Comunismo - Scintilla Rossa

Rivolution adesso, Cosa state aspettando

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R.Brautigan
view post Posted on 28/1/2011, 06:49




Bonjour,

mi chiedo cosa state aspettando per la rivoluzione.
Il momento e' adesso.
Ritrovare il piacere della lotta.

Cazzo dai c'e' qualcuno che mi ascolta?
:thg:

Brautigan
 
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Platon
view post Posted on 28/1/2011, 11:15




Fare una rivoluzione adesso sarebbe un completo fallimento, perchè al massimo sarebbe una rivoluzione borghese che metterebbe solo fine a Berlusconi (il che non è male ma l'obbiettivo non è lui). E poi scusa, se tu sei così innamorato delle rivoluzioni (disordinate), allora fanne una tu là in Canada. Non mi pare che il Canada sia uno stato comunista.
 
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FusoElektronique
view post Posted on 28/1/2011, 12:16




Buongiorno Compagni.

Fare una Rivoluzione oggi in Italia è pressochè impossibile e non perchè manchino gli ideali o la dottrina bensì manca il tessuto sociale.

Non è caso raro trovare Compagni Operai muniti di belli tv lcd 42" con tessera Mediaset Premium per vedersi la Champions League, la moglie il Grande Fratello, il figlio Amici di Maria de Filippi... il chè non ci sarebbe nulla di male ma so i medesimi Compagni Operai che poi partecipano ai Cortei incavolati neri ad inveire contro Berlusconi.

Capisci il controsenso?

E questo caso è solo la punta dell'iceberg...

Estirpare queste contraddizioni è il grosso ostacolo per spianare la strada verso una nuova società.

 
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Platon
view post Posted on 28/1/2011, 12:30




Ma l'obbiettivo non è estirpare le contraddizioni del capitalismo, è estirpare il capitalismo stesso perchè è un groviglio di contraddizioni! Noi non possiamo estirpare le contraddizioni in seno al capitalismo, il problema è proprio questo della borghesia! Il capitalismo và estirpato! Estirpato lui, le sue contraddizioni moriranno con esso.
 
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FusoElektronique
view post Posted on 28/1/2011, 12:45




CITAZIONE
Ma l'obbiettivo non è estirpare le contraddizioni del capitalismo, è estirpare il capitalismo stesso perchè è un groviglio di contraddizioni! Noi non possiamo estirpare le contraddizioni in seno al capitalismo, il problema è proprio questo della borghesia! Il capitalismo và estirpato! Estirpato lui, le sue contraddizioni moriranno con esso.

Eh Platon hai ragionissima!

Ma purtroppo penso anche che ci sarebbe davvero il malumore del Popolo che poi si ritorcerebbe contro la Rivoluzione stessa.
Finchè ci sarà domanda... c'è offerta e sai come sarebbe bello se il Compagno Operaio avesse la coscenza di dire NO!
Piuttosto la leggo domani sul giornale la partita ma io i soldi non glieli dò!

Se ci fosse questa tempera verso i frutti dello sfruttamento Capitalistico sarebbe fatta! Autoimploderebbe miseramente senza nemmeno alzarsi dalla poltrona.

Guarda a volte davvero rimango basito verso l'atteggiamento degli italiani.

Qualche anno fa è uscito La Casta, questo libro inchiesta sugli sperperi della Nostra Classe Politica:

http://it.wikipedia.org/wiki/La_casta

se fosse uscito in Francia un libro del genere... apriti cielo! I francesi mettevano a ferro e fuoco mezza Francia!!!

Eppure questo libro ha avuto una risonanza mediatica spaventosa (Matrix, Porta a Porta, Telegiornali vari...) ma agli italiani... si qualche incavolatura, un pò di stizza... poi passato il santo è finita la festa.

 
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Platon
view post Posted on 28/1/2011, 13:12




CITAZIONE
Finchè ci sarà domanda... c'è offerta e sai come sarebbe bello se il Compagno Operaio avesse la coscenza di dire NO!
Piuttosto la leggo domani sul giornale la partita ma io i soldi non glieli dò!

