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Russia: la morte di Prigozhin e il licenziamento di Surovikin
“Vi è un conflitto aperto nell'apparato statale russo tra coloro che rappresentano gli interessi dell'oligarchia e il loro obiettivo politico di "entrare in Occidente" e coloro che sono consapevoli che l’interesse dell’imperialismo è distruggere la Russia per poi affrontare la Cina”
di Ángeles Maestro, studioso di geopolitica. Madrid, 24 agosto 2023. Versione italiana a cura di Fosco Giannini
Pochi giorni fa ho pubblicato un articolo "Il crocevia russo"[1] in cui trattavo del conflitto aperto nell'apparato statale russo tra coloro che rappresentano gli interessi dell'oligarchia e il loro obiettivo politico di "entrare in Occidente" e coloro che sono consapevoli che l’interesse dell’imperialismo è distruggere la Russia per poi affrontare la Cina.
I primi sono favorevoli alla fine immediata della guerra in Ucraina e al ritorno alle vecchie attività. Sarebbero rappresentati nel governo, tra gli altri, dal ministro della Difesa Shoigu. I secondi - coloro che sono più consapevoli che, al di là dell’Ucraina, centrale è il confronto con l’imperialismo - sostengono che ciò richieda trasformazioni fondamentali, sia nel complesso militare-industriale che in quello militare, e soprattutto nella coscienza del popolo russo.
La ribellione della Wagner ha messo in luce queste tensioni. Le analisi di coloro che meglio conoscono gli interessi in gioco identificano Putin non come l’onnipotente presidente di cui scioccamente i media occidentali parlano, ma come l’ostacolo da superare per coloro che rappresentano gli interessi dell’oligarchia filo-imperialista. Putin è il problema, dunque, per l’oligarchia russa filo occidentale.
Allo stesso modo, gli alti e i bassi, le “svolte” di Prigozhin nei giorni precedenti la sua ribellione e la decisione di metterla in campo (“la marcia verso Mosca”), rivelerebbero che egli temeva per la sua vita e che i suoi timori non erano privi di fondamento [2].
La sconfitta di Prigozhin è stata anche quella di Putin, che lo aveva promosso e sostenuto, e tale sconfitta è stata la vittoria di coloro che all'interno dell'apparato statale sono più vicini agli interessi dell’“Occidente".
L'intervento intelligente e tempestivo di Lukashenko ha salvato temporaneamente la situazione, che normalmente si sarebbe conclusa, almeno, con Prigozhin in carcere accusato di alto tradimento.
Le tensioni – lotta di classe – all'interno delle forze armate russe portarono al sostegno della ribellione di Prigozhin, tra gli altri, da parte del generale dell'esercito Sergei Surovikin.
Surovikin, militare di carriera senza legami con l'oligarchia, Eroe della Federazione Russa per le vittorie in Siria contro il terrorismo jihadista, comandante dell'Esercito del Sud in Ucraina con importanti vittorie, è considerato un eroe popolare, in Russia.
Oggi, 24 agosto, compaiono due notizie:
•la destituzione di Surovikin dai suoi incarichi, dopo la sua scomparsa pubblica dai giorni della ribellione di Wagner, e il suo trasferimento al Ministero della Difesa.
•La morte di Prigozhin sull'aereo su cui viaggiava e che si è schiantato vicino alla città russa di Tver. Oggi sappiamo che l'ultima cosa che Prigozhin ha pubblicato prima di morire e dopo aver appreso del licenziamento di Surovikin, è lo scritto che segue, relativo alla sua partecipazione al tentato “colpo di stato comunista” contro Gorbaciov del 21 agosto 1991.
•Si legge nell’ultimo scritto di Prigozhin: “Il 21 agosto 1991, dei soldati sovietici combatterono contro quelli filoamericani di Eltsin sul Garden Ring di Mosca. Il battaglione dei sovietici era comandato dal capitano Surovikin, il futuro comandante del gruppo combinato di truppe russe in Ucraina. All'ingresso del tunnel del Garden Ring, la colonna si trovò di fronte una barricata di diverse auto. I soldati sparano e colpirono la barricata. La colonna entrò nel tunnel. Come conseguenza della sua partecipazione al tentativo di “colpo di stato” volto a salvare l’Unione Sovietica dalla liquidazione filo imperialista di Eltsin, Surovikin trascorse 7 mesi in prigione.
Lo status ufficiale della sua colonna era quello della pattuglia dell'esercito sovietico.
Surivikin aveva 24 anni. Dopo 32 anni, il generale Sergei Vladimirovich Surovikin è costretto ancora una volta in una libertà limitata.
La sconfitta del tentativo di insurrezione della Wagner, l’intera questione politica della Wagner, vanno ben oltre gli avvenimenti del 24 giugno scorso. E le contraddizioni e le tensioni tra le parti, in Russia (tra il fronte oligarchico filo occidentale e il fronte antimperialista che vede al suo interno Putin) non sono ancora scoppiate.
[1]https://cnc2022.wordpress.com/.../08/21/la-encrucijada-rusa/
[2]
https://rossaprimavera.ru/video/8f42bc3f