Oggi sciopero nazionale dei lavoratori ex-Lsu Ata. Manifestazione al Miur
Nonostante stia per scadere la proroga al 31 marzo delle risorse straordinarie stanziate per mantenere i livelli salariali degli ex-Lsu ATA, impegnati nelle pulizie delle scuole, la gara Consip e i tagli del “decreto del fare” negli appalti non sono stati ad oggi rivisti. Non sono nemmeno emerse le soluzioni necessarie ad evitare in maniera definitiva che, a partire dal 1 aprile prossimo, circa 26.000 lavoratori piombino di nuovo nella più estrema incertezza sul proprio futuro ed in condizioni di reddito disperate. “A seguito delle numerose proteste dei lavoratori su tutto il territorio nazionale, a fine febbraio il nuovo governo si era preso un mese di tempo per trovare una soluzione a questa gravissima situazione”, ricorda Carmela Bonvino, dell’Esecutivo USB Lavoro Privato. “Ora, siamo a fine marzo e le scarse e poco convincenti dichiarazioni dei ministri del Lavoro e della Pubblica istruzione non ci rincuorano. Temiamo siano l’ennesima finta soluzione, comunque non a vantaggio dei lavoratori – argomenta Bonvino - visto che si continua a mantenere in piedi il sistema delle esternalizzazioni e a parlare di corsi di riqualificazione professionale” .Prosegue la dirigente USB: ”Del resto, questa ennesima proroga rischia di non essere stata utile nemmeno a tamponare la drastica perdita di salario subita dai lavoratori, in quanto i finanziamenti aggiuntivi non sono arrivati nei tempi e nelle quantità necessarie a dare ad oggi certezza sulle ore di servizio svolte. Una situazione che rischia di aggravarsi a fine mese, poiché scatteranno i tagli che toccheranno anche i lavoratori di Calabria e Basilicata, i quali dal 1 aprile passeranno alle nuove aziende Consip, mentre non si intravedono soluzioni per i lavoratori di Sicilia e Campania”. Aggiunge Bonvino: ”Come hanno purtroppo potuto toccare con mano i lavoratori nelle moltissime regioni d’Italia, quali Puglia, Lazio, Sardegna, Toscana, Veneto, Abruzzo, ecc.., in cui è entrato comunque in vigore il nuovo regime, si stanno verificando licenziamenti degli ex-Lsu con contestuali assunzioni di nuovo personale mai utilizzato nelle scuole. Ci sono fortissime riduzioni di orario e di salario, fin sotto i minimi contrattuali delle 14 ore e per meno di 12 mesi, con stipendi di circa 200 euro al mese senza contributi, e con nuovi e inaccettabili ricatti sui carichi di lavoro. Tutto questo non potrà che portare ripercussioni sul servizio in tutto il territorio nazionale”. “La USB ha inviato all’attenzione del Ministro Stefania Giannini soluzioni utili ad evitare le disastrose conseguenze della gara Consip. Abbiamo proposto – evidenzia la sindacalista - anzitutto un censimento dei lavoratori in servizio nelle scuole; abbiamo proposto il prepensionamento dei lavoratori che hanno due anni per la pensione e l’internalizzazione del servizio di pulizia attraverso l’assunzione diretta degli ex-Lsu. Ma ad oggi non vi è stato ancora un confronto né una convocazione che entrasse nel merito delle questioni, tutte aperte. In questo senso, i lavoratori con l’USB sciopereranno domani, 21 marzo, su tutto il territorio nazionale, con presidi in varie città del Centro sud”.
Santa Tecla Este, lavoratrici sulla torre
Le lavoratrici licenziate dalla Fondazione Ecclesiastica S.Tecla che da 37 gg vivono in tenda al presidio permanente e dopo mesi di lotta durissima, hanno deciso di salire sulla torre nelle vicinanze del presidio.
“Non siamo invisibili” dichiarano e “chiediamo che la Regione Veneto mandi sul luogo un esponente della giunta a prendere seriamente in carico la situazione”.
LA RICHIESTA DA SEMPRE INASCOLTATA È IL REINTEGRO DI TUTTE LE LAVORATRICI ATTUALMENTE LICENZIATE.
Invitano la Giunta Regionale a prendere in seria considerazione anche la possibilità di commissariare l’ente secondo la procedura del art.25, che prevede, dopo l'ispezione Regionale che ha certificato la mala-gestione, l'azzeramento del CDA “licenziando” Don Marco Cagol, Don Lorenzo Mocellin ed Ernesto Burattin (fratello del direttore Valerio Burattin) e il ritiro di tutte le delibere che hanno creato danno, compreso quella del licenziamento collettivo.
DOPO MESI DI DURA LOTTA VOGLIAMO UN INTERVENTO MIRATO E IMMEDIATO PER TROVARE L’UNICA VERA SOLUZIONE ALTERNATIVA: LAVORO SALARIO E DIRITTI.
NON CI ARRENDEREMO, NON CI FERMEREMO, NON FAREMO UN PASSO INDIETRO!
RESISTEREMO UN GIORNO PIU' DI LORO!
A MILANO GLI INSEGNANTI PRECARI PROTESTANO ALLA SEDE PD
VENERDI 21 MARZO
PRESIDIO SOTTO LA SEDE DEL PD MILANO
I Governi cambiano e i ministri dell'Istruzione si susseguono, ma le politiche scolastiche continuano ad essere dettate da istanze incompatibili con il reale rilancio dell'istruzione pubblica: la "compressione della spesa pubblica" e la volontà di assimilare i processi di apprendimento alle dinamiche aziendali introducendo logiche “premiali”.
Il Pd, infatti, dopo un anno di governo di larghe intese, ha:
- confermato i tagli alla scuola dell'era Gelmini-Tremonti e la riforma Fornero sulle pensioni
- tagliato i salari dei precari attraverso la mancata monetizzazione delle ferie non godute
- ridotto il diritto allo studio dei disabili attraverso le direttive BES
- confermato l'imposizione dei discriminatori quiz INVALSI
- introdotto un'illegittima sperimentazione per ridurre di un anno la durata delle scuole superiori, senza alcuna motivazione didattica, esclusivamente per fare “cassa” tagliando sulle cattedre e quindi su migliaia di posti di lavoro dei docenti (circa il 20%) e sul diritto allo studio degli alunni.
In questi giorni Renzi ha scelto come nuovo ministro dell'istruzione la prof.ssa Giannini che si è già detta favorevole alla riduzione di un anno delle scuole superiori e dichiara di voler aumentare i finanziamenti alle scuole private ed eliminare il sistema degli scatti stipendiali, a favore di un sistema in cui gli istituti possano gestire e scegliere i docenti secondo un modello meritocratico-clientelare, simile a quello delle università. Per questo riteniamo che sia proprio il Partito Democratico e il nuovo governo targato Renzi/Giannini a essere attualmente la più grave minaccia per la scuola pubblica e statale italiana.
Per queste ragioni invitiamo tutte le componenti della scuola a partecipare a un
PRESIDIO SOTTO LA SEDE DEL PD
per protestare contro le politiche scolastiche del nuovo Governo Renzi/Giannini
21 MARZO ore 15,00
via Pergolesi 8 MILANO
sede metropolitana del Partito Democratico
PER CHIEDERE IL REALE FINANZIAMENTO DELLA SCUOLA STATALE E L'ASSUNZIONE DI TUTTI I PRECARI DELLA SCUOLA
(il volantino) fonte