Se ci fosse questa tempera verso i frutti dello sfruttamento Capitalistico sarebbe fatta! Autoimploderebbe miseramente senza nemmeno alzarsi dalla poltrona.

Ma se compri il giornale i soldi li dai comunque. Hai semplicemente impoverito un capo ma mantenuto ricco un altro.

Noi non possiamo parlare solo dei beni di "piacere" perchè il punto fondamentale del capitalismo è la vendita della forza lavoro, che esiste nel lavoratore che per mantenersi e per mantenere la sua famiglia ha bisogno di mezzi si sussistenza. Questo perchè i lavoratori moderni sono lavoratori liberi perchè non fanno più parte direttamente del processo di produzione. Lo sfruttamento capitalistico deriva dalla cosificazione del lavoratore che per vivere deve vendere il suo lavoro al capitalista e poi subentra ciò che è scritto nel capitale.
 
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FusoElektronique
view post Posted on 28/1/2011, 13:39




CITAZIONE
Ma se compri il giornale i soldi li dai comunque. Hai semplicemente impoverito un capo ma mantenuto ricco un altro.

Si si certamente è per fare un esempio alla carlona.

CITAZIONE
Noi non possiamo parlare solo dei beni di "piacere"

Io ne terrei conto essendo che molto spesso sono cose futili e superflue nonchè le più richieste. :o:

CITAZIONE
è la vendita della forza lavoro, che esiste nel lavoratore che per mantenersi e per mantenere la sua famiglia ha bisogno di mezzi si [b]sussistenza[/b]

Esattissimo... Sussistenza.... la particella che colpisce l'atomo e lo scinde generando energia.
Oggi questo bisogno il Proletariato l'ha smarrito ed oserei aggiungere che nell'immaginario collettivo non esiste nemmeno il Proletariato ovvero colui che ha come bene i figli.

Lavoro sapendo di essere sfruttato... ah ma aspetta... a luglio ho aperto un mutuo con una finanziaria perchè 20 giorni a Sharm ad agosto nessuno me li toglie. :blink:

Come puoi dare una coscenza a quelli che dovrebbero essere la classe sociale più penalizzata se poi ti rispondono così?
Per loro la Sussistenza si è ridotta a farsi le ferie o alla meno peggio avè l'iPhone perchè un telefono qualsiasi non fa Status Simbol... non da quel senso di rivalsa verso il borghese e non ti fa dire:

"Aò ce l'ho pure io l'iPhone"

Come se l'iPhone fosse un titolo di studio... una laurea... una cosa per cui andare orgogliosi.

Ritornando sul pezzo, davvero vogliamo imbastire una Rivoluzione con questa generazione di lavoratori?
Possiamo contare su di loro per cambiare il sistema?

PS: Sono domande non rivolte a te specificatamente Platon. Sono domande che mi faccio quotidianamente quando vengo a contatto con questo tipo di persone.
 
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view post Posted on 28/1/2011, 14:27
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compagno

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Non mi sembra esatto colpevolizzare i lavoratori dicendo che sono ignoranti, ottusi ecc. ecc.
In vari e secolari sistemi d'oppressione è inevitabile che sia così. Lo è stato così e lo sarà ancora in futura.
Da marxisti, invece, - almeno per chi si ritiene tale - bisogna farsi carico delle nostre deficienze, dei nostri errori, delle nostre incapacità.
 
