Comunismo - Scintilla Rossa

No TAV

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view post Posted on 29/12/2014, 17:19

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No Tav: cade il reato di terrorismo per altri tre arrestat


Un’altra buona notizia prima della fine dell'anno, il che non capita spesso (di questi tempi pare ci si debba accontentare...).
Nonostante l’impegno profuso dalla Procura di Torino e la campagna di alcuni esponenti politici – in primis Esposito e Lupi – che hanno preso a pretesto alcune azioni di sabotaggio lungo le linee ferroviarie (per lo più inventate di sana pianta dai media altavelocisti) anche il Tribunale del Riesame, che prima di Natale era chiamato ad esprimersi sul reato di terrorismo affibbiato dalla procura di Torino a tre militanti No Tav - Lucio Alberti, Graziano Mazzarelli e Francesco Sala – ha dovuto scagionare i tre e riconoscere che il reato non sussiste.
Esattamente come nel caso di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, rimasti in carcere per un anno dopo gli arresti in seguito alle azioni di sabotaggio contro il cantiere fortino di Chiomonte del 13 maggio del 2013 e comunque condannati dalla Corte d’Assise di Torino, lo scorso 17 dicembre, ad una pena sproporzionata – tre anni e mezzo di reclusione – per il reato di danneggiamento.
Anche per gli altri tre attivisti restano le accuse di possesso e fabbricazione di molotov e di resistenza a pubblico ufficiale, accuse che permettono alla magistratura di mantenere per loro la detenzione cautelativa in carcere in vigore dal luglio scorso.
Inizialmente gli anarchici Lucio, Graziano e Francesco erano stati arrestati con l’accusa di “danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra” ma all'inizio di dicembre la Procura torinese aveva applicato nei loro confronti l'impianto accusatorio utilizzato già nei confronti dei quattro attivisti arrestati prima di loro, nonostante il teorema fosse stato già bocciato da una esplicita sentenza della Cassazione.

FONTE

Edited by §kãtê®RëЙ - 16/3/2015, 20:08
 
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view post Posted on 14/1/2015, 16:59

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FERMARLI È POSSIBILE...


CORTEO POPOLARE NO TAV A ROMA! SABATO 17 GENNAIO ORE 15 A PIAZZALE TIBURTINO

LIBERTÀ PER CHI LOTTA CONTRO QUESTO SISTEMA DEVASTANTE!
IL TAV IN VALSUSA NON SI FARÀ MAI!
ORGANIZZIAMOCI IN OGNI TERRITORIO CONTRO SFRUTTAMENTO E SPECULAZIONE!





Durante questo inverno si svolge una fase importante della sfida repressiva che la Procura di Torino ha lanciato ormai da tempo al movimento No Tav: il 17 dicembre c'è stata l'assoluzione di Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò per quanto riguarda la pazzesca accusa di terrorismo, ma sono comunque arrivate condanne a 3 anni e 7 mesi per il danneggiamento del famoso compressore. Ma non finisce qui: a gennaio ci sarà la sentenza di primo grado per un altro processo cruciale, quello per le grandi giornate di resistenza popolare del 27 giugno e 3 luglio 2011, in cui la Libera Repubblica della Maddalena tentò di resistere all'installazione del cantiere-mostro in Val Clarea. Questo processo, nel quale i pm di Torino hanno fatto richieste di condanna che vanno fino ai 6 anni, vede coinvolte 53 persone di tutta Italia, Roma compresa, che in quei giorni andarono a dare supporto alla popolazione valsusina riconoscendo in quella resistenza un patrimonio collettivo, che appartiene a chiunque rifiuti un mondo devastato da speculazioni e profitti. Nello stesso periodo arriverà a sentenza di primo grado anche il processo per i fatti del 15 ottobre 2011 a Roma, con pesantissime accuse di devastazione e saccheggio.

In un periodo così delicato, in cui si vorrebbero rinchiudere le ragioni del movimento nelle aule di tribunale, pensiamo sia invece fondamentale tornare nelle strade, in questo caso nelle strade di Roma, una città che spesso ha dato un contributo importante alla lotta No Tav: pensiamo alle centinaia, forse migliaia di persone che proprio nelle giornate di giugno e luglio 2011 si mossero per raggiungere Chiomonte e Giaglione; pensiamo all'enorme corteo che riempì le strade di Roma quando la polizia aggredì Luca mettendo a rischio la sua vita; pensiamo alle tantissime iniziative di solidarietà, grandi e piccole, che negli anni si sono fatte e si continuano a fare in numerosi spazi sociali della città.

Ma un corteo No Tav nella città di Roma assume per forza di cose una molteplicità di significati: alla base di tutto non può che esserci la totale solidarietà verso gli imputati di questi processi, che altro non è che la solidarietà verso chi si organizza e lotta, in ogni angolo d'Italia e del mondo, contro la prepotenza di governanti, affaristi e speculatori, in qualunque modo essa si manifesti. E così lottare contro il Tav in Valsusa non è diverso dal lottare contro gli sfratti o i distacchi delle utenze nel proprio quartiere, dallo scioperare sul posto di lavoro contro la prepotenza del padrone, dall'opporsi all'avvelenamento del proprio territorio, dall'organizzarsi dentro scuole e università perché il sapere non sia solo un'arma usata contro di noi.

Il sistema delle Grandi Opere, come rivela anche la vicenda dell'Expo di Milano, non è nient'altro che una gigantesca mangiatoia di soldi pubblici per i grandi gruppi imprenditoriali italiani, e ovviamente per i politici nazionali e locali che ne intascano la loro parte. Poco importa se ciò avvenga in modo “legale” o meno, ciò che conta è che risorse che appartengono alla collettività vengono depredate sempre da quegli stessi signori che poi ci raccontano che, per qualsiasi opera di pubblica utilità, “non ci sono i soldi”. E così, a ogni pioggia forte qualcuno muore annegato, migliaia di adolescenti rischiano di vedersi crollare addosso il tetto della scuola, e la lista potrebbe allungarsi all'infinito.

