Comunismo - Scintilla Rossa

Il complotto contro la Rivoluzione russa (1944), Dimitrov, Ercoli, Ponomarev, Krupskaja, Fischer

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Lepontico
view post Posted on 3/4/2011, 18:19




eh?????? Ma stiamo scherzando? Se si vuole per forza attaccare Togliatti su un piano politico (cosa piuttosto demodè tra l'altro) lo si faccia almeno sulla sostanza, sulla ciccia, non su fantasie estemporanee.
Quali sarebbero le linee troskiste seguite? Quali i passi della relazione in particolare?
Perchè mai Togliatti avrebbe avuto interesse a rivalutare Trotski? Togliatti dal '53 in avanti quando ha citato Stalin lo ha fatto in primo luogo per attaccare il concetto di "stalinismo" (attaccando indirettamente Kruscev), per spiegare ("giustificare") l'origine delle politiche staliniane e per sostenere la sua lotta contro il troskismo e la controrivoluzione, quindi poche balle.
Comunque il curatore Curatoli sembra sostenere che Togliatti abbia rivalutato direttamente Trotski:

"Quindi fra i revisionismi di Togliatti non solo vi è l’attiva complicità con Krusciov nella demonizzazione di Stalin, ma anche (e anche qui complice con Krusciov), la riabilitazione di una delle più orrende fugure di rinnegati anticomunisti e antisovietici."

Tra l'altro frase che contiene due non-verità nello stesso tempo. Notoriamente Togliatti è sempre stato con il gruppo anti-Kruscev.
 
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view post Posted on 3/4/2011, 18:42
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compagno

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CITAZIONE
Notoriamente Togliatti è sempre stato con il gruppo anti-Kruscev.

Basta leggere la relazione all'VIII Congresso per vedere come "notoriamente" sia Kruscev che Togliatti siano sulla medesima linea politica revisionista (insieme a Tito).
 
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view post Posted on 3/4/2011, 18:49

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"Si trascura di considerare che il policentrismo e le cosiddette vie nazionali al socialismo sviluppate nel quadro prodotto dal XX Congresso del PCUS, causarono una disgregazione del Movimento comunista internazionale generando esperienze che entrarono in crisi ancora prima della controrivoluzione iniziata da Gorbachev. Tale è il caso della corrente opportunista e revisionista conosciuta come eurocomunismo e che conobbe una certa popolarità in termini di crescita elettorale dei partiti comunisti di Italia e Francia. Questa corrente non includeva solo il PCI e il PCF, ma anche il Partito Comunista di Spagna "


Contributo del PCM alla conferenza organizzata nell'ambito del IV Congresso del PCM, del 10/03/2011 Intervento del compagno Marco Vinicio Dávila
 
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Lepontico
view post Posted on 3/4/2011, 20:06




CITAZIONE
Basta leggere la relazione all'VIII Congresso per vedere come "notoriamente" sia Kruscev che Togliatti siano sulla medesima linea politica revisionista (insieme a Tito).

Allora non l'hai letta. Quando Togliatti attacca il concetto di stalinismo, attacca proprio Kruscv.