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Platon
view post Posted on 28/1/2011, 14:46




Secondo me l'esempio riportato è molto azzardato. Non sempre l'operaio è così, non sempre è colui che preferisce non pranzare pur di risparmiar soldi per comprare un mp3 o un telefonino ultimo modello. Spesso l'operaio è proprio l'operaio tradizionale, cioè colui che lavora incessantemente una giornata intera per portar soldi alla famiglia e sfamarsi tutti quanti. Il problema dell'operaio è che spesso è troppo impegnato nella sua attività per poter ragionare su ciò che stà accadendo in torno in modo specifico, per leggere Marx o per fare un analisi della situazione a cui ci sta portando il capitalismo. L'operaio è alienato, non può permettersi di perdere una giornata di lavoro per stare dietro alla conoscenza socialista, al modello economico ecc. ed è proprio questo il problema. L'operaio non ha tempo di ragionare e discutere su ciò che stà succedendo come noi, non può pensare alla metodologia storica ed alla filosofia della prassi, non ha il tempo se vuole far vivere la sua famiglia e vuol mantenersi in vita. L'operaio non è un uomo di un mondo diverso, non è più ottuso di quanto potrebbe essere un imprenditore, ha solo meno tempo e meno energie da impiegare in ciò che stiamo facendo noi.
 
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view post Posted on 28/1/2011, 15:41

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R.Brautigan non ti sembra che stai ripetendo le discussioni???

https://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=43502368
 
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view post Posted on 28/1/2011, 16:55
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compagno

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Mi sembra che il compagno troschista abbia una visione oleografica dell' "operaio", quale ci vuole essere imposta dall'ideologia della classe dominante, la quale sarebbe ben felice di avere lavoratori sfruttati e sottopagati, ma inesauribili consumatori di merci (il che vuol dire pretendere la botte piena e la moglie ubriaca!).
Al contrario il compagno Platon mi sembra che abbia afferrato bene la questione, utilizzando appieno le categorie del materialismo dialettico.
Vorrei concludere con due citazioni di Lenin; la prima è tratta da da "l'estremismo":
"Possiamo (e dobbiamo) cominciare a costruire il socialismo non con un materiale umano fantastico e creato appositamente da noi, ma con il materiale che il capitalismo ci ha lasciato in eredità. La cosa è senza dubbio molto <<difficile>>, ma ogni altro modo di affrontare il problema è così poco serio che non vale la pena di parlarne."

La seconda citazione è tratta dal "rinnegato Kautsky":
"Non ci può essere eguaglianza tra gli sfruttatori che per molte generazioni si sono distinti per la loro cultura, le loro condizioni di vita agiata e le loro abitudini, e gli sfruttati, che nella loro massa, anche nelle repubbliche borghesi più progredite e più democratiche, sono oppressi, incolti, ignoranti, intimoriti, disuniti."
 
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FusoElektronique
view post Posted on 28/1/2011, 19:34




Buonasera Compagni

CITAZIONE
Non mi sembra esatto colpevolizzare i lavoratori dicendo che sono ignoranti, ottusi

Non sto colpevolizzando i Lavoratori, ci mancherebbe pure, vorrei solo responsabilizzarli e convincerli che questo comportamento è un contraddittorio.

CITAZIONE
L'operaio è alienato, non può permettersi di perdere una giornata di lavoro per stare dietro alla conoscenza socialista, al modello economico ecc. ed è proprio questo il problema. L'operaio non ha tempo di ragionare e discutere su ciò che stà succedendo come noi, non può pensare alla metodologia storica ed alla filosofia della prassi, non ha il tempo se vuole far vivere la sua famiglia e vuol mantenersi in vita.

Non lo so. Mio Padre, e penso anche i Vostri, negli anni '70 dove la vita di fabbrica e sociale in generale era molto ma molto più dura, i Compagni Operai riuscivano a lottare con una certa tenacia.
Mi raccontava che c'era gente che non sapeva nemmeno parlare l'italiano, parlava solo il dialetto, ma erano di una generosità incredibile. Non avevano niente da perdere.

Forse è proprio quì che mi sbaglio e mi ci arrabbio. Paragonare le due generazioni ed i due momenti storici.

CITAZIONE
Mi sembra che il compagno troschista abbia una visione oleografica dell' "operaio"

No no Compagno Calle, nessuna visione olografica.
Sono realtà che incontro quasi tutti i giorni.
 