Proprio Roma è ultimamente al centro di inchieste e polemiche per la gestione “mafiosa” di appalti e cooperative, con l'attiva partecipazione delle istituzioni. Ed allora l'esempio della lotta contro il Tav in Valsusa, opera in cui è palese l'intreccio tra politica, affari e criminalità, è quanto c'è di più prezioso anche in questa città, perché indica un percorso possibile per superare passività e rassegnazione: non è certo aspettando che la magistratura indaghi che possiamo sperare di ottenere dei risultati, ma piuttosto è organizzandosi e lottando ogni giorno al fianco di chi vive la nostra stessa condizione che possiamo far tremare, e perché no sconfiggere, anche giganti apparentemente invincibili.

Per tutti questi motivi, e molti altri ancora, manifestare contro il Tav vuol dire manifestare contro un intero sistema. Lo faremo con un corteo popolare, attraversabile da persone di ogni età e di ogni sensibilità, sabato 17 gennaio, ore 15, piazzale Tiburtino (San Lorenzo). Invitiamo anche a partecipare ad un'assemblea di preparazione il 9 gennaio alle 17 al Forte Prenestino.

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view post Posted on 17/1/2015, 20:25

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libertà di espressione? a noi è arrivata la sesta denucia per diffamazione (da notavterzovalico)


Mentre nel nostro paese anche i peggiori censori di sempre si riscoprono difensori della libertà di espressione a seguito dei tragici fatti che hanno sconvolto Parigi, con un tempismo perfetto abbiamo ricevuto l’ennesimo avviso di garanzia con cui siamo stati informati di essere sotto indagine per diffamazione a seguito di una denuncia presentata dai legali del Cociv. Con questa è la sesta volta che succede, due ad Antonello Brunetti e quattro alla redazione del nostro sito. Come sempre le attenzioni della polizia postale si sono rivolte nei confronti del nostro webmaster che si occupa esclusivamente della parte tecnica del sito e al cui nome sono registrati i nostri domini web. Dalle poche informazioni che siamo riusciti a raccogliere l’articolo incriminato sarebbe: “Campomorone, 80 genitori primi firmatari di un appello contro Co.Civ nelle scuole”.
Ora come è evidente a tutti si tratta della pubblicazione di uno degli appelli con cui si è riusciti ad impedire che Cociv entrasse all’interno delle scuole elementari per parlare ai bambini della magnificenza delle grandi opere in generale e del Terzo Valico in particolare. L’appello è preceduto da un comunicato del Gruppo Valverde NoTav e la dicitura “loschi figuri” pare aver fatto offendere i signori del Cociv che si sono rivolti alla magistratura.
Il succo di questa storia sembra abbastanza chiaro: tutto bene per chi vorrebbe violare un luogo sacro come una scuola elementare per trattare da un punto di vista di parte temi che nulla hanno a che vedere con il percorso formativo dei bambini, molto male se i genitori si indignano, un comitato locale dando notizia della raccolta firme si permette di definire Cociv come “loschi figuri” e il nostro sito riporta comunicato stampa e appello. Ci sembra palese che un qualsiasi Pubblico Ministero con un briciolo di buonsenso deciderà di archiviare la cosa e se anche si dovesse andare a giudizio crediamo che difficilmente il webmaster di un sito potrebbe essere condannato per qualcosa che oltretutto non ha scritto. Con ogni probabilità questo lo sanno anche gli avvocati del Cociv, ma quello che conta è far partire l’ennesima denuncia, provare a spaventare e zittire le voci contrarie che si oppongono alla realizzazione dell’opera, cercare di far desistere chi continua a fornire un’informazione costante su quanto avviene intorno alla questione del Terzo Valico. State pure sereni che questo non succederà neppure dopo la cinquantesima denuncia per diffamazione!
Chissà se i difensori della libertà di espressione si indigneranno e alzeranno forte e chiara la loro voce in solidarietà al nostro sito. Noi qualche dubbietto lo abbiamo.
P.S: L’espressione “losco figuro” non costituisce reato di diffamazione se viene utilizzata da un politico nei confronti di un altro politico. Vedremo se lo costituirà se viene utilizzata da cittadini che hanno la grossa colpa di opporsi allo scempio ambientale della propria terra.
 
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view post Posted on 24/1/2015, 15:37

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italia rinuncia a metà della torino-lyon. governo propone alla ue solo mezzo tunnel (da notav.info)

Pubblicato il 24/01/2015 di pennatagliente


Pensavo fosse un treno invece è un calesse. Forse Massimo Troisi commenterebbe così l’incontro dei Sindaci della ValSusa con il Ministro delle Infrastrutture, questo pomeriggio a Roma. Svaniti i fumi della retorica governativa, resta solo la nuda sostanza. “La Tav si farà. O forse no.”. Ma andiamo con ordine.
Francia e Italia fanno il Tav solo nella speranza di acchiappare i soldi europei, è notorio. Non sono le uniche, molti progetti hanno la stessa ambizione. L’Europa ha sempre meno soldi per il gioco delle grandi opere. Tutto questo è arcinoto da tempo (1). Eppure, a dispetto di ogni logica, i governi Italiano e francese hanno continuato pervicacemente ad affermare la loro decisione di realizzare il Tunnel di Base della Torino-Lione (2).
Fino ad oggi. Davanti ad oltre 20 amministratori valsusini, Lupi e Virano hanno dovuto gettare la maschera. I soldi non bastano. I finanziamenti disponibili nel settennato 2014-2020 (ovvero il mandato della Commissione Juncker) non saranno sufficienti a realizzare la tratta transfrontaliera della Parte Internazionale della Torino-Lione; in altri termini, per fare il Tunnel di Base.
Quindi che si fa? Ecco la soluzione. Metà soldi? Metà tunnel! Basta trasformare la madre di tutte le grandi opere in uno spezzatino. Da “gustare” un boccone alla volta, nei secoli. L’opera infinita, sul modello della Salerno – Reggio Calabria. Perché la verità è che l’opera serve a spendere: un paradiso degli appalti con un brulicare di cantierini. Poi, al prossimo giro, dopo il 2020, si vedrà. Magari l’Europa offrirà altri soldi, oppure no. Nessuno può saperlo. A Lione non ci andremo mai? E chissenefrega.
Si sapeva già? Forse. Ma non lo ammetteva nessuno. Oggi i mandarini del Ministero non hanno più potuto fare la manfrina e l’hanno detta tutta, senza filtro.
I francesi hanno già rinunciato alla loro tratta nazionale (3); per quella in territorio italiano non c’è nemmeno un euro (4). Ora il Tunnel a metà. Ormai è chiaro: la Torino-Lione non esiste più.
—–
(1) www.notav.info/documenti/credito-esaurito-comunicato-notav/
(2) http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-t...l?uuid=AB9IUiuB
(3) www.ladocumentationfrancaise.fr/rapports-publics/134000396/
(4) http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/0...base-105377953/
 
