Comunismo - Scintilla Rossa

Fidel Castro - Parole di Fidel (Citazioni)

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-Bardo-
view post Posted on 14/4/2012, 13:10




Fidel Castro
Parole di Fidel


Citazioni pubblicate da Digital Granma International tra il gennaio e il maggio 2011: www.granma.cu/italiano/index.html



Il ruolo del Partito

Il ruolo del Partito, il suo ruolo essenziale come avanguardia della Rivoluzione, è far marciare avanti lo sviluppo economico del paese. Far marciare avanti la produzione perchè la Rivoluzione si fa per questo, per soddisfare le necessità materiali e culturali del popolo. Per questo e per questo si fa la Rivoluzione, e non dobbiamo dimenticarcelo mai nemmeno un giorno (...)

E sempre, sempre, come una questione essenziale, come una questione fondamentale, prima di tutto e al di sopra di tutto, il popolo prima di tutto e al disopra di tutto, i sentimenti e le opinioni del popolo lavoratore, le opinioni delle masse di lavoratori.

E noi, tutti gli uomini del Partito e tutti dirigenti della Rivoluzione, dobbiamo sempre tener presente questo principio.

Fidel, ottobre del 1964.



Qual’è la funzione del Partito?


Qual’è la funzione del Partito? Orientare.
Orienta a tutti i livelli, non governa a tutti i livelli. Crea la coscienza rivoluzionaria delle masse. E' l’ingranaggio con le masse. Educa le masse nelle idee del socialismo e nelle idee del comunismo, esorta le masse al lavoro, allo sforzo, a difendere la Rivoluzione.
Divulga le idee della Rivoluzione, pone attenzione, controlla, vigila, informa, discute quello che va discusso, ma non ha le facoltà di togliere o mettere amministratori, di togliere o mettere funzionari […]

Con chi si deve essere più esigenti? Con il membro dell’organizzazione; come potremmo essere meno esigenti con il membro dell’organizzazione che con chi non lo è?

No, e no! È doppiamente colpevole il marxista, il membro dell’organizzazione che commette una mancanza. E si dev’essere inflessibili con queste mancanze, si deve esigere responsabilità in maniera che la gente veda che entrare in questa organizzazione non è un privilegio, un piacere, un regalo, un elargimento di nessuna classe. No!

Che tutto il mondo sia cosciente che stare in questa organizzazione può significare un grande onore, ma significa sacrifico, più sacrificio, più lavoro che per gli altri, più abnegazione che per gli altri, meno privilegi di quelli degli altri!

Fidel, 26 marzo del 1962.



Il punto debole è la mancanza d’esigenza dei quadri


I problemi dell’efficienza nella produzione non sono determinati dai lavoratori, dalle mancanze dei lavoratori o dall’atteggiamento dei lavoratori.
Le difficoltà stanno nella capacità d’organizzazione, nella direzione dei quadri, nell’esigenza dei quadri. Questo è il punto debole, è quello che io ho potuto vedere, quello che io ho potuto apprezzare.
Quando ci sono buoni quadri e una buona direzione, tutto marcia in modo eccellente.

Fidel, 29 giugno del 1987.



Il Partito non sostituisce l’amministrazione


Il Partito non sostituisce l’amministrazione pubblica, ma la aiuta, l’appoggia. Facilita lo sviluppo dei suoi quadri.
Il Partito non deve sostituire la funzione, nè dell’amministrazione, nè delle organizzazioni di massa.

È molto importante avere ben chiare queste idee, perchè altrimenti si soppiantano e si anemizzano queste organizzazioni.
E il Partito non amministra direttamente. È l’avanguardia, l’organizzazione che riunisce i migliori operai, i più rivoluzionari. La spina dorsale della Rivoluzione.

Se un segretario si dedica ad amministrare, a realizzare funzioni che corrispondono all’amministrazione, abbandona il Partito e i compiti che deve realizzate nel partito incessantemente.
E il compito più importante è la politica, non vi dimenticate di questo. L’esperienza ce lo insegna da tutte le parti.
Il quadro politico è sempre all’erta, studiando, analizzando, spiegando.
Per questo c’è il Partito, occhio attento a tutti i problemi, che lavora con le masse.

Fidel, febbraio del 1963



Il Partito è il cemento della Rivoluzione


Noi lottiamo per qualcosa, noi lottiamo per delle cose: lottiamo per un mattino, per un futuro, lottiamo per un mondo migliore, lottiamo per una società migliore, lottiamo per una vita perfetta per ogni uomo, per ogni donna, per ogni bambino, per ogni anziano, e c’è molto lavoro davanti a noi in tutti gli ordini, e anche nell’ordine politico.

Il nostro partito è il cemento della Rivoluzione, cioè è ciò che unisce, che agglutina...

Fidel, ottobre del 1964



Il Partito orienta, dirige, stimola, appoggia


Dobbiamo rinforzare l’apparato politico. Il Partito non amministra. Orienta, dirige, stimola, appoggia, garantisce il compimento dei piani della direzione della Rivoluzione in ogni luogo. Dobbiamo rinforzare l’apparato amministrativo, rinforzare le organizzazioni di massa. E soprattutto rinforzare il Partito [... ]

Fidel - Maggio del 1970.



Il nostro Partito è nato dall’unione


[…] "L’organizzazione d’avanguardia è fondamentale. Sapete che cosa dà sicurezza alla Rivoluzione? Il Partito.
Sapete che cosa rende perenne la Rivoluzione? Il Partito.
Sapete che cosa dà futuro alla Rivoluzione, dà vita alla Rivoluzione, che cosa da avvenire alla Rivoluzione? Il Partito.

Senza il Partito non potrà esistere la Rivoluzione, senza il Partito nessuno potrà dare continuità alla Rivoluzione.

E nel caso della nostra Patria il Partito è sorto dalla Rivoluzione, il nostro partito si è formato con l’unione di tutte le forze rivoluzionarie, di tutte le forze sane che hanno partecipato alla lotta contro la tirannia.

Dall’unione, dalla fusione di queste forze, sotto le bandiere del marxismo-leninismo è nato il nostro Partito." […]

Fidel - 14 marzo del 1974.



Il Partito deve avere autorità tra le masse per il suo lavoro


Il Partito deve avere autorità tra le masse, non perchè è il Partito o perchè ha il potere, o perchè ha la forza o perchè ha la facoltà di prendere decisioni. Il Partito deve avere autorità tra le masse per il suo lavoro, per il suo vincolo a queste stesse masse, per le sue relazioni con le masse. Il Partito nelle masse, il Partito con le masse, ma mai al di sopra delle masse.

