Comunismo - Scintilla Rossa

La resistenza continua

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view post Posted on 22/4/2015, 17:55

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CITAZIONE (carre @ 25/4/2008, 08:40) 
La strada indicata dai compagni partigiani deve essere ancora interamente percorsa.
I compagni partigiani sono stati l'esempio che le conquiste delle masse popolari si fanno solo "sulla canna del fucile". La Resistenza è stata il punto più alto mai raggiunto dal movimento comunista italiano.
I compagni partigiani si sono battuti per il socialismo e la libertà dai padroni e dallo sfruttamento.
I compagni partigiani non hanno combattuto per i vari De Gasperi, Scelba, Tambroni, Fanfani, Moro, Andreotti, Forlani, De Mita, Craxi, Berlusconi, Prodi e D'Alema. (*9
I compagni partigiani non sono morti per conservare il potere alla borghesia e per la falsa democrazia borghese.

(*) aggiungiamo Monti e Renzi



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la resistenza continua



(da nuova unità)
Pubblicato il 22/04/2015 di pennatagliente

Il 25 Aprile la Resistenza continua! A 70 anni dalla Liberazione sono continui gli attacchi alla Lotta partigiana per distruggerne il ricordo e imporre le controriforme e un sistema autoritario necessari al potere capitalista per scaricare la propria crisi sulla classe operaia e le masse popolari La medaglia di onorificenza «in riconoscimento del sacrificio offerto alla Patria» che il governo di centrosinistra (Boldrini e Delrio alla presenza del Presidente Mattarella) ha consegnato alla memoria di Paride Mori, ex repubblichino e ufficiale del Battaglione Mussolini – che ha agito a fianco dei nazisti – è un altro insulto ai partigiani e antifascisti e un’altra tappa sulla via della “pacificazione nazionale” varata da Violante, che ha poi trovato un forte sostenitore in Napolitano, e ora ufficialmente dal governo Renzi che equipara i fascisti che hanno combattuto per la dittatura e l’oppressione a fianco dei nazisti ai partigiani che hanno lottato per la liberazione. Che questo non sia un fatto isolato è dimostrato anche dall’articolo di Alessandro Fulloni su “corriere.it” intitolato: “Foibe, 300 fascisti di Salò ricevono la medaglia per il giorno del ricordo” (tra cui almeno 5 criminali di guerra accusati di avere torturato civili e partigiani). Dal 2004 con il governo Berlusconi sono cominciati i riconoscimenti ai fascisti in memoria delle vittime delle foibe come previsto dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo. La “Giornata del ricordo” è nata dal governo Berlusconi su proposta di un gruppo di parlamentari in prevalenza Fi e An, ma non mancavano esponenti Udc e del centrosinistra. Oltre alla conservazione della memoria, la legge stabilisce la consegna delle medaglie ai familiari delle vittime sino al sesto grado. Onorificenze estese a chiunque, tra Friuli e Slovenia, sia stato ucciso «per cause riconducibili ad infoibamenti» nel periodo che va dall’8 settembre a metà del 1947, a seguito di «torture, annegamenti, fucilazione, massacri, attentati in qualsiasi modo perpetrati». Riscrivere la storia attraverso gesti simbolici come le medaglie o riconoscimenti “per il sacrificio alla Patria” ai fascisti è solo uno dei tentativi per far passare come meritori, sia chi combatteva a fianco dei nazisti che coloro che lottavano contro la loro dittatura. Il nazionalismo ha bisogno della pacificazione e di ricorrenze condivise e il 25 Aprile è una data che ricorda un conflitto e, allora qual è modo migliore di superarlo se non quello di trasformarla in festa tricolore riconoscendo la bontà e gli “ideali” di tutti gli italiani, compresi i fascisti? Nel 70° della Liberazione equiparare gli assassini della Repubblica di Salò, alleati dei nazisti tedeschi e considerati italiani che hanno servito la patria, ai partigiani liberatori – aumentare la produzione editoriale e televisiva che mescola e strumentalizza il passato come con le foibe e permettere il proliferare di gruppi fascisti che aprono sedi e distruggono quelle di sinistra, sprangano i militanti, è un insulto per tutti gli antifascisti. In questi 70 anni sono continui gli attacchi alla Lotta partigiana tesi a distruggerne e mistificarne il ricordo. Il 25 Aprile ci riporta all’attualità delle stragi con cui i fascisti al servizio della borghesia capitalista, hanno insanguinato per decenni piazze e strade d’Italia, grazie anche alla presenza sul nostro territorio delle basi Usa e Nato, vere e proprie