Comunismo - Scintilla Rossa

Vaporwave, musica, dissidenza e post-modernità

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view post Posted on 12/6/2018, 17:38
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qualcuno sta seguendo il mondo della Vaporwave?
io per molto tempo non ho voluto approfondire, non so perchè, la percezione di post-modernismo in quel che approcciavo mi sembrava troppo forte per i miei gusti, e io ne son venuto a contatto inizialmente su pagine e siti di meme "comunisti", che in genere non amo molto, per cui ho preso sottogamba un fenomeno che invece mi sembra sempre più interessante, anzi direi che mi pare una delle espressioni artistiche più interessanti degli ultimi 20 anni minimo.
non saprei spiegare molto bene cos'è la vaporwave nel suo complesso, per cui rimando a spiegazioni altrui.

da wikipedia italiana

"La vaporwave è stata interpretata come una critica distopica al capitalismo.[8] Il genere è stato definito "ironico, satirico e fortemente accelerazionista (sic)" da Adam Harper di Dummy Magazine che sostiene che il termine "vaporwave" sia reminescente di un passaggio del Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx che dice che "tutti i solidi si sciolgono nell'aria".[9] L'artista Vektroid ha descritto il suo album 札幌コンテンポラリー come "un breve scorcio sulle nuove possibilità di comunicazione internazionale" e "una parodia dell'ipercontestualizzazione americana dell'e-Asia"."

https://it.wikipedia.org/wiki/Vaporwave

wiki inglese, un po' più approfondita:

https://en.wikipedia.org/wiki/Vaporwave

da un blog italiano:

https://civiltascomparse.wordpress.com/201...esta-vaporwave/

Ma insomma cosa diavolo è questa vaporwave?


La vaporwave è un genere musicale ispirato dalla EDM (Electronic Dance Music), dal seapunk, dalla dance indipendente chillwave, dalla synthwave, dal glo fi, dalla summermusic, dalla newretrowave (che però è filosoficamente tutta un’altra cosa rispetto al vaporwave); è stato ispirato anche dall’hypnagogic pop e dal cosiddetto futur funk, oltre che dalla muzak o elevator music (la musica degli ascensori, dei supermercati e delle sale di attesa) ed è stato influenzato pure dallo smooth jazz, dal contemporary rythm’blues e dalla lounge music. Il genere vaporwave eredita anche lo spirito della house music – dal momento che si può fare comodamente a casa con applicazioni di manipolazione audio gratuiti e scaricabili – ed è un genere fatto per la Rete. I brani musicali vengono downloadati dalla Rete e, rimasticati, vengono poi uploadati nella stessa Rete, è il genere musicale di internet e dei prosumer, è il genere musicale della Casaleggio Associati.


I file audio – soprattutto di brani electro synth pop anni ottanta novanta – vengono modificati stiracchiandone il tempo, rallentandoli, rimontandoli in dei modi inediti con gli effetti audio dei software di audio editing. La vaporwave è anche conosciuta per il suo uso di ideogrammi orientali (preferibilmente giapponesi ma non solo, anche coreani) dentro i titoli delle tracce sonore. Gli ideogrammi fanno ricordare il mondo dei romanzi postmoderni di Banana Yoshimoto, e dei cartoni animati giapponesi, gli anime. Non a caso, visto che il postmoderno giapponese è il postmoderno più postmoderno che ci sia.


Il genere vaporwave è stato spesso descritto come una satira della cultura della globalizzazione neoliberista delle multinazionali e del consumismo e, nello specifico, una critica verso il mondo della musica pop dance elettronica commerciale.


La sua storia è la seguente: secondo un articolo del Chicago Reader, il genere vaporwave emerge nel luglio 2011 con la comparsa dell’album New Dreams LTD di Laserdisc Visions, il quale fu successivamente definito utilizzando la parola “vaporwave” dal produttore texano Will Burnett.

Il primo conosciuto uso del termine fu pubblicato in una recensione per l’album Surfs Pure Hearts di Girlhood nel blog musicale Weed Temple il 13 ottobre 2011.

