Comunismo - Scintilla Rossa

Posts written by Sandor_Krasna

view post Posted: 8/1/2018, 20:13 Potere al Popolo - Partiti e movimenti comunisti

Sul progetto della lista “Potere al popolo”


Da un mese sta circolando, cercando consensi, un documento in 10 punti (che si conclude con la frase “Noi ci stiamo, chi accetta la sfida?”), volto alla presentazione - alle prossime elezioni politiche - di una lista elettorale dal titolo “Potere al popolo”, promossa dall’OPG - Je so’ Pazzo di Napoli e appoggiata dai socialdemocratici di Rifondazione, dai neokeynesiani di Eurostop, da gruppi trozkisti e all’estero da Melenchon.
Il documento è un pasticcio indigeribile di populismo di “sinistra”, di mutualismo proudhoniano, di riformismo di destra, e, fondamentalmente, dell'idea di un “controllo e vigilanza popolare dal basso” dei territori della Repubblica e degli organismi e istituzioni borghesi che vi sorgono (municipi, istituti scolastici e sanitari, dormitori pubblici, ecc.). Tutto ciò equivarrebbe a “Costruire il potere popolare”.
Nell'Ottocento Bakunin, Proudhon, Weitling, gli anarchici e tutti i socialisti utopisti dell'epoca ingannavano i lavoratori e le masse popolari con utopistiche fantasie del genere, che, secondo loro, avrebbero rigenerato il mondo. Ci vollero, allora, Marx ed Engels per spazzare via tutte quelle illusioni piccolo-borghesi e, con l'arma del materialismo storico integrato con la dialettica materialistica, porre i fondamenti incrollabili di un movimento operaio tendente alla rivoluzione per l'abbattimento violento dello Stato borghese, la creazione di un nuovo Stato del tutto alternativo allo Stato borghese, e l'espropriazione degli sfruttatori.
Per quanto riguarda il Novecento, l'antecedente storico del documento che stiamo esaminando e della sua ideologia di “riappropriazione” è il programma “Prendiamoci la città!” del gruppo operaista e movimentista Lotta Continua, che risale ad alcuni decenni or sono.
Quella di cui non si parla nel documento è la lotta fondamentale fra i capitalisti detentori del capitale e sfruttatori della classe operaia, da un lato, e gli operai, dall'altro. Al loro posto ci sono “i ricchi e i poveri”.
Dal punto di vista ideologico, ciò che soprattutto colpisce è la subalternità totale degli autori del documento al moderno revisionismo togliattiano e al mito della “Costituzione inattuata”.
Tutte le rivendicazioni pratiche del documento, anche quelle parzialmente condivisibili, sono legate all'obbiettivo generale della “attuazione” della Costituzione borghese del 1947 (quella Costituzione che sancisce la proprietà privata dei mezzi di produzione, la libertà di impresa, lo sfruttamento capitalistico del lavoro operaio).
La stessa subalternità alle istituzioni borghesi la ritroviamo sul piano europeo, rispetto al quale i fautori del “potere al popolo” non riescono nemmeno a dire “Fuori dalla UE”!
Non potrebbe esserci abbaglio maggiore da parte degli operai di avanguardia che volessero appoggiare il progetto della lista elettorale “Potere al popolo”. Essa non farà compiere alcun passo in avanti sul piano della riorganizzazione di classe del proletariato, ma rinfocolerà le micidiali illusioni parlamentariste e gradualiste.
Non abbiamo bisogno di questi minestroni elettoralisti, ma di un fronte popolare basato sulla classe operaia, con un vero programma anticapitalista e antimperialista.
Noi marxisti-leninisti manteniamo fermissima l'indicazione che abbiamo dato in precedenti numeri del nostro giornale: Astensione e boicottaggio attivo delle prossime elezioni politiche borghesi! Nessun voto ai partiti borghesi e piccolo borghesi! Risparmiamoci nuove delusioni!

(Scintilla, n. 85, gennaio 2018)
view post Posted: 3/1/2018, 02:16 Saluti a tutti - Presentazioni
CITAZIONE (Rosso18 @ 3/1/2018, 01:21) 
Cosa mi consigli di leggere con più urgenza a livello di scritti?

