Comunismo - Scintilla Rossa

Ucraina, scendono in campo gli Stati Uniti

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view post Posted on 22/2/2014, 18:01

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Ucraina: un compromesso che sa di colpo di stato



17.30 - L'esercito ucraino non sarà "coinvolto in nessuna maniera" nel conflitto: lo hanno detto i funzionari del ministero della Difesa in un comunicato. "Le forze armate non saranno in nessuna maniera coinvolte nel conflitto politico", recita la nota. "I militari restano fedeli al popolo ucraino", aggiunge il comunicato che termina con la frase "Gloria all'Ucraina!", slogan caratteristico dei miliziani delle organizzazioni ultranazionaliste e di estrema destra, insieme a "Gloria agli eroi".

17.00 - “Vanno a rimorchio degli estremisti armati e minacciano la sovranità e il sistema costituzionale del paese” ha commentato il Ministro degli Esteri di Mosca in un comunicato riferendosi alle ex opposizioni ucraine. Gli stessi ministri degli esteri di Francia, Germania e Polonia (Laurent Fabius, Frank-Walter Steinmeier e Radoslaw Sikorski) hanno ammesso durante una conversazione telefonica con il capo della diplomazia russa, Sergej Lavrov, che le opposizioni ucraine non hanno rispettato gli impegni sottoscritti ieri mattina e imposti a Yanukovich proprio dall’Unione Europea.

16.30 - Il Presidente Yanukovich, dato per fuggito all’estero dalle a questo punto ‘ex opposizioni’, è ricomparso in pubblico intervenendo sul colpo di stato in corso a Kiev. “Non sono opposizioni, sono banditi” ha detto. Durante una intervista televisiva Yanukovich ha affermato che non ha intenzione di dimettersi e che farà di tutto per evitare un ulteriore bagno di sangue, affermando che tutte le decisioni prese dal parlamento del paese dopo il colpo di stato sono da considerarsi nulle e che quindi non le firmerà, e si rifiuterà di promulgarle e renderle effettive.

16.00 - La nuova maggioranza golpista all'interno del Parlamento dell’Ucraina ha approvato la convocazione di elezioni presidenziali anticipate per il prossimo 25 maggio.

15.30 – L’automobile con a bordo il Víktor Yanukóvich è stato oggetto di colpi di arma da fuoco, a Kiev, mentre era diretta all’aeroporto per recarsi a Kharkov, dove il presidente ha incontrato alcuni esponenti politici di partiti che si oppongono al colpo di stato.

15.00 – L’ex presidente del Parlamento, il 67enne Volodímir Rybak, è stato picchiato da alcuni sconosciuti. L’uomo è stato trasferito a Donetsk per ricevere le cure necessarie.

13.45 - Nella città di Kharkov è in corso una conferenza di eletti di tutti i livelli istituzionali - dai parlamentari ai consiglieri comunali - e di rappresentanti politici di diversi partiti convocata per reagire alla presa del potere da parte dei partiti di destra filoccidentali. I rappresentanti delle regioni del Sud e dell'Est e quelli della Repubblica Autonoma della Crimea, hanno annunciato che assumono i pieni poteri fino a che nel paese sarà ristabilito l'ordine costituzionale violato dal colpo di stato in atto. La conferenza denuncia che le opposizioni hanno violato gli accordi siglati ieri con il presidente Yanukovich sotto supervisione internazionale impossessandosi del potere, e destituendo alcune delle principali cariche dello stato, mentre in molte regioni del paese sono in corso aggressioni a oppositori politici e irruzioni e assalti alle sedi del Partito Comunista, del Partito delle Regioni e dei sindacati (guarda il video più in basso).

13.00 - E' stata scarcerata quella che i media occidentali chiamano 'la pasionaria di Kiev', l'ex premier 'arancione' Yulia Tymoshenko, condannata nel 2010 a 7 anni di reclusione per corruzione e abuso di potere. La liberazione della leader del partito 'Patria' era stata votata ieri dalla nuova maggioranza parlamentare di destra.

11.50 - La nuova maggioranza golpista del parlamento ucraino ha eletto poco fa un nuovo presidente della Rada: si tratta di Olexandr Turchínov che, dall'arresto della ex premier 'arancione' Yulia Timoshenko, nel 2011, è sempre stato considerato il suo braccio destro ed è il vicesegretario del partito 'Batkivshina' (Patria).

11.25 - Le autorità aeroportuali della città di Kharkov smentiscono il fatto che l'areo con a bordo il presidente della repubblica sia atterrato ieri in città. E' giallo sulla destinazione di Yanukovitch.

11.15 - Il parlamento dell'Ucraina ha revocato gli incarichi al ministro dell'Interno Vitaliy Zakharchenko il quale, secondo alcune fonti, dovrebbe avere già varcato il confine della Bielorussia. Zacharchenko è stato uno dei sostenitori della linea dura, la sua testa era stata più volte chiesta dalla opposizioni durante i negoziati con Yanukovitch.

11.00 - A Kiev un gruppo di miliziani ha preso il controllo di tutti gli uffici dell'amministrazione presidenziale con elmetti e scudi si è messo a guardia del palazzo presidenziale. Non c'è polizia in vista. Gli agenti intanto hanno abbandonato le loro postazioni intorno alla capitale, e i dimostranti hanno fatto irruzione nella residenza del presidente. L'abitazione si trova a circa 20 chilometri da Kiev, lungo le rive del Dnipro, nel parco Mezhighiria.