Dal '53 al '56 Togliatti è tra i dirigenti che apprende con più freddezza la questione del "culto della personalità". E' Secchia ad aprire nel Pci la questione del culto della personalità sull'onda degli eventi di Mosca (vedi l'articolo su Rinascita di Secchia del 14 luglio 1953).
Ancora nel '56, dopo il XX Congresso, Togliatti al CC del PCI di marzo sostiene che "Nessuno di noi crede sia possibile cancellare Stalin dalla storia, Stalin è stato e rimane una grande figura di tutto il nostro movimento. Egli è stato un grande pensatore marxista, nei suoi scritti viene spesso raggiunta una tale unità di analisi profonda e di chiarezza che non molti sanno toccare". Una critica a Stalin però la fa, sulla tesi dell'inasprimento della lotta di classe con la costruzione del socialismo: perchè Stalin "dimentica la forza educativa e la capacità di attrazione che il socialismo esercita". Comunque "La linea del partito fu giusta prima della guerra, nella guerra, dopo la guerra".
Dopo la pubblicazione del rapporto Kruscev sui giornali americani Togliatti mantiene la linea; nel Consiglio Nazionale del 3 aprile 56, nonostante le insistenze di Amendola, non svolta di una virgola, parla con alle spalle i consueti ritratti di Marx, Engels, Lenin, Stalin, Gramsci; qui Togliatti dichiara: "L'uomo di cui al XX Congresso sono stati indicati errori e difetti, particolarmente nell'ultimo periodo della sua esistenza, è un uomo che si è conquistato un posto nella storia alla testa dell'immensa opera della Rivoluzione d'Ottobre. E questo posto, quest'uomo lo tiene e lo terrà per sempre nella storia e nella coscienza degli uomini che sanno comprendere le cose". Nella sua intervista a Nuovi Argomenti, pur non dicendolo espressamente, critica l'atteggiamento di kruscev perchè questi avrebbe unicamente parlato di errori di Stalin, senza citare i meriti di Stalin, tra cui proprio la lotta al troskismo e alla controrivoluzione.
Si potrebbe continuare a lungo, fino al 1964. Di recente è stato pubblicato uno studio di Spagnolo sul Memoriale di Yalta in cui si dimostra come questo non fosse concepito dal suo autore tanto come programma di politica "interna", quanto piuttosto un attacco di "politica estera" alla direzione Kruscev volto a sostenere gli antikrusceviani nel PCUS che proprio nelle settimane successive prenderanno il sopravvento.


CITAZIONE
"Si trascura di considerare che il policentrismo e le cosiddette vie nazionali al socialismo sviluppate nel quadro prodotto dal XX Congresso del PCUS, causarono una disgregazione del Movimento comunista internazionale generando esperienze che entrarono in crisi ancora prima della controrivoluzione iniziata da Gorbachev. Tale è il caso della corrente opportunista e revisionista conosciuta come eurocomunismo e che conobbe una certa popolarità in termini di crescita elettorale dei partiti comunisti di Italia e Francia. Questa corrente non includeva solo il PCI e il PCF, ma anche il Partito Comunista di Spagna "


Contributo del PCM alla conferenza organizzata nell'ambito del IV Congresso del PCM, del 10/03/2011 Intervento del compagno Marco Vinicio Dávila

Con tutto il rispetto....ma, che c'entra? Un membro del partito comunista messicano?.......
 
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view post Posted on 3/4/2011, 22:15
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Ripeto l'invito a sbarazzarti dal burocratismo da fossile brezneviano.
L'ideologia revisionista (e quindi borghese) di Kruscev si ritrova para para in quella revisionista (e quindi borghese) di Togliatti: le riforme di struttura, la via parlamentare al socialismo, la coesistenza pacifica, lo sdoganamento di Tito, il Partito di tutto il popolo e così via, sono tratti caratteristici sostanziali e comuni.
Sono tratti sostanziali e caratteristici del revisionismo moderno, cioè di una concezione del mondo antimarxista ed antileninista che accomuna "notoriamente" Kruscev e Togliatti.

Togliatti appoggiava una qualche cricca anti-kruscioviana? Non lo so perché non conosco le trame più o meno segrete interne alla cricca dei revisionisti moderni.
I fatti, ai quali noi marxisti ci rifacciamo inevitabilmente (e non solo "notoriamente"), indicano che la linea revisionistica di Breznev-Podgorny-Gromyko, non si distaccava sostanzialmente da quella, ugualmente revisionistica di Kruscev.
 
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view post Posted on 3/4/2011, 22:20

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mi pare che persino l' analisi di questo compagno del PCM mette in evidenza come a seguito del XX congresso del PCUS molti partiti comunisti si dirigono verso il revisionismo, e il primo è il PCI, che all'epoca era diretto dal Togliatti
 
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Lepontico
view post Posted on 3/4/2011, 22:57




CITAZIONE
L'ideologia revisionista (e quindi borghese) di Kruscev si ritrova para para in quella revisionista (e quindi borghese) di Togliatti: le riforme di struttura, la via parlamentare al socialismo, la coesistenza pacifica, lo sdoganamento di Tito, il Partito di tutto il popolo e così via, sono tratti caratteristici sostanziali e comuni.

