Comunismo - Scintilla Rossa

l' influenza della geografia nella storia politica

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view post Posted on 6/3/2023, 13:08
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Per determinismo geografico s'intende un'inclinazione tipica della geopolitica classica ad attribuire alle caratteristiche fisiche e demografiche di uno Stato, nonché al suo posizionamento nello spazio, la capacità di predeterminare le sue possibilità successive di sviluppo, espansione e successo. Spesso associato a concezioni organiciste e darwiniane dello Stato.

Il determinismo geografico nasce con Friedrich Ratzel nella seconda metà del 1800, a partire dalla Germania. Secondo Ratzel, il compito del geografo era fondamentalmente quello di comprendere in che maniera gli ambienti avevano influenzato i gruppi umani insediati nelle varie zone della Terra.

Opposta al determinismo sarà la corrente possibilista, che non nega il ruolo della geografia ma la legge in parallelo ad altri fattori e driver come l'impostazione ideologica del governo e le sue radici culturali, e, in seguito, quella funzionalistica o volontaristica.

Ha caratterizzato soprattutto la Scuola di Monaco, diretta dal generale bavarese Karl Haushofer,(che influenzò Hitler nella sua teoria dello spazio vitale) che codificò addirittura delle vere e proprie leggi geopolitiche. Ma in una certa misura i suoi echi si avvertono anche nella dottrina nordamericana del "destino manifesto". Opposto al cosiddetto volontarismo geografico, che considera l'uomo e le sue comunità alla stregua di un fattore geografico in grado di incidere sul futuro dello Stato, tipico invece della geopolitica francese.

Ratzel, nel suo libro del 1897 intitolato "Politische Geographie", sviluppò l'idea che la geografia fosse una scienza sociale che potesse aiutare a spiegare le relazioni tra la natura e la società umana. In questo contesto, Ratzel identificò due tipi di forze opposte nella storia del mondo: le forze terrestri, rappresentate dalle popolazioni stanziali e agricole, e le forze marine, rappresentate dalle nazioni commerciali e marittime.

Secondo Mackinder, le potenze continentali, che controllano il cuore della massa continentale euroasiatica, hanno una forza di base che deriva dalla loro dimensione, risorse naturali e popolazione. D'altra parte, le potenze marittime, con un'ampia accessibilità ai mari, hanno il controllo degli oceani che permette loro di controllare le rotte commerciali globali e di esercitare il loro potere in tutto il mondo. Mackinder sosteneva che la storia del mondo era stata modellata dalla lotta tra queste due tipologie di potenze, e che il futuro della geopolitica dipendeva dalla loro interazione e dal loro equilibrio.

Mackinder influenzò poi anche filosofi e giuristi come schmidt che scrisse il saggio "terra e mare":

"La storia del mondo è storia di lotta di potenze marinare contro potenze di terra e di potenze di terra contro potenze marinare". Dai tempi più remoti questa opposizione elementare è osservabile e, ancora nel XIX secolo, si usava caratterizzare le tensioni dell'epoca tra Russia e Inghilterra come lo scontro tra un orso e una balena. I cabalisti medioevali parlavano della storia del mondo come di una lotta tra Leviatano e Behemoth, dove il primo ostruisce le vie aeree del secondo per impedirgli di respirare: è questa la rappresentazione mitica del blocco navale, con cui una potenza marinara taglia i rifornimenti al paese avversario per affamarlo.

La storia umana è lotta tra terra e mare. A partire dagli antichi greci, allevati da Poseidone, passando per Roma, civiltà di terra in lotta con a potenza marinara Cartagine, giungendo a Venezia, che per cinquecento anni dominò il mare. Tuttavia, con il dispiegarsi del Nuovo Mondo, ci si rende conto della limitatezza di un potere che, come quello di Venezia, si estende soltanto sul Mar Mediterraneo.

Edited by aixo - 6/3/2023, 13:29
 
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view post Posted on 6/3/2023, 19:08
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Non ho capito il senso di questo post amarxista.
 
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view post Posted on 6/3/2023, 21:44
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QUOTE (carre @ 6/3/2023, 19:08) 
Non ho capito il senso di questo post amarxista.