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view post Posted on 28/1/2015, 16:08

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Processo ai No Tav: valanga di condanne, lo stato si vendica


Una valanga di condanne: è quella che i giudici hanno emesso contro gli attivisti e i manifestanti No Tav finiti alla sbarra per gli scontri con le forze dell’ordine nell’estate del 2011. Il 27 giugno di quell'anno un imponente dispositivo di forze dell’ordine, con ruspe e operai al seguito, spazzarono via il presidio dei No Tav, le barricate erette per difendere quella porzione di valle, ribattezzata Libera Repubblica della Maddalena, un campeggio di tende e sacchi a pelo ai margini dei boschi. La resistenza di abitanti e attivisti venne repressa selvaggiamente. Stesso scenario qualche giorno più tardi, il 3 luglio del 2011. Decine gli arrestati e i denunciati, 53 le persone rimandate a giudizio e processate, per i quali il pubblico ministero ha chiesto complessivamente quasi 200 anni di reclusione.
La sentenza, arrivata oggi pomeriggio dopo due anni di udienze, condanna 47 degli imputati e delle imputate alla pena complessiva di 140 anni di reclusione e assolve altre sei persone. Vengono confermate dalla corte le accuse per i reati di lesioni, danneggiamento e violenza con minaccia a pubblico ufficiale e vengono riconosciute le aggravanti per utilizzo di armi, lancio di corpi contundenti, travisamento, lancio di pietre, bomba carte e razzi di segnalazione.

*** *** *** *** ***

Di seguito l'articolo del nostro inviato Adriano Chiarelli dall'Aula bunker del carcere delle Vallette:

Quello di oggi è un vero e proprio schiaffo al movimento NoTav. Lo schiaffo potente e poderoso del potere esecutivo e giudiziario che di concerto mandano il chiaro messaggio, se ce ne fosse ancora bisogno, che quanto accaduto oggi, ovvero 47 condanne e 6 assoluzioni, è il destino che può piombare addosso a chi in varie forme e a vario titolo si azzardi a dissentire.
Il presidente della corte Quinto Bosio ci è andato giù pesante e ha accolto sostanzialmente tutte le richieste dei due pm anti NoTav, Rinaudo e Padalino.
Le richieste dei pm ammontavano a circa duecento anni di galera per i reati di resistenza, lesioni e danneggiamenti a carico di 53 attivisti, mentre le condanne comminate oggi ammontano a circa 150 anni. In alcuni casi le richieste di condanna sono state addirittura aumentate dalla sentenza. In altri, specialmente a carico di incensurati, sono state richieste specifiche condanne a 2 anni e 6 mesi, tali da impedire l’applicazione della condizionale.
Il clima era pesante gia dalla mattinata. Il dispiegamento di forze dell’ordine era quello delle grandi occasioni: decine di camionette con agenti anti sommossa, un numero imprecisato di Carabinieri a presidiare l’interno dell’aula, e agenti della Digos muniti di telecamere e fotocamere. Numero chiuso all’ingresso dell’aula bunker, per un massimo di 60 persone, con fotosegnalamento dei documenti e perquisizione al metal detector. Una grande sceneggiata, una dimostrazione di sterile e arcigna autorità, avallata poi dalla lettura della sentenza durata un’ora.
Un’ora drammatica, satura di tensione, in un silenzio irreale. Man mano che il giudice sciorina una per una le condanne, l’incredulità aumenta, in modo diametralmente opposto alla soddisfazione di chi, i PM, per anni ha costruito un castello accusatorio dirompente, sfruttando tutte le possibilità che il codice offriva. Le richieste risarcitorie e le provvisionali suonano addirittura esagerate, al limite del ridicolo quando si legge che molte di queste spese a carico dei condannati saranno a favore dei sindacati di polizia Siap, Sap, Siulp, Ugl, tutti costituitisi parte civile. Risarcimenti previsti anche per il Ministero degli interni, della Difesa e delle Finanze. Elevato anche il numero di singoli esponenti delle forze dell’ordine che riceveranno risarcimenti e provvisionali per le lesioni riportate durante gli scontri della Maddalena, datati 3 luglio 2011, episodio a partire dal quale il maxiprocesso è stato istruito. Il costo complessivo delle sole provvisionali si aggira intorno ai 150.000 euro, con cifre che partono dai 70 euro fino ai 50.130 da dividere tra quattro imputati (un solo caso) a favore del Ministero dell’Interno. In un altro caso sono stato assegnate delle provvisionali rispettivamente da 13.000 e 14.000 euro circa da corrispondersi ai Ministeri degli Interni e delle Finanze, da dividersi tra circa una decina di condannati.
Altrettanto salato il conto delle spese legali, anch’esse stabilite a carico dei condannati, con cifre che vanno dai 200 ai 3550 euro. Ricordiamo che i poliziotti hanno diritto, per contratto, a una copertura di spese legali fino a un tetto massimo di 2500 euro.
Insomma un disastro. Forse la prima vera grande sconfitta a carico del movimento NoTav dalle sue origini ai giorni nostri, almeno sul fronte giudiziario.
Gli scontri per difendere la "Libera Repubblica della Maddalena" e il presidio di Chiomonte hanno comportato un prezzo salatissimo, soprattutto dal punto di vista del diritto al dissenso, che ne esce profondamente compromesso, sia in Valle che fuori.
“L’anomalia di questo processo è rappresentata dall’aver il potere esecutivo “allungato le mani” sul potere giudiziario sia atraverso la polizia giudiziaria e sia attraverso le parti costituite quali i sindacati di polizia, le forze dell’ordine e i tre ministeri. Molti di questi hanno assunto anche il ruolo di testimoni” afferma l’avvocato Massimio Bongiovanni, membro del gruppo di difesa legale del movimento. È opinione condivisa tra tutti i legali difensori degli imputati che si tratti di una sentenza abnorme e chiaramente vendicativa nei confronti di un dissenso scomodo e ostinato, quale quello esercitato dal movimento NoTav.
Il segnale della procura di Torino è arrivato chiaro e netto, ma il movimento ha dato subito prova di saldezza e capacità di reazione improvvisando un blocco stradale all’esterno dell’aula bunker, intonando slogan NoTav e canti di resistenza.
Alle 18 è già previsto un concentramento presso la stazione di Bussoleno, mentre per domani 28 gennaio è già stata convocata un’assemblea popolare che, vista la durezza della sentenza, si preannuncia molto calda e partecipata.
Domani è anche il giorno della prima udienza del processo a carico di Erri de Luca, accusato di istigazione a delinquere per aver sostenuto la legittimità del sabotaggio come strumento di lotta contro la devastazione.
Nonostante la criminalizzazione la Valle continua a lottare.

