Comunismo - Scintilla Rossa

Ucraina, scendono in campo gli Stati Uniti

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view post Posted on 10/4/2022, 18:47
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Il Manifesto dopo che ha censurato censurato Dinucci sulla questione ucraina non ha più diritto di parola. Si è allineato ai regimi occidentali! Fa schifo!
 
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view post Posted on 10/4/2022, 20:26
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vietcong

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D'accordissimo, ma Alberto Negri - mio parere - è uno dei pochi reporter in Italia che merita di essere letto/ascoltato sebbene non sia un marxista-leninista. Cum grano salis, certamente.
 
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view post Posted on 10/4/2022, 23:49
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QUOTE (_Kent @ 10/4/2022, 14:58) 
Chi sono questi comunisti alleati degli usa? In Italia (direttamente o non) pmli e il pcl?
A me pare che hanno sdoganato i neonazisti, lo ha fatto anche il papa videliano!

Sia i comunisti italiani che sovietici hanno collaborato con gli USA per eliminare Hitler, in tal caso la situazione non è la stessa perchè l' egemone sono gli USA ma ci sono delle similarità con il fatto che che Putin esattamente come hitler ha iniziato una guerra. La Russia ha una cultura millenaria, non è logico immaginarsi una sua facile sconfitta,tuttavia l' esperienza dice che al momento per quanto riguarda le guerre mondiali chi inizia poi la perde nel lungo periodo
 
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view post Posted on 11/4/2022, 15:04
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CITAZIONE (aixo @ 11/4/2022, 00:49) 
CITAZIONE (_Kent @ 10/4/2022, 14:58) 
Chi sono questi comunisti alleati degli usa? In Italia (direttamente o non) pmli e il pcl?
A me pare che hanno sdoganato i neonazisti, lo ha fatto anche il papa videliano!

Sia i comunisti italiani che sovietici hanno collaborato con gli USA per eliminare Hitler, in tal caso la situazione non è la stessa perchè l' egemone sono gli USA ma ci sono delle similarità con il fatto che che Putin esattamente come hitler ha iniziato una guerra. La Russia ha una cultura millenaria, non è logico immaginarsi una sua facile sconfitta,tuttavia l' esperienza dice che al momento per quanto riguarda le guerre mondiali chi inizia poi la perde nel lungo periodo

Ho solo voluto farti capire che oggi nessuna alleanza di noi comunisti è possibile con gli yankee!
 
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view post Posted on 12/4/2022, 19:56
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Giornalisti con la baionetta: La propaganda di guerra e i legami fra gruppi editoriali e i monopoli