La situazione alle 10.30

Accordo raggiunto, su pressione dell’Ue, degli Usa e della Nato sul governo ucraino: elezioni anticipate entro pochi mesi, governo di unità nazionale e ritorno alla costituzione del 2004, quella imposta dalla cosiddetta ‘rivoluzione arancione’ imposta dai movimenti filo-occidentali e poi naufragata per colpa dell’inconsistenza dell’appoggio sociale e per la furiosa competizione tra i due leader della protesta, Viktor Yushchenko e Yulia Tymoshenko, finita poi in galera per malversazione, abuso di potere e corruzione ma dipinta dalla stampa mondiale come una sorta di eroina, di “pasionaria rivoluzionaria”.

Tra le varie leggi adottate ieri dalla Rada (il parlamento di Kiev) in fretta e furia, dopo la firma dell’intesa tra Partito delle Regioni ed opposizione nazionalista filoccidentale – Udar, Patria e Svoboda – anche la liberazione della Tymoshenko, oltre che l’impunità per gli ‘insorti’ e il ritorno alla Costituzione del 2004, che tra le altre cose decurta i poteri presidenziali aumentando le prerogative del premier. Di fatto ieri si è creata una nuova maggioranza parlamentare, perché ai deputati che sostengono l’ingresso dell’Ucraina nello ‘spazio vitale’ dell’Unione Europea si sono sommate alcune decine di parlamentari - sembra 41 finora - eletti nel Partito delle Regioni ed in altre forze satellite che, vista la malparata, hanno deciso di passare con i nuovi padroni del paese.

Ma l’accordo non disinnesca la mobilitazione dei gruppi paramilitari dell’estrema destra, né dei neonazisti del ‘Pravyi sektor’, né dei radical-nazionalisti di ‘Spilna Prava’ che ieri in piazza Maidan hanno annunciato la continuazione della ‘rivoluzione nazionale’ finché Yanukovich non si dimetterà e non sarà processato e “punito per i suoi crimini” e finché non saranno sciolti il Partito delle Regioni e il Partito Comunista.

Anche il leader dell'opposizione, l’ex campione di pugilato Vitali Klitschko, chiede misure che vanno assai oltre quanto concordato nelle ultime ore col governo con la ‘mediazione’ dei ministri degli Esteri dell’Ue. L’uomo della Merkel ha sollecitato il parlamento ad approvare una risoluzione che inviti il presidente a dimettersi "immediatamente". L'opposizione nel suo insieme ha inoltre rivolto un appello per la destituzione di Yanukovich e per la convocazione di elezioni anticipate entro il 25 maggio.

Intanto nelle regioni occidentali, dove i palazzi istituzionali rimangono occupati e dove la polizia è passata con gli ‘insorti’ – migliaia di armi sono state saccheggiate e distribuite tra i miliziani - si segnalano aggressioni e minacce contro esponenti dei partiti avversari e di fatto l’intenzione di impossessarsi delle istituzioni in una sorta di secessione di fatto da Kiev. Lo stesso dicasi per la Crimea, regione russofona che è molto vicina al distacco dall’Ucraina e ad una qualche forma di unione con la Russia. Se come ha detto il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier dopo il raggiungimento del compromesso la posta in gioco era l'integrità territoriale dell'Ucraina, le profonde fratture prodotte in questi mesi non si sono certo rimarginate con la firma di un documento che disinnesca l'emergenza ma non chiude uno scontro che alcune forze oltranziste continuano a perseguire.
Anche Svoboda, (fino a pochi anni fa Partito Nazional-Socialista dell’Ucraina), che pure fa parte della troika parlamentare filo-Ue e filo-Nato e che teoricamente ha aderito al compromesso imposto al governo dalle violenze di piazza, in realtà continua a soffiare sul fuoco.

Nelle ultime ore l’estrema destra ha dato un ultimatum al presidente Yanukovich, minacciando di ‘andarlo a prendere’ se non si dimetterà quanto prima. Una minaccia che il capo del Partito delle Regioni deve aver preso sul serio se poche ore fa ha abbandonato la capitale per rifugiarsi nella più protetta città orientale di Kharkiv. Nelle ultime ore l’opposizione, utilizzando toni trionfalistici, aveva addirittura annunciato che Yanukovich era scappato ed aveva abbandonato il paese. Già ieri pomeriggio alcuni giornalisti avevano in precedenza raccontato di essere riusciti senza difficoltà ad entrare all’interno della residenza presidenziale, normalmente blindata, alla periferia di Kiev. I dimostranti, alcuni dei quali armati, questa mattina hanno fatto irruzione all’interno del Palazzo della presidenza, che si trova invece nel centro della città.

Nel frattempo il Partito delle Regioni continua a sfaldarsi, e anche il presidente del Parlamento ucraino, Volodymyr Rybak, ha rassegnato le dimissioni.

fonte

 
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Yuri Gagarin
view post Posted on 22/2/2014, 18:14




Il Congresso dei Deputati delle Regioni orientali e meridionali dell'Ucraina e della Crimea, che si è tenuto sabato a Kharkov, ha votato a favore della risoluzione in cui i governi locali di queste regioni si assumono la responsabilità di assicurare l'ordine costituzionale.

