Comunismo - Scintilla Rossa

Fenomeno Duterte (Filippine), L'imperialismo si organizza nelle Filippine!

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Pol Pot
view post Posted on 14/9/2016, 17:59




W Duterte , il nuovo pol pot dell' indocina !

L'alterco Obama-Duterte: quello che i mezzi di comunicazione delle corporation non dicono




La spiegazione dei media occidentali, che si rivolge a persone con un livello di istruzione molto elementare da scuola secondaria, circa i motivi alla base della recente guerra di parole tra il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il Presidente delle Filippine Rodrigo Duterte, ha poco a che fare con il fatto che il leader delle Filippine abbia definito Obama un "Putang ina" o "figlio di puttana" in tagalog [NDT: la lingua parlata nelle Filippine]. La rottura delle relazioni tra le Filippine, una ex e parecchio abusata colonia americana e gli Stati Uniti, si basa sul rinnovato nazionalismo filippino, sul disgusto di Duterte per la selettiva agenda dei diritti umani dell'amministrazione Obama e l'antipatia del leader delle Filippine per coloro che sono stati indottrinati nelle credenze musulmane nella vicina Indonesia.

Duterte sa bene che Obama ha pregato in una moschea e recitato il Corano nei suoi anni della prima infanzia in una scuola statale semislamica a Jakarta. E per Duterte, ex sindaco di Davao City a Mindanao, isola del sud delle Filippine, afflitta dal terrorismo del gruppo Abu Sayyaf, wahabita, finanziato dall'Arabia Saudita e nutrito dalle moschee radicali di tutto il Mare di Sulu dell'Indonesia, l'educazione di Obama nel sud-est asiatico è molto attinente.

Il riferimento di Duterte alla madre di Obama non è stato pronunciato ignorando la storia. Duterte conosce appieno il ruolo di Stanley Ann Dunham Obama-Soetoro nel prosieguo del sanguinoso colpo di stato del 1965, sostenuto dalla CIA e dai musulmani che ha rovesciato il presidente laico dell'Indonesia, Sukarno. Il colpo di stato, in cui il patrigno indonesiano di Obama, il tenente colonnello Lolo Soetoro, ha partecipato come un delinquente brutale per individuare ed uccidere il maggior numero possibile di comunisti e d'indonesiani di etnia cinese, è stato ingaggiato dall'ambasciata degli Stati Uniti a Giacarta.[1]

Nel 1967, la madre di Obama ha fatto ricongiungere a Jakarta il giovane Barack Obama con il suo marito criminale di guerra. Dopo il suo arrivo nel paese con la più grande popolazione musulmana al mondo, la madre di Obama ha lavorato per l'Agenzia statunitense per lo Sviluppo Internazionale (USAID), collegata alla CIA, nei villaggi della parte centrale dell'isola di Giava, con l'ordine di raccogliere il maggior numero possibile di nomi di comunisti. [2]

I documenti segreti indonesiani illustrano il coinvolgimento della madre di Obama nello sforzo di sradicamento dai villaggi rurali giavanesi dei quadri del Partito Comunista Indonesiano (PKI) e dei sostenitori di Sukarno negli anni successivi al colpo di stato, operazione che si basava su antropologi finanziati dall'USAID come Ann Dunham-Soetoro e che aveva il nome in codice di operazione PROSYM. L'operazione PROSYM, gestita dalla CIA, era svolta da numerose controparti in tutto il Sud-Est asiatico.

L'operazione omologa che si svolgeva nel Vietnam del Sud, mirava ad eliminare i Vietcong e i loro simpatizzanti ed era conosciuto come programma Civil Operations and Revolutionary Development Support (CORDS), detto anche operazione Phoenix. In Laos, il programma di steminio delle forze comuniste del Pathet Lao e delle truppe nord-vietnamite, era conosciuto come operazione Rascal.

Con il predecessore di Duterte, Benigno Aquino, Obama aveva un partner militare disposto ad instaurare una nuova versione della defunta SEATO risalente all'epoca della Guerra Fredda, che legava in alleanza Washington con varie nazioni del sud est asiatico per confrontarsi militarmente e politicamente con la Cina per acquisire il controllo del Pacifico occidentale. Una "SEATO II" dove le navi da guerra e gli aerei da combattimento degli Stati Uniti avrebbero, ancora una volta, completo accesso alle basi nelle Filippine per le loro implementazioni "WESTPAC"; questa era l'intenzione di Obama e dei suoi generali e ammiragli del Pentagono e di Pearl Harbor nelle Hawaii. Dopo essere stato eletto presidente in basa ad una piattaforma nazionalista, Duterte ha iniziato ad impegnarsi con la Cina e ha fatto sapere di essere pronto a un compromesso con Pechino che permetterebbe ai pescherecci filippini di continuare a pescare in intorno alle isole del contestato Mar Cinese Meridionale, tra cui il conteso Scarborough Shoal, uno sperone roccioso in questo mare.

