mi sa che siete partiti in quarta finendo fuori strada.
premetto una cosa che forse sfugge a molti, in quella sigla ci sono ,tra le altre, la T di transexuals e la I di intersex.
questo vuol dire che non si occupano solo di omosessuali, ma anche di transessuali e intersessuali, situazioni che non hanno niente a che vedere con l'omosessualità, ma che per vari motivi si organizzano solitamente insieme agli e alle omosessuali per portare avanti lotte politiche e non solo.
nello specifico, riguardo alla parte più seria della confusione che ho visto (e conseguenti giudizi affrettati), l'
intersessualità:
è un termine usato per descrivere quelle persone i cui cromosomi sessuali, i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Un individuo intersessuale può presentare caratteristiche anatomo-fisiologiche sia maschili che femminili.
Le cause di tali caratteristiche possono essere varie, sia congenite che acquisite (come nel caso di alcuni disturbi ormonali) e possono intervenire a livello cromosomico, ormonale e morfologico.
Le associazioni di intersessuali si battono contro la prassi di sottoporre individui appena nati che presentano anomalie genitali ad operazioni chirurgiche e cure ormonali per omologare queste persone ad uno dei due sessi accettati, senza dare una possibilità agli stessi di esprimere la propria opinione in un campo così importante per la salute anche mentale dell'individuo. Sono noti infatti casi di bambini intersessuali operati a pochi mesi dalla nascita e assegnati al sesso femminile, che, una volta raggiunta l'età adulta, hanno mostrato caratteristiche sessuali secondarie e comportamentali marcatamente maschili (o viceversa) con costi umani, sociali e sanitari altissimi.
I “Disordini della Differenziazione Sessuale” (DDS) costituiscono un insieme di condizioni cliniche congenite nelle quali lo sviluppo delle componenti cromosomiche, gonadiche e fenotipiche del sesso possono spesso comportare un quadro di ambiguità dei genitali già al momento della nascita o, successivamente, al momento della pubertà. Per questo motivo si manifesta spesso l’urgenza di assegnare chirurgicamente il sesso già nella primissima infanzia.
L’attribuzione del sesso in neonati con genitali ambigui rappresenta una delicata questione medica e psico-sociale per i medici, i chirurghi e i genitori dei piccoli pazienti. L’emergenza di attribuire nel più breve tempo possibile un sesso chiaro e definito al nascituro (spesso, in passato, era quello femminile, per via della maggior praticità dell’intervento chirurgico) è stata, nel corso dell’ultima decade, argomento di un acceso e controverso dibattito che ha visto il confronto tra medici e psicologi, impegnati in studi di follow-up volti ad indagare, soprattutto, il grado di soddisfazione percepito dai pazienti stessi rispetto al sesso loro assegnato subito dopo la nascita. Un numero sempre maggiore di esperti ritiene, infatti, che un’assegnazione del sesso, effettuata in modo arbitrario nel periodo neonatale e che appaia come scelta migliore per il paziente, sia confutata da un elevato numero di successive riassegnazioni in età adulta. A fronte delle nuove conoscenze scientifiche acquisite in materia di DDS, alcuni studi hanno inoltre approfondito non soltanto lo sviluppo fisico e l’identità sessuale, ma anche altri aspetti importanti quali, ad esempio, il benessere psicologico e sessuale, l’orientamento sessuale e, non ultimo, il vissuto legato all’esperienza di trattamento medico-chirurgico dei pazienti.
Emerge così, dalle dichiarazioni stesse dei pazienti sottoposti nella primissima infanzia a trattamenti medico-chirurgici, sia una forte eterogeneità rispetto al grado di soddisfazione/insoddisfazione per il sesso loro assegnato, sia una marcata critica nei confronti della condizione d’invisibilità, di vergogna e di mistero che spesso queste persone si son trovate a vivere, sia rispetto alla società, che ai diversi servizi sanitari. Questi ultimi sembrano aver contribuito, infatti, ad alimentare i sentimenti di incertezza, piuttosto che facilitare la comprensione della diagnosi e accogliere adeguatamente le paure e le titubanze dei pazienti e dei loro familiari rispetto alle implicazioni del trattamento medico.
