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Ucraina, scendono in campo gli Stati Uniti

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view post Posted on 10/6/2023, 21:28

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QUOTE (aixo @ 9/6/2023, 19:35) 
Quali notizie?

Suppongo la diga di Kakhovka

QUOTE (Kollontaj @ 10/6/2023, 18:28) 
qualche capoccia dei russi ucciso durante l'occupazione c'è stato e c'è tuttora.
parlo di territori controllati dai russi.
qualcuno sarà stato direi...

ma si tratta di almeno decine di migliaia di partigiani o come? altrimenti per quanto ne sappiamo potrebbero anche essere elementi sotto copertura se in numeri esigui..
 
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view post Posted on 11/6/2023, 05:21
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non ne ho idea ma se fossero migliaia si vedrebbero, presumo siano piccoli gruppi.
comunque succedono cose, ci sono sabotaggi, attentati, uccisioni, presumo che ci siano anche raccolta di informazioni, foto, luoghi sensibili etc.
mi pare a tutti gli effetti una resistenza.
sicuramente supportata dagli apparati militari ucraini, ma se questo è possibile vuol dire che i russi non hanno controllo dei territori, e quantomeno parte della popolazione è ostile ai russi.
 
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view post Posted on 11/6/2023, 08:14

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QUOTE (Kollontaj @ 11/6/2023, 06:21) 
se fossero migliaia si vedrebbero, presumo siano piccoli gruppi.

In tal caso non si potrebbe parlare di una vera e propria resistenza popolare organizzata, semmai di gruppi sporadici forse formati dai familiari delle vittime della guerra

QUOTE
se questo è possibile vuol dire che i russi non hanno controllo dei territori, e quantomeno parte della popolazione è ostile ai russi.

Andrebbe capito quali territori in particolare. Se la maggior parte di questi gruppi si concentrano in zone circoscritte allora si potrebbe parlare di resistenze locali, seppur piccole, se invece fossero sparsi in tutto il territorio conquistato, allora sarebbe una naturale reazione di pochi elementi.

Ad ogni modo in mancanza di ulteriori informazioni non mi sembra ci siano abbastanza prove a supporto della tesi che si tratti di una guerra popolare.
In particolare essendo la popolazione delle aree invase di circa qualche milione di persone, ci si aspetterebbe almeno il 10% di essa pronta ad imbracciare le armi, e dunque almeno 100mila ragazzini, anziani, donne pronti a combattere. Dove sono?

Edited by k7ygd - 11/6/2023, 10:17
 
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view post Posted on 11/6/2023, 08:25
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Immagino che se ci fossero dei veri "partigiani" e non soltanto dei "terroristi", la stampa occidentale farebbe un can can pazzesco sull'argomento.
Non fategli venire anche questa idea, per cortesia.
 
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view post Posted on 11/6/2023, 08:53

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Anche questo è vero. Aspettiamo allora delucidazioni dai filo-ucraini sul perché i numeri non traspaiano o perché la presenza o meno di una resistenza popolare non sia rilevante nel giudicare il conflitto
 
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view post Posted on 23/6/2023, 07:47

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La presa in giro delle sanzioni...

Le relazioni diplomatiche e commerciali fra Russia e India sono sempre state storicamente e tradizionalmente ottime già da epoca sovietica a partire dal 1971 con il trattato di cooperazione fino al 2000 con la firma dell'utimo trattato in materia di partenrship commerciale.

L'India compra dai russi petrolio, armi, cibo. Circa il 75% del materiale bellico indiano è di fabbricazione russa dove gli indiani hanno anche prenotato i nuovi carri armati T-14 Armata e i SU-57 stealth.

Certo nell'ultimo anno le importazioni indiane dalla Russia sono aumentate fino a cifre da capogiro passando da meno di 7 miliardi del 2021 alla la cifra record di oltre 35 miliardi di dollari nel 2022.


