Comunismo - Scintilla Rossa

Compagno SaltarelliIl 12 dicembre un anno era pass

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Famoso Jak
view post Posted on 13/7/2007, 23:02




Compagno Saltarelli


Il 12 dicembre un anno era passato dal giorno delle bombe della strage di stato e in uno scontro in piazza, con una bomba al cuore ammazzan Saltarelli gli sbirri del questore.

Se cambiano i governi, i mezzi, sono uguali: padroni e riformisti ammazzan proletari. Restivo e Berlinguer, con le stesse parole dicono: « Sì, è morto, gli si è fermato il cuore ». Ma la gente dei quartieri dice: «Ieri Pinelli ce l’hanno assassinato, ed oggi Saltarelli ».

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo. Studenti del Feltrinelli, nella nebbia del mattino, vanno tutti alla O.M. dal compagno Martino; e lì Martino piange, non crede nel vedere quando entrano in fabbrica con le rosse bandiere.

E poi con gli operai sono tornati in piazza: « Basta con i padroni, con questa brutta razza! ». Operai della Pirelli, una gran folla enorme hanno bruciato in piazza cartelli delle riforme.

Poi tutti quanti insieme, tremilacinquecento, sono entrati alla Siemens con le bandiere al vento. E per tornare al centro non han fatto il biglietto: « Noi viaggiamo gratis, paga Colombo », han detto.

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo.

Restivo e Berlinguer si sono accalorati nel dir che gli estremisti vanno perseguitati; Restivo e Berlinguer vanno proprio d’accordo, le loro istituzioni valgono bene un morto! Sei morto sulla strada che porta al Comunismo. ucciso dai padroni e dal revisionismo.

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo.

Le bombe e le riforme son armi del padrone, la nostra sola arma è la rivoluzione; ed oggi nelle piazze, senz’esser stabilito, abbiamo visto nascere nei fatti un gran partito; contro tutti i padroni, contro il revisionismo, uniti nella lotta per il Comunismo!

Compagno Saltarelli, noi ti vendicheremo, burocrati e padroni tutti li impiccheremo. Compagno Saltarelli...

 
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Colbaccorosso
view post Posted on 14/7/2007, 12:07




oh ma io ho una versione totalmente diversa....che fa tipo: al dodici dicembre in piazza duomo" ecc ecc.
"noi siam ribelli vogliam la libertà, al grido di pinelli, pinelli vincerà"....la conoscete?
 
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Famoso Jak
view post Posted on 16/7/2007, 14:01




No, non conosco la versione che tu dici, me la potresti passare su msn?
 
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Colbaccorosso
view post Posted on 16/7/2007, 19:26




non so come si fa.....la trovi su emule....il titolo è sempre Compagno Saltarelli, Noi Ti Vendicheremo (alcune parti non si sentono perchè il cd da cui è stato copiato mi sembra che saltasse)
 
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Famoso Jak
view post Posted on 16/7/2007, 19:30




va bene grazie lo stesso
 
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Colbaccorosso
view post Posted on 17/7/2007, 15:14




se mi spieghi come si fa te la do ok....dai così imparo qualcosa co sto cazzo di computer
 
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Famoso Jak
view post Posted on 17/7/2007, 16:02




se mi mandi per messaggio privato o per mail il tuo contatto messanger dopo ti dico tutto..
 
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view post Posted on 15/12/2014, 19:28

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A UN ANNO DALLA STRAGE DI P.ZZA FONTANA
LA POLIZIA AMMAZZA SAVERIO SALTARELLI



12 dicembre 1969 - 12 dicembre 1970: due date da non dimenticare




Saverio Saltarelli



Saverio Saltarelli nacque il 25 maggio 1947 a Pescasseroli (L'Aquila) da una famiglia di pastori. Trasferitosi a Milano, frequentò il liceo e poi l'università, alternando studio e lavoro. Al paese aveva organizzato delle lotte contro la devastazione del Parco Nazionale degli Abruzzi ad opera della speculazione edilizia e per alleviare la grave condizione dei lavoratori stagionali e degli edili. Nell'estate del 1969, mentre lavorava come falegname in un cantiere di Pescasseroli, organizzò un gruppo di studenti-lavoratori per denunciare il supersfruttamento degli stagionali costretti a lavorare fino a 14 ore al giorno e senza contributi. Appena articolò la prima protesta venne licenziato. Ma egli non smise di lottare e denunciò con un volantino la politica del sindaco che favoriva la speculazione edilizia ed il saccheggio del Parco.

Alla fine di novembre Saverio si avvicina al Partito comunista internazionalista (Rivoluzione Comunista), cominciando ad appoggiare i compagni che operano nell'ambiente studentesco mediante il Comitato di Agitazione Rivoluzionaria (Csar). Il 23 dicembre egli è in piazza col partito per manifestare contro il terrorismo borghese. Il 21 gennaio col gruppo di autodifesa reagisce alle cariche della polizia che blocca il corteo alla partenza e, impegnandola con azioni diversive, permette che il corteo si effettui muovendosi in un'altra direzione. In questa come in altre occasioni egli rivela una notevole capacità di azione nonché i tratti più caratteristici della sua personalità: la fermezza e l'abnegazione.