Le riforme di struttura non sono nell' "ideologia" come la chiami tu di Krusciev, quelle erano state già lanciate come concetto a partire dal '45 riprendendo alcune tematiche del III, IV e V Congresso del Comintern. La via parlamentare al socialismo non è nemmeno nella mentalità di Krusciev e non lo è nemmeno in quella di Togliatti (lo dice espressamente che via italiana al socialismo non significa via parlamentare, ora non ho la citazione esatta, in ogni caso quando scoppierà la polemica con Onofri e Giolitti si rimprovererà aspramente a questi proprio di aver confuso "via italiana" o anche solo "via democratica" con "via parlamentare"). Il partito di tutto il popolo non è nell'idea di Togliatti, la sua idea rimane quella delle alleanze di classe egemonizzata dal proletariato, l'idea è krusceviana e la riprende (o travisa) da Stalin quando questo sosteneva che l'unica differenza tra un iscritto al partito comunista e un non iscritto è che quest'ultimo è non iscritto.....(anche qui, vado a memoria, la citazione esatta non la ricordo). La coesistenza pacifica invece si, è presente in entrambi e lo sarà anche nel gruppo dirigente brezneviano, ma a quanto pare non si tratta di un'idea di Kruscev ma di Stalin nei suoi ultimi mesi di vita, quando si attivò per distendere la situazione in Corea.
In ogni caso non si tratta di ricercare il grado di revisionismo del tale, o il grado di comunanza fra diversi revisionismi... tutto è partito dal fatto che il curatore Curatoli non ha curato abbastanza bene l'opera citata. Sostenendo che Togliatti è responsabile diretto di una fantomatica riabilitazione ideale di Trotski nel Pci per il fatto che nel '71 gli Editori Riuniti hanno pubblicato una raccolta di scritti di Lenin in cui si parla di Trotski.....insomma, fantastoria, anzi violenza alla storia.

Edited by Lepontico - 4/4/2011, 00:21
 
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view post Posted on 3/4/2011, 23:20
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Abbiamo capito: il revisionismo moderno vede come fondatore e creatore un certo Giuseppe Stalin!
Questa è la tesi di Lepontico.
Altra tesi di Lepontico, sentite: "La via parlamentare al socialismo non è nella mentalità di Togliatti"

Allora, sentiamo Togliatti:
“Prima Marx ed Engels e in seguito Lenin, nello sviluppare questa teoria (la teoria della dittatura del proletariato) affermano che l’apparato dello Stato borghese non può servire per costruire una società socialista. Questo apparato deve essere dalla classe operaia spezzato e distrutto, sostituito dall’apparato dello Stato proletario, cioè dello Stato diretto dalla classe operaia stessa. Questa non era la posizione originaria di Marx ed Engels: fu la posizione cui essi giunsero dopo l’esperienza della Comune di Parigi e fu particolarmente sviluppata da Lenin. Questa posizione rimane pienamente valida oggi? Ecco un tema di discussione. Quando noi, infatti, affermiamo che è possibile una via di avanzata verso il socialismo non solo sul terreno democratico, ma anche utilizzando le forme parlamentari, è evidente che correggiamo qualche cosa in questa posizione, tenendo conto delle trasformazioni che hanno avuto luogo e che si stanno ancora compiendo nel mondo”.

“Oggi è stata formulata in modo generale la tesi della possibilità di un’avanzata
verso il socialismo nelle forme della legalità democratica e anche parlamentare”,
“questa tesi era la nostra del 1944-194651, […] è possibile utilizzare anche la via
parlamentare per il passaggio al socialismo […]”.


Ecco smascherato per l'ennesema volta il destro storico del forum.

Kautsky disse: “Lo scopo della nostra lotta politica rimane, come è stato finora, la
conquista del potere statale, ottenendo una maggioranza in parlamento e trasformando
il parlamento in padrone del governo”. Lenin disse, criticando questa via
kautskiana: “Questo non è altro che il più duro e il più volgare opportunismo”.

E con ciò mi pare che sia stato officiato il de profundis per questa schiatta residuale di traditori del comunismo.
 
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Lepontico
view post Posted on 3/4/2011, 23:28




scusa, dove in tutto questo si trova la riabilitazione di Trotski in Togliatti?


