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| Ho appena finito di leggere The masquerade, un libro che rifà la storia del decennio 1970-80 e che tratta anche il delitto Moro. Per gli autori, il partito della fermezza doveva preservare gli equilibri di Yalta. Mi ha impressionato leggere, nel libro, di un distintivo militare Usa trovato nel covo Br di via Gradoli, il 18 aprile 1978. Esemplifica al meglio la servitù atlantica dell'Italia: in questi 45 anni lo hanno ignorato tutti: dai vertici dei Servizi segreti dell’epoca, dall’Interpol, dalla Questura di Roma, da cinque processi e due Commissioni Moro, e nemmeno dalle tre commissioni parlamentari su Terrorismo, P2 e Mitrokhin.
Qui sotto faccio copia e incolla di una recensione de la Repubblica:
Gli anni di piombo e i segreti di Stato. Un libro sul decennio più sanguinoso del Paese
Tra il 1970 e il 1980 l’Italia ha vissuto il decennio più sanguinoso della Guerra Fredda. Un arco temporale che inizia con la nascita delle Brigate Rosse e giunge al delitto di Aldo Moro. Adesso un libro ricostruisce quegli anni di piombo, come sono stati chiamati, e si intitola The Masquerade. Lo hanno scritto Maurizio Fiorentini, responsabile di un collettivo romano dell’Autonomia Operaia, e Roberto Valtolina, scrittore e ricercatore. Pubblicato da Frascati & Serradifalco editori, casa editrice che vede tra i fondatori i siciliani Giovanni Serradifalco e Carmelo Frascati, è in libreria con la prefazione di Ferruccio Pinotti. L’esposizione si srotola a ritroso, dal dopo Moro all’incubazione del terrorismo rosso. Evento per evento, personaggio per personaggio: investigatori, indagati, apparati, magistrati, politici, militanti, movimenti, vittime, spie. Senza scorciatoie, salti logici, sconti e nemmeno complottismi. Una trama nella quale dominano i fatti, calati in un contesto di scontro tra i blocchi della Guerra fredda. La platea dei morologi e le giovani generazioni possono accedere a un testo il cui baricentro si basa finalmente sul vissuto di chi - come Fiorentini - quegli eventi li ha attraversati personalmente. “Yalta è una guerra sporca che non è affatto finita il 9 novembre 1989, ma che prosegue anche oggi, dall’Ucraina alla Palestina, passando per le voci su Ustica che hanno lambito Bettino Craxi”, spiegano Valtolina e Fiorentini. Bettino Craxi, figura, quest’ultima, che insieme a quella di Aldo Moro e Giangiacomo Feltrinelli, innerva la trama del libro. Napolitano fu il primo dirigente comunista ad approdare in Usa in pieno sequestro Moro. È morto il 22 settembre. Proprio trent’anni fa, Craxi si rivolse a lui e a un’altra personalità di vertice dello Stato. La vicenda scottava. Il carteggio craxiano, finì nel dimenticatoio: ora il libro fa riemergere quello scottante nervo scoperto: i rapporti fra l’Est, un filone della sinistra italiana e il terrorismo. Il secondo protagonista dell’opera, Giangiacomo Feltrinelli, editore e fondatore dell’omonima casa editrice, crea una filiera ideologica che porta le Brigate Rosse a compiere l’operazione Fritz; il terzo, Aldo Moro, vittima degli equilibri di Yalta e della cosiddetta “fermezza”, fu sequestrato e ucciso dalle stesse Brigate rosse. I suoi carcerieri custodivano, nel covo di via Gradoli, il distintivo della Marina militare di un Paese straniero. Questo è il più clamoroso fra gli inediti svelati da The Masquerade, ignorato dai vertici dei Servizi segreti dell’epoca, dall’Interpol, dalla Questura di Roma, da cinque processi e due Commissioni Moro, e nemmeno dalle tre commissioni parlamentari su Terrorismo, P2 e Mitrokhin. Molti protagonisti di quella stagione, alcuni dei quali “dimoranti” nell’appartamento di via Gradoli, sono ancora vivi. Potrebbero raccontare quello che sanno ma sarà difficile che lo faranno.
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