1vallette

Per approfondire ecco di seguito l’elenco dettagliato dei condannati, con le relative pene:

1 ANICOT Isabelle , per i fatti del 3/07 anni richiesti 3 mesi 10- condanna: ASSOLTA

2 ARBOSCELLI Nicola per i fatti del 3/07 – a.3 mesi1 richiesti – condanna: ASSOLTO

3 AVOSSA Gabriela per i fatti del 27/06: anni 6 richiesti – condanna: ASSOLTA

4 BALDINI Filippo per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni, 8 mesi

5 BASTIOLI David per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 2 gg.15 richiesti – condanna: 3 anni, 4 mesi

6 BERNARDI Francesco per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 1 gg 15 richiesti – condanna: 3 anni, 15 giorni

7 BIFANI Marta per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10, condanna: 3 anni, 7 mesi

8 BINDI Giacomo per i fatti del 27/06: anni 3 mesi 5richiesti – condanna: 2 anni 6 mesi

9 BINELLO Roberto per i fatti del 3/07:a.3 m.2 richiesti – condanna:3 anni, due mesi

10 CALABRO’ DAMIANO per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni , 9 mesi

11 CECUR Maya per i fatti del 27/06: anni 6 richiesti – condanna: 4 anni 4 mesi

12CIENTANNI Luca per i fatti del 27/06: A.3 m. 5 richiesti - condanna: 2 anni 6 mesi

13 CONVERSANO Giuseppe per i fatti del 3/07:a.3 m.2 richiesti – condanna: 3 anni, 3 mesi

14CUSTURERI Luca per i fatti del 3/07: a.3, gg 10richiesti – condanna: 2 anni

15 DELSORDO Michel Alessio per i fatti del 3/07: anni 6 richiesti – condanna:3 anni e 11 mesi

16 FERRARI Gianluca per i fatti del 3/07:- anni 4 richiesti – condanna:4 anni, 2 mesi

17 FERRARI Paolo Maurizio per i fatti del 27/06: a. 6 richiesti – condanna: 4 anni, 6 mesi

18 FILIPPI Gabriele per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni, 8 mesi

19 FISSORE GUIDO per i fatti del 27/06: anni 1 mesi 10 richiesti – condanna:4 mesi

20 GINETTI Antonio per i fatti del 3/07: anni 6richiesti – condanna: richiesti – condanna:4 anni, 5 mesi

21 GIORDANI Pietro per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 2 gg 15 richiesti – condanna:3 anni, 1 mese

22GRIECO Matteo per i fatti del 3/07: anni 2 richiesti - condanna:3 anni, 5 mesi

23 GRIS Alvise per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10 richiesti – condanna:3 anni, 9 mesi

24 GUIDO Federico per i fatti del 3/07: anni 3, mesi 1 richiesti – condanna: ASSOLTO

25 GULLINO Samuele per i fatti del 3/07: anni3mesi 2gg 15 richiesti – condanna:3 anni, 1 mese

26HASANAI Artan per i fatti del 3/07: anni 3, mesi 1 richiesti – condanna:2 anni, 1 mese

27 IARA MARIN per i fatti del 3/07: anni 3 , mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni, 6 mesi

28IMPERATO TOBIA per i fatti del 27/06-3/07: anni 2 condanna: 2 mesi

29 LATINO Stefano per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10 richiesti – condanna:3 anni, 9 mesi

30 LAVEZZOLI Mirco per i fatti del 3/07:a.3, m.10 richiesti – condanna:3 anni, 7 mesi

31 LUSSI Thomas per i fatti del 3/07: anni 1, mesi 4richiesti - condanna: 2 mesi, 15 gg

32 MANIERO FABRIZIO per i fatti del 27/06-3/07: anni 3 mesi 9 richiesti – condanna: 4 anni 6 mesi

33MARTOIAALEX per i fatti del 27/06mesi6 euro2000 richiesti – condanna:mesi 2 – 70 euro

