Comunismo - Scintilla Rossa

Necessità della vita pensante (Engels)

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view post Posted on 10/7/2015, 15:39
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Apro questa discussione per chiedere chiarimenti circa questo passo della Dialettica della natura:

Ma per quanto spesso, per quanto inflessibilmente questo ciclo si possa compiere nello spazio e nel tempo; per quanti milioni di soli e di terre possano nascere e perire; per quanto tempo possa trascorrere finché su un solo pianeta di un sistema solare si stabiliscano condizioni necessarie alla vita organica; per quanti innumerevoli esseri organici debbano sorgere e scomparire prima che tra di essi si sviluppino animali dotati di un cervello pensante e trovino per un breve intervallo di tempo condizioni atte alla vita, per essere poi anche essi distrutti senza pietà, noi abbiamo la certezza che la materia in tutti i suoi mutamenti rimane eternamente la stessa, che nessuno dei suoi attributi può mai andare perduto e che perciò essa deve di nuovo creare, in altro tempo e in altro luogo, il suo più alto frutto, lo spirito pensante, per quella stessa ferrea necessità che porterà alla scomparsa di esso sulla terra.
(F.Engels, Dialettica della natura)

Questo vuol dire che Engels giudica l'esistenza della vita pensante come una qualcosa di necessario (dove per necessario si intende qualcosa che, a meno di dover aspettare un tempo lunghissimo e di dover cercare in giro per tutto l'universo, dovrà alfine avvenire)? Se sì, quali sono le motivazioni? Leggendo la porzione di testo che ho proposto si direbbe che la risposta sia "per il fatto che la materia si conserva e con essa i suoi attributi" ma come questa cosa implica la necessità che quella materia venga poi riutilizzata per creare vita pensante? Grazie in anticipo per le risposte, continuerò a leggere questo libro e se troverò la risposta aggiornerò la discussione.
 
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view post Posted on 10/7/2015, 16:44
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Ho trovato un altro passo che riguarda questo argomento nelle note sulle scienze naturali:

Ma il fatto è che il meccanicismo (anche il materialismo del XVIII) non si libera della necessità astratta e perciò neppure della casualità. Il fatto che la materia abbia sviluppato dal suo interno il cervello pensante dell'uomo è, per esso, un puro caso, seppure, quando accada, necessariamente condizionato passo passo. In realtà però è nella natura della materia progredire verso lo sviluppo di esseri pensanti e ciò accade perciò anche sempre necessariamente, quando ne sussistono le condizioni (non necessariamente le stesse ovunque e sempre).

Anche qui alcune cose non mi sono chiare. Perché la necessità comporterebbe la casualità (la necessità non è esattamente il contrario della casualità)? E ancora, perché il progresso verso lo sviluppo del cervello pensante è necessario?
 
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view post Posted on 13/9/2017, 17:51

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Ho letto soltanto adesso questo vecchio messaggio e mi sono sentito di dover rispondere o per lo meno tentare, visto che tratta di un argomento che succita non poche controversie in diverse parti del forum, mi riferisco al materialismo dialettico, uno dei capisaldi della concezione marxista, fondamento dal quale deriva il materialismo storico che ne costituisce il prolungamento, nonché il metodo che Carlo Marx ha utilizzato per elaborare l'insieme della sua dottrina (l'economia politica e la teoria del socialismo).

Tornando allo specifico dell'argomento credo di capire Pyotr che a renderti perplesso sia l'idea espressa da Engels in questo brano della Dialettica della natura dove Engels, applicando il metodo dialettico materialistico all'analisi del materiale scientifico che stava maturando proprio in chei tempi, afferma che l'evoluzione della materia necessariamente TENDE ad evolvere verso l' "essere pensante".

Quest'evoluzione che qui ho semplificato all'estremo è in realtà estremamente complessa e le scienze della natura continuano a lavorare per approfondire i vari argomenti.