Essere accomodanti con Pechino è l'ultima cosa nella mente di Obama. Pertanto Obama era pronto ad emettere una nota di ammonizione a Duterte nel corso del vertice dell'ASEAN nel Laos per il suo comportamento riguardo ai diritti umani e la sua politica in materia di esecuzione extragiudiziale di spacciatori nelle Filippine. Dopo che l'ambasciatore USA nelle Fillippine, Philip Goldberg, ha pubblicamente rimproverato Duterte per il suo giro di vite contro gli spacciatori di droga, il presidente delle Filippine, lo ha definito un "aay figlio-di-una-puttana". Goldberg ha una storia alle spalle di sabotaggio di paesi ai quali era stato assegnato. Fu espulso dal presidente boliviano Evo Morales per l'incontro con i membri dell'opposizione boliviani di destra al fine di fomentare un colpo di stato in Bolivia approvato da Obama.

Duterte, naturalmente, è a conoscenza dei legami che Obama e Goldberg hanno con la CIA. Il presidente delle Filippine, che Obama ha indicato come "colorito" non è, come sostengono i media delle corporation occidentali, un "Donald Trump filippino".

Invece, Duterte è un duro pragmatico che è sul chi va là nei confronti di Obama e dei falchi neoconservatori che, appoggiando i wahabiti e salafiti, dominano la CIA e il Dipartimento di Stato USA. Duterte e i suoi sostenitori sanno perfettamente che la sanguinosa epurazione ad opera della CIA dei membri e dei simpatizzanti del PKI, insieme a quella dell'etnia cinese, in Indonesia, non sarebbe stata possibile senza il supporto della gerarchia musulmana sunnita di Indonesia, un gruppo con cui la madre e il patrigno di Obama erano in stretto collegamento.

Prima e dopo il colpo di stato della CIA del 1965 in Indonesia, il partito politico islamico, il Partito della Stella e della Mezzaluna, ricevette assistenza finanziaria da parte della CIA nella sua jihad dichiarata contro il PKI, gli indonesiani di etnia cinese, cinese indonesiani, e i cristiani indonesiani.Il Partito della Stella e della Mezzaluna, che è ancora attivo in Indonesia, è favorevole all'adozione della sharia islamica in quello che è stato un paese in gran parte secolare dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il movimento politico islamico indonesiano era particolarmente forte a Java, dove la madre di Obama e il suo marito musulmano, Lolo Soetoro, avevano estesicontatti a livello di città, villaggio e borgata. Il problema per le forze di contro-insurrezione nelle Filippine è che i musulmani indonesiani sono stati anche attivi nel Kalimantan (Borneo) e oltre il confine nel Borneo settentrionale inglese (ora Sabah), aree pericolosamente vicine ai separatisti musulmani Moro che si sono ribellati a Mindanao, isola natale di Duterte. Le Filippine hanno anche una questione aperta di lunga data con lo stato di Sabah nel Borneo settentrionale.

Il terrorismo islamico transfrontaliero continua ad affliggere Mindanao, Sabah e l'indonesiana Kalimantan. Più fastidioso per il governo delle Filippine è che il patrigno di Obama era in combutta con un prete filippino gesuita di nome Padre Jose Blanco, agente della CIA che creò la KAMI, una organizzazione studentesca indonesiana anti-cinese e musulmana che fomentò le proteste di piazza nel 1965 contro Sukarno in Jakarta e in tutto l'arcipelago indonesiano. Pupazzi indonesiani della CIA iniziarono anche a fomentare il sentimento anti-cinese nello stato malese del Sarawak.

Tutte queste operazioni della CIA furono condotte sotto l'imprimatur della SEATO, un'organizzazione che Obama e Hillary Clinton vorrebbero vedere risorgere in una nuova forma, al fine di immergere il sud-est asiatico in una nuova Guerra fredda. Duterte ha la visione dello stesso tipo di nazionalismo e di populismo che si sta diffondendo in tutto il pianeta contro i mali gemelli del globalismo e del multilateralismo.

I grandi media occidentali, che conoscono la storia della Indonesia, delle Filippine, e della regione circostante come un bambino di 7 anni, banalizzano lo scontro Duterte-Obama come quello tra un presidente statista degli Stati Uniti e un "Donald Trump filippino".