È stato ucciso dalla polizia a 23 anni, nel tardo pomeriggio del 12 dicembre 1970 nei pressi della Statale di Milano, durante la manifestazione indetta dagli anarchici per la liberazione di Valpreda-Borghese-Gargamelli appoggiata da Rivoluzione Comunista, con una bomba lacrimogena sparata da pochi metri di distanza che gli ha spaccato il cuore.

http://proletaricomunisti.blogspot.it/2014...-strage-di.html
 
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view post Posted on 12/12/2015, 17:08

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Saverio Saltarelli, ovvero de "l'Italia, Patria della meritocrazia"



Se vi chiedessero: cosa bisogna fare durante la carriera di tutore dell'ordine per poter diventare, ad esempio, comandante dei Vigili di Milano e rimanerlo fino all'età della meritatissima Pensione?
Qualcuno forse direbbe: essere un esempio di correttezza, di legittimità, di senso del dovere ma anche di giuste misure. Altri aggiungerebbero essere sempre al servizio del cittadino più debole, saper tutelare i più indifesi, avere il senso di giustizia e chissà quali altre qualità..
Bè, l'Italia, si sa (ce lo ricordano ogni giorno i nostri amati politici) è il paese della meritocrazia per eccellenza.
Chi di loro non si è sudato e meritato il posto di rilievo ottenuto dopo anni di sacrifici e correttezza?
Chi mai potrebbe dire che qualcuno a volte arriva immeritatamente al potere?
Bè, lo sapete voi chi è stato il comandante dei vigili di Milano sino al 2006, anno in cui ha ceduto il posto al suo vice per aver raggiunto l'età della pensione?
tale Antonio Chirivì..
E sapete cosa c'è nel suo invidiabilissimo curriculum?
Era a comando di un reparto composto da un centinaio di militi dell'Arma che il giorno 12 dicembre 1970 fece fronte ad un "pericolosissimo" presidio antifascista promosso dal Movimento Studentesco Milanese che stava dimostrando nella zona circostante all'università Statale di via Festa del Perdono, per la liberazione di Valpreda-Borghese-Gargamelli.
E come fece fronte? vi chiederete voi..
Contenendo?
naaaaaaaa
Rispondendo in maniera adeguata e paritaria alle offese fisiche e/o verbali degli studenti?
naaaaaaaa
ma come farebbe chiunque altro fosse dotato di assetto antisommossa, con armature, caschi, scudi, pistole, manganelli ma soprattutto effigiato della difesa e del cieco appoggio della legge, e cioè:
aprì il fuoco contro gli studenti. Rivoltellate e candelotti lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo.
Risultato: un giornalista e uno studente feriti dai proiettili e Saverio Saltarelli ucciso, colpito in pieno petto da un micidiale candelotto lacrimogeno ricoperto di metallo.

E chi era costui, tale Saverio Saltarelli?
Saverio Saltarelli era nato a Pescasseroli nel 1947 ed era andato a Milano per laurearsi in legge; nel 1970 era iscritto al terzo anno del suo corso di laurea e come tantissimi giovani di quegli anni era impegnato nelle lotte per la democrazia e il diritto allo studio.
Al suo paese, da ragazzo, aveva organizzato delle lotte contro la devastazione del Parco Nazionale degli Abruzzi ad opera della speculazione edilizia e per alleviare la grave condizione dei lavoratori stagionali e degli edili. Nell'estate del 1969, mentre lavorava come falegname in un cantiere di Pescasseroli, organizzò un gruppo di studenti-lavoratori per denunciare il supersfruttamento degli stagionali costretti a lavorare fino a 14 ore al giorno e senza contributi. Appena articolò la prima protesta venne licenziato. Ma egli non smise di lottare e denunciò con un volantino la politica del sindaco che favoriva la speculazione edilizia ed il saccheggio del Parco.

Qualcuno sicuramente penserà che se lo era meritato, perchè se uno va in strada a manifestare con altri studenti contro il fascismo e per il diritto all'eguaglianza, il minimo che si deve aspettare è che la Pula o i Carramba Boys sparino ad altezza uomo....

Io penso che sia uno schifo che la nostra storia sia piena di vittime dello Stato i cui carnefici, la maggior parte delle volte, riescono a farla franca.