C’è stato un numero di album descritti da molti nella comunità vaporwave per essere stati una sorta di catalizzatori per il genere o “proto-vaporwave.” Questi album includono una pubblicazione di Daniel Lopatin (anche conosciuto come Oneohtrix Point Never) sotto Chuck Person, intitolata Chuck Person’s Eccojams vol. 1 e poi abbiamo l’album di James Ferraro Far Side Virtual. La musica di Eccojams’ consiste in ciò che Lopatin ha definito come “echo jams” (ovvero “inceppamenti di eco”) dove le forme di musica pop, di solito degli anni ottanta, sono rallentate e qualche volta messe a loop oltre che tagliate e avvitate. I temi e lo stile di Far Side Virtual di Ferraro sono simili a quelli del vaporwave: la globalizzazione, la cultura internet e la critica della cultura consumista postmoderna, una critica fatta con campionamenti musicali di sample e loop che ricordano (cioè che vengono proprio fatte con) musiche di ascensore, musichette di windows e altra roba di questo tipo. Fino a qui il testo su http://knowyourmeme.com/memes/cultures/vaporwave

Possiamo aggiungere che il termine sembra derivare dal neologismo informatico vaporware, con cui si indicano, sarcasticamente, i prodotti informatici (hardware e software) di cui viene indicata una data ufficiale di uscita sul mercato ma poi questi prodotti informatici alla fine non escono, si vaporizzano e c’è chi dice che sembra anche derivare da un passo del “Manifesto del partito comunista” di Marx ed Engels in cui si scrive che “Tutti i solidi alla fine si vaporizzeranno nell’aria.”

Bene, se pensate che quanto scritto sopra vi abbia spaccato la testa (ancor prima di iniziare a sentire un singolo suono di questa musica) ciò è niente in confronto alla pagina wikipedia inglese alla voce vaporwave dove ci si infila dentro anche il surrealismo, il cyberpunk, la glitch music (quella fatta con gli errori delle apparecchiature acustiche), la stock music, il retrofuturismo, l’hardvapour, il seapunk, Friedrich Nietzsche, l’utopismo, l’ipercontestualizzazione, una “distopia dada”, fino a giungere alla simpson wave e alla trump wave! (in Italia sembra sia nato il filone costanzo wave.)

Colpevolmente, a nostro parere, viene dimenticato il possibile apporto della witch house a tutto questo: la musica house fatta rielaborando sonorità estremamente gotic e dark, “de paura.” La quale si diffuse su You Tube qualche anno fa, con immagini e video di tipo creepy che accompagnavano i brani, generando una determinata atmosfera torbida e morbosa.

Ebbene, qui si è iniziato col classico, col modo classico di parlare di musica, anche quella più pop e contemporanea: gli album (magari definiti DISCHI addirittura!), gli artisti, le pubblicazioni, i rilasci, i generi, i sottogeneri, le recensioni, le riviste di musica ecc.

Tuttavia, la vaporwave, a nostro parere, va OLTRE tutto questo. La maggior parte della roba vaporwave (soprattutto quella più memica, il MEME vaporwave, quello dei rallentamenti dei brani del passato, ma non solo) non ha assolutamente nessun artista, nessun album alle spalle, sono tutti anonimi, con nickname. I titoli sul tubo (su You Tube) sono per una buona parte in giapponese e la parte non in giapponese è fatta con i caratteri, con il font vaporwave.


Una cosa importante dell’attuale vaporwave (da qualcuno definita sorpassata e defunta ma secondo noi non è vero, anzi è appena agli inizi) è che non si limita affatto alla semplice musica, ai semplici suoni manipolati ma è una sinergia tra suoni e immagini e anche titoli. E’ la creazione di un ambiente, di un clima psichico, una specie di realtà virtuale fatta di

Elaborazione audio, più o meno estrema, di brani pop radiofonici del recente passato;
Titoli in ideogrammi, caratteri ASCII, font particolarmente “estetico”;
Immagini di anime giapponesi, grafica windows del passato, statue classiche, ambienti palmizi tipo Florida o California, estetica multinazionale anni ottanta novanta;
A tutto ciò (di base, di default diciamo) si aggiunge qualsiasi altra cosa: per noi in Italia, ad esempio, la cedrata Tassoni o il Cinzano o Jerry Calà e Umberto Smaila di Colpo Grosso e le FIAT Tipo ecc. (vedere per esempio www.facebook.com/vaportorino/?fref=ts)

ci vuole tanto vapore

E il tutto può benissimo essere fatto “in diretta”: ho visto in un video dedicato all’iperstizione (hyperstition) e al cosiddetto “accelerazionismo” (spero ne riparleremo sul blog) dove viene mostrata della gente che fa vaporwave in diretta, in un qualche evento in un locale – come fossero dei deejay – utilizzando you tube, you tube converter, ricerca di immagini google, photoshop, effetti sonori mp3, applicazione scaricate di manipolazione audio, e ci dà dentro, smanetta e crea lì sul momento l’aesthetic vaporwave per tutti i presenti.