In questo articolo vogliamo provare a ragionare sulle motivazioni che si celano dietro il dibattito portato avanti nel nostro paese sul conflitto tra Ucraina e Russia. Il dibattito pubblico in queste settimane oltre a essere di un livello drammaticamente basso, qualsiasi pensiero che sia più articolato del concetto buoni e cattivi o occidente baluardo dell’umanità viene ostracizzato ed esposto alla pubblica gogna, è dominato da un giornalismo con l’elmetto che sta creando l’humus ideologico per giustificare l’invio di armi e soldati nelle zone di conflitto e per l’aumento al 2% del PIL delle spese militari. Abbiamo i principali programmi TV e le più importanti testate giornalistiche che avallano e portano avanti posizioni guerrafondaie, con l’assurdo che generali o ex generali (1) facciano delle dichiarazioni che possono apparire più moderate rispetto a quelle dei giornalisti con la baionetta.
Ma perché avviene tutto questo? Da anni abbiamo notato come il dibattito pubblico si sia impoverito finendo spesso per banalizzare e accettare una visione manichea di tematiche complicate, il dibattito sul conflitto in Ucraina appare come un’impennata nella capacità del sistema mediatico di sviluppare narrazioni ed “analisi” all’insegna dell’unilateralità. Col risultato che questo connubio fra racconto unilaterale della stampa, a smaccate tinte interventiste, non solo produce la già citata polarizzazione dell’opinione pubblica nel tentativo di spingerla ad accettare sacrifici in nome della guerra ma si traduce anche nella legittimazione ad un enorme regalo all’industria degli armamenti. Da comunisti non abbiamo alcuna illusione sull’ idea che possa esistere una stampa super partes, sappiamo bene che i vari gruppi editoriali rispondono alle necessità dei grandi gruppi che hanno alle spalle, ne abbiamo parlato qualche tempo fa (2).
La guerra in Ucraina da un lato sta favorendo la creazione di profitti immediati per settori particolari del capitale, Leonardo, per fare un esempio, dall’ inizio della guerra ha visto le sue azioni aumentare di circa il 30%, dall’altro lato il deterioramento di rapporti economici con la Russia è andato invece a danneggiare nell’immediato altri settori economici, fra cui strati di piccola borghesia, che vedono in questo periodo straordinario una minaccia ai loro interessi e alla loro condizione. Se si amplia il ragionamento oltre il breve termine, un contesto di riarmo generalizzato delle nazioni europee è un contesto che, superata la crisi in Ucraina, favorirà i monopoli che potranno godere delle risorse militari per la difesa e l’espansione dei propri interessi in giro per il mondo. Ad esempio, i monopoli tedeschi che nell’ immediato sono quelli che subiscono maggiormente l’arresto dei rapporti economici con la Russia, grazie al raddoppio dei fondi per le spese militari, fino a 100 miliardi, godranno nel prossimo futuro di un supporto militare che per ovvie ragioni storiche la Germania non aveva potuto garantire fino ad oggi.
Tra le testate giornalistiche più aggressive in queste lunghe settimano troviamo “Repubblica” e “La Stampa” che appartengono al gruppo Gedi, uno dei principali gruppi editoriali in Italia. Questo gruppo editoriale possiede 26 tra quotidiani e periodici, tra i principali oltre La Repubblica e La Stampa ci sono Il secolo XIX, L’espresso e Limes, 3 radio tra cui Radio Capital e Radio DeeJay e alcuni giornali online, tra cui l’Huffpost. Il gruppo Gedi(3) fa parte del Gruppo Exor una holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia Agnelli che oltre ad essere la principale azionista del gruppo Gedi ha anche investimenti in altre società quali Ferrari, Juventus, Stellantis, Iveco e Rolls-Royce. Soffermandosi su queste ultime due si scopre come, oltre alla produzione civile, queste due società siano interessate nella produzione di veicoli bellici(4). La Iveco tra i suoi marchi vede la Iveco Defence Vehicle, che produce veicoli per scopi speciali. Iveco ha poi costituito con Leonardo, gigante nazionale della difesa, il Consorzio Iveco Oto Melara (Cio), una joint venture che produce autoblindo Centauro II e veicoli di combattimento fanteria Vbm Freccia, forniti oltre che all’ esercito Italiano anche a Spagna, Giordania e Oman(5). Dall’ altro lato la Rolls-Royce che ha ricevuto commesse militari da Germania, Sud-Corea e Gran Bretagna è il partner di Leonardo nel programma “tempest” per la produzione di caccia di nuova generazione. (6)
Ridicolizzano e sbeffeggiano qualsiasi opinione provi a smontare o mettere in dubbio questa escalation militarista con un bombardamento continuo (7,8). Urlano che se non si rifornisce di armi l’Ucraina si è filorussi e sostenitori di una criminale invasione, trasformano personaggi come il professor Orsini, notoriamente filo americano, in uno strenuo sostenitore di Putin. L’obiettivo è creare un clima per cui sia inevitabile l’aumento delle spese militari nonostante la pandemia da Covid-19 abbia evidenziato lo stato emergenziale in cui versa il nostro paese date le carenze dei servizi pubblici, a partire dalla sanità.
Ecco, quindi, alcuni mezzi di informazione legati direttamente o indirettamente ai profitti dell’industria bellica alimentano questa marea guerrafondaia per poterne cavalcare l’onda in vista di un profitto immediato, altri che in un prossimo futuro godranno di questo clima per estendere la propria aggressività internazionale. Nonostante la stragrande maggioranza degli italiani sia contraria a un qualsiasi intervento del proprio paese nel conflitto, si sta preparando ideologicamente il terreno alla guerra, il tutto sia per il beneficio di quel pezzo di capitale italiano direttamente coinvolto nella produzione bellica sia per quella fetta di padronato che ha tutto da guadagnare dal mantenimento del conflitto in Ucraina, pensiamo ad esempio all’ Eni che ha schierato sin da subito l’AGI in prima linea in questa crociata guerrafondaia (9).
Come comunisti dobbiamo denunciare questo contesto di riarmo e di propaganda di guerra. Siamo tornati a sentire frasi come “lottare per la difesa dei nostri valori”, siamo consapevoli della tendenza alla guerra del capitalismo come conseguenza della competizione tra i vari poli imperialisti e, proprio in virtù della fase multipolare presente oggi giorno, questo montante clima di guerra non lascia ben sperare. In questo contesto in cui i padroni adoperano al massimo la propria potenza di fuoco mediatica e ideologica risulta ancora più evidente l’insufficienza da parte di un polo di classe che sia in grado di rompere con i propri mezzi l’omologazione mediatica e far avanzare una posizione coerente con gli interessi dei lavoratori di ogni nazionalità su questa e sulle future guerre.