centrali di addestramento per l’eversione fascista, supporto dei servizi di sicurezza e spionaggio, basi logistiche per le guerre e depositi di micidiali armi di distruzione di massa. Il fascismo, infatti, è lo strumento che la borghesia capitalista usa per opprimere e schiacciare la classe operaia e le masse popolari quando queste, con le lotte, mettono in discussione o in pericolo il potere del sistema di sfruttamento capitalista democratico-borghese. Resistenza oggi è difendere l’antifascismo dalla politica reazionaria e dalle misure liberticide del governo Renzi, dagli attacchi della destra e dalla sua produzione ideologica che nega e mistifica il passato per riscrivere la storia e i testi scolastici nel tentativo di far dimenticare ai giovani il ricordo, i valori, gli ideali della Lotta partigiana e imporre una visione del mondo favorevole al capitalismo. Per noi comunisti ricordare la Resistenza non significa solo ricordare la lotta armata dei partigiani che si sono sacrificati per liberare l’Italia dalla dittatura di Mussolini e dall’aggressore nazista, ma lottare ogni giorno per liberarci da ogni forma di sfruttamento ed oppressione e costruire una società diversa. La resistenza continua nella lotta contro il capitalismo e i suoi governi che scaricano la propria crisi sulla classe operaia e le masse popolari. Significa battersi per la cacciata delle basi Usa e Nato, contro le guerre imperialiste e contro il nuovo polo imperialista europeo e la sua Costituzione reazionaria. Nell’Europa in crisi cronica da anni, l’unica politica economica che fa gli interessi del grande capitale consiste nell’applicazione di drastiche riduzioni salariali, di tagli sui trasporti, sui servizi – in particolare sulla sanità – accompagnate da politiche autoritarie, “missioni militari” e riarmo. La difesa degli interessi dell’imperialismo italiano ed europeo nel mondo sempre alla ricerca di nuovi mercati a scapito dei concorrenti, richiede oggi nuove istituzioni più funzionali a raggiungere questi obiettivi e alle borghesie imperialiste serve il contributo di tutti. Per questo da anni si sta demolendo la Costituzione “antifascista”. Con l’aumento degli interessi del capitale italiano, l’esercito di leva – inserito nella Carta Costituzionale Repubblicana con la nascita della Repubblica (art. 52) non era più funzionale agli interessi della borghesia imperialista e, come altri, è entrato in contrasto con la difesa degli interessi imperialisti nel mondo. Non è un caso che uno dei primi cambiamenti necessari a sostenere la politica aggressiva e guerrafondaia dell’imperialismo italiano nel mondo è stata proprio la riforma dell’esercito che ha trasformato il militare di leva in esercito professionale, pagato e, quindi, fedele al potere. Così lo Stato italiano si è attrezzato per aggirare e vanificare l’art. 11 della Costituzione Repubblicana che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. È bastato sostituire la parola “guerra” con “missioni di pace” per creare una forza d’intervento militare basata su mercenari pronta a difendere in ogni momento la “patria” e gli interessi dell’imperialismo italiano nel mondo e, soprattutto pronta a partecipare alle guerre imperialiste. Ora il passo successivo è la costruzione di un esercito Europeo. Non è dunque un caso che ultimamente importanti portavoce sia dell’UE, sia del governo tedesco e lo stesso presidente della Commissione Europea, Jean Claude Junker sostengano la necessità del riarmo e di un esercito europeo. Per Junker, questo esercito “Ci permetterà di costruire una politica estera ed una politica di sicurezza comuni e di condividere le responsabilità dell’Europa rispetto agli avvenimenti nel mondo” e “Permettere alla UE di reagire davanti alle minacce contro i paesi membri dell’Unione e gli Stati vicini”. La nostra lettura è che si stiano attrezzando in difesa dei propri interessi economici e per alimentare il complesso militare-industriale. Noi proletari e comunisti non abbiamo niente da spartire con l’esigenza di guerra dei padroni. Il nostro interesse di classe sta nella solidarietà rivoluzionaria tra gli operai e i proletari di tutto il mondo contro i propri padroni. Nell’organizzarsi – condizione indispensabile come lo è stato durante gli anni della dittatura fascista – per accelerare la lotta di liberazione dallo sfruttamento capitalista, per il socialismo.

Edited by §kãtê®RëЙ - 22/4/2015, 19:12
 
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ora e sempre resistenza!


