Comunismo - Scintilla Rossa

Crisi, lavoratori allo sbaraglio

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view post Posted on 7/8/2021, 10:08
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compagno

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dodicimila_di_troppo
 
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view post Posted on 25/10/2021, 17:59
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compagno

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da Partito Comunista

DECRETO FISCALE: DA NOVEMBRE INIZIANO I LICENZIAMENTI


In questo periodo di grande dissenso verso le manovre coercitive del governo Draghi nei confronti dei lavoratori, il governo ha emesso il DECRETO FISCALE, con il quale vengono liberalizzati i licenziamenti per tutte le aziende.
Come?
L’art 13 del decreto fiscale prevede che:
“- Le aziende dei settori tessile, calzaturieri, moda e settori in crisi in cui i licenziamenti erano vietati fino al 30 ottobre possono chiedere 9 settimane di cig per Covid tra 1 ottobre al 31 dicembre.
- Per aziende che hanno fino a 5 dipendenti e quelle del commercio, servizi e turismo, i cui licenziamenti erano vietati fino al 30 ottobre, possono chiedere 13 settimane di CIG-Covid dal 1 ottobre al 31 dicembre. In tutti e due i casi se le aziende chiedono la CIG-Covid non possono licenziare per la durata della CIG.
Diversamente, i licenziamenti sono possibili.
- In tutti e due i casi il divieto di licenziamento non si applica nei casi: di fallimento, di messa in liquidazione e di cessazione di attività, di accordo sindacale aziendale di incentivazione all'esodo a meno che non ci sia un trasferimento di azienda o di ramo di azienda.”
Nella realtà, l’utilizzo della ulteriore CIG-covid di 9 o 13 settimane non è un OBBLIGO ma solo una RACCOMANDAZIONE.
Raccomandazione fatta sulla base dell’accordo farsa tra Confindustria e SINDACATI CONFEDERALI. Il suo valore quindi è pressoché nullo.
Ciò che succederà è che le aziende, invece di chiedere la CIG-Covid licenzieranno come è già successo da giugno. Così si sono liberalizzati ulteriormente i licenziamenti, in maniera meno rumorosa e palese.
Le forze politiche che in televisione si dicono “antisistema”, su questo vi hanno mai detto nulla ?
 
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view post Posted on 25/10/2021, 18:16
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da Partito Comunista

L'UNIONE EUROPEA CI HA TOLTO IL 30% DEL POTERE D'ACQUISTO


Lo dice l'OCSE
Entrando nella UE avremmo dovuto “lavorare un giorno in meno guadagnando come se avessimo lavorato un giorno in più” (queste erano le parole di Romano Prodi prima dell'entrata dell'Italia nell'Euro), invece gli stipendi degli italiani sono il 3% in meno del 1990.
In Germania e Francia sono aumentati del 30%!
Gli stipendi calano ma i prezzi dei beni, delle bollette e dei carburanti continuano a crescere con aumenti enormi per questo autunno-inverno e a pagarne le conseguenze saranno sempre le classi meno abbienti e i lavoratori.
Aumenti di gas, luce e acqua che arrivano fino al 40% dimostrano di quanto all'Europa e al nostro governo non interessi per niente la salvaguardia del popolo dato che le contromisure prese, sono solo di facciata e non risolvono i problemi delle famiglie.
Con il costo dei carburanti che cresce e anche delle bollette sarà sempre più dura “per una famiglia normale” arrivare a fine mese visto anche che l'aumento dei carburanti e delle bollette si farà sentire su tutti i generi che acquisteremo, aumentando i costi di produzione e di trasporto.
Una vera e propria stangata per tutte le famiglie italiane da quasi 1500€ in più. Secondo l’associazione dei consumatori – per una «famiglia tipo» l’incremento dei prezzi al dettaglio produce, a parità di consumi, una maggiore spesa su base annua pari a complessivi +799 euro a famiglia, di cui +242 euro per i servizi relativi ai trasporti (in aumento del +7% sul 2020), +72 euro per l’acquisto di prodotti alimentari (+1,3%), inoltre fare il pieno di carburante alle automobili costa oggi +344 euro all’anno a famiglia rispetto al 2020 (+20,6%), mentre per la bolletta della luce, a causa dei rincari delle tariffe scattati l’1 ottobre, occorre mettere in conto una maggiore spesa annua pari a +183 euro, +155 euro per il gas.
In tutto questo il governo Draghi continua la sua strada millantando una falsa ripresa di tutto Paese che però finisce tutta nelle tasche dei padroni, descrivendolo quasi come esempio per gli altri stati, mentre la realtà è che le misure che sta adottando serviranno solo a far arricchire ancora di più i grandi industriali e “gli amici di Confindustria” impoverendo sempre di più i lavoratori e le classi popolari.
Tutta questa macelleria sociale, sarà coperta con il solito argomento usato come arma di distrazione di massa, immigrazione, vaccino, green pass e così via con le tifoserie contrapposte a discutere mentre ci rubano lavoro, soldi e futuro.
 