Che il Partito non perda mai questa virtù, che il Partito non perda mai questo rispetto affettuoso, questo rispetto fraterno e questo affetto che sentono per lui le masse.
Che il Partito sia sacrificio, che il Partito sia lavoro, che il Partito sia abnegazione, che il Partito sia onore, ma non sia mai un privilegio.

Fidel, 14 marzo del 1974.



Il Partito non può essere estraneo a niente


Perchè il Partito non può essere estraneo a niente nella provincia: non può essere estraneo alla situazione di un asilo, di una scuola, di un laboratorio, di una fabbrica, di una fattoria, di un centro di lavoro, anche se industriale, anche se di servizi, anche se amministrativo.

Il Partito non deve essere estraneo al comportamento della sua militanza e alla realizzazione delle attività in tutti i centri di lavoro della provincia.

E se il paese soffre le conseguenze di qualsiasi centro di lavoro che marcia male, è obbligo del Partito lottare perchè tutte queste attività marcino correttamente.

Fidel, 20 marzo del 1974.



Il Partito dirige, ma non sostituisce l’autorità dell’amministrazione


... Il Partito dirige, dirige attraverso tutto il Partito e dirige attraverso L’Amministrazione Pubblica.

Un funzionario deve avere autorità. Un ministro deve avere autorità. Un amministratore deve avere autorità, discutere tutto quello che è necessario con il consiglio tecnico assessore (NR: consiglio di direzione), discutere con le masse operaie, discutere con il nucleo [del Partito], ma chi decide è l’amministratore, perchè la responsabilità è sua.
Il Partito, attraverso la sua Direzione Nazionale, esige responsabilità dai funzionari amministrativi, ma per esigere autorità, si deve dar loro autorità.

Devono avere autorità. Se loro non decidono, se decide un nucleo, se a livello della provincia o a livello del centro di lavoro, a livello locale, decide il nucleo, che responsabilità si può esigere da un ministro?
Non gli si può esigere alcuna responsabilità, perchè non ha nessuna facoltà.

La facoltà che ha il ministro è designare, togliere, mettere, nelle norme che traccia la Rivoluzione, nelle norme tracciate dai regolamenti e dalle leggi del paese. Allo stesso tempo è responsabile davanti alla direzione politica della Rivoluzione delle sue funzioni e del suo lavoro.
In poche parole deve rendere conto di quello che fa.
Quindi per rendere conto, necessita logicamente di avere facoltà [di autorità].

Fidel, 26 marzo del 1962.



Questo Partito è frutto della Rivoluzione


[…] Questo Partito è frutto della Rivoluzione stessa. La Rivoluzione ha tratto al mondo il Partito, e adesso il Partito porta avanti la Rivoluzione. Il Partito è il veicolo per eccellenza e la garanzia della sua continuità storica...

Nell’unione e nell’idea, nell’unità e nella dottrina, nel crogiolo di un processo rivoluzionario, si è formato questo Partito. E per queste due cose dovremo sempre vegliare: per l’unità e per la dottrina, perchè sono i nostri pilastri fondamentali.
Per l’impero del merito, nel seno del Partito, delle virtù rivoluzionarie, della semplicità e della modestia; per il vincolo con le masse dalle quali non si potrà mai separare il nostro Partito, perchè questo è ciò che gli dà la ragione d’esistere e questo gli da il suo prestigio, la sua autorità e la sua forza.

Mai al disopra delle masse, sempre con le masse e sempre nel cuore del popolo.

Che la nostra autorità non emani dall’essere il Partito della Rivoluzione o dall’autorità che ci dà il Partito per se stesso, ma che la nostra autorità emani sempre dall’idea, dal concetto che il popolo ha dei militanti e dei quadri del Partito.

Fidel, 20 marzo del 1974



La costruzione del socialismo è questione del Partito, è chiarissimo!


Ma non amministrando.[... ]
È chiaro che la soluzione dei problemi dell’efficienza, dello sviluppo e della costruzione del socialismo è questione del Partito. È chiarissimo!
E come dicevo ieri, non amministrando, non tentando d’amministrare, ma semplicemente formando gli uomini, orientandoli, dirigendoli; contrastando tutte le tendenze negative, di qualsiasi tipo, gli errori, essendo esempio.

Questo è stato un problema del quale si è parlato abbastanza, dell’esemplarità che deve avere il militante comunista.
Sì sì, non c’è altra forma, o non si può essere un militante comunista, non si può portare questo titolo onorato.

Voi sapete perfettamente che essere comunista implica sacrifici.
Voi lo sapete meglio di tutti: sempre esigono da voi, più che a tutti, sforzi e sacrifici. E' logico ed in ogni circostanza dev’essere così e non può essere diversamente.

Fidel, dicembre del 1986.



Il Partito è lo strumento della Rivoluzione


[…] Il Partito esiste di per sè, come strumento della Rivoluzione, e manterremo inoltre in assoluto il principio del Partito unico, che non viene solo da Lenin, ma viene anche da Martì quando fondò il Partito Rivoluzionario per l’indipendenza di Cuba, e non ne fece nè tre nè dieci, ma solo uno per dirigere la Rivoluzione e la lotta per l’ indipendenza del paese.
Noi, al principio della Rivoluzione, avevamo vari partiti e varie organizzazioni e li abbiamo uniti perchè abbiamo scoperto un giorno la convenienza di lottare per l’unità di tutte le forze.
Sono sacri principi per noi martiani.

Credo che Martì parlò del Partito prima di Lenin. Si dovrebbe rileggere nei libri di storia quando e perchè per la prima volta Martí parla del Partito e di organizzare il Partito, e poi quando Lenin parlò del Partito.
Per noi tutto questo quindi ha una doppia ispirazione; un’ispirazione martiana e un’ispirazione leninista, ma anche un’ispirazione rivoluzionaria, che parte da una realtà e da una necessità.

Fidel, febbraio del 1990.



Un costante vincolo con le masse: questo è ciò che dà prestigio e forza al Partito


[... ] Questo è ciò che dà prestigio e forza al Partito, essere esempio, oggi più che mai, essere in costante vincolo con le masse, in costante contatto con il popolo, ed essere il primo nella lotta, sia nel campo delle idee o nel campo delle armi.