La risoluzione contiene disposizioni fondamentali per l'ulteriore funzionamento delle autorità regionali nel territorio delle regioni meridionali e orientali, e nella Repubblica Autonoma di Crimea, nonché i crediti di dubbia legittimità delle recenti decisioni che la Verkhovna Rada ha adottato dopo la firma di un accordo sulla risoluzione della crisi in Ucraina fra il presidente Viktor Yanukovich e i leader dell'opposizione.

http://italian.ruvr.ru/news/2014_02_22/Kha...n-Ucraina-9576/
 
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view post Posted on 22/2/2014, 18:19

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Scusate compagni ma nel mio post precedente ho tralasciato un fatto molto importante,questo:
Nel 2010 Yanukovich,ha prorogato l'affitto del porto di Sebastopoli,la più grande base navale Russa nel mar Nero,affitto che sarebbe scaduto nel 2017,fino al 2042!
Ora ce lo vedete Putin che molla senza colpo ferire,l'unica base dalla quale potrebbe colpire gli interessi occidentali(USA/NATO/UE)nel mediterraneo in caso di conflitto,anche se cd"freddo"?Io non credo proprio!
Senza dimenticare che la popolazione dell'intera Crimea(che é una repubblica autonoma)dove si trova la città di Sebastopoli,é costituita al 90%(a dir poco!)da cittadini di etnia Russa,o Russofoni(questi totalmente)
Era di pochi giorni fa la notizia che il governo autonomo della Crimea,ha dichiarato che in caso di peggioramento della crisi Ucraina si sarebbe reso indipendente sotto però la tutela della federazione Russa!
Ebbene tutto ciò mi ricorda la crisi Russo/Georgia del 2008,ricordate,l'Abkazia e l'Ossetia del sud,strana coincidenza anche allora c'erano delle olimpiadi(quelle di Pechino)
X ora qui in occidente cantano vittoria,ma come ho detto,mi fa specie il silenzio quasi assordante di Putin,quindi presumo che non appena finiranno le olimpiadi di Sochi qualcosa succederà,tutto sta a vedere fino a che punto Vladimir vorrà vedere il bluff occidentale,e come quest'ultimo rilancerà(scusate l'analogia con il poker,ma la diplomazia internazionale,credo che sia molto simile a questo gioco di carte)
un saluto
Alexfaro
 
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view post Posted on 22/2/2014, 18:39

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la telefonata che rivela le trame Usa


 
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Yuri Gagarin
view post Posted on 22/2/2014, 21:56




AGGIORNAMENTO - Leggi l'appello per non dimenticare Viatcheslav, un giornalista VERO

A cura di Alessandro Raffa per nocensura.com

Mentre le troupe televisive europee erano le benvenute nei luoghi della protesta ucraini, dove hanno intervistato i riottosi evitando accuratamente di mostrare immagini di manifestanti armati di fucili, pistole e persino cannoni (vedi fotogallery) e concentrandosi unicamente sulle violenze delle forze dell'ordine filo-governative (Nota: che ci sono senza dubbio state, non fraintendiamo. Ma c'è da dire che se pensiamo che molti ucraini sono scesi in piazza armati di fucili, è stata gestita fin troppo egregiamente. I cecchini hanno sparato solo ai manifestanti armati che aprivano il fuoco contro i palazzi o la polizia. Sono morti anche molti agenti. Se in una nazione europea accadesse qualcosa del genere, probabilmente i governi si sentirebbero autorizzati a fare una carneficina, visto che persino i pacifici manifestanti anti-austerity spagnoli e greci DISARMATI sono stati passati per pericolosi terroristi... il governo ucraino non ha usato la linea dura perché cosciente che sarebbe stato accusato di aver fatto una strage e per il governo sarebbe finita male, molto male. Il governo invece ha concordato una resa con una delegazione europea, che ha fermato immediatamente la rivolta.)

Viatcheslav Vérémiï è stato fermato e trucidato a sangue freddo. La sua colpa, quella di aver documentato LA REALTA' della rivolta ucraina, documentando le azioni violente, le barbarie dei manifestanti pro-euro, tra le cui fila erano presenti organizzazioni di estrema destra filo-nazista riconducibili alle ideologie di Stepan Bandera.

Aveva 33 anni Viatcheslav, lascia una moglie e un figlio di 4 anni.
Già nei mesi scorsi aveva pagato la sua passione per la verità prendendo tante di quelle botte da aver riportato danni agli occhi, ma ha continuato a fare il suo lavoro senza paura.
Quando il taxi che lo trasportava è stato fermato, ha acceso la telecamera, aveva capito che non avrebbe fatto ritorno a casa. Ha cercato di documentare fino all'ultimo i fatti.

Mentre per tanti giornalisti "inviati di guerra" al servizio della disinformazione mediatica di sistema ci sono fior di riconoscimenti, di lui non ne parla nessuno, specialmente fuori dalla patria. In Italia rainews24 gli ha dedicato un articolo, SENZA SPECIFICARE che è stato massacrato dai riottosi pro-euro.

Che la rivolta fosse alimentata da USA e UE, noi - come molti altri blogger liberi di tutto il mondo - lo avevamo detto subito. Poi sono emerse le PROVE schiaccianti, come l'intercettazione dell'ambasciatore Usa che discute su come rovesciare il governo ucraino, la "telefonata che rivela le trame Usa" e altro materiale.

Ma se qualcuno avesse ancora dubbi, basta valutare le modalità con la quale è arrivata la tregua; una delegazione europea si è recata a trattare con il governo ucraino, raggiungendo un'intesa che prevede elezioni anticipate, amnistia totale per i manifestanti armati, e il ritorno alla costituzione precedente a quella attuale, accusata di conferire un potere eccessivo al capo del governo.