Su tutto il resto, se ne è già discusso molto. L'idea di Togliatti (e non è il caso ora di discutere se è giusta o sbagliata, revisionista o ortodossa, latte e miele o ferro e fuoco, ma solo di capire di cosa si stà parlando) non è riassumibile in "via parlamentare", concetto che lui stesso non utilizza mai; lui usava "via democratica", via che utilizzasse cioè anche il parlamento, assieme alla mobilitazione sociale e a tutti gli strumenti della lotta di classe. Questo è quello che intendeva. Precisato ciò, se si vuole si può discutere il grado di revisionismo in questi concetti, elevatissimo immagino, ma sinceramente a me ora non interessa, io sono interessato alle cose.
 
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view post Posted on 4/4/2011, 22:55
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Continui a chiacchierare di lotta di classe, senza ricordarti che Lenin stesso chiarisce "notoriamente" che i marxisti spno quelli che assumono come base fondamentale la dittatura del proletariato. Ché la lotta di classe esiste indipendentemente dai "comunisti".
Inoltre continui a chiacchierare di un Togliatti "rivoluzionario" quando con due sue semplicissime affermazioni si è dimostrarto chiaramente che fosse un revisionista di stampo kautskyano.
Basta leggere quanto ho postato sopra di Togliatti (e potrei ovviamente riempire intere pagine del forum!) per comprendere chi chiacchiera e chi assume invece un atteggiamento scientifico sui fatti.
 
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Lepontico
view post Posted on 5/4/2011, 08:41




dove in tutto questo si trova la riabilitazione di Trotski in Togliatti?!
 
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view post Posted on 5/4/2011, 18:24
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Mi pare evidente che se si abbandona il marxismo-leninismo, se si rinunzia ad una delle due spade - come affermava Mao - quella di Stalin, si dà la stura a tutta la merda deviazionistica di destra e di sinistra, la quale, nella storia del movimento comunista, si è incarnata nel troschismo.
Sta di fatto - i fatti, Lepontico mio! Te li dimentichi sempre! - che dopo il rapporto di Kruscev sono usciti di nuovo fuori dalle loro fogne i troschisti, che fino ad allora erano di fatto scomparsi dalla scena del movimento comunista mondiale.
Ugualmente dopo il rapporto di Toglatti all'VIII Congresso del PCI, anche in Italia i troschisti sono stati sdoganati.
Togliatti ha quindi sostanzialmente ed oggettivamente sdoganato i troschisti in Italia. D'altro canto aveva già fatto uscire i fascisti dalle galere.
Si vede che c'aveva il vizietto .....
 
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Lepontico
view post Posted on 5/4/2011, 18:38




carre è un essere vivente, il cane è un essere vivente, ergo carre è un cane. Questo è il tuo sillogismo. Non farmi ridere.
I troskisti in italia sono stati sdoganati dalla generazione di sessantottini e post sessantottini, cioè dalla tua generazione, quella che ha contribuito di non poco alla rovina del movimento comunista in Italia. Non di certo per meri fatti generazionali, ma anche per connotazione di classe. Puoi immaginare i "comunisti-italiani" del Pci quanto potessero avere a che fare con quella gente. Vai a vedere che sotto sotto hai contribuito più tu a sdoganare il troskismo che non un libro curato da un povero Gruppi 7 anni dopo la morte di Togliatti.
 