Perchè si deve combattere duramente nel terreno delle idee, si dev’essere decisi e preparati più che mai per combattere il nemico in questo terreno, difendendo le nostre idee, le più giuste, le più belle, le più nobili di fronte a chi si lascia confondere, a chi vacilla, a chi non capisce [... ]

Fidel, aprile del 1991



L’orgoglio d’essere un militante comunista


[…] c’è gente che preferirebbe morire per opportunismo, prima di ricordare d’aver militato in un Partito Comunista, che ha paura per aver militato in un Partito Comunista, che ha paura dell’immenso onore d’aver militato in un Partito Comunista.

Perchè militare in un Partito Comunista, quali siano gli errori che commette questo Partito, sarà sempre il più grande onore, perchè non è lo stesso militare in un partito dei poveri che nei partiti e nei clubs dei milionari e dei saccheggiatori.

Di qualsiasi errore si potranno accusare i comunisti, meno che d’essere sfruttatori dell’uomo sull’uomo, meno che d’aver appoggiato lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Fidel, luglio del 1991



Il Partito deve porre enfasi, perchè la gestione di tutti gli organismi sia creativa


Si deve porre enfasi nel fatto che le esposizioni della politica del Partito in ogni sfera dello sviluppo economico e sociale siano convincenti, perchè la gestione in tutti gli organismi sia creativa, e concedere priorità alla soluzione dei problemi concreti delle masse e combinare lo studio della teoria marxista-leninista con la pratica concreta della costruzione del socialismo nel nostro paese.

Fidel - 4 febbraio del 1986



La serietà di un Partito rivoluzionario si misura dall’attitudine di fronte ai propri errori


[... ] Desidero portare a colazione, qui, un pensiero di Lenin, che disse che l’attitudine, o meglio, la serietà di un Partito rivoluzionario si misura, fondamentalmente, per il suo atteggiamento di fronte ai propri errori.
E così anche la nostra serietà di rivoluzionari e di governanti si misurerà dal nostro atteggiamento di fronte ai nostri errori.

Chiaramente i nemici pongono molta attenzione nel conoscere quali sono questi errori. Quando questi errori si commettono e non si autocriticano, il nemico se ne può approfittare...

Fidel - 26 marzo del 1962



Si deve combattere la tendenza di vedere la critica e l’autocritica in un piano puramente teorico


È frequente anche oggi incontrare militanti, incluso con responsabilità come dirigenti, che intendono la critica e l’autocritica in un piano puramente teorico, totalmente svincolate dalla pratica concreta e dalla loro attuazione personale, legate ai difetti degli altri, ma non ai propri.

Vanno combattuti questi atteggiamenti con tutta l’energia e il coraggio, su una base di principi.

Fidel - 4 febbraio 1986



Non siamo stati perfetti rivoluzionari, ma siamo stati onesti e abbiamo cercato d’essere conseguenti


Quando in qualche località ci sono dei problemi, non è che il marxismo-leninismo manchi d’invincibile forza, è che non sono stati applicati correttamente i principi del marxismo-leninismo.
E se noi stessi diciamo che non siamo stati perfetti rivoluzionari, non siamo stati perfetti nell’applicazione di questi principi, quello che però possiamo dire è che siamo stati onesti e abbiamo cercato d’essere conseguenti.

Ma questa cosa del nostro paese, a lato degli Stati Uniti, un paese tanto ricco e tanto poderoso, che ha tanto influito e per tanto tempo nella nostra Patria e sul nostro popolo, e che oggi incontra uno scoglio come Cuba, incontra una roccia come Cuba, la si può solo comprendere alla luce dei principi del marxismo-leninismo.

Il ruolo del Partito, il suo vincolo con le masse, l’applicazione corretta di questi principi, l’assenza di favoritismo, la giusta attuazione, la considerazione del merito, la direzione collettiva, il centralismo democratico, l’onestà, la coscienza, la disciplina, oltre allo straordinario contenuto sociale ed umano dell’opera rivoluzionaria: questi sono i fattori, e non c’è nessun mistero in questo, che hanno dato queste forze enormi alla nostra Rivoluzione.

Fidel, dicembre 1980.



Il rivoluzionario che vogliamo nell’organizzazione politica della Rivoluzione


...forgiare le masse, creare nelle masse quadri rivoluzionari, con il vero spirito rivoluzionario, con la profonda convinzione del vero rivoluzionario, che sa pensare, che sa discutere, che ha una convinzione, che ha una disciplina, che ha una coscienza nuova, un atteggiamento nuova di fronte alla vita.

Questo è il rivoluzionario che noi vogliamo. Il rivoluzionario che vogliamo nell’organizzazione politica della Rivoluzione; questo tipo d’uomo che sia un esempio; questo nucleo che abbia autorità non semplicemente perchè è un nucleo.
Ma che abbia autorità senza imporla a nessuno perchè tutto il mondo gliela riconosce.

Perchè chi vuole sembrare un rivoluzionario essendo un indolente, non si guadagnerà il rispetto di nessuno; chi vuole sembrare un rivoluzionario essendo privilegiato non si guadagnerà il rispetto di nessuno.
Per questo ci si deve guadagnare l’autorità che dà l’esempio, che dà la condotta.

Ed è così che devono essere i nuclei e non riposeremo, compagni, non dobbiamo riposare nell’incessante lotta, per fare in modo che nell’apparato politico della Rivoluzione e nel Partito si uniscano le migliori donne ed i migliori uomini della Patria.

Fidel - 13 marzo 1962.



Propositi cardinali l’educazione economica, la disciplina nel lavoro e la cultura dei produttori


L’educazione economica, la disciplina nel lavoro, la coscienza e la cultura dei produttori, continueranno ad essere nel futuro, propositi cardinali dell’educazione ideologica, vincolati alla ferma convinzione che il progresso e il benessere futuri dipendono dal nostro talento, dal nostro sacrificio e dal nostro sudore.

Fidel - 4 febbraio del 1986



L'eredità della determinazione di smettere di esistere, prima di smettere d’essere rivoluzionario


Per il Partito, la cosa fondamentale nel lavoro ideologico è che la coscienza politica del nostro popolo sia portatrice innanzi tutto di una lealtà invincibile ai principi del socialismo e di un’integrità morale assoluta.

La determinazione di smettere di esistere, prima di smettere d’essere un rivoluzionario, è l'eredità che, continuamente rinnovata, dovrà passare da una all’altra generazione di cubani.
Nella regione del mondo dove la nazione cubana è sorta alla storia, la minima vacillazione sarebbe irreversibile.