Una volta siglato l'accordo, il delegato polacco della delegazione UE ha parlato con i capi della rivolta, il cosiddetto "servizio di sicurezza", che ha provveduto a placare gli animi e hanno addirittura fatto cordone di sicurezza ai membri del governo che sono usciti dal palazzo.

La "resa" del governo è stata trattata dall'UE!

Il governo ucraino ha ceduto; se avesse fatto un bagno di sangue, sparando ai manifestanti armati, avrebbero fatto la fine del governo di Assad. La situazione ucraina è molto simile a quella siriana: in entrambi i casi UE e USA hanno finanziato le opposizioni e alimentato la rivolta. L'unica differenza sta nel fatto che la maggioranza assoluta dei cittadini siriani si sono schierati dalla parte del governo, costringendo le forze ribelli ad assoldare mercenari provenienti da altre nazioni; in Ucraina invece sono riusciti a scagliare una parte della popolazione contro il governo, con il miraggio dell'Europa: ampie fasce di popolazione - quelle meno acculturate-informate - non sanno che entrare nell'UE non sarebbe niente di buono per la loro nazione; non sono a conoscenza del fatto che le nazioni che hanno aderito recentemente sono sprofondate immediatamente in una profonda crisi, mentre alcuni lo sanno bene, ma non gliene frega niente: pensano solo ai benefici della "libera circolazione" prevista con gli accordi di Shenghen, che gli consentirebbero di trasferirsi altrove, con il miraggio di un lavoro ben pagato e una vita migliore...


Alessandro Raffa per nocensura.com
 
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mukhabarat
view post Posted on 22/2/2014, 22:00




CITAZIONE (Yuri Gagarin @ 22/2/2014, 21:56) 
se avesse fatto un bagno di sangue, sparando ai manifestanti armati, avrebbero fatto la fine del governo di Assad

Vinto?
 
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view post Posted on 23/2/2014, 03:20

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Compagni di Scintilla Rossa;lo ripeto e lo ribadisco:
STATE ATTENTI PERCHE' TUTTE LE CD NOTIZIE CHE CI ARRIVANO DALL'UCRAINA SONO DI PARTE DEI GOLPISTI, FASCISTI FILO-NATO/UE,QUINDI O SONO FALSE O SONO BUGIE CALIBRATE X FARCI CREDERE CHE I GIOCHI SONO GIA' FATTI!
NULLA DI TUTTO QUESTO CORRISPONDE AL VERO!
TANTO X DIRNE UNA,RICORDATE CHE ALL'INIZIO DELLA CD"RIVOLTA"SIRIANA(come anche in quella Libica)CIRCOLAVA LA NOTIZIA CHE ASSAD ERA FUGGITO DAL PAESE(come anche Gheddafi prima di lui,in Russia poi addirittura in Venezuela!)MA NON ERA VERO NIENTE!
EBBENE ANCHE ORA IL COMPLESSO MEDIATICO IMPERIALISTA/CAPITALISTA/OCCIDENTALE,VUOLE FARCI CREDERE,CHE IN UCRAINA SIA TUTTO FINITO,INVECE(Purtroppo!)CREDO CHE IL CONFLITTO SIA APPENA ALL'INIZIO.
QUINDI ESORTO AI COMPAGNI FORUMISTI DI SCINTILLA ROSSA A TENERE GLI OCCHI BENE APERTI E A NON CADERE PREDA DELLE BUGIE E FALSITA' CHE CI PROPINANO I NOSTRI MEDIA TUTTI PIU' O MENO ALLINEATI AL POTERE ECONOMICO/MAFIOSO ATTUALMENTE AL POTERE IN OCCIDENTE!.
ps
Intendiamoci come ho già detto in altro post,Yanukovich ha compiuto un mare di cazzate,poi non é che sia uno stinco di santo,come non lo é certamente Assad e lo era Gheddafi prima di lui(x non parlare di Saddam Husseyn o di Milosevic)ma la Timoschenko e la feccia dei suoi accoliti come il pugile(non ricordo il nome)SONO A MIO AVVISO MOLTO PEGGIO e poi il presidente in carica era stato eletto nel 2010 con più del 50% di voti,quindi solo delle elezioni avrebbero potuto avvicendarlo legalmente e NON delle manifestazioni di piazza,altrimenti parlando di democrazia l'occidente ,come suol dirsi,parla bene ma razzola male.
pps
Comunque come ho già detto prima aspettiamo fino a lunedì poi vedremo quello che dirà Putin e che posizione prenderà la Russia sulla crisi Ucraina.
un saluto
Alexfaro
 
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view post Posted on 23/2/2014, 14:43

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NINA ANDREEVA: NO ALLA DIVISIONE DELL'UCRAINA!


Dichiarazione del CC del VKPB del 5 febbraio 2014

Mentre si aggrava la crisi politica in Ucraina e proseguono gli spudorati tentativi delle forze di evidente orientamento fascista, fantocci di Usa e UE, di insediarsi al potere a Kiev e nelle regioni occidentali, i cittadini ucraini sono inondati sempre di più dalle informazioni di svariati "centri analitici", "esperti" e "politologi" sulla necessità di "federalizzare l'Ucraina" , poiché diversamente, secondo loro, sarebbe impossibile evitare la divisione del paese. La situazione è resa più grave dal fatto che alcuni politici al potere, i quali per il loro status dovrebbero tutelare l'unità dell'Ucraina, dichiarano senza mezzi termini che la repubblica è ormai destinata alla divisione. Alla schiera dei pessimisti si sono associati persino alcuni esponenti dello schieramento di sinistra.