L' argomento è di attualità (es. l' ideologo Dugin che è stato influenzato d queste teorie),il marxismo si occupa di analizzare l' origine di tutte le teorie e i sistemi di pensiero, quindi non vedo dove sia l' amarxismo, conoscere la storia e le diverse prospettive di una teoria del genere può far emergere contraddizioni nascoste,inoltre anche se non è una teoria facilmente misurabile è intuibile come l' intera economia sia condizionata dalle potenze superiori della natura, e a sua volta può essere usata per ottenere un potere
 
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view post Posted on 7/3/2023, 10:36
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Il marxismo-leninismo non è l'eclettismo portato all'ennesima potenza.
Le teorie sopra esposte non hanno nulla di marxista. Ed infatti vengono sostenute in genere da elementi di stampo reazionario.
Poi se ne vogliamo discutere nel forum, benissimo. Però credo che vada assolutamente fatta la premessa che si discute di roba che non ha nulla a che fare col marxismo.
 
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view post Posted on 7/3/2023, 16:38
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QUOTE (carre @ 7/3/2023, 10:36) 
Il marxismo-leninismo non è l'eclettismo portato all'ennesima potenza.
Le teorie sopra esposte non hanno nulla di marxista. Ed infatti vengono sostenute in genere da elementi di stampo reazionario.
Poi se ne vogliamo discutere nel forum, benissimo. Però credo che vada assolutamente fatta la premessa che si discute di roba che non ha nulla a che fare col marxismo.

Il legami con la teoria marxista sono che entrambe le teorie presuppongono un' influenza delle contraddizioni dei processi scambio nella realtà, solo che secondo questa teoria gioca un ruolo di primo piano la natura stessa, non sò quanto erano reazionari questi autori, ma non bisogna per forza scartare un' idea solo perchè proviene dalla classe dominante, non è una teoria che non ha nessun riscontro con la realtà (basta fare delle osservazioni e delle riflessioni per accorgersene) anche se non si può dire che sia dimostrata quanto quella marxista per esempio

Edited by aixo - 7/3/2023, 17:12
 
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view post Posted on 7/3/2023, 19:26
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Secondo Marx. Engels, Lenin e compagnia bella " gioca un ruolo di primo piano la natura stessa"?
A me pare che Marx, per esempio, parta dalla "merce".
E allora!!!
"non bisogna per forza scartare un' idea solo perchè proviene dalla classe dominante"
Ma tu lo sai da dove vengono le idee della classe dominante e quale ruolo svolgono nella società?
Studia per benino i suddetti Marx, Engels, Lenin e compagnia bella e ne capirai delle "belle". ;)
 
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view post Posted on 7/3/2023, 19:48
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QUOTE (carre @ 7/3/2023, 19:26) 
Secondo Marx. Engels, Lenin e compagnia bella " gioca un ruolo di primo piano la natura stessa"?
A me pare che Marx, per esempio, parta dalla "merce".
E allora!!!
"non bisogna per forza scartare un' idea solo perchè proviene dalla classe dominante"
Ma tu lo sai da dove vengono le idee della classe dominante e quale ruolo svolgono nella società?
Studia per benino i suddetti Marx, Engels, Lenin e compagnia bella e ne capirai delle "belle". ;)

La natura si può chiamarla come si vuole, ma tanto anche la merce devi produrla, e i mezzi di produzione principali sono nella natura stessa, quindi anche il marxismo è una filosofia della natura,certo che lo sò ma non bisogna fermarsi al primo impatto ma è necessario analizzarle per capire quali realmente lo sono.
 
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view post Posted on 7/3/2023, 21:26

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Certo è che se un popolo ha libero accesso al mare, ha un clima mite, delle risorse naturali, e una morfologia comoda, è chiaro che ha maggiori opportunità rispetto ad un popolo senza mare, in un clima torrido, senza risorse e montuoso.

Non a caso il Niger è il nulla rispetto all'Inghilterra.

Cosa c'è di marxista in questa teoria? Intanto che lo sviluppo delle forze produttive è determinato dai mezzi di produzione.
E cosa fornisce i mezzi di produzione primari? La natura contro cui l'uomo combatte da sempre per dominarla.