(…) Non tralasciamo e non ignoriamo le nostre imperfezioni e i problemi. Dobbiamo stare allerta e bloccare il passo al timoroso spirito piccolo borghese che sbandiera esageratamente le norme d’autorità e che estremizza il rigore della disciplina, e sottomettere alla critica il minor segno di prepotenza, dando un colpo là dove appare il minimo segnale d’imborghesimento e di corruzione.

Fidel – 4 febbraio del 1986



La classe operaia non necessita di compari che amministrano


Noi dobbiamo essere energici ed essere molto critici con la demagogia, con l’irresponsabilità, con le debolezze, con l’inefficienza.
Molto critici!
E dobbiamo essere molto critici con i quadri deboli. Molto critici.

Questo non signifca che l’esigenza e il compimento del dovere si confondano con il dispotismo, no, no, no! Con la mancanza di fraternità tra compagni, no e no (...)

Si dev’essere esigenti, si devono criticare la demagogia e la debolezza e dire all’amministratore: “Esigimi!”
Dirgli: “Esigi da me, perchè è tuo dovere e se non esigi non sei un buon amministratore.”
Perchè la classe operaia, il lavoratore, l’operaio, non necessitano di compari che amministrano! Non li necessitano!

Fidel, 2 dicembre 1978



L’esigenza non può mai essere tralasciata in una Rivoluzione


L’esigenza non può essere mai tralasciata in una Rivoluzione (... ) si deve stare permanentemente in guardia ed alzare al massimo il nostro stato d’allerta con l’esigenza più rigorosa contro ogni spirito piccolo borghese, accomodamento, rilassamento della disciplina rivoluzionaria e qualsiasi manifestazione di corruzione, per insignificante che possa apparire [...]

L’eterna vigilanza non è solo il prezzo della libertà, come ha detto qualcuno, è anche il prezzo della Rivoluzione.

Fidel, 17 dicembre 1980



Il lavoro amministrativo va liberato dal concetto burocratico


L’unica maniera di dare il giusto valore al lavoro amministrativo è liberando il lavoro amministrativo dai concetti burocratici e dalla zavorra burocratica, facendo si che divengano sempre meno, in proporzione, e sempre meno efficaci.

Questo esige una preparazione costante di coloro che si devono dedicare alle attività nettamente amministrative, perchè molte volte la burocrazia è conseguenza dell’inettitudine.

L’inettitudine non è ovviamente l’unica causa, ma è una delle cause, anche se la causa principale è lo spirito piccolo borghese, è la mancanza di coscienza di quello che significano le risorse umane di un paese, la mancanza di coscienza di quello che significano le risorse materiali di un paese.

Creare burocrazia è gettare nella spazzatura le risorse umane, è trasformare un uomo o una donna in un cittadino inutile e parassitario, è gettare fuoribordo l’energia e l’intelligenza umane. che si devono utilizzare in cose utili alla società, in cose utili agli esseri umani.

Fidel - 30 gennaio del 1967



Il Partito esiste solo per il popolo e con il popolo


...Ma nel mondo di oggi c’è solo una forma superiore d’essere rivoluzionario: essere comunista, perchè il comunista incarna l’idea dell’indipendenza, l’idea della libertà e l’idea della vera giustizia e uguaglianza tra gli uomini. Incarna qualcosa di più, l’idea dell’internazionalismo, cioè la fraternità, la solidarietà e la cooperazione tra tutti gli uomini e i popoli del mondo. E quando si uniscono le idee dell’indipendenza, la libertà, l’uguaglianza, la giustizia e la fraternità tra gli uomini e i popoli, queste idee sono invincibili.

Il Partito esiste solo per il popolo e con il popolo. I metodi burocratici e lo spirito Piccolo borghese sono assolutamente lontani dai suoi principi. Tra i quadri, i militanti e il popolo devono esistere dei vincoli più stretti e indissolubili, basati fondamentalmente nell’esempio e la fiducia che il rivoluzionario vive e muore per il suo popolo.

L’autoritarismo, la demagogia, l’autosufficienza, la vanità, l’irresponsabilità, sono inconcepibili in un comunista. Lo spirito fraterno e umano dev’essere una delle sue caratteristiche fondamentali. e, al di sopra di tutto, la coscienza internazionalista, che non esclude il più profondo patriottismo, ma sa tener presente che al di sopra dell’individuo c’è la Patria, e al disopra della Patria c’è l’umanità.

Fidel - 17 dicembre del 1980.



Non c’è Rivoluzione senza audacia

[…] Non c’è rivoluzione senza audacia. E chi non è audace, non sarà mai un rivoluzionario. Senza audacia non sarebbe mai iniziata la nostra Guerra d’Indipendenza, il 10 Ottobre del 1868.

Senza audacia non sarebbe mai sbarcato Martí a Playitas, con una barca, assieme a Máximo Gómez, senza nessuna truppa.
Senza audacia non sarebbe sbarcato Maceo a Baracca.
Senza audacia non sarebbe mai avvenuta la Rivoluzione dell’indipendenza.

E senza audacia, ovviamente, a 90 miglia dagli Stati Uniti, non sarebbe mai iniziata una Rivoluzione socialista nel nostro paese.

Fidel - 17 maggio del 1982



Il rivoluzionario deve pensare in modo incessante


Il marxismo non è un congiunto di "piccole formule", che si cerca d’applicare a forza in ogni problema concreto, ma una visione dialettica dei problemi, un’applicazione viva di questi principi, una guida ed un metodo.

Per questo il rivoluzionario deve pensare senza interruzione, deve analizzare. Non deve credere che incontrerà qualcosa semplice, nulla è semplice, nulla è meccanico e lui deve necessariamente analizzare.

Perchè i problemi sono molteplici, i problemi implicano un’infinità di sfumature ed inoltre si succedono gli uni agli altri, e superata una serie di questioni, una serie di problemi, immediatamente c’è una serie di problemi nuovi.

Fidel-10 aprile del 1963.



Essere rivoluzionario è sfidare la routine


Essere rivoluzionario, nel nostro concetto, implica sfidare la routine, scartare i cammini facili e, molte volte, intraprendere cammini difficili.

Fidel, 9 dicembre del 1978



Si dev’essere prevenuti contro l’auto-compiacenza


Si dev’essere prevenuti contro l’auto-compiacenza e la vanagloria.