34 MASSATANI Davide per i fatti del 3/07: A3,m10 richiesti – condanna:3 anni, 6 mesi

35 MINANI Lorenzo per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni, 7 mesi

36 NADALINI Roberto per i fatti del 3/07: anni 4 richiesti - condanna:4 anni e 3 mesi

37 NUCERA Mario per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 2 richiesti - condanna:3 anni, 2 mesi

38 PALUMBO Gianluca per i fatti del 27/06: anni 3, mesi 5 richiesti – condanna: 2anni 6 mesi

39 PAOLUCCI Giacomo per i fatti del 3/07.3m10 richiesti – condanna:ASSOLTO

40 PARISIOFrancesco per i fatti del 3/07:anni 3 mesi 10 richiesti – condanna:ASSOLTO

41 PEROTTINOFabrizio per i fatti del 27/06-3/07: a.3, m 1 richiesti – condanna:3 anni, 1 mese

42 PIA Valerio per i fatti del 3/07: anni 3, mesi 2 richiesti – condanna:8 mesi

43 RADWAN Sharif per i fatti del 3/07: anni 1, mesi 4 richiesti – condanna: 25o euro

44 RIVA Elena per i fatti del 3/07: anni 3, mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni, 11 mesi

45 RIVETTI Cristian per i fatti del 27/06: anni 3 mesi gg5 richiesti – condanna:3anni 6 mesi

46 ROCCA Zeno per i fatti del 3/07: anni 3, mesi 10 richiesti - condanna:3 anni, 9 mesi

47 ROSSETTO Giorgio per i fatti del 27/06: anni 6 richiesti – condanna:4 anni 4 mesi

48 SCHIARETTI Matteo per i fatti del 3/07: Anni 3, mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni, 8 mesi

49 SISTILI Clara per i fatti del 3/07: anni 3 mesi 10 richiesti – condanna: 3 anni, 7 mesi

50 SORROCHE Fernandez J. Antonio per i fatti del 3/07: anni 6 richiesti – condanna:4 anni, 6 mesi

51 SORU Salvatore per i fatti del 3/07: Anni 3 MESI 11 richiesti – condanna:4 anni e 1 mese

52 VITALI Andrea per i fatti del 3/07:anni 3 mesi 2 e gg 15 richiesti – condanna:250 euro

53 ZILIOLI Davide per i fatti del 3/07: anni 3, mesi 2 richiesti – condanna:3 anni, 2 mesi

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view post Posted on 4/2/2015, 19:58

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così non va


Pubblicato il 04/02/2015 di pennatagliente
Martedì tre febbraio, a partire dalle ore 21:00 – a Genova, presso l’ex Magistero di corso Montegrappa 39, dove da un po’ di tempo è insediato il Laboratorio sociale occupato autogestito Buridda – si dovrebbe tenere un’assemblea dal titolo: “Conflitto e resistenza in val di Susa”.
I relatori della serata dovrebbero essere: Nicoletta Dosio, storica figura del Comitato di lotta popolare di Bussoleno (To); Dana Lauriola, del Centro sociale autogestito Askatasuna di Torino; l’avvocato Claudio Novaro, del foro di Torino; l’avvocato Laura Tartarini, del foro di Genova; Emilio Quadrelli, del collettivo City Strike-Noi Saremo Tutto di Genova.
Si tratta del recupero della serata dello scorso martedì tredici gennaio, ma evidentemente l’iniziativa non s’ha da fare: non tanto per il fatto che la temperatura è molto vicina allo zero ed un vento gelido sferza le strade della città – questo non impedisce a circa un centinaio di persone di essere presenti – quanto per il livello di conflittualità che l’argomento genera.
In generale non mi lamenterei certo per questo motivo, salvo che gli attriti non sono affatto rivolti a possibili presenze di rappresentanti delle ‘forze dell’ordine’, ma sono interni al movimento; infatti, a contestare – non proprio pacificamente – l’iniziativa si presentano alcune decine di anarchici, torinesi e non solo, decisi a non farla svolgere.
A spiegarmi quali siano i motivi per i quali accade ciò è la stessa Lauriola: qualche tempo fa, sul sito www.notav.info, è comparso uno scritto che avrebbe potuto essere interpretato quasi come delatorio; nonostante fosse stato corretto poco dopo, questo ha spinto alcuni settori del movimento NO TAV ad autoproclamarsi gli unici veri rappresentanti della popolazione in lotta, e ad osteggiare le iniziative nelle quali dovessero parlare altri soggetti da loro non graditi.
Alle ore 22:00, vista la situazione che si è creata – parapiglia in mezzo alla strada tra le opposte fazioni, con tanto di intervento massiccio delle ‘forze dell’ordine’ – si decide di annullare l’assemblea.
Al di là della considerazione personale secondo la quale è assurdo arrogarsi il diritto di essere gli unici a parlare a nome di una comunità che ha mille sfaccettature, e sorvolando sul fatto che i presenti in sala sono da sempre tra i più attivi nella conduzione della battaglia contro la ferrovia ad alta velocità/alta capacità Torino-Lyon, voglio chiudere con le parole di uno dei tanti intervenuti: “così non va, in questa maniera non vinceremo mai”.
 