(da proletari comunisti)



Come nacque la Resistenza:
Gianni Repetto racconta l’origine dei “ribelli”



Musica e parole con Paolo Murchio, Giuseppe Repetto e Niccolò Tambussa nello spettacolo in programma domenica a Capanne di Marcarolo
Un pomeriggio dedicato ai partigiani, domenica, a Capanne di Marcarolo, con lo spettacolo “ Siamo i ribelli – La Resistenza viene da lontano”. L’atto unico scritto e interpretato da Gianni Repetto racconta l’origine della Resistenza a partire dal primo dopoguerra e dalla sconfitta del movimento socialista di fronte al fascismo, con la marcia su Roma, la vittoria elettorale del blocco guidato da Mussolini nel 1924 e il Ventennio, che porterà alla tragedia della Seconda guerra mondiale. In mezzo, le morti di personalità come Matteotti, Gobetti, Amendola e dei fratelli Rosselli, uccisi dagli uomini del regime, le leggi razziali, il Duce, “uomo della Provvidenza” e i suoi proclami, contrastati dal movimento resistenziale clandestino, che dopo l’8 settembre 1943 porterà alla nascita delle bande partigiane e alla guerra di Liberazione con le stragi nazifasciste, come la Benedicta.

Infine, la vittoria del 1945 Repetto sarà il protagonista dei monologhi, accompagnato dalle canzoni di quegli anni cantate e suonate da Paolo Murchio, Giuseppe Repetto e Niccolò Tambussa. Sullo sfondo proiettate le immagini relative ai fatti narrati. L’evento si svolgerà al rifugio Cai, nella cascina Mulino nuovo, alle 15,30, non lontano dal sacrario partigiano della Benedicta.

da Giornale 7

https://pennatagliente.wordpress.com/2019/...tari-comunisti/
 
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ORGOGLIOSI DELLE NOSTRE BANDIERE,
DEI NOSTRI SIMBOLI, DELLA NOSTRA STORIA!



https://pennatagliente.wordpress.com/2019/...i-pubblichiamo/
 
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continueremo a “camminare” nel solco tracciato da ...... Togliatti, ....... Berlinguer

:wacko:
Questo è il sedicente PCI
 
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continueremo a “camminare” nel solco tracciato da ...... Togliatti, ....... Berlinguer

:wacko:
Questo è il sedicente PCI

un po' come il sedicente pc rizzino
 
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Non voglio difendere nessuno, ma allo stato attuale c'è una evidente differenza sul tema.
 
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CITAZIONE (carre @ 25/9/2019, 17:54) 
Non voglio difendere nessuno, ma allo stato attuale c'è una evidente differenza sul tema.

cioè è il meno peggio!
 
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view post Posted on 25/9/2019, 19:59
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No. C'è una differenza sostanziale.
 
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Con queste parole, pronunciate all'VIII Congresso del PCI, Togliatti assume a
bagaglio ideologico del partito gran parte delle deviazioni revisioniste di Khrusciov,
dalla teoria della coesistenza pacifica e dell'evitabilità della guerra, al parlamentarismo
come percorso per giungere al socialismo. Ci si può chiedere se lo fece convintamente
o sulla base della considerazione della necessità di sostenere comunque l'Unione
Sovietica, soprattutto dopo i fatti di Ungheria. Resta il fatto che quelle scelte
avvieranno definitivamente il PCI sulla strada del revisionismo

L'analisi di Berlinguer ....... non ha nulla a che vedere
col marxismo-leninismo, anzi perviene a conclusioni diametralmente opposte.

le teorie di Berlinguer hanno prodotto il disarmo teorico ed
organizzativo di ogni resistenza operaia e popolare in Italia e spianato la strada alle
forze più retrive del capitalismo monopolistico, che stanno dissanguando l'Italia e il
suo popolo.


Queste frasi sono estrapolate dal Documento politico del Congresso del PC del 2014.
La differenza col PCI mi sembra sostanziale
 
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view post Posted on 26/9/2019, 13:34
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Carre, so chi era Berliguer e mi pare averlo scritto più volte? Solo che non riesco a credere nel marxismo leninismo utilizzato per opportunismo da qualcun altro e che (guarda caso) proprio oggi rivela la sua anima.
 
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view post Posted on 26/9/2019, 14:52
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Si sta cercando di dimostrare la differenza sostanziale tra PC e sedicente PCI. I documenti congressuali sono molto importanti.
 
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Non bastano i documenti congressuali, nei regimi borghesi è facile che i partiti (anche sedicenti ml) facciano demagogia ma contano i fatti e uno che afferma di aver letto Lenin non fa certe dichiarazioni, nemmeno per scherzo. In questi casi con i documenti congressuali ci si puliscano.....
 
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view post Posted on 23/3/2020, 16:16
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Partigiani sovietici nella Resistenza italiana, ridare vita a una storia dimenticata
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12:50 22.03.2020(aggiornato 15:46 23.03.2020)
Di Tatiana Santi

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