Disgraziatamente, ci sono persone alle quali sempre sembra perfetto quello che hanno fatto, e questo non aiuta, e tanto meno aiuta gli uomini che hanno responsabilità.
L’autosufficienza, l’arroganza , l’intolleranza, l’incomprensione, generalmente crescono con gli uomini quando hanno autorità ed hanno potere.

Io stesso l’ho osservato in alcuni compagni, l’ho visto: a volte qualcuno è investito da una certa autorità ed in poco tempo comincia a comportarsi in forma differente.

Fidel - Marzo del 1985



Niente sarà superiore alla capacità collettiva


Qualsiasi uomo, non importa quali sono le attitudini che gli si possono attribuire, non sarà mai superiore alla capacità collettiva, alla direzione collegiata, al più stretto rispetto della critica e dell’autocritica, alla legalità socialista, la democrazia e la disciplina di partito e statale e all’inviolabilità delle norme e delle idee di base del marxismo-leninismo e del socialismo, che sono gli unici valori sui quali si può sostenere una vera direzione rivoluzionaria.

Fidel - 2 dicembre del 1976.



La Rivoluzione è l’unione di tutte le persone onorate


La Rivoluzione è l’unione di tutte le persone onorate, la grande unione di tutte le persone utili, di tutte le persone studiose, di tutte le persone degne, di tutte le persone che producono per il popolo; sia che producano beni materiali, sia l’operaio che costruisce un edificio per una fabbrica, o per una scuola, o per un ospedale; sia un musicista che intrattiene il popolo, che suona in una festa, che diverte il popolo, che emoziona il popolo; sia un maestro, o un professore, o un medico, o un ingegnere, o un architetto, o un artista che realizza lavori utili per il popolo.

E la Rivoluzione è questo: la grande congregazione, la grande unione, la grande fraternità tra tutte le persone utili, onorate e degne del popolo.

Fidel - 28 settembre del 1961.



Con i principi non si negozia


Con i principi non si negozia. Nel mondo c’è gente che negozia con i principi.
Ma Cuba non negozierà mai con i principi!
E siamo sicuri che nè questa, nè le generazioni rivoluzionarie negozieranno con i principi!

Fidel - 17 dicembre del 1980



Le battaglie si vincono solo con la partecipazione delle masse


Le battaglie si vincono solo in una società collettivista, con la più ampia partecipazione delle masse nella soluzione dei suoi problemi.

Il socialismo può solo andare avanti e gli ostacoli immensi che il socialismo ha di fronte, soprattutto se si tratta di un’economia sottosviluppata come la nostra, si possono vincere solo con la più ampia partecipazione delle masse.

Fidel - 3 settembre del 1970.



La legalità socialista è imprescindibile


La legalità socialista è imprescindibile. E più ci organizzeremo e svilupperemo la Rivoluzione, più sarà necessario creare nella mentalità di tutto il popolo la conoscenza delle leggi e l’abito dell’obbedienza e del rispetto delle leggi.

Fidel - 26 luglio del 1974



Non è lo stesso se ti raccontano un problema, o se lo vedi in concreto


(... ) percorro i paesi e i villaggi, a volte per una strada, altre per un terrapieno, altre per un viottolo tra i campi e altre ancora per cammini quasi senza tracciato.
Vedere è la sola maniera di sapere.

Credo che questo lo dobbiamo fare tutti, per poter prendere chiaramente coscienza di un problema. Non è lo stesso sentir parlare d’un problema, o che ti raccontino una situazione, che vederla in concreto.

Fidel - 31 maggio del 1970.



La donna è il laboratorio naturale in cui si forgia la vita


La donna ha ulteriori funzioni, anche nella società. La donna è il laboratorio naturale in cui si forgia la vita. Sono per eccellenza le creatrici dell’essere umano.

E dico questo perchè, lontano dall’essere oggetto di discriminazione e disuguaglianza, la donna merita una speciale considerazione della società.

Se nella società umana deve esistere qualche privilegio, se nella società umana deve esistere qualche disuguaglianza, devono essere piccoli privilegi ed alcune piccole disuguaglianze a favore della donna.

Fidel - 29 novembre del 1974



Non si può abbandonare nemmeno un momento la lotta por la promozione della donna


Il Partito e il Governo non possono abbandonare - non possono abbandonare nemmeno un istante - la lotta per questo proposito della promozione della donna.

Io sono assolutamente convinto che la società guadagnerà di più nella misura in cui sarà capace di sviluppare e mettere a profitto le qualità, le capacità morali, umane e intellettuali della donna.
Ne sono assolutamente convinto.

Fidel - 8 marzo del 1980.



Un buon dirigente, molte volte, è colui che deve dire le cose più difficili


Un buon dirigente molte volte è colui che deve dire le cose più difficili; un buon dirigente presenta le questioni e cerca formule che convengano agli operai e alla Nazione.
Un cattivo dirigente non si preoccupa per queste questioni.
Un cattivo dirigente non fa calcoli, non fa conti, non pensa a quello che è l’economia di un paese, non lo preoccupa in assoluto la realtà che per investire è necessario investire (…)

Fidel - 15 giugno 1960



L’ingenua convinzione che la spontaneità risolverà tutto


Incorriamo in ingenuità. Trasformiamo la spontaneità in una filosofia.
Noi crediamo che perchè il nostro sistema è giusto, perchè lotta per la giustizia, perchè lotta contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, già tutto marcerà alle mille meraviglie.
[… ] e non ci rendiamo contro che dobbiamo sferrare una lotta quotidiana, incessante e che la parola numero uno, fondamentale in questa lotta è: Esigenza! Esigenza!

Io credo che dobbiamo cominciare ad esigere da noi stessi ed a saper esigere dagli altri.

Fidel - 5 luglio del 1979



Dobbiamo fare richieste ai dirigenti ed esigere che esigano


Non ci possono essere e non devono esserci dirigenti deboli, non devono esserci dirigenti che evitano le contraddizioni, non ci devono essere dirigenti che evitano i problemi [... ]

Gli uomini, in quanto uomini, possono sbagliarsi, ovviamente, ed è una cosa comune, ma l’importante è la rettitudine, è la purezza dei principi, l’onestà.
E chiaramente il ruolo del dirigente non è solo dirigere o solo esigere, ma è comprendere molto, aiutare e insegnare.

E dobbiamo esigere dal dirigente, soprattutto che sia onesto, che non cada mai nella “politicheria” o nella demagogia, di nessun genere.

