Comunismo - Scintilla Rossa

Guerre nel mondo

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view post Posted on 12/2/2024, 12:35
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La narrazione che riguarda i conflitti armati è spesso superficiale ed emotiva: a un eccesso di informazione su alcune guerre fa da contraltare il silenzio assoluto su tante altre. Proviamo dunque a saperne di più su cosa sta succedendo nel mondo, quali e quanti tipi di conflitti esistono, quali le cause e, soprattutto, quali le possibili soluzioni.


Le guerre nel mondo in corso in questo momento sono ben 59 e l’invasione russa dell’Ucraina è solo l’ultimo di un lungo elenco di conflitti. Dall’Afghanistan, alla Libia, al Myanmar, alla Palestina, alla Nigeria, sono molte le popolazioni del mondo per cui il conflitto è la tragica normalità. In questo articolo faremo un excursus sulle guerre nel mondo, analizzando l’andamento, le cause e le classificazioni dei conflitti. Per capire se è possibile un mondo senza guerre.




QUANTE E QUALI SONO LE GUERRE NEL MONDO?


Secondo quanto riportato da Armed conflict location & event data project (Acled), una organizzazione non convenzionale che si occupa di raccogliere dati non aggregati per monitorare i conflitti, al momento ci sono 59 guerre nel mondo.

Alcune di queste guerre vanno avanti da decenni e trovano le loro cause in lotte per il possesso di risorse strategiche, come molti dei conflitti che vessano il continente africano, altre nei giochi geopolitici delle potenze globali, come quelle in Afghanistan e Libia, altre ancora nei commerci di sostanze illegali, come la guerra dei Narcos in Messico.

Secondo una classificazione piuttosto utilizzata (anche se poco indicativa) che suddivide le guerre in base al numero di persone che perdono la vita ogni anno a causa di essi, esistono tre categorie di conflitti: le guerre maggiori, le guerre, i conflitti minori.

Conflitti principali


I conflitti principali o guerre maggiori, sono quelle guerre nel mondo in cui perdono la vita oltre diecimila persone ogni anno. Riporta Wikipedia che esistono al momento 6 guerre di questo tipo in corso nel mondo:

Conflitto in Afghanistan
Guerra civile in Myanmar
Crisi dello Yemen
Guerra russo-ucraina
Guerra di Gaza, o israelo-palestinese
Conflitto del Tigray, in Etiopia


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Il conflitto in Afghanistan si è riacutizzato con l’abbandono del paese da parte delle truppe Nato e la riconquista del potere da parte dei talebani. Attualmente la guerra è combattuta fra un fronte conosciuto come Repubblica islamica dell’Afghanistan, che è espressione del vecchio governo assieme ad altre forze anti-taliban, e lo stato governato dai taliban.

Oltre al numero elevato di morti – nel 2021 sono stati 40mila – il problema è la fame. Per un effetto combinato di guerra, cambiamento climatico, instabilità economica, pandemia e – soprattutto – le durissime sanzioni statunitensi, che più che colpire il governo dei Taliban hanno colpito la popolazione già stremata, si è generata una durissima carestia che sta mettendo in ginocchio il paese e lasciando milioni di persone senza cibo, in inverno. Più della metà della popolazione dell’Afghanistan vive al di sotto della soglia di povertà e deve affrontare una grave insicurezza alimentare.

Altrettanto grave e ancor meno considerato è il conflitto in Etiopia. Il paese arriva da tra decenni di lotte con la vicina Eritrea e al momento è sconquassata da lotte di potere interne e quasi due anni di devastante guerra civile che infuria nella regione del Tigré (o Tigray), la più settentrionale del paese. Il suo primo ministro, Abiy Ahmed aveva ricevuto il Nobel per la Pace nel 2019 per aver messo fine al conflitto con l’Eritrea, ma adesso è in prima linea nella guerra contro i l fronte di liberazione del Tigré, che vuole l’indipendenza della regione. Anche qui, tutto ciò va a braccetto con la siccità, raccolti falliti e inondazioni improvvise, dovute alla crisi climatica, con la fame estrema che sta aumentando nel nord e i combattimenti stanno bloccando la produzione alimentare.

Un’altra guerra di cui non sappiamo quasi niente, ma che va avanti dal 2015 a suon di migliaia e migliaia di morti all’anno, è quella in Yemen. Anche prima che i combattimenti scoppiassero all’inizio del 2015, lo Yemen era uno dei paesi più poveri del mondo arabo. Ora, quasi un decennio di guerra ha lasciato migliaia di morti e più di 4 milioni di persone sfollate. I combattimenti tra le forze della coalizione governativa e i ribelli Houthi nel paese continuano a danneggiare e sfollare le famiglie yemenite.

L’impatto del conflitto sulle infrastrutture del paese è stato devastante, con importanti rotte terrestri e aeroporti gravemente danneggiati. Un blocco sulla costa dello Yemen ha limitato la quantità di aiuti umanitari che entrano nel porto. 16,2 milioni di yemeniti sono in condizioni di insicurezza alimentare e i tassi di malnutrizione tra donne e bambini rimangono tra i più alti del mondo.

