Comunismo - Scintilla Rossa

LENIN su Trotsky

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giulio.
view post Posted on 11/5/2015, 20:22




V. LE IDEE LIQUIDATRICI DI TROTSKY



Tratto da: V. LENIN OPERE SCELTE IN DUE VOLUMI (Pag. 500)
Edizioni in lingue estere, Mosca, 1947.
Pubblicato nella rivista “Prosvestcenie”
N. 5, maggio 1914.
V.I. Lenin, “Opere complete”, Vol XVII, pp 377-394 3° ed. russa.


Trotski,nella sua nuova rivista,ha cercato di parlare il meno possibile dell’essenza delle proprie concezioni. Il “put pravdy”(N.37) ha già notato che Trotski non ha detto neppure una parola ne sul partito illegale ne sulla parola d’ordine : lotta per un partito legale ecc. Ecco,tra l’altro,perché nel caso in cui un’organizzazione separata vuole costituirsi senza avere nessun programma ideologico ne politico definito,parliamo di frazionismo della peggior specie.
Ma se Trotski non ha voluto esporre francamente le proprie idee,numerosi brani della sua rivista svelano le idee che egli propaga e nasconde segretamente.
Nel primo editoriale del primo numero leggiamo:

“la socialdemocrazia prima della rivoluzione era da noi un partito solo per le sue idee e per i suoi scopi . In realtà era un ‘organizzazione di intellettuali marxisti i quali trascinavano con sé la classe operaia che si ridestava…”

E’ questo il ritornello liberale e liquidatore,noto da molto tempo e che in realtà serve di preambolo alla negazione del partito. Questo ritornello si basa sulla deformazione di fatti storici. Già gli scioperi del 1895-1896 avevano creato un movimento operaio di massa collegato alla socialdemocrazia tanto ideologicamente quanto organizzativamente. Ed è forse in quegli scioperi,in quella agitazione economica e non economica che “gli intellettuali trascinavano con se la classe operaia” !!?
Ecco ancora dei dati precisi sui reati politici negli anni 1901-1903 in rapporto al periodo precedente:

Periodi Agricoltura industria e commercio professioni liberali e studenti occupazione non
Determinata
(percentuali)
1884-1890 7,1 15,1 53,3 19,9
1901-1903 9,0 46,1 28,7 8,0


Vediamo così che tra il i880 e il 1890,quando non vi era ancora in Russia il partito socialdemocratico e il movimento era “populista”,predominavano gli intellettuali; più della metà dei partecipanti erano infatti intellettuali.
Nel 1901 -1903,quando già esiste il partito socialdemocratico,quando la vecchia “iskra” svolge la sua attività,il quadro cambia completamente. Gli intellettuali non sono più che una minoranza tra i membri attivi del movimento,gli operai (“industria e commercio”) sono gia molto più numerosi degli intellettuali e gli operai e i contadini insieme formano più della metà del totale.
Precisamente nella lotta delle tendenze svoltosi entro il marxismo,si manifestò l’ala piccolo-borghese ,intellettuale della socialdemocrazia ,cominciando dall’”economismo” (1895-1903) per continuare poi con il menscevismo (1903-1908) e il “liquidatorismo” (1908-1914) . Trotski,temendo di sfiorare la storia della ventennale lotta di tendenze all’interno del partito,ripete le calunnie liquidatrici contro il partito .
Ecco un altro esempio:

“la socialdemocrazia russa,nel suo atteggiamento verso il parlamentarismo,è passata per i tre stadi …come negli altri paesi…Dapprima il “boicottaggio”…dopo il riconoscimento di principio della tattica parlamentare,ma…[un magnifico “ma”;lo stesso “ma” che Stcedrin ha tradotto con la frase in francese: “ma le orecchie non crescono più in su della fronte,non crescono”]… con il solo scopo dell’agitazione … ed in fine proclamando dalla tribuna parlamentare…le rivendicazioni attuali”… (N.1,p34).