Il balzo è legato ovviamente all'import di petrolio e gas. Soprattutto petrolio che l'India compra al ritmo di un milione e mezzo di barili al giorno.

Che fine fa tutto questo petrolio? Un certo quantitativo a riserva strategica chiaramente ma il resto? Si tratta di quantitativi enormi. Mi possono berselo.

La soluzione è semplice. L'India trasforma il petrolio in carburanti, benzina e diesel, e lo rivende all'Europa che con piacere compra aggirando le sanzioni. Quindi invece di consumare petrolio russo raffinato a Gela, consumiamo sempre petrolio russo raffinato a Nuova Delhi.

In sostanza gli europei si prendono per il culo da soli.

La benzina e il gasolio che bruciano le nostre macchine vengono sempre in gran parte da petrolio russo ma la faccenda è coperta dalla foglia di fico della trasformazione indiana che permette ai politici di dire che hanno diminuito la dipendenza energetica dalla Russia cantando vittoria mentre comprano in quantità enormi carburanti indiani fatti con il petrolio russo. Se non è una presa per il culo ditemi voi cos'è.

Questo schema fa tutti contenti: i russi che vendono petrolio a tutto spiano, gli indiani che sulla trasformazione e riesportazione ci fanno i loro guadagni e gli europei che in questo modo non rischiano di rimanere con le macchine a secco e contempraneamente possono dire di aver messo sotto i russi al popolo beota.

Stesso discorso con il gas che invece di essere importato direttamente fa il giro dalla Turchia oppure viene comprato liquido da compagnie compiacenti che cambiano bandiera delle navi metaniere un giorno si e l'altro pure. E l'Italia si è dovuta affittare un paio di rigassificatori per comprare lo stesso gas russo che prima arrivava comodamente e a basso costo via tubo.

Gli unici scontenti i cittadini contribuenti che pagano tutta la giostra con una inflazione che sta erodendo salari e pensioni a vista d'occhio.
 
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view post Posted on 16/7/2023, 09:51
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Pubblicato il 14/07/2023 da pennatagliente

Gli anglo-americani combatteranno fino all’ultimo ucraino



Su “l’Antidiplomatico” di oggi, Francesco Corrado ha scritto: “Per chi si fosse nutrito della propaganda della stampa mainstream negli ultimi tempi, vale la pena ricordare quanto detto pubblicamente dal generale Christopher Cavoli, comandante in capo delle forze armate USA in Europa. La stessa NATO non è attualmente in grado di combattere una guerra delle dimensioni di quella che si sta svolgendo in Ucraina. Zelenski, dopo che la fantomatica offensiva è fallita, deve fare i conti con la realtà. I paesi NATO continueranno a mandare armi sofisticate e istruttori militari.

Oggi l’Ucraina è uno stato fallito, che riesce a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti soltanto grazie ai soldi dell’ Unione Europea e di vari paesi occidentali. Ha svenduto milioni di ettari di terra, aziende pubbliche, interi settori dell’economia sono finiti in mani straniere, ha perso più di metà della sua popolazione. Nel 1991 l’Ucraina contava su una popolazione di più di 50 milioni di abitanti. Dopo essere caduta nelle mani degli anglo-americani e avere servito i loro interessi – con l’eccezione del periodo della presidenza Yanukovic – attualmente conta poco più di 20 milioni di abitanti. La politica di distruzione dell’Ucraina portata avanti dagli anglo-americani è una delle più grandi catastrofi umanitarie che il mondo abbia mai visto. Nemmeno la Germania della seconda guerra mondiale subì un tale livello di devastazione della propria popolazione”.