Fidel, 2 dicembre del 1978



Vanno sradicate le pratiche veramente perniciose


Una delle pratiche veramente perniciose osservate in questi anni è la tendenza di alcuni nel dimenticarsi delle leggi dell’economia, l’amministrare con spirito filantropico o essere estranei ai metodi di produzione, sottoutilizzando le risorse umane ed eseguendo una pessima contabilità.

Una delle peggiori abitudini osservate in molti amministratori o capi di dipartimento e organismi, è la mancanza del pagamento dei prodotti e dei servizi che richiedono ad altri organismi, investendo inoltre i fondi destinati al pagamento di queste obbligazioni, e originando un vero caos nella contabilità delle imprese creditrici, danneggiando le riscossioni... e annullando gli effetti della pianificazione.

Si devono sradicare radicalmente queste pratiche.

Fidel, gennaio 1962



Quando qualcuno vuole vivere a spese delle necessità e delle sofferenze degli altri


Quando qualcuno vuole vivere alle spalle delle necessità e delle sofferenze degli altri, ha un modo d’agire antisociale e ingiusto.

Si dimentica che lui stesso, a sua volta, ha necessità degli altri, perchè chi produce nei campi e vuole che lo paghino dieci volte più del prezzo giusto che deve ricevere, non proverebbe piacere nel dover pagare dieci volte il suo valore la sigaretta che gli portano per fumare, nè gli piacerebbe che le scarpe e i vestiti li facessero pagare dieci volte tanto, nè che il cherosene che gli portano, le medicine, il riso, i fagioli, il sale, lo zucchero, i mille prodotti che necessita per vivere, abbiano un costo dieci volte più alto.

Se ci dimentichiamo di questo, noi ci saremo dimenticati che in definitiva tutti lavoriamo per tutti, tutti abbiamo la necessità di lavorare per tutti.

Fidel - 18 agosto del 1962



Qualsiasi difetto può essere perdonato, tranne l’insensibilità


Per la mia esperienza rivoluzionaria, non sono mai stato meglio informato di quando parlo con il popolo, quando mi riunisco con i lavoratori, con gli studenti, con i contadini.
Ho avuto nella vita due università: una dove non ho imparato niente e l’altra dove ho imparato tutto, e questa è il contatto con la gente, con le sue preoccupazioni, con le sue inquietudini, con i suoi problemi, con le cose che la preoccupano.

Non ci dev’essere nessun uomo che si consideri un quadro politico che non possieda la sensibilità per sentire profondamente la gente ed i problemi della gente.
Qualsiasi difetto si può perdonare ma non l’insensibilità.
Per questo il quadro politico non si può formare in un’università, il quadro politico non si può formare in una scuola.

Fidel - 29 agosto del 1966



E' una grande vittoria avere un Partito


Per noi è stata un’enorme vittoria realizzare questa unità rivoluzionaria, che ha giocato un ruolo decisivo in questa resistenza di fronte agli Stati Uniti, che hanno sempre cercato di dividere il popolo, di dividere le forze e di dividere tutto.

Di modo che, per noi, avere un partito è stata una grande vittoria, ottenuta nel processo rivoluzionario che è a tono con la nostra tradizione e che è stato strumento essenziale nella difesa del paese e nella sopravvivenza della Rivoluzione.

Fidel, 9 maggio del 1991



Creare burocrazia è gettare nella spazzatura le risorse umane


Creare burocrazia è gettare nella spazzatura le risorse umane, è trasformare un uomo o una donna in un cittadino inutile e parassitario; è gettare da parte l’energia e l’intelligenza umane, che si devono usare in cose utili alla società, in cose utili agli esseri umani.

Fidel, 30 gennaio del 1967



Un quadro dev’essere implacabile con le domande


[...] ci sono alcune idee che sono essenziali e potremmo dire che la prima condizione di un quadro politico o di un quadro amministrativo dev’essere quella d’avere una curiosità insaziabile e d’essere impalcabile con le domande.

Fidel - 26 agosto del 1966



Preferiamo la qualità alla quantità nelle promozioni


Credo che noi dobbiamo rifuggire da tutte le facilonerie in quello che si riferisce agli esami, in quello che si riferisce agli studi, in quello che si riferisce alle esigenze. E che realmente si preferisca la qualità alla quantità.

Noi ovviamente desideriamo alte promozioni, ma questo dev’essere il risultato di un lavoro rigoroso e di un lavoro di molta qualità, e, più importante di tutto, è la qualità della promozione.
Non dobbiamo dimenticarci di questo principio: la qualità della promozione.

Fidel, 16 aprile 1983



Il socialismo è la scienza di creare


Il socialismo è la scienza di portare al popolo lo sviluppo del paese, portare le masse alla partecipazione diretta allo sviluppo della Patria, guadagnare le masse a questa grande causa.
Il socialismo è la scienza di creare, preservare e sviluppare il più ampio vincolo, il più profondo vincolo del Partito con le masse.
Il socialismo è la scienza dei dirigere con metodi corretti, il socialismo è la scienza dell’esempio (…).

Fidel, 3 giugno del 1990



Il dovere di studiare


Questo sforzo e questo sacrificio dei loro genitori e del loro popolo deve stimolare gli studenti allo sforzo e allo studio.

La Rivoluzione non prega i genitori di preoccuparsi del comportamento e dell’educazione dei loro figli, collaborando con la scuola e con i maestri: la Rivoluzione lo esige!
La Rivoluzione non prega i nostri giovani, i nostri adolescenti, i nostri bambini, di studiare: questo è il loro dovere. La Rivoluzione lo esige!

È dovere dei genitori e degli alunni cooperare con lo sforzo abnegato dei loro professori e dei loro maestri, con lo sforzo abnegato del loro popolo che con il suo sudore e i suoi sacrifici rende possibile questa bella opportunità per i nostri giovani.

Fidel – 1º settembre del 1977



La massa studentesca ha un ampio campo di lotta


La Rivoluzione ha forse tolto alla massa studentesca il suo campo di lotta? No. Ma il suo campo di lotta è cambiato radicalmente. Prima il dovere immediato dello studente, il suo campo di lotta era affrontare quotidianamente la violenza repressiva, come accade oggi alla maggior parte degli studenti nei paesi dell’America Latina.

La Rivoluzione, in cambio, ha creato un campo di lotta molto più grande, molto più universale, un compito gigantesco: quello di fare la Rivoluzione, di costruire il socialismo, quello di praticare l’internazionalismo.