Edited by k7ygd - 8/3/2023, 09:33
 
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view post Posted on 7/3/2023, 23:29
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Quindi secondo voi il socialismo non si può sviluppare nell' "anello debole della catena imperialista", ma in quello climaticamente più adatto?
Siamo a questo punto di deviazione?
Non si può negare che il clima, le caratteristiche geologiche e geografiche ecc. abbiano un loro significato. Ma da qui a porle come fondamento, come "struttura" ce ne corre, e assai.
Erano anni che in questo forum non uscivano fuori teorie così bislacche (e aggiungo reazionarie), spacciate per giunta di "marxismo" o quasi tale!
Datevi una regolata, eh.
 
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view post Posted on 8/3/2023, 00:32

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Avrebbe senso parlare di imperialismo in un posto che nega per indisponibilità naturali la presenza di una forte industria o di una agricoltura? È un fatto e non un caso che i paesi più sviluppati godono anche di condizioni geografiche vantaggiose. Poi si potrà anche fare il socialismo in realtà arretrate e zone sfavorevoli. Ma a fatica.
 
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view post Posted on 8/3/2023, 01:24

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Le condizioni geografiche possono avere un'influenza sullo sviluppo economico ma non sempre. Alcuni paesi con condizioni favorevoli sono arretrati (Sudamerica), altri con condizioni proibitive sono sviluppati (Svezia, Israele). Parlare di determinismo geografico mi pare una teoria parecchio eccentrica, non solo rispetto al marxismo ma anche rispetto alle teorie economiche classiche.
 
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view post Posted on 8/3/2023, 08:31

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Israele ai tempi della mezzaluna fertile ossia durante l'optimum climatico dell'Olocene era tutt'altro che in condizioni proibitive. Aveva un clima mite e umido, con abbondanza di boschi e laghi, e fiumi abbondanti la attraversavano. Furono proprio i climi e i suoli di quella zona (diversi da quelli odierni) a dare spinta alla rivoluzione agricola che iniziò per la prima volta sulla Terra in quella parte del mondo, non in Svezia e non in Mali, con l'effetto di creare le prime grandi città schiaviste al mondo.
Quando fu poi millenni dopo creato lo stato moderno di Israele il clima era già diventato semi-arido e il suolo desertificato, causa il raffreddamento globale, si è dovuto bonificare la terra e creare nuove tecnologie per sfruttare il territorio al meglio dato il cambio di situazione.
Questo in realtà dimostra che parlare di determinismo geografico è una sciocchezza. La geografia gioca un ruolo importante ma quasi mai quello di variabile principale. Infatti questi ostacoli furono ammirevolmente superati dal popolo ebraico il quale, di grande cultura e capacità, ha saputo bonificare i terreni con terrazzamenti, drenaggi, canali di irrigazione, muri di contenimento per combattere l'erosione, oltre che tecniche di irrigazione a goccia, coltivazione in serra e di rotazione, e concimazione, superando in pochi decenni tutti i popoli circostante e diventando il paese imperialista più forte del medioriente, nonostante la piccolezza del suo territorio.
 
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view post Posted on 8/3/2023, 15:07
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QUOTE (carre @ 7/3/2023, 23:29) 
Quindi secondo voi il socialismo non si può sviluppare nell' "anello debole della catena imperialista", ma in quello climaticamente più adatto?
Siamo a questo punto di deviazione?
Non si può negare che il clima, le caratteristiche geologiche e geografiche ecc. abbiano un loro significato. Ma da qui a porle come fondamento, come "struttura" ce ne corre, e assai.
Erano anni che in questo forum non uscivano fuori teorie così bislacche (e aggiungo reazionarie), spacciate per giunta di "marxismo" o quasi tale!
Datevi una regolata, eh.

Mai detto questo, si sostiene che la ricchezza proviene dal mare e sebbene hanno meno risorse materiali hanno accesso alle vie di scambio potendo anche monopolizzarle,quindi in sostanza anche la vita politica dei popoli di terra è condizionata dalle potenze marittime dato che sono loro che controllano la ricchezza. Stalin stesso ha detto che l' economia politica ha le sue leggi e che non sono modificabili con la semplice volontà.