Infine c’è il conflitto in Myanmar. Tutto ha avuto inizio, perlomeno con riferimento alla storia recente, con il colpo di stato militare del 1 febbraio 2021, in cui Min Aung Hlaing, il comandante in capo delle forze armate del paese, ha ribaltato il governo democratico birmano e preso il potere. Le proteste che ne sono seguite, conosciute localmente come Rivoluzione di Primavera, hanno causato almeno 1500 morti fra i manifestanti e quasi 10mila persone detenute.

Da queste proteste è scaturita una vera e propria guerriglia armata, portata avanti da una coalizione chiamata Forza di difesa del popolo che sarebbe la frangia armata del Governo di unità nazionale, ovvero una sorta di governo non riconosciuto, in esilio, che è ciò che rimane del vecchio sistema democratico.


Le altre guerre

Oltre a questi cinque conflitti principali, ci sono tante altre guerre nel mondo altrettanto drammatiche, più locali, sparpagliate, con meno morti, o magari di cui si conoscono meno i dati. Degli altri 18 conflitti significativi sparsi per il mondo, ben 14 sono in Africa (alcuni dei quali coinvolgono più stati, come quello del Maghreb che ne coinvolge dieci), 2 sono in Asia (Iraq e Siria), uno è in Sud America (le FARC in Colombia), l’altro in Nord America (la guerra della droga in Messico). E degli ulteriori 19 conflitti considerati minori, 11 sono in Asia e 8 in Africa.

L’Africa è – o meglio, le Afriche sono – il continente più martoriato, in cui a volte è anche difficile definire i confini dei vari conflitti e isolarli gli uni dagli altri. Il 2021, poi, riporta Nigrizia, è stato un anno particolarmente tumultuoso: pochi i conflitti che si sono conclusi, molti si sono intensificati, altri rischiano di scoppiare. Ci sono almeno una ventina di principali “aree di crisi” nelle Afriche. Sempre secondo Acled sono 12 i paesi che dal 1° gennaio 2021 all’8 aprile marzo 2022 hanno superato la soglia dei mille morti per le violenze armate: Nigeria (10.584), Etiopia (8.786), Rd Congo (5.725), Somalia (3.523), Burkina Faso (2.943), Mali (2.344), Sud Sudan (2.160), Repubblica Centrafricana (1.801), Sudan (1.342), Niger (1.324), Mozambico (1.276), Camerun (1.141).

Complessivamente, nel continente ci sono state oltre 46 mila le vittime di conflitti di varia natura e decine di milioni i profughi. Inoltre un rapporto dell’Istituto per l’economia e la pace afferma che il Medioriente e il Nordafrica hanno rappresentato il 39% delle morti legate al terrorismo in tutto il mondo tra il 2007 e il 2021. E il Sahel sta diventando il nuovo epicentro del terrorismo.

COME VENGONO CLASSIFICATE LE GUERRE NEL MONDO

Abbiamo detto che usare il parametro dei morti per classificare i conflitti è molto riduttivo perché non tiene conto delle dinamiche alla base del conflitto e non ci aiuta a capirne l’evoluzione. Ad esempio alcuni conflitti possono restare “a bassa intensità” per anni e poi esplodere in maniera violente, come accaduto proprio in Ucraina.

Secondo Wikipedia, esistono vari modi per classificare le guerre nel mondo. Innanzitutto esiste un criterio legato all’estensione, per cui le guerre possono essere classificate in:

Conflitto mondiale, esteso a più teatri di guerra in contemporanea, anche in continenti diversi.
Conflitto regionale, che si svolge essenzialmente in un solo teatro operativo e coinvolge almeno una media potenza regionale, più altre potenze minori della stessa regione.
Conflitto locale: conflitto fra un limitatissimo numero di potenze, spesso solo due, e che coinvolge un limitato territorio.
Un altro criterio è legato al tipo dei soggetti che la combattono. In questa ottica si parla di:

Conflitto simmetrico, che avviene tendenzialmente fra due stati, con eserciti regolari che si scontrano.
Conflitto asimmetrico, che avviene invece in genere fra uno stato, dotato di un esercito, e gruppi meno organizzati, o milizie locali.
Un’altra classificazione è quella fatta sulla base dei mezzi impiegati. In questo senso si distingue in:

Guerra non convenzionale
, che avviene fra due o più potenze che dispongono di armi di distruzione di massa e sono disposte a impiegarle fin dall’inizio del conflitto. È un tipo di conflitto fortunatamente ipotetico, visto che non ne esistono esempi nella storia.
Conflitto convenzionale, nel quale le parti non dispongono di armi di distruzione di massa, o rinunciano a priori al loro impiego.

www.italiachecambia.org/2022/04/guerre-nel-mondo/
 
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