Simili dichiarazioni provocatorie corrispondono per filo e per segno alle aspirazioni degli imperialisti occidentali, in primo luogo dell'imperialismo sionista-americano. Come abbiamo ripetutamente detto, il dominio mondiale è l'obiettivo dei circoli imperialistici USA. La Russia, però, intralcia il loro cammino verso questo obiettivo e quindi è divenuta il principale bersaglio della politica estera americana. La conquista dell'Ucraina è tanto agognata dagli americani, proprio perchè offrirebbe loro la possibilità di piazzarsi a ridosso di siti di vitale importanza in Russia. Quanto alla politica dei paesi EU riguardo all'Ucraina, l'operato di queste marionette degli USA è del tutto subordinato alla strategia complessiva dell'imperialismo sionista-americano.

I metodi con i quali gli imperialisti americani tendono a conseguire il loro obiettivo non hanno niente di nuovo. Sono quelli usati anche ai tempi dell'Impero russo, quando si seguiva principio del "divide et impera" o del "mentire, mentire, mentire". Purtroppo, il torbido miscuglio di questi "principi" ha funzionato anche nel caso della distruzione dell'Unione Sovietica, così come nella successiva distruzione della Jugoslavia, potente stato balcanico, spina nel fianco per l'Occidente, e della Libia indipendente e non subalterna ai sionisti .Ora in Siria l'imperialismo USA agisce nello stesso modo. Gli Stati Uniti ed i loro mantenuti europei applicano la metodologia della "controrivoluzione pacifica" anche nelle attuali vicende dell'Ucraina, di cui si vorrebbe annullare l'identità nazionale e l'unità dello stato.

Il popolo ucraino ha conquistato la propria unità statale nel corso di una lotta secolare per l'indipendenza, persa dopo i tragici avvenimenti dei secoli XIII e XIV. L'anno 1644 segnò una svolta decisiva in questa sua lotta: allora la Rada di Perejaslav, convocata dall'illustre figlio del popolo ucraino Bogdan Chmelnytsky, approvò la storica decisione di unificare l'Ucraina con la Russia. In quel frangente, tuttavia, si unì alla Russia soltanto l'Ucraina della riva sinistra e la lotta per la riunificazione di tutte le terre ucraine continuò ancora per quasi trecento anni. Le ultime terre vennero incluse nello stato unitario ucraino, la Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina, negli anni '30-'40 del secolo scorso: nel 1939 quelle dell'Ucraina occidentale (Galizia, le odierne regioni di Lvov, Ivano-Frankovsk e Ternopol, e Volinia, le odierne regioni di Volyn' e Rovensk), nel 1940 quelle della Bucovina settentrionale (l'odierna regione di Cernovcy) e nel 1945 quelle della Rus' subcarpatica (l'odierna regione transcarpatica).

La nazione ucraina riunita nella Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina ha ottenuto enormi successi in campo culturale, scientifico, industriale e agricolo. Essa ha evidenziato in questa fase tutti i tratti distintivi di una nazione: comunità di territorio, di relazioni economiche, di lingua letteraria, di cultura e carattere. Questi tratti restano evidenti ancora oggi.

Le affermazioni di alcuni politologi secondo cui l'Ucraina sarebbe diversa (c'è l'Ucraina occidentale e quella orientale, le regioni del Mar Nero e del Polesje) non possono intaccare l'unità della nazione ucraina. Le diversità esistono sostanzialmente in tutte le nazioni in quanto retaggio del loro sviluppo storico, come ben sanno tutti gli etnografi del mondo.

Sono ridicoli i tentativi di alcuni "specialisti" di collocare nel pantheon degli ucraini occidentali banditi come Bandera e Shuchevic. Come i criminali Hitler, Goebbels ed Himmler non possono rappresentare la nazione tedesca, così gli organizzatori del terrore fascista in Ucraina non possono rappresentare i galiziani, vale a dire gli ucraini occidentali.

La storia dimostra che gli ucraini occidentali hanno per secoli manifestato la loro aspirazione all'unità con gli ucraini orientali. A metà del XIX secolo in Galizia e nella capitale Lvov, che allora facevano parte dell'Austro-Ungheria, operava un potente movimento moscofilo, sostenitore dell' unificazione con la Russia di allora e dell'uso come lingua letteraria di un particolare idioma combinazione di paleoslavo e termini polacchi e russi chiamato lingua "dei russi". Uno dei massimi dirigenti del movimento era l'insigne poeta, scrittore, scienziato e uomo politico ucraino Ivan Franko. Sono gli uomini come lui che possono figurare tra gli eroi dell'Ucraina occidentale.


Possiamo aggiungere che nella toponomastica della Galizia (nei nomi di alcuni centri abitati e strade) si è conservato il termine "russkij" e alcuni galiziani si sono attribuiti fino alla metà del secolo scorso il nome di "rusin", ereditato dalla Rus' di Kiev, e non quello di "ucraino".

Purtroppo alla vigilia della Prima guerra mondiale gli austriaci sciolsero il movimento moscofilo e cominciarono ad appoggiare i nazionalisti ucraini pro-occidentali. La stessa cosa hanno fatto gli hitleriani. Tuttavia, nonostante tutte queste contraddizioni, nel XX secolo il popolo ucraino unito ha saputo costruire con il sostegno del popolo russo la grande e fiorente Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina, che per grado di sviluppo è sempre stata nelle primissime posizioni sia in Unione Sovietica che nel mondo intero. Basta ricordare che circa il 45% della produzione siderurgica e il 33% del carbone dell'URSS venivano dall'Ucraina. La repubblica si distingueva pure nella produzione agricola, fornendo il 60% della barbabietola da zucchero, il 48% del girasole ed il 30% del frumento.

