Comunismo - Scintilla Rossa

Mao Tse-Tung - CONTRO IL LIBERALISMO, 7 settembre 1937

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view post Posted on 18/5/2008, 21:04
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CONTRO IL LIBERALISMO
(7 settembre 1937)
Siamo per la lotta ideologica attiva, perché è l’arma per assicurare l’unità del partito e delle organizzazioni rivoluzionarie e renderli così idonei a combattere.
Ogni comunista, ogni rivoluzionario deve impugnare quest’arma.
Il liberalismo invece respinge la lotta ideologica ed è per una pace senza principi; ne risulta un atteggiamento decadente e filisteo e la degenerazione politica di certe unità e alcuni individui nel partito e nelle organizzazioni rivoluzionarie.
Il liberalismo si manifesta in diverse forme.
1. Astenersi dal discutere sulla base dei principi quando qualcuno ha chiaramente sbagliato e lasciar correre le cose per amore di pace e d’amicizia, perché si tratta di un vecchio conoscente, di un concittadino, di un compagno di scuola, di un amico intimo, di una persona cara, di un vecchio collega o di un vecchio subordinato. Oppure criticare l’interessato superficialmente, per restare in buoni rapporti con lui, invece di andare fino in fondo. Come risultato si nuoce sia all’organizzazione che all’individuo. Questa è una forma di liberalismo.
2. Indulgere a critiche irresponsabili in privato invece di avanzare attivamente i propri suggerimenti all’organizzazione. Non dire niente in faccia, ma fare pettegolezzi dietro le spalle o tacere durante una riunione e fare pettegolezzi dopo. Non avere alcun riguardo per i principi della vita collettiva, ma seguire la propria inclinazione. Questa è una seconda forma.
3. Lasciar correre le cose se non ci riguardano personalmente; parlare il meno possibile anche se sappiamo perfettamente ciò che è errato; tenerci da parte per evitare di sbagliare. Questa è una terza forma.
4. Non obbedire agli ordini, ma mettere le proprie opinioni al di sopra di tutto. Chiedere all’organizzazione un trattamento speciale, ma rifiutarne la disciplina. Questa è una quarta forma.
5. Lasciarsi andare ad attacchi personali, litigare, dare libero corso ai rancori personali o cercare di vendicarsi, invece di impegnarsi nei dibattiti e lottare contro le opinioni errate nell’interesse dell’unità, del progresso o della buona esecuzionemdel lavoro. Questa è una quinta forma.
6. Ascoltare opinioni errate senza confutarle e ascoltare perfino osservazioni di elementi controrivoluzionari senza riferirle, ma addirittura accettarle con calma come se niente fosse successo. Questa è una sesta forma.
7. Stare fra le masse e non impegnarsi nella propaganda e nell’agitazione, non parlare alle riunioni, non porre domande, non condurre inchieste e mantenersi invece indifferenti nei loro confronti, non mostrare interesse per il loro benessere, dimenticando di essere dei comunisti e comportandosi come persone qualsiasi. Questa è una settima forma.
8. Accorgersi che qualcuno nuoce agli interessi delle masse e non indignarsi, non dissuaderlo, non fermarlo o non spiegare perché abbia torto, ma permettergli di continuare. Questa è un’ottava forma.
9. Lavorare negligentemente, senza un preciso piano od orientamento; lavorare in modo superficiale e tirare avanti alla meglio: “finché sono monaco, suono la campana”. Questa è una nona forma.
10. Pensare di aver reso grandi servigi alla rivoluzione, vantarsi di essere un veterano, disprezzare incarichi minori pur non essendo all’altezza di compiti maggiori, lavorare con trascuratezza e studiare con negligenza. Questa è una decima forma.
11. Accorgersi dei propri errori, ma non fare nessun tentativo per correggerli, assumendo un atteggiamento permissivo e tollerante verso se stessi. Questa è una undicesima forma di liberalismo.
Potremmo enumerare ancora altre forme, ma queste undici sono le principali.
Tutte queste sono manifestazioni di liberalismo.
Il liberalismo è estremamente nocivo in una collettività rivoluzionaria. È un
corrosivo che distrugge l’unità, mina la coesione, conduce all’apatia nel lavoro e crea dissensi. Il liberalismo priva i ranghi rivoluzionari di un’organizzazione compatta e di una rigorosa disciplina, impedisce che la politica venga applicata fino in fondo e opera un distacco tra le organizzazioni del partito e le masse che esso guida. È una tendenza estremamente nociva.
Il liberalismo deriva dall’egoismo piccolo-borghese che pone al primo posto gli interessi personali e al secondo posto quelli della rivoluzione; è così che nasce il liberalismo in campo ideologico, politico e organizzativo.
I sostenitori del liberalismo considerano i principi del marxismo come dogmi astratti. Approvano il marxismo, ma non sono disposti a metterlo in pratica o a metterlo in pratica integralmente; non sono disposti a sostituire il loro liberalismo con il marxismo. Questa gente ha un suo marxismo, ma anche un suo liberalismo: parla di marxismo, ma pratica il liberalismo; applica il marxismo agli altri e il liberalismo a se stessa. Tiene in magazzino ambedue i tipi di merce e per ognuna trova un uso. È così che funziona il cervello di certa gente.
Il liberalismo è una manifestazione di opportunismo ed è radicalmente in
conflitto con il marxismo. È qualcosa di negativo e oggettivamente ha l’effetto di aiutare il nemico. Per questo il nemico è ben contento che il liberalismo permanga tra di noi. Essendo questa la natura del liberalismo, non deve esserci posto per esso nelle file della rivoluzione.
Noi dobbiamo servirci dello spirito positivo del marxismo per vincere il
liberalismo che è negativo. Un comunista deve essere franco, leale e attivo; deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione; sempre e ovunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata, in modo da consolidare la vita collettiva del partito e rafforzare i legami tra il partito e le masse; deve pensare più al partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso. Solo così può essere considerato un comunista.
Tutti i comunisti leali, franchi, attivi e onesti devono unirsi per combattere le tendenze liberalistiche apparse in alcuni di noi e riportarli sulla strada giusta.
Questo è uno dei nostri compiti sul fronte ideologico.
 
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