La tendenza medica di determinare il genere e di restringere questa scelta a due possibilità, quella maschile o quella femminile, è stata da lungo tempo messa in discussione da diversi gruppi di attivisti, composti dalle stesse persone con DDS. Disordini della Differenziazione Sessuale e la questione del timing dell’intervento chirurgico-ormonalesi parla di persone nate con entrambi i genitali, a cui viene imposto (altri termini non mi vengono) dalle scelte familiari e istituzionali (mediche etc) se dovranno essere maschi o femmine, è per questo che si parla di "libertà di assegnazione del genere".
quindi abbiamo intersessuali che portano avanti una lotta politica per poter decidere liberamente come gestire la propria identità di genere, quando saranno in grado di farlo, perchè hanno provato sulla loro pelle che l'imposizione alla nascita in base alle volontà familiari e sociali provoca danni non indifferenti.
NESSUNO si è mai sognato di parlare di assegnazione dei generi a caso per tutti, sarebbe ridicolo solamente pensarlo, solo la strumentalizzazione mediatica che gioca sulle incomprensioni e sugli istinti omofobi cerca di farla passare come tale, basta guardare l'uso fatto da questa "notizia" nei vari siti e forum fascioritardati.
le stesse persone omosessuali non hanno nessun "problema" con la loro idendità di genere, è una cosa che riguarda solo transex e intersex, e ci sono tutta una serie di situazioni, leggi, imposizioni riguardo a queste persone che neanche avete idea...
fare inchiesta, sempre.
CITAZIONE
Possono avere riconosciuti tutti i diritti che vogliono, ed è giusto, ma non possono negare i miei diritti (addirittura quelli che mi derivano dalla natura), se io voglio che sui miei documenti risulti padre e madre loro non possono negarmelo, nessuno può avere questo diritto!
A tal scopo si chiede l’introduzione dei termini "genitore"/"genitrice" al posto di "madre" e "padre"
nella modulistica scolastica, amministrativa, istituzionale. MODULISTICA.
ragazzi nessuno vuole imporre niente agli etero, nessuno vuole impedire che i figli di etero chiamino ovviamente i genitori mamma e papà (ma seriamente qualcuno qui può credere a una cosa del genere?), si parla dell'esigenza delle famiglie omogenitoriali di avere dei MODULI che possano toglierli dall'imbarazzo di dover scrivere due nomi maschili lo femminili alle voci "mamma" e "papà", è come se uno dei due venisse considerato (a livello gestionale e amministrativo) come diverso dal proprio genere.
mentre dei moduli col termine neutro "genitore" eviterebbero una situazione quantomeno fastidiosa per le famiglie omo, ma che non sposta nulla alle famiglie etero.
nessuno vuole abolire le parole mamma e papà lol
CITAZIONE (Ciccio La Piccozza @ 6/7/2016, 19:18)
quindi i bambini e le bambine a scuola andranno nello stesso bagno?
L'argomento fantoccio (dall'inglese straw man argument, o straw man fallacy, letteralmente «argomento dell'uomo di paglia»), è una fallacia logica che consiste nel confutare un argomento proponendone una rappresentazione errata o distorta.
L'argomento fantoccio è generalmente un argomento più debole di quello iniziale e per questa ragione più facile da contestare.
L'argomento può essere costruito:
estremizzando l'argomento iniziale;
citando fuori contesto parti dell'argomento iniziale;
inserendo nella discussione una persona che difenda debolmente l'argomento iniziale e confutando la difesa più debole dando l'impressione che anche l'argomento iniziale sia stato confutato.
citando casi-limite dal forte impatto emotivo;
citando eventi avvenuti sporadicamente e/o accidentalmente e presentandoli come se fossero la prassi;
forzando analogie fra argomenti solo apparentemente collegati tra loro;
semplificando eccessivamente l'argomento iniziale;
inventando una persona fittizia che abbia idee o convinzioni facilmente criticabili facendo credere che il difensore dell'argomento iniziale condivida le opinioni della persona fittizia.