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view post Posted on 6/2/2015, 19:47

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Truffa ad Alta Velocità



L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) ha deciso di aprire un’inchiesta sul progetto ferroviario Lione-Torino in seguito all’ottimo lavoro svolto dai notav italiani e francesi. Già nel dicembre scorso otto Parlamentari Europei Verdi avevano denunciato il 17.12.2014 alla Procura della Repubblica francese – polo finanziario la società LTF – Lyon Turin Ferroviaire e precedentemente a settembre presentarono un Esposto all’OLAF (Ufficio europeo per la Lotta Antifrode), dove si denunciavano le irregolarità dei lavori affidati a LTF.
Karima Delli e Michèle Rivasi che, insieme al portavoce dei No Tav transalpini Daniel Ibanez, hanno commentato: “La serietà delle prove raccolte obbliga l’Olaf a indagare su questo progetto, obiettivo di un cofinanziamento europeo. L’apertura di un’inchiesta è la prova stessa che non si tratta di accuse, ma di fatti reali e frodi fatte a danno del bilancio dell’Ue”. Non è stato possibile ottenere ulteriori dettagli dal portavoce dell’Olaf.
Ne avevamo parlato nella presentazione della documentazione “Ormai è tardi” ed oggi un grande risultato è stato raggiunto proprio nella sede, cioè la Ue, che dovrebbe finanziare la Lione-Torino e secondo la politica italiana, sarebbe l’organismo che ci chiede di realizzare il Tav.
L’apertura dell’inchiesta da parte dell’Olaf dimostra come le prove raccolte e presentate siano la dimostrazione di come la vicenda del Tav sia una vicenda gestita allegramente fino ad oggi, con irregolarità palesi e balle incredibili.
A pochi giorni dalla presentazione della richiesta per il cofinanziamento da parte del governo italiano e da quello francese non marca molto bene per il sistema tav…

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view post Posted on 15/2/2015, 18:09

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Storie di ordinario razzismo di Stato
Roma, rifugiati buttati fuori da centro accoglienza, ammanettati e abbandonati

La Federazione romana USB ha indetto oggi una conferenza stampa, presso la sede USB di via dell’Aeroporto 129, per denunciare quanto è accaduto a 13 richiedenti asilo di diverse nazionalità, espulsi dal centro d’accoglienza di Ponte di Nona, gestito dalla Coop. 29 giugno, ammanettati e condotti al Commissariato Casilino Nuovo. Dei 13 ragazzi, provenienti da Sierra Leone, Costa d’Avorio e Mali, cinque sono stati definitivamente rilasciati nella serata di ieri, senza sapere dove andare e senza un soldo in tasca. Gli altri invece sono invece ancora trattenuti presso il Commissariato.
L’espulsione dal centro di Ponte di Nona è scaturita dopo una protesta, pacifica e legittima, che i richiedenti asilo hanno inscenato quando, all’indomani dello scoppio della vicenda ‘mafia capitale’, il commissariamento della Cooperativa che gestisce il centro d’accoglienza comportò l’interruzione dell’erogazione del cibo, dell’acqua calda e del ticket di 2,50 euro che percepivano giornalmente. Ora sono a “morire per strada”: poiché non possono essere reinseriti nel circuito dell’accoglienza, non hanno mezzi di sostentamento propri, non possono essere espulsi, perché nello status di richiedenti asilo.
Ponte di Nona, parlano gli espulsi dal centro: "Cacciati per aver rivendicato i nostri diritti"
“La scorsa notte sei di questi ragazzi hanno dormito al freddo alla stazione Termini” racconta il Abubakr Soumahoro dell'Usb. “E la prossima notte anche gli altri, trattenuti in commissariato per tutta la notte, li raggiungeranno. Non hanno mezzi di sostentamento propri ma non possono essere espulsi perché stanno attendendo lo status di richiedenti asilo. È la prima volta che si verifica una situazione del genere: richiedenti asilo cacciati dal sistema di accoglienza senza aver commesso gravi azioni”.


Alla conferenza stampa hanno partecipato alcuni dei ragazzi rilasciati e degli operatori del centro di Ponte di Nona
 
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view post Posted on 22/2/2015, 19:44

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Migliaia di No Tav a Torino nonostante pioggia e boicottaggi


Circa diecimila persone hanno sfilato ieri pomeriggio nelle strade di Torino contro la Torino Lione e in risposta alle condanne di alcune settimane fa contro numerosi attivisti No Tav.

Il corteo si è concluso in piazza Castello all'indomani dell'approvazione, da parte del Cipe, del progetto definitivo, e a tre giorni dal summit di Parigi dove Italia e Francia firmeranno il protocollo addizionale all'accordo firmato nel 2012. Anche se in Francia i dubbi sulla convenienza e la fattibilità della “grande opera” crescono sempre più e non è affatto sicuro che il governo di Parigi sblocchi gli opportuni finanziamenti.
A sfilare diecimila persone secondo gli organizzatori e solo quattromila secondo la Questura di Torino. Al corteo hanno partecipato anche numerosi sindaci della Valsusa. Una trentina di amministrazioni comunali della Valle hanno approvato uno schema di delibera in cui si chiede al governo di spostare su altre voci i fondi destinati alla Torino-Lione, ritenuta una grande opera inutile, dispendiosa e dannosa per l’ambiente e il lavoro. Un documento, chiamato «Salviamo il territorio», che secondo gli amministratori potrebbe diventare il manifesto di tutte le amministrazioni che si battono contro le grandi opere. O, comunque, di associazioni, movimenti, sindacati e partiti che chiedono di investire i soldi Tav per altre priorità, soprattutto sociali.
In piazza ieri anche un trenino turistico con le sagome dei pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, da anni a capo delle inchieste contro il movimento No Tav, accompagnate dal cartello "No Tav pericolosi terroristi? Ma non fateci ridere".
La manifestazione, nonostante l’evidente boicottaggio da parte di Trenitalia che ha bloccato due treni che avrebbero dovuto portare nel capoluogo piemontese un centinaio di manifestanti milanesi – alcuni dei quali sono riusciti ad arrivare a destinazione solo a corteo finito – si è svolta in maniera tranquilla. L’unico episodio al quale si possono attaccare i media pro-Tav, oltre a qualche scritta tracciata sui muri della città, il lancio di uova contro la caserma dei Carabinieri di via Cernaia.