Il 18 brumaio di Napoleone Bonaparte di Marx.
Che fare, Stato e rivoluzione e Materialismo ed empiriocriticismo di Lenin.
Questioni del leninismo di Stalin.
Alcuni temi sulla questione meridionale, Le tesi di Lione e i Quaderni di Gramsci.
Sulla contraddizione di Mao.
view post Posted: 3/1/2018, 01:19 Saluti a tutti - Presentazioni
CITAZIONE (Rosso18 @ 3/1/2018, 00:58) 
Politicamente parlando quale partito comunista è degno di appoggio?

Al momento, nessuno.

CITAZIONE
Cosa ne pensate voi di Amadeo Bordiga ?

L'epitome del radicale parolaio e libresco, politicamente settario, inetto e incapace di interpretare la realtà e agire di conseguenza. Le Tesi di Lione di Gramsci ne demoliscono alla base l'intera impalcatura ideologica.
view post Posted: 30/12/2017, 02:07 Potere al Popolo - Partiti e movimenti comunisti
Gioite compagni, è nato il fronte del proletariato!
https://poterealpopolo.org/
www.facebook.com/poterealpopolo.org/
Intendono candidarsi alle elezioni di marzo prossimo. Ci sono dentro i resti di Rifondazione, Comunisti Italiani (o come cazzo si fanno chiamare adesso), trotzkisti vari, Piattaforma Eurostop, USB, movimenti più o meno svegli. Per me è già un miracolo se ci arrivano interi, alle elezioni.
view post Posted: 10/9/2017, 11:39 ZYGMUNT BAUMAN IL SOCIOLOGO IL SOCIALISMO RISORGERA - Scienze Sociali
CITAZIONE (Francesco Buccino @ 9/9/2017, 15:25) 
In che modo Gramsci è stato illuminante? «Rifiuta il determinismo per cui, nel marxismo ufficiale, gli uomini sono solo biglie, pedine della storia. Porta una visione flessibile degli uomini: noi siamo creati dalla storia e, insieme, artefici della storia. Qui si può incontrare anche Borges: la storia è un libro che stiamo scrivendo e al tempo stesso veniamo scritti».

Vi risulta vera questa cosa? Cioe' che questo aspetto gramsciano cosi' come sottolineato da Bauman sia in contrasto col marxismo ufficiale? Non Marx intendo ma il marxismo ufficiale

Questa mezza fesseria, questa banalità da caffè parigino degna del suo autore, diventa in parte vera se sostituisci "marxismo ufficiale" (qualunque cosa voglia dire quell'"ufficiale") con "revisionismo della seconda internazionale e dei suoi accoliti", che erano gli obiettivi polemici di Gramsci. Per come la mette Bauman, marxismo e determinismo sono sinonimi, ma naturalmente per Gramsci non è così.
Naturalmente il tuttologo si guarda bene dal citare Lenin, che aveva posto le stesse questioni quasi contemporaneamente a Gramsci, in un contesto molto diverso. In compenso perde anche l'occasione per rivangare l'eterna presunta contrapposizione tra Gramsci ed Engels, ed è meglio così.
Quella su Borges è una cretinata per semicolti che si commenta da sola.
view post Posted: 14/8/2017, 17:15 Ricostruire il Partito di Gramsci e Togliatti - Partiti e movimenti comunisti
CITAZIONE (Red_Star @ 14/8/2017, 17:54) 
Ripartiamo dalla sinistra europea e proviamo a cambiarla, questa tanto bistrattata Europa.

Ma vai a cagare.
view post Posted: 17/7/2017, 08:23 J-Ax e Fedez: il nuovo disco si chiamerà "Comunisti col Rolex" - Musica
J-Ax aveva rotto le palle già nel '93.
Quell'altro è un poveraccio.