Si, perché un concetto centrale di tutto questo è che il risultato di queste manipolazioni audio-video-immagini di questa specie di NET.ART (arte di internet) è creare AESTHETICS. Cioè, quelle manipolazioni non devono portare a qualcosa di gratuito, di brutto e fastidioso anche se strano e originale, ma devono avere come obiettivo l’estetica, il bello, il meraviglioso in una forma di scintillante decadenza postmoderna controllata oltre che allucinata, psichedelica, distaccata e critica.

La vaporwave è un po’ il punto di vaporizzazione dei solidi (come si è detto prima citando Marx ed Engels), quando la complessità tipo matrioska dei sottogeneri musicali pop rock synyh jazz electro funk R&B ecc contemporanei diventa così estrema da andare fuori controllo ed arrivare a essere sostanzialmente irrintracciabile giungendo a qualcosa d’indescrivibile, una specie di caos magico.

linko anche un paio di pezzi in inglese secondo me molto interessanti, che approfondiscono l'aspetto estetico e ideologico della vapor e di tutto ciò che ne è legato:

https://byucomms302.wordpress.com/2015/11/...-postmodernism/

http://www.academia.edu/32655389/Cultural_...f_Blank_Banshee
 
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view post Posted on 12/6/2018, 19:16
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qualche pezzo/artista/canale interessante

questo canale yt posta lavori dedicati alla resistenza houti in Yemen e contro l'aggressione saudita.

www.youtube.com/channel/UCHwhRoRsZ6r9iniUea_QZ2g/videos

Video

non posta solo pezzi vaporwave ma anche qualche video di propaganda "classica" antisaudita, tipo questo

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moltissima roba sulla guerra e l'imperialismo, tra cui questo canale esclusivamente dedicato a lavori di questo tipo

www.youtube.com/user/spartan11862/videos

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DDR Neujahr
view post Posted on 28/6/2018, 17:56




Appassionato di vaporwave presente!
Video interessanti, specialmente quello sulla Germania Est. Anche se, a dire il vero, la laborwave - per quanto abbia un'estetica fantastica - non fa per me. Preferisco la versione classica utopica/distopica, basata sul retrofuturismo.
Musicalmente, utilizza dei campionamenti più interessanti, specie come base per lavori quasi ambient e dal retrogusto cyberpunk-giapponese (ad esempio 2814). Un lavoro che apprezzo, ad esempio, è Telnet Erotika di Vektroid, ma anche i vari New Dreams LTD. e PrismCorp. L'immaginario che evocano è unico, tra alienazione, tecnologia e ricordi di gioventù passate.

Guardo il movimento delle -wave con interesse, ogni tanto esce qualche lavoro interessante.
Poi come genere è molto postmoderno, lascia molte libertà in composizioni e arrangiamenti.
 
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view post Posted on 5/6/2020, 13:05
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https://phasermagazine.com/main/2019/11/11...e-has-taught-me

Nostalgia per il futuro: cosa mi ha insegnato la Sovietwave



Sei un cittadino sovietico nel 1991 vedendo le ultime ore dell'URSS, hai genitori che vivono in Jugoslavia (sic), potresti chiederti come sarà il futuro (sic) per te e per loro, dai un'occhiata alla tua finestra in una notte fredda pensando a come le cose non saranno più le stesse. - Commento YouTube anonimo

L'algoritmo di Youtube funziona in modo misterioso. Probabilmente pensa che io sia più indie di quel che sono, perché non sono sicuro che l'ascolto dei "ritmi hip-hop di lofi per rilassarsi / studiare" suggerisca che mi piacerebbe "1 Hour of Malancholic Doomer Sovietwave". Eppure da qualche parte tra sintetizzatori analogici, chitarre ritardate e spaziosi campioni di discorsi russi, ha iniziato a farmi riflettere sui ricordi che non avevo mai fatto insieme agli ascoltatori millenials e Gen-Z nei commenti.