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Platon
view post Posted on 28/1/2011, 20:05




CITAZIONE
i Compagni Operai riuscivano a lottare con una certa tenacia.

Di questa grande rivoluzione non ne sono a conoscenza. Conosco i moti del 68', e sappiamo come sono andati a finire. Perciò parlami di questi grandi movimenti degli operai negli anni 70' e 80' capaci di smuovere le fondamenta della nostra società (perchè questa è la rivoluzione che dobbiamo cercare, non semplici scioperi di 1 pomeriggio per avere una piccola riforma a favore degli operai che poi non condurrà a niente o verrà abolita).

CITAZIONE
Mi raccontava che c'era gente che non sapeva nemmeno parlare l'italiano, parlava solo il dialetto, ma erano di una generosità incredibile. Non avevano niente da perdere.

E quella gente era guidata da chi sapeva e conosceva le teorie e le illustrava a loro e le insegnava. Perchè appunto se non sapevano leggere non potevano che sapere in base a ciò che sentivano o che gli veniva insegnato dalle personalità rivoluzionarie del tempo (che non erano un gran chè e non hanno portato a niente).

Non è vero che non avevano nulla da perdere. Perchè se davvero non avessero avuto niente da perdere sarebbero rimasti fermi ad aspettare che il tempo passasse. La rivoluzione si fà perchè si vuole cambiare una situazione che ormai è stagnante e la si fà perchè si vuole un futuro migliore non tanto per se stessi, ma per coloro che verranno. Se non hai niente da perdere allora semplicemente stai immobile a vedere scorrere l'andamento delle cose.
 
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FusoElektronique
view post Posted on 28/1/2011, 20:22




CITAZIONE
Di questa grande rivoluzione non ne sono a conoscenza.

Compagno Platon, ho parlato di Lotta non di Rivoluzione.
In Italia se togli il Calcio scatta la Rivoluzione! :lol:

CITAZIONE
Non è vero che non avevano nulla da perdere. Perchè se davvero non avessero avuto niente da perdere sarebbero rimasti fermi ad aspettare che il tempo passasse.

Intendevo che forse era un terreno più fertile di quello che esiste oggi.
Forse erano più Proletari dell'attuale Classe Operaia poichè c'era molto meno benessere.

 
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Platon
view post Posted on 28/1/2011, 20:37




Proletari si è sempre nella stessa quantità. In caso si aveva meno consapevolezza di ciò che si è e della situazione in cui ci si trova. Ma io ti dirò che non è sempre una questione di stare bene o male. La questione è quella di essere consapevoli di essere sfruttati. Oggi si è meno consapevoli di essere sfruttati non tanto perchè gli operai son fatti di una pasta diversa, o sono peggiori di quelli che son venuti in passato, ma perchè coloro che devono fargli notare il loro stato sociale da sfruttati sono diminuiti o sono diventati semplici fanfaroni astrattisti. Chi deve seguire il proletariato di oggi? Ferrero? Che crede di poter risolvere le contraddizioni della società in seno alla stessa? Che di marxismo ne sà più il mio pesce di lui? Vendola? Il cattolico? Non ti stò neanche a dire perchè la religione non può essere concordata con un modello di stato e di società concreto perchè ne hanno discusso abbastanza fin dai tempi della Sinistra Hegeliana.

Sempre si è saputo che un corpo non può muoversi senza testa, e perciò i proletari senza qualcuno che si erga a loro leader, che li guidi, che conosca affondo il marxismo non possono andare avanti.

Coloro che hanno la possibilità di studiare affondo il socialismo hanno il compito di diffondere ciò che ha imparato agli operai, deve guidarli e difendere i loro diritti e insieme devono rovesciare la società, ma da soli i proletari, senza una testa, muovendosi senza sapere dove andare, facendo solo terra bruciata, non fanno una vera rivoluzione, ma solo confusione e ribellione, che non porterà altro se non ad un cambio della sovrastruttura e non della base della struttura stessa.
 
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17 replies since 28/1/2011, 06:49   210 views
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