Comunismo - Scintilla Rossa

Domenico Losurdo: Hegel e la rivoluzione(francese), e una critica al revisionismo dei "ritorni ad Hegel"

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view post Posted on 29/5/2020, 17:34
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Domenico Losurdo: "Hegel e la rivoluzione(francese)"





Posto questo interessante video in cui Losurdo(pur nel suo revisionismo che si sente affiorare qua e là nel video) espone a livello storico l'approccio di Hegel - luci ed ombre - verso la Rivoluzione borghese in Francia. Lo fa inquadrando a livello storico la rivoluzione francese e mettendola in relazione con la rivolta schiavile ad Haiti e la rivoluzione americana.

Un appunto necessario. Critica ai "ritorni ad Hegel".



Parlavo di revisionismo. Lo si nota quando Losurdo mette - nel video, per fortuna quasi alla fine - un po' troppo l'accento sulla continuità(senza superamento) tra Hegel e Marx, arrivando a dire che quest'ultimo non aveva capito appieno il primo. L'argomento di Losurdo? Hegel ha una attenzione fortissima verso l'oggettività e la contraddizione oggettiva. Marx quindi - sempre secondo Losurdo - avrebbe errato interpretando in chiave coscienzialista il povero Hegel. Già in Hegel c'era il materialismo storico? Losurdo non lo dice, ma sotto sotto lo lascia intendere. Risultato: Marx non ha scoperto nulla, al massimo ha continuato sulla strada del Maestro.

Davanti a delle simile panzane non si può che fare un po' di pulizia: certo che Hegel ha una attenzione particolare verso l'oggettività. Ma l'oggettività(diciamo empirica e storica) per Hegel è il risultato, la manifestazione, l'estrisecarsi dell'oggettività vera: l'Idea Assoluta.

La vera oggettività per Hegel è nell'Idea Assoluta, tradotto: il senso degli avvenimenti storici non va cercato nella storia stessa(come invece scopriranno Marx ed Engels), ma fuori di essa, in un "significato" che non si sa bene dove stia(l'Idea).

Questo significato(l'Idea Assoluta) è per Hegel l'infinito. Mentre il materiale empirico(e quindi anche storico) è per Hegel il finito. Il finito per Hegel è astratto se considerato in se stesso. Considerato in se stesso, non ha nessun vero senso oggettivo. Acquista il suo oggettivo e concreto significato solo quando lo si considera "ideale"(un non-essere irrazionale) rispetto al concreto che è l'Idea Assoluta(il vero essere, il vero significato razionale). Il finito(materiale, storico, empirico) ha significato/razionalità solo se immerso dentro l'infinito(l'Idea Assoluta, il vero oggettivo significato, la vera concretezza).

Tradotto: un evento materiale storico non ha un significato in se stesso, ma solo se messo in relazione con l'Idea Assoluta che permette la sua decifrazione(che senso ha l'evento X nell'economia generale dell'Assoluto?) in base al significato totale dell'Idea Assoluta stessa.

Questo è l'aggettivo per Hegel: l'Assoluto(retto dal moto delle sue contraddizioni che sono oggettive in quanto sono parte dell'Assoluto, del suo movimento posto fuori dalla storia), l'Idea posta fuori dalla storia empirica e che in questa si manifesta. Se nella storia vi sono contraddizioni esse devono essere spiegate - sempre secondo Hegel - attraverso le contraddizioni assolute di cui sono semplice manifestazione. Contraddizioni che per noi marxisti sono solo contraddizioni ideologiche, per Hegel invece sono causa delle contraddizioni materiali.

Losurdo quindi dichiara che questo oggettivo non sta mica nella coscienza, ma anzi per Hegel sta anche fuori dalla coscienza(pensiero) e che quindi Marx si sbaglia nell'interpretare il tutto in maniera coscienzialista. Per Hegel l'Idea si estrinseca nella Natura, nel Pensiero e nella Storia, sta fuori rispetto a tutti e tre questi elementi.

Marx non si sbaglia affatto.



A meno che non vogliamo veramente pensare che esista un qualche luogo fuori dalla natura, dalla storia e dal pensiero in cui l'Idea Assoluta si sia costruita una villetta indipendente, non possiamo che collocare l'Idea nel suo proprio posto: nel pensiero, nella coscienza. Questo è l'unico approccio materialistico possibile. Quindi Marx non sbaglia affatto, semplicemente smaschera la finta oggettività hegeliana e smaschera il segreto coscienzialismo hegeliano.
Scrive Engels in "Ludwig Feuerbach e il punto d'approdo della filosofia classica tedesca":

《[...]l’idea assoluta, – che è assoluta solo in quanto egli non sa dire assolutamente niente di essa – , si «estrinseca», cioè si trasforma nella natura, e poi ritorna di nuovo in se stessa nello spirito, cioè nel pensiero e nella storia.》



Marx ribalta tutto questo impianto e lo fa camminare sui piedi. L'Idea è solo una ipostatizzazone che in realtà sorge dal materiale storico, è il suo fantasma, ed Hegel - errando - scambiò i termini. Pensò che l'Idea spiegasse la storia e non il contrario come invece avviene. Pensò che la storia nel suo complesso fosse determinata dalla particolare idea che la classe cui Hegel apparteneva s'era fatta riguardo la storia universale o che le fasi storiche particolari fossero determinate dalle idee che le classi si erano fatte riguardo se stesse lungo la storia. Elementi ideologici che Hegel astraeva dal pensiero stesso, rendendoli sostanze collocate "dove solo Dio lo sa". Marx dimostrò che avveniva l'esatto contrario e che la storia andava spiegata attraverso il materiale storico stesso e non attraverso elementi ad essa esterni ed estranei, collocati nel pensiero, nell'ideologia.

Scrive sempre Engels nell'opera sopracitata:

《La filosofia della storia invece, com’è rappresentata specialmente da Hegel, riconosce che
i motivi apparenti e anche i motivi reali ed effettivi dell’attività umana non sono affatto le cause ultime degli avvenimenti storici, che dietro a questi motivi si nascondono delle altre forze determinanti, le quali debbono essere indagate. Ma essa non cerca queste forze nella storia stessa; le importa invece nella storia dal di fuori, dall’ideologia filosofica. Invece di spiegare la storia della Grecia antica sulla base del suo stesso contenuto, Hegel afferma semplicemente, per esempio, che questa storia non è altro che la elaborazione delle «figurazioni della bella individualità», la realizzazione dell’«opera d’arte» come tale.》



Perciò c'è una bella differenza tra l'oggettività di Marx(la storia stessa) e l'oggettività di Hegel(l'Idea, l'Assoluto, l'ideologia filosofica).

Losurdo, infine, dice che dato che Hegel pone un'attenzione particolare ad elementi geografici, storici e materiali, allora come potrebbe essere anche così ingenuo da pensare che le cose siano ribaltate(il pensiero ideologico che spiega la storia e non viceversa)? Attribuisce, insomma, una contraddizione presente in Hegel, a Marx(ed Engels) che semplicemente si limitano a segnalare questa contraddizione interna al sistema hegeliano. Il che è semplicemente assurdo: misteri della fede hegeliana!

Per il resto, ve lo consiglio. È interessante a livello storico ed è corredato di puntuali citazioni. Per fortuna la parte revisionista arriva quasi alla fine.

Buona visione!

Edited by Ruhan - 29/5/2020, 20:48
 
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