Essere studente, essere lavoratore, essere soldato, perchè già non esiste contraddizione tra il potere e il settore studentesco, tra il soldato e lo studente, tra il poliziotto e lo studente. Perchè tutto questo lo è oggi lo studente: studente, lavoratore e soldato.

Nessuno pensi che l’ora della Rivoluzione è passata.

Noi abbiamo avuto la nostra ora di Rivoluzione, ma la vostra ora di Rivoluzione comincia adesso. Sta cominciando e nessuno dovrà sentirsi triste, pensando che il momento delle grandi lotte è passato, che il momento dei grandi eroismi è passato; si chiederanno maggiori lotte e maggiori eroismi alle nuove generazioni, se siamo capaci di comprendere le realtà del nostro mondo e le realtà del nostro presente.

Fidel, 13 marzo 1979



Un giovane comunista dev’essere esemplare


Si deve avere tempra per essere giovani comunisti. Si deve avere carattere per essere giovani comunisti. Si deve avere vocazione per essere giovani comunisti. Si deve saper compiere. Se si è studenti si dev’essere assolutamente buoni studenti; se si è lavoratori di una fabbrica, si dev’essere lavoratori modello della fabbrica; si dev’essere esempio di buon compagno, essere esempio di sacrificio, essere esempio di volontà. Si dev’essere primi in tutto: nel lavoro, nello studio, nello sport, nella vita di relazione con gli altri compagni.
Il giovane orgoglioso non può essere un giovane comunista. Il giovane comunista dev’essere prima di tutto un compagno modesto, perchè la modestia è una delle prime virtù del rivoluzionario.
Chi si crede superiore agli altri o tratta gli altri con spirito di superiorità, non può essere un giovane comunista.
Chi si vanta delle sue presunte virtù con un altro, non può essere un giovane comunista.
Chi nega a un altro il suo appoggio di compagno, il suo aiuto, chi nega agli altri il braccio generoso per aiutare, chi vuole colpire un giovane, schiacciarlo, invece di aiutarlo, non può essere un giovane comunista.

Fidel - 4 aprile 1962



Qualcosa rispetto ai giovani che di tanto in tanto mi preoccupa


[...] ma c’è qualcosa rispetto ai giovani che a volte mi preoccupa, qualcosa che di tanto in tanto mi preoccupa, e ve lo dico, è quel che segue.
È che, nonostante l’influenza dell’educazione, la Rivoluzione ha offerto tante e tante opportunità ai giovani che in alcuni casi si può dire che la vita per loro è stata troppo facile, che in alcune occasioni la vita è stata troppo facile [...]

Fidel - 21 ottobre 1964



I doveri di un pioniere


[...] Chiaro, il primo dovere del pioniere è studiare.

Ha molti altri doveri: ha il dovere d’essere disciplinato, d’essere rispettoso con i genitori e con i maestri, d’essere ben educato; non solo deve imparare matematica e spagnolo, geografia e storia, ma deve sapersi comportare in ogni luogo in maniera perfetta.
Voi non dovete accontentarvi sino a che non riuscite a fare le cose in maniera perfetta, in tutto, a scuola e in casa.

E tra le cose che dovete fare in maniera perfetta c’è anche apprendere l’educazione formale, alzarsi in piedi quando ci si deve alzare in piedi e salutare quando si deve salutare, e dire buongiorno e buona sera.
E questo non costa niente. E sapersi sistemare, sapersi vestire, saper portare i simboli e saper usare l’uniforme.

Fidel - 16 luglio 1978.



Credere nei giovani è una idea


Crediamo nei giovani, crediamo nei giovani. E lo ripeto perchè credere nei giovani è un’attitudine, credere nei giovani è un modo di pensare.

Credere nei giovani determina una condotta e la nostra condotta di dirigenti rivoluzionari non sarebbe la stessa se non avessimo fiducia nei giovani.
Se non credessimo nei giovani la nostra condotta e la nostra attitudine sarebbero diverse, il nostro lavoro con i giovani sarebbe differente e i risultati di non credere o di credere sarebbero molto diversi.

È necessario che crediamo nei giovani: credere nei giovani non è vedere nei giovani la parte di popolo semplicemente entusiasta; non è vedere nei giovani quella parte di popolo entusiasta ma irriflessiva, piena d’energia ma incapace, senza esperienza.
Credere nei giovani non è guardare i giovani semplicemente con quel corruccio con cui molte volte le persone adulte guardano la gioventù.

Credere nei giovani significa vedere in loro oltre all’entusiasmo, la capacità; oltre all’energia, la responsabilità; oltre alla gioventù la purezza, l’eroismo, il carattere, la volontà, l’amore alla Patria, la fede nella Patria!
Amore per la Rivoluzione, fiducia nella Rivoluzione, fiducia in se stessi, convinzione profonda che la gioventù può, che la gioventù è capace; la convinzione profonda che sulle spalle della gioventù si possono appoggiare grandi compiti!

Fidel, 4 aprile del 1962



L’educazione formale dei bambini


Oggi dobbiamo segnalare almeno l’importanza di sviluppare uno spirito di cortesia in tutti i bambini, maschi e femmine, uomini e donne.
Ci riferiamo all’educazione formale, una cosa tanto importante nella vita dell’uomo: sapersi comportare correttamente in ogni luogo.

... la nostra Rivoluzione non sarà giudicata solo per la quantità di letteratura, grammatica, matematica, chimica e biologia che sanno i nostri bambini: la giudicheranno anche per questa educazione formale che si sa dare ai bambini.

Fidel, 3 aprile 1976



Una Rivoluzione è un processo molto complesso


Una Rivoluzione è un processo molto complesso, perchè in una Rivoluzione intervengono una quantità di fattori molto variati, una quantità di pensamenti e di metodi, di idee, di uomini, molto distinti, una quantità infinita di circostanze che condizionano il processo.
Perchè il processo si costruisce sulla realtà.

Il processo non si costruisce in una maniera idealista nella testa degli uomini.
Il processo si costruisce come una realtà viva sopra una determinata realtà economica, sociale e politica.

Fidel, 26 marzo 1962



Se abbiamo un Partito di qualità, avremo una Rivoluzione di qualità


La storia dei processi rivoluzionari dimostra che a volte sono stati seguiti percorsi non lineari, che a volte sono stati commessi errori.