Un’altra deformazione liquidatrice della storia. La distinzione tra il secondo e il terzo stadio è inventata per far passare di soppianto la difesa del riformismo e dell’opportunismo . Il boicottaggio ,come stadio “dell’atteggiamento della socialdemocrazia verso il parlamentarismo” non è esistito ,ne in Europa (dove c’era e c’è l’anarchismo), ne in Russia dove il boicottaggio,per esempio della Duma di Bulyghin,che mirava soltanto a colpire un istituto determinato,non si è mai riferito al parlamentarismo ed era provocato dalla lotta particolare del liberalismo e del marxismo per continuare l’assalto. Intorno alle ripercussioni di questa lotta sulla lotta delle due tendenze del marxismo,Trotski non apre bocca !
Nello studio della teoria si devono spiegare le questioni concrete e le origini di classe delle varie tendenze. Chiunque vorrà studiare con metodo marxista la lotta delle classi e la lotta delle tendenze intorno alla partecipazione della duma di Bulyghin ,vi troverà le radici della politica liberale operaia. Ma Trotsky “sfiora” la storia al fine di sfuggire alle questioni concrete e di inventare una giustificazione od una pseudo giustificazione per gli opportunisti contemporanei !

…”di fatto tutte le tendenze –scrive- applicano gli stessi metodi di lotta e di organizzazione”. “gli strilli sul pericolo liberale nel nostro movimento operaio sono semplicemente una caricatura grossolana e settaria della realtà”(N.1,pp.5 4 35).

Ecco una difesa assai esplicita ed iraconda dei liquidatori. Ma noi ci permetteremo di citare un solo piccolo fatto tra i fatti recenti . Trotski non lancia che delle frasi. Noi vorremmo che gli operai stessi riflettessero sui fatti.
E’ un fatto che la “Severnaia Rabociaia Gasieta” nel suo numero del 13 marzo,scriveva:

“invece di sottolineare il compito preciso,concreto che si pone alla classe operaia- far respingere dalla Duma il progetto di legge (sulla stampa)- si presenta la formula confusa della lotta per “le parole d’ordine integre”,si fa della rèclame alla stampa illegale,con il solo risultato si indebolire la lotta degli operai per la loro stampa legale”

Ecco una difesa chiara,netta e documentata della politica liquidatrice ed una critica pravdista.
Ebbene,si troverà un uomo competente in materia il quale dica che le sue tendenze applicano in tale questione “gli stessi metodi di lotta e di edificazione” ? Si troverà un uomo competente in materia il quale dica che i liquidatori non sostengono in questo caso una politica operaia liberale? Che il pericolo liberale nel movimento operaio è in questo caso inventato ?
Trotski evita i fatti e le indicazioni concrete, precisamente perché essi confutano implacabilmente tutte le sue esclamazioni iraconde e le sue frasi pompose . E’ certo molto facile mettersi in posa e esclamare : “si tratta di una caricatura grossolana e settaria”. E non è difficile aggiungere qualche parola ancora più mordace,ancora più pomposa sulla “emancipazione del frazionismo conservatore”.