Duterte è il primo abitante di Mindanao ad essere stato eletto presidente delle Filippine. Come isolano di Mindanao, che ne sa di più sulla storia del Mare di Sulu di molti suoi connazionali, Duterte ha poco tempo da perdere con un presidente americano il cui clan indonesiano ha le mani macchiate dal sangue di innocenti del sud-est asiatico. La lezione di Obama a Duterte sui diritti umani è stata il massimo in termini di arroganza. Duterte, sopravvissuto nella sua carica politica in una Mindanao incline alla violenza e piagata dalla guerriglia islamica, ha fatto capire ad Obama esattamente quello che pensava del parvenu americano.

http://noicomunisti.blogspot.it/2016/09/la...i.html?spref=fb
 
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Pol Pot
view post Posted on 15/9/2016, 17:48




Le Filippine potrebbero acquistare armi da Russia e Cina: cosa accade al Pivot to Asia?



Potrebbe essere un brutto colpo per la strategia statunitense in Asia orientale, soprattutto perché proviene da uno degli alleati tradizionali (una "pietra miliare" per 70 anni secondo il portavoce del Pentagono Gary Ross): il presidente filippino Rodrigo Duterte ha fatto sapere che il suo Paese potrebbe acquistare armi da Cina e Russia e, soprattutto, concludere i pattugliamenti congiunti con la Marina Usa nel Mar cinese meridionale per evitare il coinvolgimento in un "atto ostile".

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-le...sia/6123_17057/
 
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view post Posted on 16/9/2016, 12:59
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CITAZIONE
W Duterte , il nuovo pol pot dell' indocina !

non esageriamo eh :D :D

comunque anche a me sembra una situazione interessante, da seguire, tempo fa aprii una discussione a riguardo.

Duterte presidente delle Filippine:un nuovo corso?
 
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Pol Pot
view post Posted on 16/9/2016, 13:55




CITAZIONE (Kollontaj @ 16/9/2016, 13:59) 
tempo fa aprii una discussione a riguardo.

Scusa mi era sfuggita, altrimenti non ne avrei aperta un ' altra simile !
 
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view post Posted on 17/9/2016, 13:26
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compagno pol pot questo mi sa che non ti piacerà :D

Duterte declares support for gay marriage, LGBT rights

CITAZIONE
aree pericolosamente vicine ai separatisti musulmani Moro che si sono ribellati a Mindanao

i comunisti filippini appoggiano le lotte dei Moro.

Philippines: “Support the Moro struggle against the Aquino regime’s deceptiveness”

[Reporting on the recently-announced negotiations and agreement between the Moro Islamic Liberation Front and the Philippine government, this article from Ang Bayan (organ of the Communist Party of the Philippines) traces the CPP’s view of the agreement, its dangers, and the CPP’s relationship with the Moro Independence movement. — Frontlines ed.]

The Communist Party of the Philippines (CPP) and the national-democratic revolutionary forces are among the most ardent advocates of the Moro people’s struggle for their right to national self-determination.
The Program for a People’s Democratic Revolution supports the struggle of national minorities against chauvinism and oppression and recognizes their aspirations for autonomy and their right to secede from the ruling oppressive state. This support is also unequivocally contained in the 12-Point Program of the National Democratic Front of the Philippines (NDFP).
The struggle of the Filipino and Moro peoples are tightly intertwined. Both of them resist the same reactionary state that oppresses and exploits the toiling masses.
 
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Pol Pot
view post Posted on 17/9/2016, 13:52




CITAZIONE (Kollontaj @ 17/9/2016, 14:26) 
compagno pol pot questo mi sa che non ti piacerà :D

Duterte declares support for gay marriage, LGBT rights

Ahhh santi numi ! Beh è un polpottista moderno, anche se stride un po' con il mio dogmatismo di destra roSSoBBruno. Ma per Duterte farò un' eccezione :lol:

Comunque non ho approfondito molto la questione,con che partito è stato eletto presidente ?
 
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view post Posted on 18/9/2016, 13:32

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Forse è meglio unire le discussioni?
 
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view post Posted on 18/9/2016, 17:26
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addàrivenì baffone

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CITAZIONE (Skatered @ 18/9/2016, 14:32) 
Forse è meglio unire le discussioni?

Per evitare fastidiose dispersioni, io direi proprio di sì, dacché trattano esattamente lo stesso argomento.
 
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view post Posted on 18/9/2016, 17:37
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si concordo, meglio unirle.
 