Siamo tuttavia già in grado di affermare che l'evoluzione della materia, ente unico eterno e infinito, presenta ovunque gli stessi attributi, cioè esprime le stesse leggi ovunque si presentino condizioni simili. La materia quindi, ovunque nell'universo evolve, senza interventi esterni di tipo "divino", verso forme sempre più complesse, sfociando prima o poi, a meno di condizioni che lo rendano impossibile (chimica, temperature avverse ...) prima verso la nascita della vita, vita che in interazione con l'ambiente circostante si evolve verso forme sempre più complesse e evolute (non però necessariamente in linea retta!) verso organismi dotati di una capacità relazionale sempre più sofisticata (sistema nervovo, organi sensoriali, arti capaci di trasformare attivamente l'ambiente circostante, vita sociale, linguaggio...) finché, un salto di qualità porti alla formazione della capacità di pensare il mondo e se stessi: l'essere pensante.

La dialettica materialistica elaborata dai grandi maestri del marxismo ha rappresentato una rivoluzione nel modo di analizzare i problemi (di qualsiasi genere) particolarmente utile quando si tratta di analizzare del materiale "empirico" in movimento, lì dove le "cose" e i fenomeni sono e non sono... Di questa categoria fa parte la coppia "caso e necessità": soltanto nei movimenti molto semplici noi possiamo avere l'impressione che la necessità agisca da sola, non accompagnata dal caso. Un esempio di questo genere ci viene fornito dai movimenti degli astri ad esempio, dove la meccanica newtoniana rimane molto soddisfacente, ma sono soltanto casi limiti che riguardano eventi relativamente stabili (stabili anche nel loro movimento).

L'argomento richiederebbe molto spazio e mi fermo qui, se non sono stato chiaro o se ho detto cose inesatte chiunque è invitato a evidenziarlo. sarebbe comunque credo molto utile approfondire l'argomento materialismo dialettico, dialettica della natura.
 
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view post Posted on 1/5/2020, 09:25
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CITAZIONE (Pyotr Kirichek @ 10/7/2015, 16:39) 
Apro questa discussione per chiedere chiarimenti circa questo passo della Dialettica della natura:

Ma per quanto spesso, per quanto inflessibilmente questo ciclo si possa compiere nello spazio e nel tempo; per quanti milioni di soli e di terre possano nascere e perire; per quanto tempo possa trascorrere finché su un solo pianeta di un sistema solare si stabiliscano condizioni necessarie alla vita organica; per quanti innumerevoli esseri organici debbano sorgere e scomparire prima che tra di essi si sviluppino animali dotati di un cervello pensante e trovino per un breve intervallo di tempo condizioni atte alla vita, per essere poi anche essi distrutti senza pietà, noi abbiamo la certezza che la materia in tutti i suoi mutamenti rimane eternamente la stessa, che nessuno dei suoi attributi può mai andare perduto e che perciò essa deve di nuovo creare, in altro tempo e in altro luogo, il suo più alto frutto, lo spirito pensante, per quella stessa ferrea necessità che porterà alla scomparsa di esso sulla terra.
(F.Engels, Dialettica della natura)

Questo vuol dire che Engels giudica l'esistenza della vita pensante come una qualcosa di necessario (dove per necessario si intende qualcosa che, a meno di dover aspettare un tempo lunghissimo e di dover cercare in giro per tutto l'universo, dovrà alfine avvenire)? Se sì, quali sono le motivazioni? Leggendo la porzione di testo che ho proposto si direbbe che la risposta sia "per il fatto che la materia si conserva e con essa i suoi attributi" ma come questa cosa implica la necessità che quella materia venga poi riutilizzata per creare vita pensante? Grazie in anticipo per le risposte, continuerò a leggere questo libro e se troverò la risposta aggiornerò la discussione.

Secondo me la migliore risposta l'ha data l'autore del blog studieeriflessionidi unautodidatta


https://studieriflessioni.blogspot.com/?m=0
 
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4 replies since 10/7/2015, 15:39   213 views
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