In Ucraina fu costruito un possente complesso produttivo collegato con le altre repubbliche dell'Unione Sovietica.

Cosa hanno ottenuto i popoli ucraino, russo e delle altre repubbliche dell'URSS dalla controrivoluzione borghese, dal passaggio al modello di economia di mercato? La prosperità, un vigoroso sviluppo? No, niente di tutto questo. In tutte le ex repubbliche dell'URSS si osserva lo stesso spettacolo: chiudono le fabbriche, si riducono i terreni coltivati, i campi sono invasi dalle erbacce, aumenta la disoccupazione, salgono i prezzi dei beni di prima necessità, cresce l'impoverimento dei lavoratori. Si vede ad occhio nudo che IL CAPITALISMO VUOL DIRE ROVINA, DISTRUZIONE E CRISI. Lo spezzettamento dell'Ucraina distruggerà definitivamente il suo apparato economico. Questo vogliono i suoi "benefattori" occidentali. Costoro non intendono affatto rianimare l'economia dell'Ucraina, il loro obiettivo è quello di trasformare il paese in una repubblica delle banane. In altri termini in una colonia. Inoltre, a parte il danno economico, la divisione del paese può provocare la guerra civile con tutte le sue terribili conseguenze. La tragedia è che i lavoratori ucraini dovranno sacrificare la loro vita per gli interessi della borghesia, alcuni per gli interessi della borghesia compradora (pro-occidentale), altri per quelli della borghesia nazionale.


Pertanto il Comitato Centrale del VKPB esorta i lavoratori dell'Ucraina ad opporsi a qualsiasi tentativo del potere e dell'opposizione di trasformare il paese da stato unitario in una federazione di entità regionali, la qual cosa, vista l'attuale instabilità, porterà inevitabilmente alla divisione della repubblica e di questo approfitterà di certo la NATO per spingere fin qui le sue truppe.

Noi facciamo appello ai lavoratori di tutte le regioni dell'Ucraina affiché manifestino solidarietà, si oppongano a qualsiasi irresponsabile dichiarazione di politici-disintegratori e dicano loro con chiarezza ed in modo inequivocabile: "NO ALLA DIVISIONE DELL'UCRAINA!"



Nei nostri precedenti documenti abbiamo già detto che in Ucraina è in atto un tentativo di colpo di stato fascista da realizzare attraverso l'ingerenza diretta e palese negli affari interni della repubblica di politici e diplomatici americani ed europei attivamente coadiuvati da organizzazioni non governative. I combattenti del "Settore Destro" e degli altri gruppi paramilitari ultranazionalisti e neonazisti, foraggiati con i soldi dell'Occidente e addestrati nei campi dei paesi baltici e in Ucraina sotto la guida di istruttori della NATO, hanno rapidamente trasformato la "pacifica protesta dei cittadini per la scelta europea" in un scontro armato contro il regime al governo per destituire Janukovic e il Partito delle regioni e trasformare l'Ucraina in uno stato nazional-fascista completamente controllato e diretto dal capitale occidentale. Dopo di che, senza alcun dubbio, l'imperialismo USA-NATO avanzerà contro la Russia, provocherà un conflitto fratricida fra due popoli fratelli e la definitiva trasformazione tanto dell'Ucraina, quanto della Russia in appendici coloniali dell'Occidente per accaparrarsi le loro materie prime.


Contro questa offensiva reazionaria vi è un antidoto fondamentale - l'unità della classe operaia e di tutte le forze democratiche. Perciò esortiamo tutte le forze di sinistra e democratiche ad opporsi compatte contro il golpe fascista.

Per scongiurare la rovina dell'economia ucraina e garantire la reale indipendenza della repubblica esortiamo i lavoratori ucraini a favorire l'adesione dell'Ucraina all'Unione doganale, creando così condizioni più vantaggiose per la lotta comune dei lavoratori di Ucraina, Russia, Bielorussia e Kazakistan contro il potere del capitale.

Solo ricostituendo per via rivoluzionaria la Repubblica Socialista Sovietica di Ucraina e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche i lavoratori ucraini potranno ripristinare una economia dallo sviluppo dinamico e aprire la strada al progresso e alla prosperità.



N.A.Andreeva
Segretario Generale del CC del VKPB

Traduzione dal russo di Stefano Trocini


Leningrado, 5 febbraio 2014
Fonte: www.vkpb.ru http://siarivoluzione.altervista.org/index...ne-dell-ucraina
 
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ferdinando2
view post Posted on 23/2/2014, 21:59




Quando ho appreso la notizia che la popolazione si e`schierata a difesa della statua il mio cuore si e`riempito di gioia e ho anche pianto dalla commoziine
 
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view post Posted on 23/2/2014, 22:19

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CITAZIONE (ferdinando2 @ 23/2/2014, 21:59) 
Quando ho appreso la notizia che la popolazione si e`schierata a difesa della statua il mio cuore si e`riempito di gioia e ho anche pianto dalla commoziine

compagno, ti fa onore!
In effetti chi conosce la storia, quella vera, non può restare impassibile di fronte a scene cosi emozionanti.
 