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view post Posted on 25/9/2016, 11:17

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L'imperialismo si organizza nelle Filippine!

WASHINGTON INIZIA LA PREPARAZIONE
PER IL COLPO DI STATO NELLE FILIPPINE

La grave denuncia è stata formulata dal portavoce del presidente filippino, Martin Andanar. Egli ha detto che l’opposizione locale, con il sostegno di forze esterne, sta per lanciare una campagna per le dimissioni del capo di stato eletto, Rodrigo Duterte.

La campagna dell’ opposizione per le dimissioni del Presidente si dovrebbe svolgere sullo sfondo delle rivolte che, loro volta, dovrebbero essere preventivamente organizzate con apposita attività di sobillazione. Le chiamate alla protesta di piazza sono già state diffuse nelle reti sociali. Uno scenario simile è quello che utilizza l’opposizione venezuelana, anche questo finanziato anche dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

Martin Andanar ha sottolineato che le autorità del paese risponderanno adeguatamente al tentativo di colpo di stato e che le forze dell’ordine dispongono già un elenco di nomi dei mercenari ed agenti americani nel paese.

Ricordiamo che durante la sua campagna elettorale Duterte aveva promesso di ritirare dal paese le basi militari statunitensi. Successivamente, quando Washington si era convinto di una chiara posizione anti-statunitense assunta del presidente eletto, sono state inviate nel paese le organizzazioni “per i diritti umani” (ONG), che avevano lo scopo di creare il passaparola intorno alla lotta contro i crimini legati alla droga e per destabilizzare la situazione sociale nel paese.

Di solito, il passo successivo a questo primo scenario, è l’omicidio di un leader dell’opposizione, a seguito di questo vengono scatenate le rivolte di piazza e, da questo, il cambio di governo. Uno scenario simile a quello provocato in Ucraina con le rivolte di piazza di Maidan.

La questione di un possibile intervento USA aveva avuto origine dal discorso di attacco, anche personale, che il presidente filippino aveva pronunciato pubblicamente contro il presidente USA Barack Obama.

Filippine, presidente Duterte insulta Obama: ‘Figlio di p…’
In dubbio l’incontro bilaterale previsto a margine del vertice Asean in Laos

È scontro tra Barack Obama e il neo leader delle Filippine, Rodrigo Duterte. A dar fuoco alle polveri questa mattina è stato il presidente filippino che ha pesantemente insultato il presidente americano, definendolo un “figlio di p…”. Immediata la risposta della Casa Bianca che ha messo in dubbio l’incontro bilaterale previsto a margine del vertice Asean in Laos.

Oggetto del contendere, un’eventuale ammonimento da parte di Obama sulla guerra anti-droga agli spacciatori che negli ultimi due mesi ha provocato oltre 2.400 morti nelle Filippine. “Devi portare rispetto, non solo sputare domande e dichiarazioni. Figlio di p…, ti insulterò durante quel summit”, ha esordito il presidente filippino, mentre si stava imbarcando alla volta di Vientiane.

“È un uomo colorito”, ha commentato Obama che si è limitato a incaricare il suo staff di capire se questo sia il momento giusto per avere “colloqui costruttivi”.
Duterte ha vinto le lezioni presidenziali a maggio promettendo di reprimere il crimine e di una stretta contro la droga e gli spacciatori. La sua campagna è stata a lungo criticata dalle associazioni di diritti umani. E per paura di nuove accuse da parte di Obama, il presidente filippino ha messo le mani avanti. “Io sono un presidente di uno Stato sovrano che da tempo ha cessato di essere una colonia”, ha commentato Duterte. “Chi è lui per confrontarsi con me? Ognuno dei nostri Paesi ha un terribile record di esecuzioni extragiudiziali”.
Fonte Reuters – Traduzione LaPresse

Occorre dire tuttavia che il presidente filippino Rodrigo Duterte si era poi scusato per la sua uscita, sicuramente eccessiva e non diplomatica, infatti come riportato da Sputnik News successivamente:

“Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte ha dichiarato di non aver insultato il presidente americano Barack Obama, ma ha dato dello “stupido” al segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon“. Lo ha reso noto l’agenzia AFP.

In precedenza Duterte aveva chiamato “figlio di cagna” Barack Obama a causa delle dichiarazioni che il leader degli USA sulla morte di più di due mila persone nella lotta alla criminalità nelle Filippine dopo l’elezione Duterte. Obama aveva inizialmente annullato un incontro con Duterte, ma mercoledì i due leader si sono incontrati e si sono scambiati dei convenevoli.

