Il 5 ottobre 1962 venne pubblicato il 45 giri Love Me Do/P.S. I Love You, il primo singolo dei Beatles, la band che ha cambiato la musica e che ha rivoluzionato il modo di pensare di un’intera generazione, e negli stessi mesi debutta sugli schermi cinematografici il primo film della serie dell’Agente 007, James Bond, Agente 007 – Licenza di uccidere. Love Me Do è inclusa nel loro album di debutto, ‘Please Please Me’ del 1963.
Rivoluzionari e puri, nessuno aveva mai scritto in passato come Lennon e McCartney, innalzando la qualità del songwriting pop oltre la banalità, fino a portarla al livello dei grandi dell’era della canzone, esplorando e precorrendo tutti i generi musicali.
Un gruppo formato da due geni della composizione come John Winston Lennon (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) e James Paul McCartney (Liverpool, 18 giugno 1942), un eccellente musicista cantautore come George Harrison (Liverpool, 25 febbraio 1943 – Los Angeles, 29 novembre 2001) e un buon batterista come Ringo Starr, (pseudonimo di RichardParkin Starkey, Liverpool, 7 luglio 1940).
Non a caso la famosa rivista di musica ‘Rolling Stones‘ nella sua personale classifica dei ‘500 Migliori Album di Sempre‘ ha inserito tutti e 10 album in studio dei Beatles e ben quattro figurano nella top 10: al 1° posto troviamo Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967), al 3° Revolver (1966), al 5° Rubber Soul (1965) e al 10°The Beatles (1968), più noto col nome di ‘The White Album‘.
LOVE ME DO – É stata la prima hit che i Beatles ebbero in Gran Bretagna, dove si posizionò al 17° posto in classifica, mentre negli Stati Uniti uscì nell’aprile del 1964, piazzandosi in testa alla classifica Hot 100 di Billboard. Paul McCartney scrisse Love Me Do nel 1958, chiedendo aiuto per completarla all’allora 17enne John Lennon, e questo la colloca come una delle primissime, se non la prima, collaborazione Lennon/McCartney. Chi lo avrebbe mai immaginato che questa canzone avrebbe dato inizio alla leggendaria carriera discografica dei Beatles, singolo che con l’immagine stessa del gruppo, fece uno strano effetto ad una generazione che aveva passato gli ultimi anni ad ascoltare insipide canzoni pop. Il testo di Love Me Do è semplice al massimo, con gran parte delle parole formate da un’unica sillaba e con la parola ‘amore‘ ripetuta 21 volte. «Ti amerò per sempre, perciò ti prego amami», questo è il semplice messaggio contenuto nella canzone, nulla a che vedere con «Materia cremosa e gialla, che scende dall’occhio di un cane morto» di qualche anno dopo contenuta nel testo di ‘I’m the Walrus‘.
Io penso che Lennon aveva idee molto progressiste , non del tutto comunista ma mi è sempre sembrato una persona che aveva capito certe cose , che aveva una certa sensibilità e intelligenza tale da fargli capire le responsabilità della scelleratezza anticomunista .
"John Lennon era il membro del gruppo più interessato alla politica.Dichiaratamente pacifista(vedi i bed-in contro la guerra in Vietnam e le canzoni su questo tema).Era però avverso alla rivoluzione violenta di stampo marxista-leninista-maoista e più propenso ad una rivoluzione pacifica.Ciò si evince dalla canzone Revolution(lato b di Hey Jude) dove critica i movimenti comunisti nel loro modo di procedere alla rivolta.3 mesi dopo esce il White Album dove è contenuta la canzone Revolution 1,una versione diversa musicalmente e che rappresenta un tentativo di avvicinamento di Lennon a quei movimenti.Insommma come ti hanno già detto sapevano quello che non volevano,ma non quello che volevano."