QUOTE
Le condizioni geografiche possono avere un'influenza sullo sviluppo economico ma non sempre. Alcuni paesi con condizioni favorevoli sono arretrati (Sudamerica), altri con condizioni proibitive sono sviluppati (Svezia, Israele). Parlare di determinismo geografico mi pare una teoria parecchio eccentrica, non solo rispetto al marxismo ma anche rispetto alle teorie economiche classiche.

Svezia e Israele hanno il mare
 
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view post Posted on 8/3/2023, 17:54
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Sì caro, tu hai praticamente detto proprio questo, divulgando e non so quanto esaltando una "teoria", che giustamente ho definito amarxista, come dimostrerò appena qui di seguito.
Senza stare a ripetere tutte le scempiaggini, solo assai parzialmente vere, di cui ci hai voluto rendere edotti (e dio solo sa il perché), si può sintetizzare il concetto nella frase da te scritta:
"La storia umana è lotta tra terra e mare"
Ora invece, in maniera sempre sin troppo sintetica, ma inoppugnabilmente significativa, vediamo che cosa ci dicono alcuni marxisti, che ho preso ad esempio proprio perché geograficamente vissuti tra loro quasi agli antipodi terrestri..
"La storia d’ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi", Marx ed Engels nel "Manifesto" 1848 (più marxisti d questi due!!! :D).
" Lotta di classe - certe classi sono vittoriose, altre vengono eliminate. Questa è la storia, la storia delle civiltà, da millenni. Interpretare la storia da questo punto di vista è quel che si dice materialismo storico; porsi all'opposto di questo punto di vista è idealismo storico. " Mao: "Respingete le vostre illusioni e preparatevi alla lotta" (14 agosto 1949).
Come la mettiamo? Vuoi continuare con certe facezie?
In caso affermativo mi sento costretto a spostare la discussione in una sezione meno seria del forum.
 
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view post Posted on 8/3/2023, 19:53
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QUOTE (carre @ 8/3/2023, 17:54) 
Sì caro, tu hai praticamente detto proprio questo, divulgando e non so quanto esaltando una "teoria", che giustamente ho definito amarxista, come dimostrerò appena qui di seguito.
Senza stare a ripetere tutte le scempiaggini, solo assai parzialmente vere, di cui ci hai voluto rendere edotti (e dio solo sa il perché), si può sintetizzare il concetto nella frase da te scritta:
"La storia umana è lotta tra terra e mare"
Ora invece, in maniera sempre sin troppo sintetica, ma inoppugnabilmente significativa, vediamo che cosa ci dicono alcuni marxisti, che ho preso ad esempio proprio perché geograficamente vissuti tra loro quasi agli antipodi terrestri..
"La storia d’ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi", Marx ed Engels nel "Manifesto" 1848 (più marxisti d questi due!!! :D).
" Lotta di classe - certe classi sono vittoriose, altre vengono eliminate. Questa è la storia, la storia delle civiltà, da millenni. Interpretare la storia da questo punto di vista è quel che si dice materialismo storico; porsi all'opposto di questo punto di vista è idealismo storico. " Mao: "Respingete le vostre illusioni e preparatevi alla lotta" (14 agosto 1949).
Come la mettiamo? Vuoi continuare con certe facezie?
In caso affermativo mi sento costretto a spostare la discussione in una sezione meno seria del forum.

Una cosa non esclude l' altra,poi non è solo storia umana, storia del mondo, nel senso che le scelte degli esseri viventi sono vincolate dall' ambiente in cui vivono, questo vale per l' uomo, ma anche gli animali (altrimenti non ci sarebbero animali marini e animali terrestri),Marx parlava di storia fino a quel momento ma non anche del futuro (che si presume abbia risolto il problema della divisione in classi), al contrario la dicotomia terra e mare può riguardare anche il futuro dato che per esempio gli umani potrebbero essere costretti a trasferirisi in ambienti marini per evitare eventuali problemi in ambienti terrestri
 
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