Duterte ha dichiarato che l’espressione “putangina” non deve essere presa alla lettera, in quanto “è un’espressione comune, che viene usata da tutti”. Il presidente filippino ha spiegato che il termine non significa “figlio di cagna”, portando l’esempio di due sinonimi ingiuriosi e ha detto che le sue osservazioni erano dirette non ad Obama, ma al dipartimento di Stato americano, che aveva sollevato la questione delle eventuali violazioni dei diritti umani durante la campagna di Duterte contro crimine. “Ero molto arrabbiato a causa di queste minacce… è tutta colpa degli squilibrati del dipartimento di Stato”, ha detto Duterte.

Venerdì Duterte ha dato dello “stupido” a Ban Ki-moon per le dichiarazioni dell’ONU sulla questione delle violazioni dei diritti umani. “Mi sono detto, questo è un altro stupido. Io continuerò la campagna contro il crimine, non avrò pietà”, ha affermato il presidente filippino. Secondo l’agenzia, Duterte avrebbe insultato anche Papa Francesco e l’ambasciatore degli USA a Manila.

Sintesi di Manuel De Silva

www.controinformazione.info/washing...elle-filippine/
 
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view post Posted on 1/10/2016, 09:15
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addàrivenì baffone

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Daje che comincia l'agitprop imperialista contro Duterte, in capo a qualche anno farà la fine mediatica di Maduro o del buon Kim, nei fast food dell'informazione imperialista dove la maggiorparte dei gonzi commentatori è pronta a gridare al nuovo "dittatore™" (marchio registrato a Washington).

Filippine, Duterte choc: “Come Hitler con gli ebrei, io massacrerei 3 milioni di drogati”

Duro il commento dell’associazione Human Rights Watch: “Vuole finire davanti alla Corte penale internazionale? Sembra si stia impegnando perché avvenga”
 
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view post Posted on 1/10/2016, 15:00
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vabeh decisamente infelice quest'uscita, un conto è affrontare di petto il traffico ed i trafficanti, altra cosa è pensare di risolvere il problema attaccando i tossici, e non credo servano particolari discussioni per arrivare a questa conclusione.
parlo della sostanza, non delle manipolazioni o dei titoli mediatici che tanto si sa già di che tenore saranno, a prescindere dall'argomento.

le dichiarazioni dei compagni filippini mi sembrano chiare e totalmente condivisibili.
non riesco ad accedere ai loro siti in questo momento quindi riprendo articoli che ne parlano.

CPP no longer supports Duterte’s war on drugs

"In line with standing orders, the New People’s Army (NPA) will continue to intensify its operations to arrest and disarm drug trade operators and protectors. However, these will no longer be considered as cooperative with the Duterte regime’s undemocratic and anti-people 'war on drugs,'" the CPP said in a statement issued on Friday.


In the statement issued early July, the CPP had accepted Duterte's challenge to "kill" drug suspects during a speech at the Armed Forces' change of command.

"In positive response, the CPP reiterates its standing order for the NPA to carry out operations to disarm and arrest the chieftains of the biggest drug syndicates, as well as other criminal syndicates involved in human rights violations and destruction of the environment," the CPP said in its previous statement.

However, the CPP said that Duterte's campaign against illegal drugs has "clearly become anti-people and anti-democratic."

The communist group believes that Duterte's campaign against drugs "is bound to fail" for the administration's alleged failure to address the "socio-economic roots of the problem."

qua invece il comunicato precedente dove davano disponibilità a collaborare alla lotta al narcotraffico

CPP-NPA readies revolutionary forces vs. drug traffickers


The CPP, through its branches and revolutionary mass organizations, have long been carrying out a campaign against drug use and drug trafficking. It carries out a cultural revolution among the masses in order to encourage them to reject drug use and instead wage collective struggle. It employs armed violence against the biggest traffickers of illegal drugs.
 
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view post Posted on 1/10/2016, 17:21
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addàrivenì baffone

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l'ho riportato perchè volevo riferirmi esplicitamente al caso mediatico di questa uscita - da verificare, non è la prima volta che lo citano a metà o addirittura stravolgono quanto ha affermato - e all'attacco propagandistico che viene portato contro di lui per delegittimarlo politicamente, al netto di quella o quell'altra azione più o meno condivisibile che sta intraprendendo nel suo paese, (ignoro completamente la questione della lotta alla droga nelle Filippine). Soprattutto le citazioni delle solite ONG dei diritti umani, ormai a pieno titolo delle macchine ben oliate della propaganda bellica dell'imperialismo statunitense.
 
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