Edited by Sandor_Krasna - 17/7/2017, 09:46
view post Posted: 28/5/2017, 17:50 Sospensioni - Bacheca-Comunicati
Ban per il provocatore fabxxx.
view post Posted: 18/4/2017, 12:38 Posso?? - Bacheca-Comunicati
Ho riaperto entrambe le discussioni da te indicate nell'altro post. Puoi rispondere direttamente là.
view post Posted: 9/2/2017, 22:10 Sanremo e turi lo schiavo - Interno
Quando Dio ebbe creato il serpente a sonagli, il rospo e il vampiro, gli rimase ancora un po' di orrenda materia con cui fece un crumiro. Il crumiro è un animale a due zampe con l'anima a cavatappi, il cervello d'acqua e la spina dorsale di gelatina e colla. Dove gli altri hanno il cuore, lui porta un tumore di princìpi imputriditi. Quando un crumiro scende per la strada, gli uomini voltano le spalle, gli angeli in paradiso piangono e il diavolo chiude le porte dell'inferno per tenerlo fuori. (Jack London)
view post Posted: 20/1/2017, 14:55 Fenomeno Duterte (Filippine) - Esteri

Filippine. A Roma i negoziati tra guerriglia comunista e governo


Nel silenzio assoluto dei media italiani, è iniziato questa mattina a Roma, dopo gli incontri di Oslo, il terzo round dei negoziati di pace tra gli emissari del governo di Manila e i rappresentanti della guerriglia comunista delle Filippine.

L’insorgenza maoista denuncia che una lunga serie di violazioni da parte del governo sul fronte dei diritti umani rischia di costringere il Nuovo Esercito del Popolo a porre fine ad un cessate il fuoco siglato alla fine di agosto del 2016, ma alla vigilia della ripresa dei colloqui il consigliere del presidente Duterte, Jesus Dureza, ha sostenuto che l’esecutivo di Manila si dice ottimista e pieno di aspettative a proposito dell’andamento del nuovo round di negoziati patrocinati dalla Norvegia ed in svolgimento nella capitale italiana. “I vari problemi, anche quelli più complessi, possono essere risolte grazie all’aspirazione alla pace che accomuna entrambe le parti” ha affermato Dureza in un documento.

Uno dei capi della delegazione della guerriglia, Fidel Agcaoili, si è detto invece meno ottimista, non solo a causa della violazione da parte del governo di alcune clausole sul rispetto dei diritti umani contenute in un patto siglato nel 1998, ma anche a causa del rifiuto da parte delle autorità di liberare 400 prigionieri politici, il che per ora rende inattuabile l’estensione del ‘cessate il fuoco’.

La guerriglia ha esplicitamente accusato l’esercito di Manila di aver violato il cessate il fuoco occupando scuole, edifici pubblici ed altre installazioni civili in alcuni villaggi nelle aree dove è attiva l’insorgenza e di aver continuato le attività repressive contro persone accusate di supportare l’opposizione comunista, circostanza però negata dai comandi delle forze armate di Duterte.

Il capo delegazione Agcaoili ha inoltre espresso la propria preoccupazione per la brutale campagna lanciata ormai mesi fa dal presidente Rodrigo Duterte contro lo spaccio e il consumo delle droghe illegali, che ha portato all’uccisione di numerosi innocenti da parte delle forze dell’ordine. “Numerosi innocenti sono stati uccisi nel corso della violenta campagna ingaggiata da Duterte a causa dei brutali e indiscriminati metodi impiegati dalla polizia” sono state le precise parole utilizzate dal mediatore inviato a Roma dalla guerriglia comunista secondo la quale la priorità delle autorità filippine dovrebbe semmai diventare la lotta contro la povertà attraverso il varo di adeguate e urgenti riforme sociali ed economiche. Sarebbero proprio queste misure, insieme alla liberazione dei prigionieri politici, ad essere al centro dei colloqui che si sono aperti oggi a Roma e che si prolungheranno nei prossimi giorni.

Anche la decisione da parte del presidente e del governo di consentire a novembre la sepoltura del corpo del dittatore Ferdinando Marcos nel cimitero degli Eroi di Manila non ha certo contribuito a rasserenare il clima.

E’ la sesta volta che, dalla sua fondazione nel 1968 e dall’inizio della lotta armata nel 1969, il Partito Comunista delle Filippine conduce dei negoziati con altrettanti governi in un paese che da decenni è stato un baluardo degli interessi economici e militari degli Stati Uniti in Asia e delle politiche iperliberiste imposte dall’oligarchia al potere.

