Comunismo - Scintilla Rossa

Lenin e i popoli dell'Est, le Paria 27 luglio 1924

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view post Posted on 27/8/2023, 01:52
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amantedellamorte

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Da Ho Chi Minh, Patriottismo e internazionalismo: scritti e discorsi 1919-1969, Marxventuno Edizioni, 2019, pp. 158-159-160.

Lenin e i popoli dell'Est



Breve introduzione personale


Salve, compagni. Mi accingo a trascrivere manualmente questo scritto di Ho Chi Minh, reperibile, come si legge all'inizio, nella raccolta di scritti pubblicata dalla casa editrice Marxventuno. Francamente non so se fosse già reperibile in rete, per cui nel dubbio lo pubblico in questa sezione e non in quella degli inediti. Lo scritto in questione è, a tutti gli effetti, un tributo a Lenin, nel quale Ho Chi Minh illustra come fu appresa la notizia della sua scomparsa e ciò che egli significò per i popoli asiatici, per le donne dell'Est e, di riflesso, visto il paragone presente nello scritto, per l'umanità. Chiunque noti refusi o errori di qualsivoglia natura non esiti a fare segnalazione al sottoscritto. Buona lettura.

Lo scritto


Se agli occhi dei proletari occidentali Lenin è un capo, un condottiero, un maestro, agli occhi dei popoli orientali, se mi è lecito dirlo, egli appare ancora più nobile e grande.
Non solo il suo genio, ma il suo sprezzo per il lusso, il suo amore per il lavoro, la purezza della sua vita privata, la sua semplicità, in una parola la grandezza e la sublimità di questo maestro esercitano un’enorme influenza sui popoli dell’Asia e gli attirano irresistibilmente il loro affetto.
Trattati abitualmente come esseri inferiori e arretrati, gli asiatici considerano Lenin come la personificazione della fratellanza universale. Non solo hanno gratitudine per lui, ma lo amano teneramente. La venerazione che gli dimostrano si può quasi chiamare devozione filiale. Bisognava vedere gli studenti dell’Università orientale, gli occhi rossi di pianto, giovani che singhiozzavano amaramente alla notizia della morte di Lenin, per capire il loro amore per lui.
La sua morte è stata un lutto universale. Il Kuomintang (il partito del popolo al potere nella Cina del sud) era riunito in sessione quando gli venne comunicata la notizia. Tutti i delegati si alzarono in piede spontaneamente e la sessione venne sospesa in segno di lutto. Il governo di Canton, su suggerimento di Sun Yat-sen, ordinò che tutti i teatri fossero chiusi per tre giorni. Le bandiere degli edifici pubblici vennero ammainate. Associazioni culturali, politiche ed economiche, specialmente associazioni studentesche e organizzazioni dei lavoratori, commemorarono con dignità il grande rivoluzionario. In quella occasione, esse votarono all'unanimità una risoluzione a favore dell'immediato riconoscimento del governo sovietico. Gli studenti decisero di erigere una statua a Lenin nel più grande parco pubblico di Pechino.
Il governo cinese mandò dei telegrammi di simpatia.
Anche le donne piangono Lenin. In Cina, come in tutti i paesi orientali, le donne sanno ben poco degli eventi mondiali, ai quali sono quasi indifferenti. Eppure, si sono vestite a lutto per la morte di Lenin. L'atteggiamento delle donne cinesi in questa dolorosa circostanza ha un'importanza storica. Da un lato esso è una dimostrazione del fatto che le donne dell'Est si stanno svegliando; da un lato esso è la dimostrazione del fatto che il grande maestro è amato e compreso da tutti, dalla gente più umile come dalla più colta. Eccone una prova nell'appello che questa studentessa ha lanciato dalle pagine del Womens's Magazine di Shanghai:

"Sorelle,
sempre, da quando esiste il capitalismo, l'intera struttura della società ha dovuto subire la sua disastrosa influenza. Cose che dovrebbero appartenere a tutti, perché prodotte da tutti, sono diventate il privilegio di pochi. l’oppressione economica rende schiavi gli uomini; trasforma le donne in oggetti alla mercé dell’uomo!
quanti milioni di uomini sono stati così soggiogati attraverso i secoli? Quanti milioni di donne sono stati sacrificate? Quando infuriava la guerra mondiale, quando milioni di innocenti che desideravano tanto vivere erano mandati a morire, Lenin incitava il proletariato russo e organizzava il soviet a dispetto delle difficoltà dei molti disagi.
Non solo egli ha liberato gli uomini e le donne del suo Paese, ma ha mostrato la strada da percorrere a tutti i popoli diseredati della terra. Nonostante gli attacchi dei Bianchi all’interno e l’ostruzionismo del capitalismo all’esterno, Lenin, con la sua grande volontà, ha salvato i suoi compatrioti dalla miseria e dalla sofferenza e ha additato a tutti i popoli oppressi la bandiera dell’Internazionale.
Non merita forse tutto questo che noi ci impegniamo la sua memoria?
Non deve il 21 gennaio rimanere sempre, per tutti lavoratori, un giorno di lutto?
la Russia avanza verso la prosperità. Tuttavia, c’è ancora una lunga strada da percorrere prima di raggiungere un’autentica pace.
L’umanità si risveglia, ma deve battersi ancora per raggiungere la sua emancipazione completa.
E ora, il nostro maestro ci è stato tolto d’un tratto, senza che egli abbia potuto vedere la sua opera ultimata.
Può forse la gente che ha un cuore trattenersi dal piangere? Non devono le donne e gli uomini oppressi sollevare il fardello che egli ha lasciato dietro di sé e marciare in avanti? In avanti!
Care sorelle,
commemoriamo con dignità la memoria dell’uomo che con tutto se stesso ha combattuto contro la povertà e l’oppressione dell’uomo e che fino al giorno della sua morte si è battuto per il popolo della terra!”
 
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