Aldo Calcidese – Circolo Itinerante Proletario “Georges Politzer”

 
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view post Posted on 28/7/2023, 10:01
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Vertice NATO: Piani per il dominio globale



Editoriale | peoplesdemocracy.in
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

23/07/2023

Il Vertice NATO di Vilnius, in Lituania, ha registrato un nuovo livello di aggressività dell'alleanza militare occidentale guidata dagli Stati Uniti. Sebbene il tema centrale fosse la guerra in Ucraina, la dichiarazione del vertice va ben oltre ed esprime i suoi interessi in altre parti del mondo al di fuori dell'Europa e chiarisce il suo intento di perseguire il dominio globale.

Come nella dichiarazione del vertice di Madrid dello scorso anno, il documento parla di un "approccio a 360 gradi" che riguarda le minacce alla sicurezza nei domini terrestre, aereo, marittimo e del cyberspazio.

Per quanto riguarda il conflitto ucraino, il tono è bellicoso, senza alcun riferimento a prospettive di negoziati di pace. Il documento chiede che una precondizione per la pace sia "il ritiro completo e incondizionato della Russia" da tutti i territori ucraini. In un accordo separato, il vertice si è impegnato ad aumentare su larga scala le forniture di armi e attrezzature all'Ucraina.

Per quanto riguarda la richiesta del Presidente Zelensky di un'immediata adesione dell'Ucraina alla NATO, i leader della NATO non hanno accolto la richiesta. Per ragioni tattiche, l'adesione dell'Ucraina alla NATO avrebbe fatto scattare l'articolo 5 del Trattato NATO, che avrebbe attirato gli Stati Uniti e gli altri partner direttamente nella guerra con la Russia. La dichiarazione assicura che l'Ucraina è ora virtualmente parte dell'alleanza NATO e afferma che "l'Ucraina è diventata sempre più interoperabile e politicamente integrata con l'Alleanza". Gli Stati Uniti volevano una situazione in cui l'Ucraina continuasse a combattere e a sopportare il peso della distruzione bellica e delle vittime, sostenendo la sua lotta con l'aiuto di armi sofisticate e avanzate fornite dai Paesi della NATO.

Il vertice della NATO ha visto l'ingresso della Finlandia come nuovo membro e l'autorizzazione all'adesione della Svezia al trattato dopo che la Turchia ha ritirato la sua obiezione. Con l'adesione di questi due Paesi, il confine terrestre con la Russia è più che raddoppiato. Il vertice della NATO ha anche approvato un documento che definisce i dettagli del dispiegamento di truppe e armi in tutta l'Europa orientale e il piano per aumentare la forza di reazione rapida della NATO da 40.000 a 300.000 soldati. In questo modo, l'accerchiamento della Russia con le truppe della NATO ai suoi confini si è rapidamente ampliato.

È proprio questa espansione verso est della NATO che è stata all'origine del conflitto in Ucraina. Gli Stati Uniti e le potenze occidentali si sono rimangiati la promessa di non espandere la NATO verso est dopo l'unificazione della Germania.

La dichiarazione di Vilnius parla dei suoi interessi strategici in ogni parte del mondo, compresi il Medio Oriente, l'Africa e la regione indo-pacifica, tradendo così il suo piano globale di egemonia.

L'altro punto chiave della dichiarazione è la Cina. La Cina è accusata di utilizzare "un'ampia gamma di strumenti politici, economici e militari per aumentare la sua impronta globale e proiettare potere". È accusata di danneggiare la sicurezza dell'alleanza con "operazioni ibride e informatiche dannose" e di cercare di controllare settori tecnologici chiave, infrastrutture critiche, materiali strategici e cambiamenti nelle forniture.

La Cina è accusata di aver violato "l'ordine internazionale basato sulle regole", un riferimento ai meccanismi istituiti dopo la Seconda guerra mondiale per mantenere l'egemonia degli Stati Uniti sul mondo. È questo obiettivo della Cina che ha visto la partecipazione dei leader politici dei Paesi del Quad e dell'AUKUS al vertice di Vilnius. Al vertice hanno partecipato i primi ministri di Giappone, Australia, Nuova Zelanda e il presidente della Corea del Sud. Gli Stati Uniti sperano di creare una NATO a est per contrastare e isolare la Cina. L'India non ha partecipato al vertice, pur essendo un membro del Quad. Poiché il vertice di Vilnius doveva occuparsi principalmente del conflitto in Ucraina e della Russia, l'India non avrebbe potuto partecipare a tale incontro data la sua posizione neutrale. Tuttavia, il vertice della NATO, che proietta la strategia indo-pacifica dell'alleanza occidentale, è già stato pienamente accettato dall'India.