A giugno però le elezioni presidenziali sono state vinte dall’ex sindaco di Davao, il populista Duterte. Il nuovo presidente sembra aver cambiato decisamente rotta sul fronte dello schieramento internazionale, affermando la sua distanza – e inimicizia – nei confronti degli Stati Uniti, tanto da mettere apertamente in discussione la collaborazione militare con Washington, a partire dalla permanenza nell’arcipelago di numerose basi militari e navali statunitensi.
Al contempo il presidente delle Filippine ha iniziato una stretta collaborazione sia con la Cina sia con la Russia, sia sul fronte economico e commerciale sia sul fronte militare.

Secondo una stima riservata diffusa da alcuni organi di informazione, la guerriglia filippina avrebbe a disposizione alcune migliaia di combattenti e controllerebbe estese aree dell’arcipelago.
Lo strappo di Duterte rispetto agli interessi di Washington – che comprende anche il varo di alcune politiche dirette a ridurre il potere della Chiesa e a contrastare la povertà – ha convinto il Nuovo Esercito del Popolo a intavolare un nuovo processo di pace con le autorità, sperando che questa volta i colloqui vadano a buon fine e permettano il ritorno dei comunisti e delle organizzazioni sociali alleate – da sempre oggetto di una selvaggia repressione – alla legalità.

Luis Jalandoni, consulente del Fronte Democratico Nazionale (NDF), una coalizione di forze sociali, politiche, sindacali, contadine, indigene e femministe progressiste e rivoluzionarie, ha affermato che i negoziati non devono solo portare alla cessazione degli scontri armati, ma anche alla risoluzione dei problemi che sono alla radice dell’esistenza di un conflitto violento. Al tempo stesso però la guerriglia filippina tende a chiarire che, a differenza di quanto previsto negli accordi di pace siglati recentemente in Colombia dal governo Santos e dalle Farc, il Nuovo Esercito del Popolo non prevede affatto la cessione delle proprie armi alle autorità.

Nei mesi scorsi Duterte ha offerto quattro posti nel suo governo ad altrettanti esponenti del Partito Comunista, che però ha rifiutato, rimandando il tutto all'ottenimento di una soluzione politica complessiva di un conflitto che ha causato ufficialmente circa 40 mila vittime da entrambe le parti. Duterte ha però deciso di includere nel suo esecutivo, in settori chiave – lavoro, riforma agraria, politiche sociali – degli indipendenti che condividono il programma di riforme democratiche radicali difeso dal Fronte Democratico Nazionale, scegliendo i dirigenti di alcune importanti organizzazioni sociali e contadine come interlocutori privilegiati.
view post Posted: 20/12/2016, 15:36 L'imperialismo si organizza in Siria - Esteri