Il pensiero politico dei Beatles è perfettamente figlio del pacifismo che è un modo come un altro per dire "neutrale". Il neutralismo, l'essere rammolliti e lobotomizzati, vanno di pari passo. Non c'è possibilità di riscatto nel pacifismo, ma solo di comoda non-violenza, di osservanza dei diritti di chi calpesta i diritti del popolo.
A me sembrate fuori di testa! I Beatles, che possano musicalmente piacere o meno - a me facevano schifo - erano la quintessenza dell'deologia borghese. Compreso quel mezzo pagliaccio di Lennon, pace all'anima sua. Basterebbe pensare ai quattrini che hanno intascato e al fatto che sono stati degli eroi "borghesi", tanto da essere insigniti del titolo di "baronetti" dalla casa reale della Gran Bretagna. Se qualcuno vuole un attestato più chiaro di questo, non saprei dove trovarlo.
A me sembrate fuori di testa! I Beatles, che possano musicalmente piacere o meno - a me facevano schifo - erano la quintessenza dell'deologia borghese. Compreso quel mezzo pagliaccio di Lennon, pace all'anima sua. Basterebbe pensare ai quattrini che hanno intascato e al fatto che sono stati degli eroi "borghesi", tanto da essere insigniti del titolo di "baronetti" dalla casa reale della Gran Bretagna. Se qualcuno vuole un attestato più chiaro di questo, non saprei dove trovarlo.
come non quotare....
CITAZIONE
le vere band proletarie sono quelle harcore punk , quelli che viaggiavano l'america con i camioncini scassati , e gli strumenti comprati usati
Sicuramente ,ma anche gruppi street punk,oi!,ska-punk ,però purtroppo in europa i nazi ci si son buttati a capofitto,mentre in usa a parte i dead kennedys le band HC mi sembrano apolitiche....
CITAZIONE (§kãtê®RëЙ @ 5/10/2012, 19:21)
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ma la cosa peggiore è che non puoi dirlo per non essere attaccato
C'è infatti un pensiero dominante che vuole beatles&stones i più grandi della musica di sempre,pure più di pink floyd e led zeppelin,sia da un punto di vista strettamente musicale che culturale,come se avessero cambiato la storia del ventesimo secolo a colpi di canzonette commerciali
A me sembrate fuori di testa! I Beatles, che possano musicalmente piacere o meno - a me facevano schifo - erano la quintessenza dell'deologia borghese. Compreso quel mezzo pagliaccio di Lennon, pace all'anima sua. Basterebbe pensare ai quattrini che hanno intascato e al fatto che sono stati degli eroi "borghesi", tanto da essere insigniti del titolo di "baronetti" dalla casa reale della Gran Bretagna.
Di sicuro non erano rivoluzionari, ma le cose andrebbero contestualizzate. Nei primi anni di carriera di fatto il manager Epstein li fece vivere da semireclusi, e finchè Epstein non morì erano fuori dal mondo, vivendo praticamente o in studio di registrazione, o negli studi tv, negli alberghi dei posti in cui facevano tour. Quando morì le cose cambiarono, e iniziarono ad allargare gli orizzonti. Ringo Starr è sempre rimasto un cazzone, McCartney è sempre stato il più piccolo borghese del gruppo (e infatti ebbe i maggiori successi post-Beatles, tra cui a parte un paio di canzoni pacifinte si segnala l'"inno" pro-Ulster "give Ireland back to the Irish" scritto dopo la Bloody SUnday, ovviamente censurato), George Harrison si diede alla musica orientale. Lennon invece, anche grazie alla situazionista Yoko Ono, ebbe contatti e diede sostegno sia a parole e musica che a soldi a diversi gruppi di estrema sinistra in UK e negli USA (tanto che l'FBI ne fece un sorvegliato speciale, e molto probabilmente armò il suo assassino): solo per fare alcuni nomi, Angela Davis e le Black Panthers. Fra l'altro restituì anche il titolo di baronetto alla regina E "Some time in NY" è un disco che ha tutti i titoli per stare nella raccolta di ogni compagno
