| Nessun sillogismo, mio caro, ma solo una concezione marxista-leninista. Ora te lo spiego con un semplice esempio. Se i ladri mi entrano in casa dopo che ho lasciato la porta di casa aperta, le finestre spalancate e disattivo pure l'allarme, non posso giustificarmi dicendo "Ma i ladri mica li ho invitati io, mica li ho fatti entrare io! Io ho sempre parlato male dei ladri!". Abbandonare la linea rivoluzionaria per abbracciare quella revisionista, è appunto dimenticare che esistono i ladri, e cioè che esiste la borghesia, che questa non si arrende, che questa si riforma continuamente in seno alla classe proletaria ed al Partito stesso del proletariato*. In fin dei conti significa abbandonare il concetto di lotta di classe, significa passare armi e bagagli dalla parte della coesistenza pacifica tra le classi, passare al revisionismo - appunto - e subito dopo alla socialdemocrazia. Il troschismo, aspramente combattuto dalla direzione staliniana - ecco il vero punto della denigrazione di Stalin e della sua opera! - essendo una teoria di tipo piccolo-borghese, risorge quindi fatalmente nel momento che si abbandona la guida marxista-leninista. Ecco che si lasciano porte e finestre aperte, si disattivano gli allarmi, e il buon Lepontico - che come al solito vede l'albero e non la foresta - può candidamente affermare "Ma mica li ha chiamati Togliatti, i troschisti! Lui anzi non li poteve vedere!". Chissà come mai il Partito diretto da Stalin, quello che ha edificato il socialismo per primo nel mondo, quello che ha estirpato la barbarie capitalistica, quello che ha debellato il mostro fascista, quello che ha dato speranza a milioni di esseri sfruttati sia nei paesi capitalistici che in quelli coloniali, chissà come mai questo Partito ha perso tanto tempo ed ha profuso tante energie per combattere le deviazioni dal marxismo-leninismo, per eliminare i troschisti ed i troscoidi vari, per non abbassare mai la guardia nei confronti dell'opportunismo di destra e di sinistra! Quello che a te appare come un sillogismo è la banale e tragica dimenticanza degli insegnamenti fondamentali di Lenin, caro Lepontico. C'hai poco da ridere....
*Che cosa rende inevitabile il revisionismo nella società capitalista? Perché il revisionismo è più profondo delle particolarità nazionali e dei gradi di sviluppo del capitalismo? Perché in ogni paese capitalista esistono sempre, accanto al proletariato, larghi strati di piccola borghesia, di piccoli proprietari. Il capitalismo è nato e nasce continuamente dalla piccola produzione. Nuovi numerosi "strati medi" vengono inevitabilmente creati dal capitalismo (appendici della fabbrica, lavoro a domicilio, piccoli laboratori che sorgono in tutto il paese per sovvenire alla necessità della grande industria, come quella delle biciclette e dell'automobile, per esempio). Questi nuovi piccoli produttori sono essi pure in modo inevitabile respinti nuovamente nelle file del proletariato. E' del tutto naturale quindi che le concezioni piccolo-borghesi penetrino nuovamente nelle file dei grandi partiti operai. E' del tutto naturale che debba essere così e sarà così sempre, sino allo sviluppo della rivoluzione proletaria, perché sarebbe un grave errore pensare che per compiere questa rivoluzione sia necessaria la proletarizzazione "completa" della maggioranza della popolazione. Ciò che noi sperimentiamo ora spesso soltanto nel campo ideologico: le discussioni contro le correzioni teoriche di Marx; ciò che ora non si manifesta nella pratica che a proposito di certi problemi particolari del movimento operaio: le divergenze tattiche coi revisionisti e le scissioni che si producono su questo terreno tutto ciò la classe operaia dovrà inevitabilmente subirlo ancora in proporzioni incomparabilmente più grandi quando la rivoluzione proletaria avrà acutizzato tutti i problemi controversi, avrà concentrato tutte le divergenze sui punti che hanno l'importanza più diretta per determinare la condotta delle masse e ci avrà imposto, nel fuoco del combattimento, di discernere i nemici dagli amici e di respingere i cattivi alleati per infliggere al nemico colpi decisivi. Tratto da “Marxismo e revisionismo” di Lenin
Edited by carre - 6/4/2011, 00:02
|