Di seguito il commento dal sito NoTav.info:

Quando l’assemblea popolare di Torino scelse Torino come sede della manifestazione ci dicemmo che sarebbe stata una scommessa. Lasciare la Valle, con le certezze sulla partecipazione, era un rischio eppure il movimento ha dimostrato di avere ancora una volta coraggio quando è chiamato a fare delle scelte.
Abbiamo scelto Torino perché volevamo un corteo che lasciasse il segno, in risposta alle condanne del maxiprocesso, per chiedere la liberazione dei notav ancora in carcere e di dimostrazione di come saremmo ancora una volta ripartiti, perché è tornato il momento di non solo difenderci da arresti e condanne, ma di far capire a tutti perchè tanto accanimento nei nostri confronti.
E’ questo è stato, una manifestazione grande, veramente grande, che sotto una pioggia battente ha mostrato le facce di chi lotta, le fasce dei sindaci, le bandiere di tanti, il trenino con i bambini e gli anziani, i cartelli con i costi del tav, gli striscioni di solidarietà, la geografia resistente delle lotte per il territorio.
Mancavano i notav da Milano, bloccati prima alla stazione centrale, poi a Biella e infine a Porta Susa e poi dirottati a Porta nuova e fatti scendere a corteo finito. Un’assurdità targata Trenitalia e forze dell’ordine.
Anonymous nel frattempo manifestava a modo proprio mandando in tango down il sito del Cipe, del tribunale di Torino e del sen Esposito.
I sindaci della Valle hanno deliberato in piazza Castello davanti alla Regione, il no al tav e nei prossimi giorni invieranno la delibera a tutti i comuni italiani. Il movimento ha lanciato la campagna con #1metrodiTav e rilanciato verso il futuro. Non bastano le condanne, l’ennesima approvazione fuffa del Cipe, lo scavo al contrario da Chiomonte a Susa per far abbassare quelle bandiere.
La scommessa che avevamo fatto l’abbiamo vinta, ora lo diciamo con ancora più convinzione: fermarci è veramente impossibile!

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view post Posted on 2/3/2015, 20:58

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compare una scritta dentro il cantiere del maglietto in valverde: vergogna!



(da notavterzovalico)
Pubblicato il 02/03/2015 di pennatagliente


VERGOGNA! È comparso scritto a caratteri cubitali sul muro dentro al cantiere del Terzo Valico del Maglietto.
VERGOGNA! È quello che pensano in tantissimi quando passano lì davanti.
VERGOGNA! A chi parla di controlli, sapendo benissimo che non si può controllare proprio niente.
VERGOGNA! A chi non perde l’occasione per parlare di cura dell’esistente, consumo del territorio e sostenibilità ambientale, mentre sta favorendo tutto questo.
VERGOGNA! A chi parlava di pochi passaggi di camion, mentre centinaia di mezzi pesanti, ogni giorno, inquinano le nostre valli e rendono invivibili e sempre più pericolose le nostre strade.
VERGOGNA! Perché mentre sono tantissime le strade chiuse dopo l’alluvione, Co.Civ, con soldi pubblici, sta allargando strade per curare i propri interessi.
VERGOGNA! Perché ogni euro speso per il Terzo Valico è un Euro rubato a qualcosa di utile per tutti.
Questa Mega scritta deve aver dato proprio fastidio, visto che stanno provando in tutti i modi a cancellarla!… la scritta la potrete anche cancellare, ma la VERGOGNA no, quella resta…

Gruppo Valverde NoTav
 
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view post Posted on 7/3/2015, 20:03

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18mila euro per spiare i siti NoTav




Che il sistema Tav abbia timore di quello che scrivono e dicono i no tav è cosa risaputa, ma oggi lo leggiamo nero su bianco in un rilievo della Corte dei Conti.

In un documento di fine 2014 la Corte dei Conti chiede “chiarimenti in ordine ai criteri di determinazione del compenso” per due collaboratori dell’architetto Virano, pagati ognuno 18.000 euro per neanche due mesi di lavoro.

In particolare uno dei due incarichi è stato affidato a Fabrizio Bonomo, già da tempo collaboratore di Virano (ha persino curato un agghiacciante libello per festeggiare i 60 anni dell’architetto) nonché consulente di Musinet (quand’era presieduta da Virano) e Sitaf (quando Virano era amministratore delegato): una carriera intrecciata a quella del suo mentore.

A destare qualche perplessità, oltre al compenso di oltre duemila euro a settimana, è il compito affidato a Bonomo. Per giustificare l’incarico Virano scrive alla Corte dei Conti che Bonomo ha effettuato un monitoraggio “sui siti ed i blog della galassia antagonista No Tav”. Specifica meglio Virano: “nel bimestre di durata del suo incarico l’arch. Bonomo ha svolto una penetrante attività di analisi e documentazione delle posizioni e degli orientamenti dei vari gruppi, delle posizioni via via egemoni nel movimento, delle tesi (tecnico-politico-economiche) sostenute e degli obiettivi-bersagli in base a quanto risulta desumibile dai blog e nei siti internet”. Bonomo ha inoltre monitorato il “dibattito che accompagna la fase finale del processo in Corte d’Assise a Torino nei confronti degli attivisti NoTav imputati delle violenze al cantiere di Chiomonte”.

In pratica diciottomila euro di soldi pubblici per spiare i siti no tav. Un lavoro prezioso per l’architetto Virano, per provare a rispondere con le solite quattro balle mal confezionate alle incongruenze che di volta in volta il movimento ha sollevato in modo puntuale e documentato.

Anche se nel documento sono bollate come “polemiche” la realtà è che bruciano all’architetto che ha dovuto inserire un suo uomo di fiducia per fare questo lavoro.

Emerge sempre di più come attraverso il costante utilizzo di soldi pubblici, il sistema tav coccoli i propri uomini di fiducia e spenda in maniera disinvolta persino per pagare un lurker.