Ma questo non è ormai troppo banale ? Quest’arme non è stata forse presa nell’arsenale dei tempi in cui Trotsky brillava davanti agli studenti liceali ?
Gli “operai avanzati”di cui Trotsky è malcontento ,vorranno invece che si dica loro chiaramente e nettamente: approvate il metodo della lotta e dell’edificazione che è nettamente definito nel succitato apprezzamento di una campagna politica concreta ? Si o no ? Se l’approvate,questa è una politica operaia liberale,un tradimento del marxismo e del partito e in tal caso parlare di “pace” i di “unità” con una tale politica,con dei gruppi che la difendono,significa ingannare se stessi e gli altri .
No ? E allora ditelo francamente . Le frasi non soddisfano più gli operai del nostro tempo: non li spaventano,nè gli stupiscono.
A proposito : la politica sostenuta dai liquidatori nel brano succitato è stupida anche dal punto di vista liberale,perché la approvazione della legge da parte della duma dipende dai “membri degli zemstvo ottobristi” del tipo di Bennigsen che,nella commissione,ha già scoperto il suo giuoco.
I vecchi militanti del movimento marxista in Russia conoscono bene la figura di Trotsky e,epr,essi non vale la pena parlare di lui . Ma la giovane generazione operaia non lo conosce e bisogna parlargliene,perché si tratta di una figura tipica per tutti i cinque gruppetti dell’emigrazione,che,di fatto,oscillano anche loro tra i liquidatori ed il partito.
Nel periodo della vecchia “Iskra” (1901-1903),quei tentennanti e transfughi che passavano dagli “economisti” agli “iskristi”,e viceversa,furono soprannominati “transfughi di Tuscino” (si chiamavano così nei tempi torbidi in Russia i guerriglieri che passavano da un campo all’altro).
Quando parliamo della tendenza liquidatrice ci riferiamo ad una corrente ideologica determinata ,che si è formata nel corso di parecchi anni,e che,nella storia ventennale del marxismo,è legata alla politica ed all’ideologia di una classe determinata,la borghesia liberale,e ha le sue radici nel “menscevismo” e nell’ ”economicismo”.
I “transfughi di Tuscino” si dicono al di sopra delle frazioni solamente perché “prendono in prestito “,oggi le idee di una frazione,domani quelle d’un’altra. Nel 1901-1903 Trotsky era un “iskrista” feroce e Riasanov disse di lui che nel congresso del 1903 era stato il “randello di Lenin”. Alla fine del 1903,Trotsky è un feroce menscevico,cioè transfuga passato dagli iskristi agli “economisti”; egli proclama che “tra la vecchia e la nuova iskra vi è un abisso”. Nel 1904-1905 abbandona i menscevichi e occupa una posizione incerta,o collaborando con Martynov (un economista) ,o proclamando l’assurda teoria “di sinistra” della “rivoluzione permanente”.
Nel 1906-1907 si avvicina ai bolscevichi nella primavera del 1907 si dichiara d’accordo con Rosa Luxemburg.
Nel periodo della disgregazione,dopo lunghe esitazioni “non frazioniste” si volge di nuovo a destra e nell’agosto 1912 fa blocco con i liquidatori . Oggi li abbandona nuovamente,ma in sostanza ne ripete le ideucce .
Questi tipi sono caratteristici,come resti delle formazioni storiche di ieri ,dei tempi in cui il movimento operaio di massa in Russia dormiva ancora e qualunque gruppetto poteva “liberamente” farsi passare per una corrente,gruppo o frazione,in una parola per una “potenza” che parla di unità con gli altri.
Bisogna che la giovane generazione operaria sappia bene con chi ha da fare,quando ascolta le pretese inverosimili di gente che si rifiuta assolutamente di tenere conto sia delle decisioni del partito,le quali fin dal 1908 hanno finito e stabilito l’atteggiamento da assumere verso il liquidatorismo,sia dall’esperienza del movimento operaio russo contemporaneo che ha creato praticamente l’unità della maggioranza sulla base della completa accettazione delle deliberazioni suddette.

Edited by Khleb - 23/8/2017, 13:27
 
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giulio.
view post Posted on 9/9/2015, 10:46




" E sul piano dei principi,e su quello teorico,e su quello pratico la conclusione sulle tesi di Trotski e sulla posizione di Bukharin è quindi una sola: sono una cosa pietosa !"

"In conclusione le tesi di Trotski e di Bukharin contengono una serie di errori teorici,una serie di inesattezze di principio. Dal punto di vista politico tutto il loro modo di affrontare la questione manca assolutamente di accortezza. Le tesi del compagno Trotski sono politicamente dannose. La sua è insomma una politica di seccature burocratiche nei confronti dei sindacati. E il congresso del nostro partito,ne sono convinto,condannerà e respingerà questa politica. "

Citazioni estratte dall' discorso alla seduta comune dei delegati dell' VIII congresso dei soviet,dei membri del consiglio centrale dei sindacati di tutta la russia e del consiglio dei sindcati di mosca iscritti al PC(b)R 30 Dicembre 1920 : I SINDACATI,LA SITUAZIONE ATTUALE E GLI ERRORI DI TROTSKI .
Pubblicato nel 1921 in opuscolo a Pietrogrado V. Lenin, Opere, V ed. russa Vol. 42, pp. 202-2026
 
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1 replies since 11/5/2015, 20:22   583 views
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