Posts written by Paderborner

Se tutto ciò si avverasse, sarebbe veramente ottimo.

Caro compagno alexfaro, sono spiacente ma trovo ciò che hai scritto assolutamente non condivisibile.

In primis, hai citato una frase classica, tipica della demagogia putiniana, utile a far cadere nell'oblio il rimpianto della gloriosa Unione Sovietica che caratterizza il popolo russo da quando l'URSS è caduta, ma volto soprattutto a far scomparire quella dinamica di classe che aveva portato alla sua nascita. Il desiderio di Putin è inevitabilmente quello di annientare il ricordo delle basi dell'Unione Sovietica, ossia il Marxismo-Leninismo e il Partito Comunista, a favore di una visione del Paese come potenza internazionale, socialimperialista e sciovinista rigidamente organizzata al suo interno, e, in fin dei conti, giusta a livello sociale, quanto meno nell'apparenza. Questo è l'obbiettivo di Putin, e su questi cardini egli organizza la sua retorica. Fu questo l'Unione Sovietica? No, sebbene il revisionismo post staliniano abbia gradualmente allontanato lo stesso PCUS dall'ideologia m-l, portata avanti invece dal compagno Mao. E' inoltre questo il programma dei comunisti? Assolutamente no, questa è una ideologia borghese, ennesimo paravento degli sfruttamenti di classe presenti in Russia (non dimentichiamoci delle vergognose disuguaglianze sociali presenti nel Paese), mascherati dall'idea di una Russia forte e coesa, guidata dal suo leader. Bisogna tuttavia riconoscere che il "gioco" gli sta riuscendo, perché la legittimazione popolare di cui gode è innegabile, complici gli errori delle opposizioni, ohimé degli stessi comunisti (il KPRF resta ovviamente un Partito degno di rispetto e stima), i quali a mio avviso impostano la loro strategia in maniera eccessiva sul rimpianto dello Stato socialista passato piuttosto che sulla costruzione di un nuovo Stato socialista.

Per comprendere l'ovvietà di una simile affermazione basta conoscere il materialismo storico. Lo sviluppo dei mezzi di produzione, insieme agli ulteriori fattori che condizionano la storia, è inevitabilmente mutato, e dunque emulare il passato non è solo impossibile, ma anche controproducente. Ciò non significa che il marxismo-leninismo sia inapplicabile, anzi esso è attuale ed efficace (si pensi solo alla correttezza di questa frase: "La dottrina di Marx è onnipotente perché è vera", Lenin da Tre fonti e tre parti integranti del marxismo), ma è necessario adattarlo al contesto particolare: né in Cina né in Vietnam né a Cuba le rivoluzioni furono analoghe a quella bolscevica. Quindi, certo, una rivoluzione analoga non è fattibile poiché l'eguale nella prassi è praticamente inesistente, ma lo è invece una rivoluzione marxista-leninista adattata al contesto particolare.

La distinzione è sempre la stessa: partiti borghesi e partiti operai. Russia Unita è un Partito borghese.

Il Partito di Žirinovskij si chiama Partito Liberale-Democratico, forse per libdem intendi Partiti come Jabloko, ormai quasi completamente inesistenti nella politica russa.

Mai accontentarsi di risultati sufficienti, è necessario pretendere il meglio.

Che brutta parola! Essa è tipica del keynesismo, non del comunismo! Comunque, i punti che hai elencato sono condivisibili, ma non realizzabili se non con una rivoluzione di matrice marxista-leninista, dal momento che la classe borghese remerà sempre e comunque contro: è necessario demolire il sistema dittatoriale di sfruttamento da essa istituito.

Un'utopia, e senza dubbio sotto molti aspetti controproducente.

O semplicemente un intelligente demagogo, la cui politica estera è in svariati casi utile e condivisibile, anche se con fini completamente diversi dai nostri.

Ci mancherebbe.

Sono d'accordo, è praticamente impossibile.

Sono curioso di scoprire quale sarà il legame tra UE e NATO se veramente Trump prenderà le distanze da quest'ultima, anche se visto il personaggio ho i miei dubbi.

Verrebbe da dire incredibile, ma ricordandoci che si tratta della Nato il tutto sembra un po' meno assurdo.

Quanto meno come concetto essa esiste, in certi ambienti della "sinistra" liberale. Comunque, ripeto, non è nell'accoglienza la soluzione, anche perché quest'ultima prevede la condizione di subordinazione di un popolo all'altro, e qui fin da subito vi è un'ingiustizia, come è ingiusto, vergognoso e disumano far morire migliaia di persone traumatizzate dalla guerra e dallo sfruttamento nel Mediterraneo.