Il vertice NATO segna la crescente militarizzazione e aggressività degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Sia la Germania che il Giappone, che erano stati smilitarizzati dopo la Seconda guerra mondiale, hanno ora intrapreso la strada del riarmo e dello sviluppo della potenza militare. Il Presidente Biden vorrebbe che la guerra in Ucraina si prolungasse anche se la tanto decantata controffensiva delle forze armate ucraine non ha fatto alcun passo avanti. Una guerra prolungata fa comodo agli Stati Uniti per consolidare la loro egemonia sull'Europa e per radunarli nella successiva lotta con la Cina. È in questo contesto che il governo Modi è visto sempre più come un'acquiescenza ai piani aggressivi degli Stati Uniti.
 
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view post Posted on 19/8/2023, 09:25
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Ufficio Sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra



UCRAINA, ANTICORRUZIONE:
UNA FAVOLA PER GONZI


di Manlio Dinucci
“Zelensky rilancia la guerra alla corruzione. Tolleranza zero contro corrotti e contro quanti si arricchiscono con la guerra": così titola l’Avvenire dando l’immagine di un presidente semplice e onesto, che rinuncia a qualsiasi privilegio e combatte la corruzione.
Questa immagine, veicolata dall’intero mainstream politico-mediatico, viene demolita dall’inchiesta di Scott Ritter “Agente Zelensky”.
Scott Ritter, militare di carriera nei Marines USA e specializzato in intelligence, dette prova di onestà intellettuale e coraggio quando, messo a capo degli ispettori ONU in Iraq nel 1991-1998, concluse che l’Iraq non possedeva armi di distruzione di massa e si oppose pubblicamente alla guerra del 2003.
Il suo docufilm d’inchiesta mostra le società offshore costituite da Zelensky e soci in paradisi fiscali, attraverso le quali “i suoi burattinai gli hanno fornito un cuscinetto finanziario” con un primo versamento di 41 milioni di dollari.
Mostra le lussuose ville da 34 milioni di dollari che Zelenski possiede a Miami, in Israele, in Italia a Forte dei Marmi, a Londra, in Georgia, in Grecia e anche in Crimea (unico investimento sbagliato perché ora Zelensky non ne ha più la proprietà).
L’inchiesta di Scott Ritter demolisce allo stesso tempo la falsa storia che la Russia distrugge il grano ucraino e affama così l’Africa.
La realtà è che la Cargill e altre multinazionali agroalimentari si stanno impadronendo delle migliori terre ucraine e usano il grano qui prodotto per le proprie strategie.
In tale quadro rientra il piano statunitense di ridurre la sicurezza alimentare dell’Europa per meglio controllare gli stessi paesi alleati.
L’Ucraina - dimostra l’inchiesta – non solo viene derubata delle sue terre, svendute da Zelensky e soci alle multinazionali, ma viene sempre più indebitata.
Le enormi forniture militari che riceve dagli Stati Uniti e dalle maggiori potenze europee non vengono regalate ma date a credito. L’Ucraina ha così già accumulato un debito estero tale che occorrerebbero secoli per ripagarlo.
Tale debito crescerà ulteriormente con la “ricostruzione” che Zelensky ha messo nelle mani della statunitense BlackRock, la maggiore società di investimenti del mondo.
 