Siria. Spie occidentali in stato di fermo ad Aleppo


Il rappresentante siriano all’ONU, Bashar Jaafari, ha dichiarato che un certo numero di agenti occidentali, statunitensi e israeliani sono stati “trovati” in un bunker nella zona di Aleppo est, dopo la liberazione da parte dell’esercito siriano e dei suoi alleati russi, iraniani e libanesi.
Dopo aver fornito i nomi di alcuni di questi agenti, (Moetaz Ogaklan Uglu, turco, David Sott Wener statunitense, David Shlomo Aram, israeliano, Mohammad sheikh al-Islam al-Tamimi, qatariota, Mohammad Ahmad al-Sebiane, saudita, Abdel Menhem Fahd al-Hrei, saudita, Ahmad Ben Nawfal al-Dreij, saudita, Mohammad Hassan al-Sbaï, saudita, Qassem Saad al-Sumeiri, saudita, Ayman Qassel al-Thaalbi, saudita, Ahmad al-Tiraoui, giordano e Mohammad al-Chafii al-Idrisse, marocchino), il diplomatico siriano ha dichiarato che “questi sono gli agenti che hanno fornito le loro generalità” ma molti altri stanno tentando di lasciare Aleppo in questi giorni, cercando di mescolarsi con i civili o con i “ribelli”.
Nella seduta all’ONU relativa all’invio di ulteriori osservatori, Jaafari ha ribadito che “è proprio per questo motivo che abbiamo visto un certo isterismo nel Consiglio di Sicurezza, visto che le nazioni occidentali, che hanno proposto numerose tregue, miravano a salvare i loro agenti sul campo con l’invio di osservatori”.
La notizia è stata diffusa nei giorni precedenti da numerosi siti mediorientali (Al Manar, Press TV) e occidentali (Global Research, Voltaire.net). Il fermo di diverse “spie”, però, conferma le accuse rivolte dal Cremlino e da Damasco circa un reale e concreto supporto logistico dei paesi della coalizione e sostenitori dei “ribelli moderati” legati al Fronte Jabahat Fatah al Sham (ex Al Nusra o Al Qaida).
Il giornalista siriano Said Hilal Alcharifi ha riportato sull’agenzia stampa siriana SANA la notizia della cattura di numerosi agenti “occidentali e NATO” con la seguente dichiarazione: “grazie ad informazioni di intelligence, le truppe siriane hanno trovato il quartier generale degli agenti occidentali/NATO presenti ad Aleppo Est e li hanno catturati…..alcuni nomi di questi agenti sono già stati forniti ai giornalisti”.
Secondo alcuni analisti vista la nazionalità degli agenti (americani, inglesi, francesi, tedeschi, sauditi, turchi, qatarioti e israeliani) ed il loro ruolo, le autorità siriane possiedono un “tesoro” utile per i futuri accordi con quei paesi che hanno sostenuto per anni la sua disintegrazione.
Sono stati numerosi, soprattutto in questi ultimi mesi, gli articoli e le indiscrezioni di quotidiani come l’inglese The Telegraph o gli americani LA Times e New York Times che hanno riportato azioni delle forze speciali inglesi o della CIA per la fornitura di armi o per l’addestramento sul campo delle forze “ribelli” comprese quelle di Al Nusra.
Articoli confermati da un recente accordo ufficiale tra le autorità di Damasco e quelle di Ankara per la liberazione di militari turchi, catturati nell’area di Aleppo.
Riguardo la sospensione del ritiro degli ultimi ribelli, Jaafari ha dichiarato che oltre 8mila miliziani hanno abbandonato i quartieri di Aleppo est: la maggioranza dei quali verso Idlib, roccaforte di Al Nusra, e alcune milizie verso Raqqa, capitale di Daesh.
Secondo il diplomatico siriano la sospensione dell’evacuazione è stata “legata al tentativo di alcuni gruppi ribelli di fuoriuscire con armi pesanti e missili,” vietati dall’accordo. Numerosi miliziani si sono arresi ai militari siriani, grazie anche alle dichiarazioni circa una nuova amnistia promessa da Assad. “Tutti fatti e persone documentati e fotografati”, come riportato dalle autorità siriane e russe, “per evitare false accuse” come le esecuzioni di massa riportate da alcuni media statunitensi e delle petromonarchie e prontamente smentiti da Mosca, supportata anche “dalla presenza di numerosi osservatori Onu e della Mezzaluna rossa nelle aree di raccolta, identificazione e uscita ”.
Infine è ripresa anche l’evacuazione dei villaggi sciiti di Kfraya e Fouaa, assediati dalle milizie jihadiste di Al Nusra, dopo che alcuni miliziani qaidisti avevano bruciato numerosi autobus verdi come segno di sfida e disaccordo nei confronti del regime siriano. Per Jaafari la liberazione definitiva di Aleppo e l’abbandono delle milizie jihadiste ribelli durerà ancora pochi giorni.
view post Posted: 17/12/2016, 01:45 Calcio, politica e identità: il caso della Crimea - Sport
CITAZIONE (Kollontaj @ 17/12/2016, 01:30) 
Infatti, quando nell'allora Leningrado (ora San Pietroburgo) nel gennaio del 1912 venne fondata la Federazione Calcistica Sovietica

Credo fosse il 1934.
541 replies since 6/11/2012