QUOTE (Pepito 17 @ 15/3/2023, 18:07)
Il materialismo dialettico, come metodo, non è applicabile al mondo delle costruzioni mentali, ideali, concettuali (sovrastruttura). E' applicabile solo ai fenomeni del mondo reale (struttura).
Engels ha definito la dialettica materialista come la teoria “dei principi generali dello sviluppo della natura, della società
e del pensiero" (Anti-Dühring e Dialettica della natura).
nella realtà il pensiero è il riflesso delle cose. Non c’è cosa che non contenga contraddizione e di conseguenza non c’è concetto che non contenga contraddizione. La contraddizione non è un errore del pensiero, ma al contrario il pensiero è giusto, adeguato alla cosa, solo perché è contraddittorio. La legge dell’unità degli opposti o della contraddizione propria della logica dialettica è fondata su questa base. È proprio attenendosi alla logica formale e rigettando la legge della contraddizione che si ha un pensiero sbagliato.
- Mao, La legge di identità della logica formale e la legge di contraddizione della logica dialettica
QUOTE
Ma oggi la matematica vive di vita propria ed esistono rami della matematica che non hanno più nessun nesso con applicazioni reali. Engels parla esclusivamente dell'origine della matematica dal mondo fisico, non di quello che rappresenta la successiva speculazione matematica.
Vexata quaestio
QUOTE (aixo @ 15/3/2023, 18:48)
Anche la matematica è dialettica,alla fine si tratta sempre della stessa arte di operare con i concetti di cui parlava anche Engels
"I risultati, nei quali vengono sintetizzati i dati dell'esperienza, sono concetti: e l'arte di operare con i concetti non è innata e neppure acquisita col buon senso quotidiano, ma richiede un pensiero effettivo, il quale a sua volta ha dietro di sè una storia perlomeno altrettanto lunga di quella delle scienze naturali sperimentali"
Nella dialettica della natura:
"Qualunque sia la poca considerazione che si voglia mostrare nei confronti di qualsiasi pensiero teoretico, resta pur sempre il fatto che senza quest'ultimo non è possibile collegare assieme neppure due singoli fenomeni naturali, e intendere la relazione che passa tra di loro.
Infatti leggevo:
L'unica realtà fisica accettata dai fisici consiste nei dati sperimentali, schematizzati dai click degli strumenti. Le teorie sono considerate come tentativi di mettere in ordine logico i click forniti dagli esperimenti.
Ossia "I risultati, nei quali vengono sintetizzati i dati dell'esperienza", e a tal proposito:
La matematica si è rivelata il linguaggio migliore per raggiungere questo scopo.
Con questo si svela l'idealismo insito nella famosa frase di Galileo sopra riportata
"egli [il mondo] è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche", perché non è il mondo che funziona secondo una struttura formale chiamata matematica, ma siamo noi, con la nostra logica prettamente umana, a descrivere ciò che misuriamo del mondo con un linguaggio altrettanto umano quale è la lingua matematica.
E allora la frase di Galileo - che, come direbbe Marx, "sta in piedi sulla testa" - va capovolta, rimessa sui piedi del materialismo:
Essa [la matematica] con i suoi caratteri di triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, ci descrive il mondo dando ordine logico-umano ai dati sperimentali raccolti in laboratorio.
La matematica quindi ci permette di dare una logica ai risultati ottenuti con gli esperimenti aprendo così le porte ad una filosofia naturale autenticamente fondata sull'unione dialettica di teoria e prassi: la scienza galileiana.
Infine:
Non è richiesto che i simboli matematici impiegati nelle teorie siano in corrispondenza uno a uno con le misure sperimentali. Quello che si richiede è la predittività, che cioè la matematica delle teorie sia in grado non solo di mettere in ordine logico i dati sperimentali esistenti, ma anche di calcolare e prevedere i dati di nuovi esperimenti. Gli esperimenti vanno visti come test delle teorie.
Cioe' la teoria non e' necessario che sia precisa al 100% nella descrizione della pratica ma deve tuttavia, secondo un ragionevole grado di approssimazione, essere in grado di predirla poiche' altrimenti "non è possibile collegare assieme neppure due singoli fenomeni naturali, e intendere la relazione che passa tra di loro."
QUOTE
Il problema della matematica non è tanto nelle sue potenzialità, dato che sicuramente un matematico ha l' intelligenza per destreggiarsi anche in altre discipline ma il pensare che la realtà possa essere ridotta a numeri, quantità senza considerare le cause che producono i vari movimenti nella realtà. Un' uguaglianza tra matematica e realtà avviene nell' ottica e nell' astronomia ma anche qui dato che si parla di corpi ed equilibri sono i fattori fisici che determinano poi il movimento dei corpi
la matematica puo' considerare le cause semplicemente facendo uso di funzioni (effetti) di variabili e parametri (cause) combinati attraverso operazioni (relazioni causa-effetto)
Edited by k7ygd - 9/8/2023, 16:28