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view post Posted on 24/8/2023, 15:06
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Cumpanis

Russia: la morte di Prigozhin e il licenziamento di Surovikin


“Vi è un conflitto aperto nell'apparato statale russo tra coloro che rappresentano gli interessi dell'oligarchia e il loro obiettivo politico di "entrare in Occidente" e coloro che sono consapevoli che l’interesse dell’imperialismo è distruggere la Russia per poi affrontare la Cina”
di Ángeles Maestro, studioso di geopolitica. Madrid, 24 agosto 2023. Versione italiana a cura di Fosco Giannini
Pochi giorni fa ho pubblicato un articolo "Il crocevia russo"[1] in cui trattavo del conflitto aperto nell'apparato statale russo tra coloro che rappresentano gli interessi dell'oligarchia e il loro obiettivo politico di "entrare in Occidente" e coloro che sono consapevoli che l’interesse dell’imperialismo è distruggere la Russia per poi affrontare la Cina.
I primi sono favorevoli alla fine immediata della guerra in Ucraina e al ritorno alle vecchie attività. Sarebbero rappresentati nel governo, tra gli altri, dal ministro della Difesa Shoigu. I secondi - coloro che sono più consapevoli che, al di là dell’Ucraina, centrale è il confronto con l’imperialismo - sostengono che ciò richieda trasformazioni fondamentali, sia nel complesso militare-industriale che in quello militare, e soprattutto nella coscienza del popolo russo.
La ribellione della Wagner ha messo in luce queste tensioni. Le analisi di coloro che meglio conoscono gli interessi in gioco identificano Putin non come l’onnipotente presidente di cui scioccamente i media occidentali parlano, ma come l’ostacolo da superare per coloro che rappresentano gli interessi dell’oligarchia filo-imperialista. Putin è il problema, dunque, per l’oligarchia russa filo occidentale.
Allo stesso modo, gli alti e i bassi, le “svolte” di Prigozhin nei giorni precedenti la sua ribellione e la decisione di metterla in campo (“la marcia verso Mosca”), rivelerebbero che egli temeva per la sua vita e che i suoi timori non erano privi di fondamento [2].
La sconfitta di Prigozhin è stata anche quella di Putin, che lo aveva promosso e sostenuto, e tale sconfitta è stata la vittoria di coloro che all'interno dell'apparato statale sono più vicini agli interessi dell’“Occidente".
L'intervento intelligente e tempestivo di Lukashenko ha salvato temporaneamente la situazione, che normalmente si sarebbe conclusa, almeno, con Prigozhin in carcere accusato di alto tradimento.
Le tensioni – lotta di classe – all'interno delle forze armate russe portarono al sostegno della ribellione di Prigozhin, tra gli altri, da parte del generale dell'esercito Sergei Surovikin.
Surovikin, militare di carriera senza legami con l'oligarchia, Eroe della Federazione Russa per le vittorie in Siria contro il terrorismo jihadista, comandante dell'Esercito del Sud in Ucraina con importanti vittorie, è considerato un eroe popolare, in Russia.
Oggi, 24 agosto, compaiono due notizie:
•la destituzione di Surovikin dai suoi incarichi, dopo la sua scomparsa pubblica dai giorni della ribellione di Wagner, e il suo trasferimento al Ministero della Difesa.
•La morte di Prigozhin sull'aereo su cui viaggiava e che si è schiantato vicino alla città russa di Tver. Oggi sappiamo che l'ultima cosa che Prigozhin ha pubblicato prima di morire e dopo aver appreso del licenziamento di Surovikin, è lo scritto che segue, relativo alla sua partecipazione al tentato “colpo di stato comunista” contro Gorbaciov del 21 agosto 1991.
•Si legge nell’ultimo scritto di Prigozhin: “Il 21 agosto 1991, dei soldati sovietici combatterono contro quelli filoamericani di Eltsin sul Garden Ring di Mosca. Il battaglione dei sovietici era comandato dal capitano Surovikin, il futuro comandante del gruppo combinato di truppe russe in Ucraina. All'ingresso del tunnel del Garden Ring, la colonna si trovò di fronte una barricata di diverse auto. I soldati sparano e colpirono la barricata. La colonna entrò nel tunnel. Come conseguenza della sua partecipazione al tentativo di “colpo di stato” volto a salvare l’Unione Sovietica dalla liquidazione filo imperialista di Eltsin, Surovikin trascorse 7 mesi in prigione.
Lo status ufficiale della sua colonna era quello della pattuglia dell'esercito sovietico.
Surivikin aveva 24 anni. Dopo 32 anni, il generale Sergei Vladimirovich Surovikin è costretto ancora una volta in una libertà limitata.
La sconfitta del tentativo di insurrezione della Wagner, l’intera questione politica della Wagner, vanno ben oltre gli avvenimenti del 24 giugno scorso. E le contraddizioni e le tensioni tra le parti, in Russia (tra il fronte oligarchico filo occidentale e il fronte antimperialista che vede al suo interno Putin) non sono ancora scoppiate.
[1]https://cnc2022.wordpress.com/.../08/21/la-encrucijada-rusa/
[2] https://rossaprimavera.ru/video/8f42bc3f
 