Note:
1 https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicol...y-zone/6524131/
2 https://www.lordinenuovo.it/2020/05/27/lib...conti-ipocriti/
3 www.gedispa.it/it/il-gruppo/brand.html
4 https://www.affaritaliani.it/economia/elka...html?refresh_ce
5 https://www.gazzetta.it/motori/la-mia-auto...531375495.shtml
6 https://www.aviation-report.com/leonardo-f...ta-generazione/
7 https://www.corriere.it/podcast/daily/22_m...d1c970bf4.shtml
8 https://www.repubblica.it/politica/2022/03...alia-340032961/
9 https://www.agi.it/estero/news/2022-03-21/...ensky-16083649/
 
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view post Posted on 13/4/2022, 15:41
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Putin: È in atto la distruzione del mondo unipolare creato dopo la caduta dell'URSS

"Cosa sta succedendo oggi? È la distruzione del sistema di un mondo unipolare che si è formato dopo la caduta dell'URSS", ha spiegato il presidente russo. "Molte volte è stato detto che gli Stati Uniti sono pronti a combattere la Russia fino all'ultimo ucraino. Esatto! Questa è l'essenza di ciò che sta accadendo", si è lamentato....

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-p...WdaGuRkLGYY9f9Y
 
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view post Posted on 13/4/2022, 18:44
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Nel frattempo che cerco di trovare un po' di pace per riuscire a formulare qualche pensiero utile al dibattito sull'attuale conflitto segnalo due aspetti interessanti.

Prima del ripiego russo dalle regioni di Kyev e Chernihiv il megafono della borghesia strillava affermando che le teste di ponte create dalla Russia in quelle regioni interessavano un territorio tutto sommato circoscritto alludendo da più parti come l'esercito russo si fosse impantanato e avanzasse con la lentezza di un pachiderma senza riuscire a sfondare da nessuna parte. All'indomani del ripiego gli stessi megafoni, al fine di sottolineare la terrificante sconfitta dell'esercito russo contro la resistenza ucraina e la vastità della ritirata affermano che il ripiego ha interessato zone di superficie analoga a quelle della Lombardia e del Piemonte messe insieme! Delle due l'una....

Aggiungo che la corsa al Gas inizia a provocare conseguenze a cascata come si evince dal seguente articolo tratto dal sito ANSA:

Il gas algerino a Roma diventa un caso in Spagna

"La visita fatta questo lunedì ad Algeri dal presidente del Consiglio dei ministri italiano, Mario Draghi, è uno schiaffo dato alla Spagna dopo la sua svolta sulla questione del Sahara occidentale": in linea con media spagnoli, lo scrive anche il sito di informazioni algerino "Dernieres Info d'Algerie" (Dia) riferendosi implicitamente all'appoggio di Madrid al Marocco contro l'indipendentismo della desertica ex-colonia spagnola, sostenuto invece da Algeri. "L'Algeria, chiamata dall'Europa a fornirle il gas, ha preferito consolidare la partnership con l'Italia a danno della Spagna, che non beneficerà più della stessa considerazione di prima da parte dell'Algeria, a causa della svolta", aggiunge il sito.

"In tal senso, si prevede che il prossimo maggio il Presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune, si recherà in visita di lavoro in Italia per consolidare ulteriormente i secolari rapporti bilaterali con l'Italia", nota ancora Dia. "A tal fine, Mario Draghi, ha affermato che il suo Paese sta lavorando per rafforzare e consolidare ulteriormente le sue relazioni di cooperazione con l'Algeria, principale partner commerciale dell'Italia nel continente africano", viene aggiunto.

La missione di lunedì di Draghi in Algeria non è passata inosservata in Spagna, fortemente dipendente dal gas nordafricano.

E in alcuni settori dell'opinione pubblica iberica si fanno strada, dopo la nuova intesa sulle forniture energetiche fra Roma e Algeri, timori per un possibile indebolimento della posizione spagnola in materia.

A Madrid stanno infatti arrivando dal Paese maghrebino segnali di forte malcontento, legati a questioni geopolitiche, come sottolinea anche il sito "Dernières Info d'Algérie" (Dia).

Da quelle parti non è per nulla piaciuta la recente presa di posizione del governo di centrosinistra spagnolo in favore del Marocco — principale rivale regionale dell'Algeria — sulla spinosa questione del Sahara Occidentale, territorio conteso da molti anni fra Rabat e indipendentisti sostenuti da Algeri. Una svolta improvvisa, dopo decenni di neutralità strategica, che ha permesso al premier Pedro Sánchez di annunciare la fine di una crisi diplomatica e l'inizio di una "nuova partnership" con il Marocco. Ma a cui gli algerini hanno reagito richiamando in patria l'ambasciatore a Madrid e minacciando di aumentare il prezzo del gas.