La cosa chiara è che ogni campagna no tav colpisce nel segno e se non fosse così melmosa la cortina che copre questa nefandezza, sarebbe tutto finito da un po’, e il buon Bonomo magari si vedrebbe impegnato nel portare la colazione al mattino a un architetto ormai in pensione.

da NoTav.info
 
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view post Posted on 16/3/2015, 20:03

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I delinquenti sono i no tav?

Ercole Incalza, in carcere superburocrate Lavori pubblici. “Corruzione in Tav”



Ercole Incalza, storico dirigente del ministero dei Lavori pubblici, è stato arrestato su richiesta della procura di Firenze. Quattro persone sono finite in carcere o ai domiciliari: oltre a Incalza, l’imprenditore Stefano Perotti, il presidente di Centostazioni spa (Gruppo Fs) Francesco Cavallo e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza, questi ultimi due ai domiciliari. L’operazione è condotta dai carabinieri del Ros. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Tra i lavori coinvolti, le principali nuove tratte ferroviarie italiane, in particolare l’Alta velocità, il Palazzo Italia di Expo, l’autostrada Orte-Mestre.

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view post Posted on 4/4/2015, 14:18

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continua la repressione e la caccia alle streghe contro il movimento NOTAV
Trivella di Venaria, il tribunale condanna i No Tav



Questa mattina il Tribunale di Torino ha emesso condanna di 3 mesi di carcere più risarcimento delle spese processuali per 25 dei 27 imputati No Tav accusati di violenza privata .

Stiamo parlando dell’inverno 2010, stagione di sondaggi in Valle e nella cintura torinese che, come ricorderete, mise in difficoltà la controporte che riuscì a portare a termine solo una piccola parte dei sondaggi, molti dei quali in maniera non corretta.

Durante quell’inverno il movimento No Tav si organizzò in maniera dinamica e ogni qualvolta arrivava la segnalazione di una trivella e di uno spostamento massiccio di polizia ecco che centinaia di persone accorrevano sul luogo, a qualsiasi ora del giorno e della notte.

I fatti in questione riguardano il presidio permanente di Venaria che durò diversi giorni, che costrinse gli operai a smontare in fretta e furia il cantiere i cui lavori vennero rallentati per tutta la durata da una grande partecipazione di No Tav e abitanti di Venaria.

Il presidio ci permise di informare la popolazione di questa periferia cittadina rispetto le conseguenze del passaggio dell’Alta Velocità tra le loro case e scoprimmo in tale occasione quanto poco era stato comunicato da chi in questi casi avrebbe dovuto informare la popolazione interessata al progetto.

Il processo ha giudicato per la precisione i fatti del 26 gennaio, un blocco fatto da centinaia di persone dopo un’assemblea in mezzo al prato ancora coperto dalla neve.

Nonostante si perpetui il tentativo da parte della procura e del tribunale di riscrivere la storia, noi quei giorni ce li ricordiamo ricchi di assemblee, incontri, cene e momenti di socialità.

Una stagione di lotta che mise molto in difficoltà la controparte e che ci vide lottare senza fare mai un passo indietro.

Solidarietà ai condannati No tav!

www.notav.info/post/trivella-di-ven...danna-i-no-tav/
 
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view post Posted on 21/4/2015, 19:31

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terzo valico ferroviario dei giovi: qual è il ruolo dell’assessore regionale alle infrastrutture?



Venerdì diciassette aprile, a partire dalle ore 21:00, presso il Municipio V Valpolcevera di via Guido Poli 12, si tiene un’assemblea pubblica sul tema: “By pass di Pontedecimo: è proprio necessario?”.

Come esplicita bene il contenuto della locandina di invito alla cittadinanza, si tratta di “una strada funzionale ai lavori del terzo valico che prevede la costruzione di alcuni piloni tra il torrente Polcevera e il suo affluente Verde per ‘by-passare’ l’abitato di Pontedecimo e permette il transito dei camion diretti alla cava di Cravasco. Si tratta di meno di 1 km di strada che, a quanto pare, verrà realizzata in circa 3 anni senza conoscere bene quanto costerà a ciascuno di noi. Senza contare alcune criticità progettuali e qualche esproprio che desta scalpore (quello dell’area del campetto da calcio dell’oratorio della chiesa, n.d.r.). Tutto ciò per ovviare al ‘traffico’ che ‘attanaglia’, ma – conclude il volantino – ne vale veramente la pena?”.

Ad aprire i lavori è Davide Ghiglione, esponente del comitato No Tav-Terzo Valico di Pontedecimo e San Quirico, che presenta – ai circa duecento convenuti – il carattere della serata.

Subito dopo, è il turno di Roberto, che si incarica di illustrare meglio il progetto di cui si discute: un lungo ponte che, dalla sponda destra del torrente Polcevera, dovrebbe portare a quella sinistra del Verde, passando per il congiungimento tra questo ed il Riccò.

Secondo il progetto esecutivo, quest’opera migliorerebbe sensibilmente la viabilità della delegazione genovese, ma – attraverso le diapositive proiettate, su un apposito telone, dal tecnico Diego – si dimostra che non è affatto così.

Il relatore fa anche una proposta: sarebbe assai meglio dare vita a quei milletrecento metri di raccordo ferroviario che metterebbero in connessione le due linee ferroviarie esistenti – al momento totalmente separate – per permettere ai cittadini di evitare di utilizzare il mezzo privato per spostarsi.

Infine, ritengo utile segnalare una missiva che l’attuale assessore competente, l’estremista renziana Raffaella Paita, ha inviato a Rete Ferroviaria Italiana – la società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa delle infrastrutture – nella quale la su detta politicante lamenta il fatto che le opere compensative non siano ancora iniziate a fronte del suo impegno nelle vesti di “facilitatore”.

Sì, avete letto bene: l’assessore alla Protezione civile non si preoccupa affatto che le cose vengano fatte bene, perché il suo ruolo è soltanto quello di convincere la popolazione circa l’utilità dell’opera.


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221 replies since 27/2/2012, 11:31   4044 views
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