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view post Posted on 24/2/2014, 07:13

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purtroppo Yanukovich e il suo regime sono corrotti marci e infatti quasi tutti se la sono data a gambe, mentre i nazisti sono armati e foraggiati fino ai denti dall'occidente, e stanno già dicendo chiaramente che il loro obiettivo è sottomettere tutta l'Ucraina, quindi sud-est russofono (hanno messo fuori legge le lingue "minoritarie" e i relativi mass media) compreso, che sarà sottoposto a pulizia etnica.
Per dimostrare quanto è debole la reazione (e sì che non c'era bisogno di sentire certe telefonate per sapere qual è l'obiettivo degli ipernazisti yankee), già ieri c'era qualche pulmann di nazisti a Sebastopoli, e gli sbirri anzichè prenderli a mazzate li difendevano dal popolo, che manifesta a mani nude.
Non solo, lasciando Kiev di corsa quel porco di Yanucovich ha dato il coltello dalla parte del manico ai nazisti, perchè essendoci loro al potere, ufficialmente sarà l'est ad essere secessionista, e loro ad aver "ragione" a intervenire per tenere unito il paese, e sarà ,quasi impossibile in occidente far capire che i nazisti vogliono la pulizia etnica antirussa.
Anche se intervenisse, dal punto di vista propagandistico per Putin è già messa malissimo.
 
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view post Posted on 24/2/2014, 11:39
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Ci mancava il falso compagno!!!!! far capire all'occidente!!!!! ahaha

Verme!!!
 
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view post Posted on 24/2/2014, 12:07

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CITAZIONE (Ludovico @ 24/2/2014, 11:39) 
Ci mancava il falso compagno!!!!! far capire all'occidente!!!!! ahaha

Verme!!!

scusate, potete tradurre in italiano il mentecattese del compagno "tutto il potere ai laureati, e gli operai si fottano"?
 
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view post Posted on 24/2/2014, 15:34

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Allora,tanto x essere chiari,malgrado le azioni del"nuovo(sic)governo"di Kiev(ma legittimato da chi?)
PIACCIA O NON PIACCIA VIKTOR YANUKOVICH RIMANE L'UNICO PRESIDENTE LEGITTIMO DELL'UCRAINA,x il fatto che essendo andato al potere nel 2010 con libere elezioni,con una percentuale di voti quasi al 50% e x il fatto molto importante che NON HA RASSEGNATO VOLONTARIAMENTE LE DIMISSIONI,in modo da mettere il popolo Ucraino di fronte al fatto compiuto,come volevano obbligarlo i golpisti fascisti di Kiev,ripeto legittimati da chi?
Bene ha fatto a rifugiarsi nella parte dell'Ucraina ancora libera dai golpisti fascisti filo-occidentali,in modo da riorganizzare le istituzioni queste sì veramente democratiche,x poi riconquistare il potere a Kiev.
Ora faccio un paio di ipotesi su quello che potrebbe succedere a breve termine(cioé quello che farei io se fossi al posto di Putin):
1)dare rifugio a Yanukovich ed ai suoi ministri presso la base navale Russa di Sebastopoli x riorganizzare il legittimo governo Ucraino(poi voglio vedere come farebbero i fascisti golpisti di Kiev a stanarlo da lì!)
2)dopo aver avuto l'adesione delle province orientali Russofone(Crimea ecc...)cosa che é quasi sicura al 100%,Yanukovich dovrebbe marciare su Kiev con la parte delle forze armate fedeli al governo legittimo(magari con un aiutino da parte della Russia,il che non guasta)
x ripristinare la"legalità repubblicana"violata dai suddetti golpisti-fascisti filo-occidentale della criminale Timoschenko e dai suoi accoliti,cosa questa che lo metterebbe al sicuro di essere tacciato lui di golpismo,non trovate?
Sono fermamente convinto che se le cose prendessero questa piega i gruppi filo-occidentali si squaglierebbero come neve al sole,visto che l'esercito vi ricordo,non si é schierato da nessuna delle 2 parti(almeno fin'ora)
ps
ad oggi Putin NON ha fatto alcuna dichiarazione sulla situazione Ucraina,x cui dovremo aspettare che si esprima in merito,tuttavia voglio farvi notare che l'ultimo atto da parte della Russia é stato il richiamo dell'ambasciatore a Kiev x consultazioni(il che nel gergo diplomatico significa che non c'é nulla di buono in vista!)
pps
Voglio ribadire il concetto che sono d'accordo con Amaryllide su un solo punto del suo post,cioé che Yanukovich era e rimane un totale incompetente,visto che ha fatto,come ho già detto prima un mare di cazzate,ma dissento totalmente sul resto della sua analisi!
MA e qui devo mettere un grosso MA RIMANE AD OGGI L'UNICO E SOLO PRESIDENTE UCRAINO LEGITTIMATO A GOVERNARE,CHECCHE' NE DICANO I GOLPISTI FILO-OCCIDENTALI DI KIEV!
un saluto
Alexfaro

Edited by alexfaro - 7/4/2014, 16:48
 
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view post Posted on 24/2/2014, 16:07

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la troika promette "aiuti" e stringe il cappio


La notizia di oggi è che il nuovo ministro dell’Interno di Kiev, Arsén Avákov, ha annunciato di aver emesso un mandato di cattura nei confronti del presidente Víktor Yanukóvich (destituito e sostituito dalla nuova maggioranza parlamentare golpista), accusato di ‘omicidi di massa’. Dopo aver perso una quarantina di deputati ed alcuni dirigenti di punta, questa mattina il leader del Partito delle Regioni, Alexánder Yefímov, ha annunciato il passaggio all’opposizione dell’ex forza principale di governo. Di cui però Svoboda e gli altri gruppi dell’estrema destra vogliono lo scioglimento, insieme a quello del Partito Comunista Ucraino. Una mozione in questo senso è stata presentata ieri dai parlamentari di diverse formazioni politiche di estrema destra.