Edited by Paderborner - 18/7/2018, 17:27

Che vi sia, nei fatti, accoglienza, oppure che essa non vi sia, il termine "politica dell'accoglienza", derivante dalla parola Wilkommenspolitik, la quale identifica le politiche del Governo SPD-CDU a riguardo, rappresenta quell'insieme di comportamenti che i governi di centrosinistra hanno in parte (prima della linea Minniti) manifestato, ma soprattutto che sono diventati slogan di buona parte della sinistra negli ultimi tempi. L'idea di base è: accogliere e tutti i rifugiati e tutti i migranti economici, sorvolando tuttavia sulle analisi da compiere riguardo l'origine del fenomeno e sui disagi che una simile teoria comporta se trasformata in prassi: tale concezione è mio avviso errata e pericolosa. Va da sé che le risposte al fenomeno migratorio (che comprende dunque sia profughi che migranti economici) non debbono nemmeno coincidere con quelle desiderate dalla Destra (ci mancherebbe!), le quali stanno portando alla morte di innocenti e al caos internazionale.


La stessa differenza che c'è tra progressisti e conservatori nel ramo del pensiero borghese, sono dunque entrambi avversari, sebbene differenti sotto alcuni aspetti. Stato e rivoluzione è a tal proposito perfettamente esplicativo, ma lo è anche Critica al programma di Gotha, insieme a moltissime altre letture.


Effettivamente gli sbarchi sono diminuiti in maniera considerevole, non che i Paesi di origine dei migranti navighino ora in acque migliori, dunque le questioni da risolvere sono ora due:

- come organizzare l'integrazione di coloro che si trovano in Italia essendovi arrivati da poco? In pratica: che fare con queste persone?
- come risolvere la situazione nei Paesi d'origine dei migranti?

Eppure la questione è più complessa, e questi due quesiti sono da porsi soltanto nell'ottica dell'amministrazione borghese. Noi comunisti piuttosto dobbiamo puntare all'emancipazione del proletariato, la quale porterà alla risoluzione definitiva delle controversie del sistema capitalista.

Nella farsa dei centri di accoglienza nei quali le persone vivono in maniera indecente, nell'integrazione che non è integrazione, negli hashtag nei quali manifestano la loro solidarietà con chi muore in mare dimenticando che è in buona parte colpa loro se queste persone sono lì, nel negare che questa immigrazione sia un problema per gli immigrati stessi e in cosa ancora? Potrei farti altri mille esempi ...

Purtroppo buona parte della stessa propaganda "antirazzista" è spesso futile o ipocrita, fatta da radical chic o da pseudodemocratici/liberali che invitano all'accoglienza per poi bombardare (o far finta di nulla quando sono altri a farlo) le terre di origine dei rifugiati. Non dobbiamo aver paura di volere il bene dei profughi e degli italiani, questa è la vera fratellanza tra popoli e l'internazionalismo proletario, i quali non hanno nulla a che vedere con il cosmopolitismo borghese o con l'ipocrita politica dell'accoglienza promossa dal centrosinistra, che danneggia in primis i rifugiati stessi. E' necessario sconfiggere l'imperialismo e il capitalismo che lo provoca, non chiudere i porti su un fronte né pretendere che tutto il popolo del continente africano (ma anche proveniente da Paesi non africani) si riversi in Europa, dal momento che proprio per i rifugiati questa sarebbe la più grande delle umiliazioni.

Molto interessante, grazie!

Il legame tra immigrazione e imperialismo è talmente evidente da rendere possibile una soluzione a questo fenomeno solo se si affronta ogni sua implicazione.

Peccato non si parli del numero gigantesco di persone anziane che cadono quotidianamente per via dei miliardi di buche nella città e rischiano danni gravi. Rinnegare questa realtà significa essere nemici delle persone e del buonsenso.

Nulla di più esatto.

L'illusione di una destra "popolare" si infrange contro la realtà dei fatti: in Austria è reintrodotta la giornata lavorativa di dodici mesi e in Italia la Lega cerca di introdurre una tassa che favorirebbe soltanto i ricchi. E' necessario lavorare proprio su questi argomenti, smascherare la destra padronale e dimostrare che solo i comunisti difendono realmente il popolo, perché nascono in seno ad esso, a differenza delle destre.

Il dichiararsi stalinisti e non marxisti-leninisti è già indice di una concezione anticomunista e revisionista. Purtroppo tuttavia è vero che il vedere Putin come legittimo erede di Stalin è abitudine tipica di molti russi, i quali ingenuamente non colgono le contraddizioni di classe insite nella sua politica e soprattutto la sua fedeltà al capitalismo, vittime appunto di una propaganda ambigua su un fronte e sull'altro frustrati dalla caduta dell'URSS. È un dato ovviamente molto negativo, ma la colpa è in buona parte anche di chi, tra i tanti "pensatori" che si rifanno all'Unione Sovietica, alimenta questa concezione errata e dannosa per il movimento dei lavoratori.