Così, mentre l'asse energetico Algeria-Italia si scalda, in Spagna i media conservatori si scagliano contro Sánchez, accusato di aver compromesso i rapporti con il Paese nordafricano. "Mentre si distanzia dal nostro Paese, l'Algeria, uno dei nostri principali fornitori di gas naturale, ha avviato un non celato avvicinamento all'Italia", afferma ad esempio un duro editoriale de El Mundo. "Non c'è dubbio che il prossimo fallimento del governo sarà quello di aver perso l'occasione per la Spagna di diventare il principale centro di distribuzione del gas algerino per tutta l'Europa, in favore dell'Italia", aggiunge il quotidiano. Critiche a cui fanno eco quelle dell'opposizione (Partito Popolare, Vox).

La risposta dell'esecutivo arriva con messaggi volti a tranquillizzare gli animi più irrequieti, in un contesto di tensioni sociali dovute al caro-bollette in crescendo da mesi. "Le forniture di gas dall'Algeria sono garantite", ha affermato la portavoce del governo Isabel Rodríguez, aggiungendo che "la situazione dell'Italia non è paragonabile a quella spagnola", in quanto "la dipendenza dell'Italia dal gas russo è del 40%" mentre quella della Spagna "è dell'8%".

L'Italia certamente non entra in una polemica tutta interna alla Spagna e, per ora solo, mediatica. Fonti italiane vicine al dossier energetico si limitano a sottolineare come l'Algeria abbia quantità di gas non utilizzato e che, pertanto, come rimarcato anche in conferenza stampa dalla stessa portavoce del governo spagnolo, Madrid non rischia sulle forniture. Peraltro - assicurano le stesse fonti - l'Italia è disponibile a creare infrastrutture di reciproca utilità". E intanto continua nella ricerca di partner che possano aiutarla a ridurre la dipendenza dal gas russo. In questa chiave vanno letti i prossimi viaggi di Mario Draghi in Congo, Angola e Monzambico.
 
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view post Posted on 15/4/2022, 13:49
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Ai criminali fascisti italiani (per grazia ricevuta dal signor Togliatti) nessun processo e ora ci permettiamo di processare gli altri, con quale dignità?
 
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view post Posted on 17/4/2022, 17:53
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MARIUPOL LIBERATA e alla massa nazista italiana (con il cervello lavato dai media) ora brucia il cul*
 
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view post Posted on 19/4/2022, 11:12
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La verià incomincia a venire a galla anche sui media di regime?

jcraian

www.ansa.it/sito/notizie/mondo/202...2c3e8d1671.html
 
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view post Posted on 3/5/2022, 19:22
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«L’abbaiare della Nato alla porta della Russia ha indotto il capo del Cremlino a reagire male e a scatenare il conflitto. Un’ira che non so dire se sia stata provocata ma facilitata forse sì».
Papa Francesco

Anche il papa incomincia a correggere il tiro. Questa volta le menzogne sono tante e grosse che non possono durare a lungo. La gente (ovviamente quella intelligente) incomincia a capire di chi sono le responsabilità di questa guerra. Forse sarà ancora lunga ma alla fine il bidet con i suoi scopini europei ne usciranno con le ossa rotte. I media perderanno totalmente la credibilità e si potrà dire "falso come il telegiornale".
 
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view post Posted on 14/5/2022, 08:38
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40 milioni di famiglie in Russia vivono senza fognature e l' informazione italiana è professionale secondo questo giornalista russo, a questo punto non sò più a chi credere e a chi mente di più
Il culmine lo raggiunge quando dice che la Nato è un simbolo di civilità e porta pace




Edited by aixo - 14/5/2022, 09:54
 
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view post Posted on 14/5/2022, 11:08
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40 milioni di famiglie in Russia vivono senza fognature e l' informazione italiana è professionale secondo questo giornalista russo, a questo punto non sò più a chi credere e a chi mente di più
Il culmine lo raggiunge quando dice che la Nato è un simbolo di civilità e porta pace

Ma chi è, il cugino di Navalny? Di Assange cosa pensa questo "giornalista"?

Tra l'altro i 40.000.000 non sono persone ma famiglie, per cui, secondo costui, 120.000.000/ 160.000.000 persone su 145.000.000 vivrebbero senza fognature, trai tu le conclusioni
 
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view post Posted on 14/5/2022, 11:16
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Avranno il pozzo nero.
 
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