Immigrazione,come gestire la crisi
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tenentecolombo
view post Inviato il: 9/4/2011, 12:53 Modifica Citazione
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Online: ultima azione eseguita alle ore 12:53, un minuto fa
L'agenda politica italiana si sta concentrando in questi giorni sulla crisi libica e tunisina,dopo aver fatto le mie rimostranze sulle incoerenze di chi prima appoggiava appoggia ancora o ha cambiato idea su gheddafi,non c'è infatti solo il governo Berlusconi ma ampi stralci del parlamento tra cui il nuovo partito Fli,che un tempo quando era An appoggiava le alleanze tra Berlusconi e Gheddafi per il rifornimento dei gasdotti italiani.Quindi adesso non si capisce come mai Fini e la Innocenzi non appoggino le voci critiche contro la guerra in Libia della sinistra e destra radicali.Si pensi che contro le alleanze geostrategiche tra Berlusconi e Gheddafi votarono contro solo i radicali e l'udc si astenne,mentre il resto del parlamento votò per difendere gli interessi tra gheddafi e berlusconi,e non si capisce nemmeno l'intervento della Francia se non in un quadro di aggressione delle risorse un tempo italiane in Libia,quindi l'ennesima guerra di conquista delle risorse come fu l'Irak e l'Afghanistan,ci manca solo che venga attaccato l'Iran.Naturalmente se questa guerra che era iniziata come proposta della Francia con l'impegno degli stati uniti che seppero quale era il momento buono per ritirarsi e fare i conigli,potrà questa guerra fatta passare per umanitaria,magari risolvere qualche problema umanitario,perchè se Gheddafi perderà si aprirà una nuova situazione in Libia e si potrà formare un governo finalmente libero e democratico non succube di un mercenario e trafficante di esseri umani,naturalmente e questo lo dico,il governo che verà sarà migliore anche se appoggiato e preparato a doc dai francesi vincitori,che quello di gheddafi,ricordiamo che gheddafi non persegui mai durante il suo mandato gli interessi della Lega Araba anzi fu lui il provocatore di molti falsi attentati che misero la Palestina in pericolo di ritorsioni armate da parte di Israele,quindi Gheddafi parla di antiamericanismo ma era alleato di Bush e Sharon,ma quello che è torbido in questa faccenda è che un neocon come Sarkozy oggi attacchi la Libia,e probabilmente possiamo ben capire che ci sono ancora in fase da espletare le agende militari di Bush e dei neoconservatori sparsi nel mondo,con l'aiuto dei servizi segreti quali il Mossad per sottomettere i popoli islamici a dei diktat politici che coincidono con quelli della globalizzazione americano liberista,unipolare.Che poi Sarkozy abbia interessi nel sostenere l'unipolarismo statunitense è tutto da dimostrare.
La liberazione può venire solo dall'Italia
L'Italia se saprà ben dimenarsi tra le spinte che vogliono il suo prevalere in guerra da parte della Francia,e saprà contenere i danni dell'aggressione delle risorse libiche da parte della FRancia potrà considerarsi la vera liberatrice del popolo libico dalla dittattura di Gheddafi,per questo è neccessario un ruolo strategico dell'Italia che oltre a liberare la Libia da Gheddafi funga da controllore politico da sentinella contro gli interessi egemonici di America e Francia,per difendere innanzitutto i suoi interessi,quelli Italiani,ma anche quelli del popolo libico in modo che non venga assoggettato di nuovo ad un nuovo regime "democraticO" imposto dai neocon.Un altra cosa importante sarà quella di collaborare(ma Berlusconi con la sua mente non ci arriverà mai)con i ribelli libici siano anchessi appartenenti a fazioni di estrazione mussulmana,ma non terrorista,come ha ricordato meritevolmente l'ex ministro degli esteri Massimo Dalema,i movimenti mussulmani in questi ultimi anni tra cui Hezbollah hanno subito delle evoluzioni colossali ed è inutile lasciarli fuori dall'agone politico.
Pensare unitario
L'Europa di Maastricht e della banche si rivela per la sua fragilità,cioè un insieme di interessi economici e militari differenti,e per la mancanza di un progetto comune socio politico,ecco perchè è neccessario che l'Europa unitariamente si prenda il problema delle quote di immigrati che arrivano in Italia,varando un piano di redistribuzione di essi su tutto il territorio europeo,dell'Ue trovando lavoro e casa a quelli che verranno amessi nell'unione,ma redistribuendoli dall'Italia a tutto il territorio europeo,facendo in modo che altri stati e non solo l'Italia e la Francia si prendano l'incarico dell'accoglienza,lottando contro quegli egoismi degli stati più sviluppati che non vogliono prendersi carico dei problemi dei più poveri,è un dovere di un socialista ma anche un dovere cristiano.
EdoardoBuso