Intanto nelle regioni occidentali e meridionali del paese, soprattutto nella repubblica autonoma di Crimea, continuano le manifestazioni contro il nuovo regime e contro le continue incursioni e provocazioni fasciste e ultranazionaliste. Ad esempio ieri nella città di Kerch, in Crimea, circa 1000 persone hanno manifestato contro l’integrazione del paese nell’Unione Europea ed hanno issato la bandiera russa sul municipio (poco dopo il sindaco ha dato comunque ordine di risistemare al suo posto la bandiera ucraina). Il rischio di una secessione del paese è così serio e grave che la cancelliera tedesca in persona, durante una telefonata di ieri con Yulia Tymoshenko, ha invitato “l'eroina della rivoluzione” a non soffiare sul fuoco delle contrapposizioni, come ha fatto in queste settimane dall'ospedale di Kharkiv, ma ad adoperarsi per il mantenimento dell'unità della nazione. Ma proprio in queste ore la nuova maggioranza parlamentare golpista, con pochissimi voti di margine, ha abrogato una legge sulla lingua approvata due anni fa e che aveva fatto diventare il russo lingua ufficiale in circa metà del Paese. La legge prevedeva lo status di lingua ufficiale regionale per gli idiomi parlati a livello locale da almeno il 10% della popolazione. Il fatto che da oggi l'ucraino sia la sola lingua ufficiale non farà che convincere molti degli abitanti del paese della necessità della secessione.

Mentre il governo russo ha per ora congelato i 15 miliardi di dollari di aiuti e lo sconto sulle forniture di gas accordati al governo defenestrato l’altroieri dalla rivolta dei partiti filoccidentali, l’Unione Europea ed il Fondo Monetario fanno sapere di essere pronti a sostenere il nuovo esecutivo.
Nella capitale ucraina oggi arriva Catherine Ashton, il capo della diplomazia Ue; l'Europa, con la cacciata di Yanukovich, ha incassato una chiara vittoria geopolitica dopo che il governo di Kiev a dicembre aveva rifiutato di firmare l'Accordo di associazione tra Bruxelles e l'Ucraina. Assunto il controllo politico del paese – almeno di una parte di esso – anche attraverso il sostegno a forze apertamente fasciste e xenofobe e a costo di parecchie decine di morti, l’establishment europeo comincia già a stringere il cappio attorno al popolo ucraino. Bisognoso di ingenti aiuti economici e quindi suscettibile di un ricatto in grande stile.
Il capo del Comitato per gli Affari Esteri del Parlamento Europeo, Elmar Brok, ha affermato che Bruxelles potrebbe concedere a Kiev un prestito di 20 miliardi di euro di ‘aiuti’ all’Ucraina, ma in cambio di riforme economiche e politiche. Già l’altro ieri il Fondo Monetario Internazionale si era detto "pronto" a fornire aiuto all'Ucraina, ma alle draconiane condizioni che a novembre-dicembre avevano convinto il presidente Yanukovich, anche su pressione dei sindacati e delle organizzazioni imprenditoriali, a rivolgersi piuttosto a Mosca.
"L'Ucraina sta precipitando nel baratro, è sull'orlo del default", ha opportunamente dichiarato in tv Alexandr Turchinov, un fedelissimo di Yulia Tymoshenko appena eletto presidente del Parlamento e Presidente della Repubblica pro tempore, fino alle prossime elezioni del 25 maggio. Chiedendo la celebrazione di una immediata 'conferenza dei donatori' perché il paese ha bisogno, subito, di almeno 35 miliardi di dollari. E' significativo che uno dei primi atti politici di un governo che si dichiara 'nazionalista' sia mettere il proprio popolo nelle mani degli strozzini.

Non è difficile prevedere quali ‘riforme’ la troika chiederà ai nuovi padroni di Kiev, così tanto sostenuti e aiutati a riconquistare il potere dopo la sfortunata parentesi ‘arancione’ del 2004 naufragata a causa dei contrasti interni alla leadership del campo filoccidentale e ai disastrosi risultati economici del governo di Viktor Yushchenko e Yulia Tymoshenko.
Tra i documenti riservati resi noti in questi anni da Wikileaks c’è n’è uno interessante. Nel 2010 Viktor Pynzenyk, ex ministro delle finanze ucraino ed attualmente membro del partito di opposizione UDAR di Vitali Klitschko (forza politica costruita a Berlino da Angela Merkel), spiegò all'ambasciatore statunitense che cosa erano disponibili a concedere all’Unione Europea nel caso in cui avessero recuperato il potere. Tra le varie misure citò l’aumento dell’età pensionabile, l’eliminazione del pensionamento anticipato, l’aumento del prezzo del gas e dell’elettricità per le famiglie, la cancellazione del consenso dei sindacati per l’aumento dei prezzi dell’energia, la privatizzazione di tutte le miniere di carbone, l'aumento dei prezzi dei trasporti, l'abolizione dei sussidi governativi per le nascite, dei pasti gratuiti e dei libri di testo, la cancellazione delle esenzioni IVA su alcuni prodotti farmaceutici, la limitazione dei sussidi di disoccupazione ecc.

Un bel programmino, non c’è che dire. Se non fosse tragico potremmo scherzarci su con un bel 'Benvenuti in Europa!"...

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