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view post Posted on 24/8/2023, 15:28

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QUOTE (carre @ 24/8/2023, 16:06) 
le contraddizioni e le tensioni tra le parti, in Russia (tra il fronte oligarchico filo occidentale e il fronte antimperialista che vede al suo interno Putin) non sono ancora scoppiate

Non sapevo fosse sopravvissuta la borghesia compradora in Russia dopo la salita di Putin, né che avesse un tale potere. Credevo la contraddizione principale della borghesia russa fosse tra una moderata rappresentata da Putin ed una guerrafondaia, o quantomeno così mi pareva ce la raccontassero i media.
Avete maggiori informazioni su questa borghesia filo-occidentale?
 
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view post Posted on 24/8/2023, 23:11
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io mi sono un po' perso leggendo l'articolo, se Shoigu fa parte del fronte filo-occidentale e che vorrebbe finire la guerra, com'è che il fronte anti-imperialista e/o Putin ha iniziato la guerra con lui come ministro della difesa? e perché non lo hanno rimosso durante questo anno e mezzo?
può essere perché questo fronte filo-occidentale è quantomeno abbastanza potente da essere un contropeso per il fronte anti-imperialista?
la borghesia russa è così polarizzata? se lo è, si rischia un conflitto interno aperto, no?
 
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view post Posted on 25/8/2023, 07:22

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Perplime anche il fatto che politicamente questo fronte compradore è inesistente, chi dovrebbe rappresentarlo? Navalny?
Dovremmo credere che questo fronte è presente a livello statale solo in qualche apparato burocratico?
Mi pare una tesi oscura, da approfondire.
 
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view post Posted on 25/8/2023, 08:27

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Se in Russia prevalesse una corrente politica borghese filo-occidentale allora si dovrebbe parlare di alleanza inter-imperialista (e mai di borghesia compradora, che è un concetto limitato alla borghesia filo-imperialista dei paesi semi-coloniali e dipendenti, di cui la Russia non ha mai fatto parte nel corso degli ultimi 500 anni).
Se invece prevale una corrente politica borghese anti-occidentale allora si deve parlare di conflitto inter-imperialista (e mai di borghesia anti-imperialista, che è un concetto limitato alla borghesia nazionale anti-imperialista dei paesi semi-coloniali e dipendenti, di cui la Russia non ha mai fatto parte nel corso degli ultimi 500 anni).

PS: La Russia è stata invece essa stessa negli ultimi 500 anni (tranne la breve parentesi di 40 anni 1917-1956) una delle principali potenze imperiali e coloniali mondiali, essendosi progressivamente espansa dall'Europa fino all'oceano Pacifico e all'Asia meridionale).
 
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1012 replies since 17/12/2013, 20:24   22167 views
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