di altri 60 (mentre il rapporto deficit-Pil è peggiorato drammaticamente).

Questo quadro non va ricordato per piangersi addosso, ma come promemoria.

E di cosa ci dobbiamo ricordare?

E' semplice, ci dobbiamo ricordare che ad accompagnarci per manina nel baratro è stato un ceto dirigente neoliberale che ci ha governato giocando a quel gioco di ruolo chiamato "bipolarismo": un gioco delle parti che si anima di toni accesi in prossimità delle elezioni, per poi assopirsi in politiche sovrapponibili per il resto della legislatura.

Ed oggi, dopo aver prodotto ulteriori danni terminali con una strategia pandemica fallimentare e una gestione geopolitica suicida nei confronti del nostro principale fornitore di risorse naturali, dopo tutto questo, di fronte al collasso imminente, il partito unico neoliberale chiede di nuovo fiducia.

Ma oramai anche la fatica di mettere in piedi la sceneggiata bipolare è uno sforzo eccessivo. Meloni e Letta, Salvini e Speranza, Berlusconi e Renzi, con Conte in panchina a fare quello difficile da convincere, chiedono già di ripresentare, magari dopo qualche mese, un nuova “grande coalizione” all'insegna dell'Emergenza e del Senso di responsabilità. Con a capo, se vorrà graziosamente concedersi, di nuovo Mario Draghi.

Le coalizioni emergenzialiste "tutti dentro" sono l'ultima grande trovata della politica italiana. Uniscono la venerazione per i "Tecnici", nuovi sacerdoti della politica moderna, con la più gradevole deresponsabilizzazione, giacché l'assenza di una reale opposizione permette di commettere qualunque nefandezza travestendola da “atto di responsabilità”, senza pagare alcun dazio (senza un’opposizione non si rischiano trasferimenti di voti, ma solo un incremento dell'astensionismo, in cui i partiti dell'establishment sguazzano).

Dev'essere chiaro che ciò che ha permesso le mostruosità ricattatorie e le politiche antipopolari degli ultimi anni (così come quelle della austerity di Monti) è esattamente questo: la mancanza di un'opposizione che potesse chiedere spazi mediatici, fare da portavoce istituzionale del malcontento e creare il nucleo credibile per un'alternativa nelle urne (sì, ho parlato di un nucleo di alternativa, perciò la Meloni non conta).

Sapere che la politica non finisce nelle urne, ma che al contrario può esistere solo se è il terminale di una partecipazione capillare, è importante.

Dunque le urne sono solo un pezzetto della democrazia.

Ma disprezzarne la cruciale funzione "difensiva" è un errore grottesco.
Andrea Zhok
 
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view post Posted on 19/9/2022, 17:38

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In questo momento storico mi pare molto piu utile studiare le nuove dinamiche sociali da materialisti dialettici, formare le nuove generazioni e preparare futuri movimenti, piuttosto che perdere tempo con queste elezioncine borghesi in cui i comunisti veri (posto che ve ne siano) non raggiungeranno manco la soglia del 3% (sempre che non sia stata tolta dall'ultima volta che ho aperto un giornale).
 
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view post Posted on 19/9/2022, 19:00
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Non andare a votare non è inutile, è pur sempre una manifestazione della fiducia del popolo verso la politica parlamentare, se sono tanti ad andare significa che la politica parlamentare ha il potere di stabilizzare il sistema, non andando anche se dà un vantaggio alle destre più estreme non credo siano numeri significativi che determinano la vittoria di un partito su un' altro, il nostro scopo dev' essere distruggere il sistema, non lottare per prendere un misero 3 % che varrà sì o no una poltrona magari ben retribuita ma che non porta nessun vantaggio ai diretti interessati
 
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view post Posted on 19/9/2022, 19:50

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La strategia astensionista non è una strategia politica. È tutt’al più l’espressione psicologica della rassegnazione per una sconfitta anticipata.

Certo, se ritengo che tutte le alternative a disposizioni siano repellenti, non votare è l’unica opzione (se mi dicessero di scegliere tra Letta e Meloni io voto Paperino, siamo d’accordo). Se uno è convinto che tutte le opzioni disponibili siano inaccettabili, ok, quello fa bene a non votare.

In tutti gli altri casi, non votare è precisamente solo un favore all’establishment, a quegli stessi che hanno fatto tutto il possibile per mettere in difficoltà le forze antisistema costringendole ad una raccolta firme in condizioni assurde e storicamente senza precedenti. Non capire a chi questa strategia giova mi pare grave.

Senza un’organizzazione politica non si fa niente. Non si fanno riforme, non si fanno rivoluzioni, non si esercitano pressioni coordinate, non si organizzano scioperi, non si mobilita l’opinione pubblica. Qui siamo all’ABC della politica. L’analfabetismo politico degli ultimi trent’anni ci ha fatto dimenticare le basi.

L’ingresso nelle istituzioni non è decisivo per le persone, poche o tante, che vengono inserite nelle istituzioni stesse. Questa è solo una piccola parte. È decisivo perché si entra così in una dimensione costituzionalmente garantita e finanziata, che permette di organizzarsi meglio, di avere sedi, luoghi di ritrovo, di avere spazio nei mezzi di comunicazione, di venire a conoscenza del contenuto di atti pubblici, di dare voce alle esigenze dal basso dell'associazionismo, ecc. ecc.

Le elezioni non sono la meta. Se va bene sono l’inizio.
Andrea Z hok
 
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view post Posted on 19/9/2022, 20:11
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vietcong

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Andrea, posso chiederti - mi pare di sussumere che voterai - a chi andrà il tuo voto?
 
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view post Posted on 19/9/2022, 20:54
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QUOTE (il bovaro @ 19/9/2022, 20:50) 

L’ingresso nelle istituzioni non è decisivo per le persone, poche o tante, che vengono inserite nelle istituzioni stesse. Questa è solo una piccola parte. È decisivo perché si entra così in una dimensione costituzionalmente garantita e finanziata, che permette di organizzarsi meglio, di avere sedi, luoghi di ritrovo, di avere spazio nei mezzi di comunicazione, di venire a conoscenza del contenuto di atti pubblici, di dare voce alle esigenze dal basso dell'associazionismo, ecc. ecc.


Le elezioni non sono la meta. Se va bene sono l’inizio.
Andrea Z hok

la costituzione è solo la sintesi delle conquiste ottenute in un dato periodo storico, non fornisce solo garanzie ma anche limiti tra cui il potere legislativo che è nelle mani del parlamento,un' istituzione prodotta dalla borghesia, si possono poi valutare tutti i casi possibili, ma è difficile che un qualcosa cambi con gli strumenti del nemico
 
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