Sovietwave, in generale, è un sotto-genere di synthpop da ex stati sovietici che è udibilmente influenzato dalla nuova ondata degli anni '80, dal post-punk e da un pizzico di trance rilassata. Queste tracce sono ossessionate dalla nostalgia per l'Unione Sovietica, prendendo molta ispirazione dalla corsa per lo spazio, dalla propaganda e, in definitiva, dalle promesse di un futuro utopico che non è mai arrivato. Fin qui tutto deprimente. Francamente, non è molto diverso dal synthwave in quanto è anche incentrato sul retrofuturismo, la fantascienza e, nel complesso, la cultura pop degli anni '80. Inoltre, sembra esserci un eccesso di "onde" nei generi musicali: vapourware, darkwave, synthwave; quindi ho davvero pensato che fosse uno scherzo quando una playlist "Sovietwave" è apparsa nei miei consigli.

Il motivo per cui Sovietwave merita comunque il proprio appellativo, è perché le sue radici sono state fondate in uno spazio creativo che è stato isolato dall'analoga ascesa della musica new wave in Occidente. Gli ingegneri del blocco orientale avevano un accesso molto limitato alla tecnologia audio occidentale, risultando nella creazione di sintetizzatori e apparecchiature di registrazione che sono distinti dal tipico suono degli anni '80 che conosciamo.
Solo una manciata di studi di registrazione analogici come Magnetone a Mosca hanno fatto uno sforzo per riportare indietro questi gadget fatti in casa, vantando una collezione di macchine per la registrazione su nastro e vecchi microfoni degli stessi modelli usati dai leader sovietici, tra cui Stalin, per discorsi pubblici e trasmissioni. Esiste anche una sorta di responsabilità culturale nel documentare le speranze e le ansie legate a una tragedia probabilmente senza precedenti nella storia umana.Cosa significa per l'uomo comune essere promesso un futuro di scoperta cosmica, di ricchezza universale, di razzi, macchine veloci, robot - solo per avere tutto frantumarsi davanti ai tuoi occhi?

Sovietwave ci riporta a un tempo di sogni e innocenza. Sullo sfondo di melodie lugubri ma pulite di sintetizzatori, la traccia di Buran "The Return" (Буран - Возвращение) campiona vecchi cartoni animati russi e notiziari televisivi su missioni spaziali per ricordare quelle parole promettenti che gli ex sovietici sono cresciuti ascoltando.
All'altra estremità del genere, hai la "Kletka" di Molchat Doma (che significa "cellula"), che ricorda incredibilmente i dischi dei Joy Division con i suoi rigidi riff, le tristi linee dei bassi e la sinistra voce baritonale. Passando dall'età dell'innocenza, questa traccia incarna la disillusione che deriva dalla morte di queste ambizioni, la tua vita ora bloccata in un blocco di torri sovietico "kletka".

La rinascita di questo genere su Internet non è solo un caso di incidente algoritmico. Considerando la popolarità online di vapourwave, chillhop lo-fi e pop in città negli ultimi anni, c'è chiaramente una richiesta di musica che affronti nostalgia, innocenza perduta e malinconia di ideologie e sogni che ci mancano. La stessa estetica di futuri immaginati, cartoni animati vintage e arte propagandistica archiviata in un contesto sovietico aiuta a concretizzare e convalidare quei sentimenti come parte della condizione umana, non solo dell'angoscia adolescenziale. Basta leggere la sezione chat o commenti live in una di queste playlist su Youtube per notare quanto sono depressi e ansiosi i loro giovani ascoltatori e come questi video sono diventati uno "spazio sicuro" per i giovani a parlare apertamente delle loro preoccupazioni private Agli sconosciuti.

Forse tutto ciò che vogliamo è posizionarci nel lignaggio umano delle "generazioni perdute". L'Economist hadichiarato la Generazione Z più "stressata e depressa" che mai, sebbene noi "parliamo" della generazione di ex sovietici che hanno perso il loro paese e tutto ciò che rappresentava sembra ancora troppo inverosimile.
La maggior parte di noi probabilmente non capirà i testi russi in queste canzoni, così come non saremo mai in grado di comprendere l'eccezionale trauma lasciato da tale catastrofe. Tuttavia, Sovietwave non cerca di tradurre la storia o di cambiare la sua narrativa per adattarsi alle moderne critiche dell'URSS.
È spudoratamente sentimentale su un'età e un paese che da allora è stato emblematico come una distopia prototipica. Nessuno sa se questo sarà anche il nostro destino, quindi quel passato finito di innocenza e aspirazione potrebbe essere solo il nostro presente. Ma se gli ex sovietici potessero raccogliere i pezzi,affronta candidamente le loro illusioni passate e fai un po 'di musica straordinariamente toccante nel processo, c'è ancora qualche consolazione per la tua anima nervosa di Gen-Z.