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view post Posted on 20/2/2022, 09:50
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compagno

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Operaio Stellantis: “Siamo ‘schiavi’ anche dei sindacati”
La denuncia di Franco, assunto col job act a Melfi: “Se protesti ti minacciano in modo sottile e ti isolano. E’ un ricatto insopportabile”



di Eugenio Bonanata - 12 Febbraio 2022

basilicata24.it

“Solo qualche giorno fa i sindacati esultavano per la piena occupazione annunciata. Ora invece 4 giorni di stop per i semiconduttori che mancano. Vi siete chiesti come faremo dall’1 marzo a partire magicamente con 20 turni e 4 squadre?”. Non le manda a dire Franco, operaio Stellantis della generazione job act ma con le idee ben chiare su come stanno andando le dinamiche in fabbrica tra sindacati sempre più “asserviti” e operai sempre più “sudditi impauriti” dei loro stessi rappresentanti.
Negli ultimi giorni, sostiene Franco, si è come precipitati in un vortice di isterismo. “Dai 20 turni annunciati allo stop fino al 14 febbraio per assenza di semiconduttori”. Non si sentono proteste per questi cambiamenti improvvisi. Ma lui non ha dubbi. “Vuoi sapere chi sono i primi a non ribellarsi – rivela – Sono proprio gli operai del job act, quella fetta di 1800 lavoratori entrati con la riforma di Renzi, 7 anni fa”. Il perché è presto detto. “All’epoca quando si entrava, i capi cercavano amici, parenti e figli di chi già era lì. Bisognava arruolare persone che dovevano essere già preparate da un ‘familiare’ esperto, a come muoversi lì dentro. Silenzio, stipendio, e mai una ribellione. Come in una caserma”.


“Se protesti ti minacciano e ti isolano”. Franco racconta la sua esperienza e fa un passo indietro a giugno scorso, quando i sindacati fecero l’accordo con Stellantis. “L’ultima assembla sindacale l’abbiamo fatta a giugno. Chiunque osava esprimersi liberamente e non faceva il cane al guinzaglio del delegato di turno, è stato isolato”. Per un attimo, aggiunge, “pareva che la classe operaia si stesse ribellando ad apparati sindacali sempre più assenti e proni alla proprietà”. Un mese dopo il quadro è cambiato. “Il 92% degli operai – spiega – ha votato esattamente gli stessi rappresentanti, salvando lo status quo”. Da quel momento, “l’azienda ha smontato una linea, ha fatto quello che voleva. Da 4 giornate lavorative al mese, alla piena occupazione senza esuberi annunciata qualche giorno fa. In tutto ciò dove erano i nostri sindacati?”. Franco ha provato spesso ad alzare la testa, ma la risposta è stata perentoria. “Sono meschini. Ti fanno avvicinare da soggetti che ti dicono poche parole. E sono minacce sottili e velate. Oppure te la fanno pagare i tuoi superiori, concedendoti a stento le ferie o assegnandoti le postazioni più toste”.

“Il raccomandato in 3 mesi passa avanti al veterano”. Fa un esempio Franco, riferendosi al ‘montaggio’, dove lavora. “Un operaio accanto a me ha oltre 50 anni, in 27 anni non ha mai fatto un giorno di malattia. Ha bisogno del salario perché ha figli e famiglia”. All’improvviso, però, “vedi il ragazzo di 30 anni, mandato in fabbrica dal solito capetto, che in soli 3 mesi si trova su una postazione meno faticosa della sua”. Il 50enne, con la schiena rotta, non dice nulla. “E sai perché – si infuria Franco – perché ha bisogno. E se dice qualcosa gli assegnano una postazione ancora più dura”.
“Siamo impotenti e isolati”. Fa un altro esempio Franco, relativo alle ultime settimane. “Col nuovo mix produttivo ti arrivano macchine in sequenza casuale e spesso ti trovi fuori postazione. Se vuoi puoi fermarti, ma poi entri nella lista nera”. Ciò equivale a dire che diventi indesiderato. “Ma mica solo per i capi, anche per gli stessi sindacati che ti dovrebbero tutelare. E’ assurdo, ma ti trovi impotente e isolato”. Ma ancora più assurdo, dal suo punto di vita, è che “i primi a piegarsi a questa logica sono proprio i giovani entrati col job act. Proprio così. Il giovane è ancora più succube, schiacciato dal ricatto e dalla paura di trovarsi già con un piede fuori”.

“Senza presa di coscienza la vedo scura”. Franco non ripone fiducia nel futuro. “Coi sindacati ammaestrati da Stellantis e con noi sotto lo schiaffo sindacale – è il suo monito – la vedo scura. Accetteremo qualsiasi condizione lavorativa e pagheremo in termini di dignità”. E ancora: “Se dici ai colleghi che così non va, che andrebbe strappata la tessera, ti danno ragione. Ma poi ogni volta eleggono gli stessi delegati. Che ovviamente contano i voti e sanno chi sei. Allora vuol dire che il ricatto parte quando vieni assunto. E non te ne liberi più”. E conclude: “Attendo che qualcuno smentisca le mie parole”.
 
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view post Posted on 3/4/2022, 16:49
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Buona notizia, Amazon è un potere forte!
 
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view post Posted on 4/4/2022, 20:51
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vietcong

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Il commento di Bidet sembra quello di uno che ha appena ingoiato una pantegana
 
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Scusate ma i cattivi ora non sono i russi. Dai che i padroni italiani sono brava gente, stanno aiutando pure gli ucraini.....

 
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view post Posted on 1/5/2022, 15:14
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vietcong

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_Kent questi sono i servi, dei padroni, ancora peggio se possibile... (comunque poco cambia).
 
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view post Posted on 1/5/2022, 15:30
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"Lecchinaggio!"
 
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