Saltarelli è del 1947, e mi è venuto da pensare che mio padre è del '44... 3 soli anni di differenza..
Mio padre come molti suoi coetanei è potuto crescere, diventare uomo, finire gli studi, cercarsi un lavoro, innamorarsi, sposarsi, e avere dei figli.. Ha potuto in pratica vivere la sua vita e i suoi sogni. Saverio no!
E solo perchè un altro uomo ha deciso che far sparare ad altezza uomo contro degli studenti in manifestazione era la reAzione giusta.
Non sono qua a promuovere uno spirito di violenza e nemmeno a dire che le vittime dei componenti dell'arma non siano da celebrare; però mi da estremamente noia che chi uccide o ferisce un tutore dell'ordine venga giustamente processato e condonnato, mentre per la situazione inversa, quasi mai si arrivi alla giusta punizione.
Perchè non si fanno funerali di Stato chiedendo scusa anche per un giovane ucciso dallo Stato stesso?
Dove è la differenza?
Perchè un uomo che negli anni '70 era a comando di altri militari e durante delle manifestazioni ha deciso di sparare sulla folla, facendo feriti ed una giovane vittima, riesce a farla franca e non solo a preservarsi il posto ma addirittura diventare comandante dei vigili per altri 26 anni?
Queste son le cose che proprio io non ce la faccio a spiegarmi...
Qualcuno non paga mai i propri errori e per assurdo viene in pratica premiato.
Le vittime di stato non sono poche:
http://www.senzasoste.it/speciali/la-giorn...isi-dallo-stato
e di loro rimangono poche memorie. Se ne ricordano quasi solo amici e parenti...
Non è giusto.
Saverio Saltarelli oggi avrebbe 63 anni. Chissà cosa farebbe se fosse ancora vivo.
Vivrebbe sempre a Milano? Che lavoro farebbe? Sposato? Figli?
A me piace immaginarlo impegnato in politica per un Nord ed uno Stato diverso da quello che lo hanno ucciso; un uomo di grande spessore sociale e politico che però torna spesso alla sua Pescasseroli, per tornare dagli amici di infanzia a condividere momenti sereni, semplici e leggeri...
Ciao Saverio
 
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view post Posted on 12/12/2021, 10:04
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da
Cheyenne Rebelde
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Saverio Saltarelli era nato a Pescasseroli nel 1947 ed era venuto a Milano per laurearsi in legge; nel 1970 era iscritto al terzo anno del suo corso di laurea e come tantissimi giovani di quegli anni era impegnato nelle lotte per la democrazia e il diritto allo studio; il 12 dicembre alle 17 era nella biblioteca dell'università a studiare con un amico; alle 18.30 era morto, stroncato da un candelotto lacrimogeno sparatogli in pieno petto da un carabiniere.
Quel pomeriggio di dicembre del 1970 nel centro di Milano erano in programma quattro manifestazioni.
La prima, da via Conservatorio a piazza del Duomo, indetta dall'Anpi per protestare contro le condanne a morte inflitte ad alcuni militanti baschi dal regime franchista (processo di Burgos).
La seconda, un presidio antifascista promosso dal Movimento studentesco.
La terza, un corteo da piazza del Duomo organizzato dagli anarchici in occasione del primo anniversario della strage di piazza Fontana e dell’uccisione di Giuseppe Pinelli.
La quarta, un'adunata del neofascismo cittadino legato al Msi.
Di queste quattro iniziative le ultime due erano state vietate dal questore per "motivi d'ordine pubblico".
Gli incidenti cominciarono alle 17.
Più o meno contemporaneamente, mentre in via Torino i reparti della "celere" caricavano gli anarchici sospingendoli verso l'università presidiata dal Movimento studentesco, in piazza Oberdan alcuni squadristi lanciavano bottiglie incendiarie contro la sede dell'associazione Italia-Cina e da piazza San Babila un folto gruppo di fascisti, seguito da carabinieri e polizia, si muoveva in direzione di via Larga con l'intenzione di assaltare l'università.
Con i fascisti dispersi solo in via Laghetto, a poche decine di metri dalla Statale, e gli anarchici braccati fino all'imbocco di via Bergamini, l’obiettivo successivo di carabinieri e polizia non poteva che essere il presidio del Movimento studentesco.
Gli scontri furono, aspri e nel crocevia via Larga - via Bergamini - via Sant'Antonio un reparto composto da un centinaio di militi dell'Arma aprì il fuoco contro gli studenti.
Rivoltellate e candelotti lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo.
Risultato: un giornalista e uno studente feriti dai proiettili e Saverio Saltarelli ucciso, colpito in pieno petto da un micidiale candelotto lacrimogeno ricoperto di metallo.
Le prime versioni ufficiali sulla morte di Saltarelli parlarono di “malore” e poi di “collasso cardiocircolatorio”.
Dopo l’autopsia, di fronte all’evidenza dei fatti, si ammise che il cuore di Saltarelli fu spaccato da un “artificio lacrimogeno”.
L’inchiesta fu caratterizzata dall’”ostruzionismo continuo e manipolazioni procedurali” da parte di organi giudiziari e di polizia – come si legge nell’ordinanza istruttoria – ma grazie all’impegno del movimento, insieme ad avvocati e giornalisti democratici, si chiuse con l’emissione di sei avvisi di reato.
Ma nel 1976 il capitano di PS Alberto Antonetto, comandante del reparto da cui partì il candelotto mortale, fu condannato per omicidio colposo a 9 mesi con la concessione delle attenuanti generiche, la sospensione condizionale e la non menzione. (Sic!!)

Edited by carre - 12/12/2023, 10:38
 
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view post Posted on 12/12/2023, 10:50
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