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view post Posted on 5/4/2011, 22:46
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Nessun sillogismo, mio caro, ma solo una concezione marxista-leninista.
Ora te lo spiego con un semplice esempio.
Se i ladri mi entrano in casa dopo che ho lasciato la porta di casa aperta, le finestre spalancate e disattivo pure l'allarme, non posso giustificarmi dicendo "Ma i ladri mica li ho invitati io, mica li ho fatti entrare io! Io ho sempre parlato male dei ladri!".
Abbandonare la linea rivoluzionaria per abbracciare quella revisionista, è appunto dimenticare che esistono i ladri, e cioè che esiste la borghesia, che questa non si arrende, che questa si riforma continuamente in seno alla classe proletaria ed al Partito stesso del proletariato*.
In fin dei conti significa abbandonare il concetto di lotta di classe, significa passare armi e bagagli dalla parte della coesistenza pacifica tra le classi, passare al revisionismo - appunto - e subito dopo alla socialdemocrazia.
Il troschismo, aspramente combattuto dalla direzione staliniana - ecco il vero punto della denigrazione di Stalin e della sua opera! - essendo una teoria di tipo piccolo-borghese, risorge quindi fatalmente nel momento che si abbandona la guida marxista-leninista.
Ecco che si lasciano porte e finestre aperte, si disattivano gli allarmi, e il buon Lepontico - che come al solito vede l'albero e non la foresta - può candidamente affermare "Ma mica li ha chiamati Togliatti, i troschisti! Lui anzi non li poteve vedere!".
Chissà come mai il Partito diretto da Stalin, quello che ha edificato il socialismo per primo nel mondo, quello che ha estirpato la barbarie capitalistica, quello che ha debellato il mostro fascista, quello che ha dato speranza a milioni di esseri sfruttati sia nei paesi capitalistici che in quelli coloniali, chissà come mai questo Partito ha perso tanto tempo ed ha profuso tante energie per combattere le deviazioni dal marxismo-leninismo, per eliminare i troschisti ed i troscoidi vari, per non abbassare mai la guardia nei confronti dell'opportunismo di destra e di sinistra!
Quello che a te appare come un sillogismo è la banale e tragica dimenticanza degli insegnamenti fondamentali di Lenin, caro Lepontico.
C'hai poco da ridere....

*Che cosa rende inevitabile il revisionismo nella società capitalista? Perché il revisionismo è più profondo delle particolarità nazionali e dei gradi di sviluppo del capitalismo? Perché in ogni paese capitalista esistono sempre, accanto al proletariato, larghi strati di piccola borghesia, di piccoli proprietari. Il capitalismo è nato e nasce continuamente dalla piccola produzione. Nuovi numerosi "strati medi" vengono inevitabilmente creati dal capitalismo (appendici della fabbrica, lavoro a domicilio, piccoli laboratori che sorgono in tutto il paese per sovvenire alla necessità della grande industria, come quella delle biciclette e dell'automobile, per esempio). Questi nuovi piccoli produttori sono essi pure in modo inevitabile respinti nuovamente nelle file del proletariato. E' del tutto naturale quindi che le concezioni piccolo-borghesi penetrino nuovamente nelle file dei grandi partiti operai. E' del tutto naturale che debba essere così e sarà così sempre, sino allo sviluppo della rivoluzione proletaria, perché sarebbe un grave errore pensare che per compiere questa rivoluzione sia necessaria la proletarizzazione "completa" della maggioranza della popolazione. Ciò che noi sperimentiamo ora spesso soltanto nel campo ideologico: le discussioni contro le correzioni teoriche di Marx; ciò che ora non si manifesta nella pratica che a proposito di certi problemi particolari del movimento operaio: le divergenze tattiche coi revisionisti e le scissioni che si producono su questo terreno tutto ciò la classe operaia dovrà inevitabilmente subirlo ancora in proporzioni incomparabilmente più grandi quando la rivoluzione proletaria avrà acutizzato tutti i problemi controversi, avrà concentrato tutte le divergenze sui punti che hanno l'importanza più diretta per determinare la condotta delle masse e ci avrà imposto, nel fuoco del combattimento, di discernere i nemici dagli amici e di respingere i cattivi alleati per infliggere al nemico colpi decisivi.
Tratto da “Marxismo e revisionismo” di Lenin


Edited by carre - 6/4/2011, 00:02
 
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Lepontico
view post Posted on 6/4/2011, 15:05




non regge. Il tal Curatoli sostiene che Togliatti è stato direttamente responsabile di un fantomatico sdoganamento del troskismo nel Pci perchè a sette anni dalla sua morte Gruppi cura un libro di Lenin su Trotski. Figurati quanto potessero essere entuasiasti i troskisti di essere sdoganati dal Pci! Se si vogliono fare delle critiche al Pci (e basta con sto Pci, che sono passati anni dal suo suicidio) si prenda almeno qualcosa di un pò più consistente, questa del troskismo è veramente un arrampicata sui vetri.
 
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36 replies since 2/4/2011, 13:50   3096 views
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