Da lì l’importanza che il Partito sia di una qualità assoluta, e sia una garanzia contro l’errore, per i suoi vincoli ai principi, per la sua capacità, per l’unità, per il suo spirito fraterno.

[... ] Se abbiamo un Partito di qualità, avremo una Rivoluzione di qualità per molto tempo e se la qualità è nella radice del Partito, avremo per molto tempo un Partito non solo buono, ma anche sempre migliore.

Fidel - 21 ottobre del 1975



Il dovere inevitabile di tutti i rivoluzionari


Come Partito Rivoluzionario Cubano dell’indipendenza, oggi il nostro Partito dirige la Rivoluzione.

Militare nel Partito non è fonte di privilegi, ma di sacrificio e di dedizione totale alla causa rivoluzionaria.
Per questo vi entrano i migliori figli della classe operaia e del popolo, sempre con attenzione alla qualità e non alla quantità.

Le sue radici sono le migliori tradizioni della storia del nostro popolo; la sua ideologia è quella della classe operaia: il marxismo-leninismo.

Il Partito è depositario del potere politico e garanzia presente e futura della purezza, il consolidamento, la continuità e l’avanzare della Rivoluzione.
Se nei tempi incerti del 26 di Luglio e nei primi vent’anni della Rivoluzione gli uomini hanno giocato individualmente un ruolo decisivo, questo ruolo oggi lo disimpegna il Partito.
Gli uomini muoiono ma il Partito è immortale.

Consolidarlo, elevare la sua autorità, la sua disciplina, perfezionare i suoi metodi di direzione, il suo carattere democratico, e ed elevare il livello culturale e politico dei suoi quadri e militanti, è un dovere obbligatorio di tutti i rivoluzionari.

Fidel - 26 luglio del 1973



Solo il socialismo può salvare l’umanità


La liberazione, il progresso e la pace della Patria sono indissolubilmente uniti, nel nostro concetto, alla liberazione, al progresso e alla pace di tutta l’umanità.
L’anarchia, le guerre, lo sviluppo disuguale, le favolose risorse investite nelle armi ed i rischi di oggi minacciano l’umanità e sono frutti naturali del capitalismo.

Solo una distribuzione giusta delle forze produttive, della tecnica, la scienza e dei mezzi di vita; solo un utilizzo sempre più razionale delle risorse naturali; solo il coordinamento più stretto degli sforzi di tutti i popoli della terra, cioè solo il socialismo può salvare l’umanità dai pericoli più spaventosi che la minacciano: l’esaurimento delle risorse naturali, che sono limitate, la contaminazione progressiva dell’ambiente, la crescita senza controllo della popolazione, la fame desolante e le guerre catastrofiche.

Fidel, 2 dicembre del 1976



Non dobbiamo copiare


Ci sono alcuni che credono che quello che stanno facendo in altri luoghi è quello che noi dobbiamo metterci a fare immediatamente; ci sono anche cervelli di quel genere, senza fiducia nel loro popolo, senza fiducia nella Rivoluzione, che immediatamente dicono che si deve copiare.

Questo è un atteggiamento sbagliato, questa è un’attitudine sbagliata, perchè non ci sono due processi rivoluzionari uguali, non ci sono due paesi uguali, non ci sono due storie uguali e non ci sono due peculiarità uguali.

Fidel, 26 luglio del 1988



La critica e l’autocritica non si praticano nella misura necessaria


Dobbiamo riconoscere che la critica e l’autocritica non si praticano ancora nella misura necessaria nella vita quotidiana delle organizzazioni di base e negli organismi di direzione del Partito, anche se sono uno strumento essenziale per affrontare e risolvere le debolezze e le deficienze che si presentano nell’attività individuale e collettiva dei nostri quadri e militanti, e soprattutto negli organismi di direzione e nelle organizzazioni di base.

[..] è necessario che gli organismi e le organizzazioni del Partito continuino a prestare un’attenzione speciale al compimento rigoroso di questa norma della nostra attività di partito.

Il Partito è dedicato a non retrocedere nel cammino della lotta contro il malfatto, contro tutte le debolezze e le deficienze, e a mantenere con fermezza l’esigenza e la disciplina dei suoi militanti, perchè servano da esempio da imitare per tutta la società.

Fidel - 17 dicembre del 1980




Siamo sempre stati capaci, con tutta l’onestà del mondo, di saper riconoscere nel tempo qualsiasi errore


Non sempre abbiamo saputo approfittare di tutti vantaggi e tutte le possibilità del socialismo. Potremmo dire che forse le nostre conquiste sarebbero state più grandi, o più alte, o più complete, se avessimo saputo profittare di tutte le possibilità e i vantaggi del socialismo.

Non sempre siamo stati saggi. Non sempre abbiamo saputo adottare le migliori decisioni.
Ma siamo sempre stati capaci, con tutta l’onestà del mondo, di saper riconoscere e saper vedere nel tempo qualsiasi errore, qualsiasi decisione sbagliata, e di rettificarla per andare avanti.

Perchè anche quando si marcia per le montagne con una bussola, e la nostra bussola è il socialismo, la nostra bussola è il marxismo-leninismo, in un momento o in un altro ci possono essere piccole deviazioni nel cammino, così anche le navi quando navigano per l’oceano a volte hanno piccole deviazioni, ma si avanza sempre nella corretta direzione.

Fidel, 16 aprile 1981.



La vittoria del popolo di Cuba a Playa Giron


(…) Questa data acquista ogni giorno e si presenta ogni giorno sempre più nella sua reale dimensione. Non significa la prima aggressione imperialista a un popolo dell’America Latina, non ha significato il primo atto della barbarie degli imperialisti yanke, non la loro prima azione selvaggia, non la loro prima azione d’occupazione; aggressioni, occupazioni, azioni selvagge e crimini ne avevano già commessi molti contro i popoli fratelli dell’America Latina.

Sono davvero pochi i popoli di questo continente che non sanno quello che sono le aggressioni, la pirateria, gli attacchi da filibustieri e l’artiglio degli yankees, cominciando da Puerto Rico, paese latinoamericano che hanno trasformato in una colonia.

Playa Girón significa la prima sconfitta dell’imperialismo yankee in America Latina, e, come ha detto recentemente il compagno Guevara: “La prima, ma non l’ultima”.
Gli imperialisti subiranno nuove sconfitte; le subiranno nella nostra terra, se ci aggrediranno e le subiranno in altre terre, dalle mani di altri popoli che schiavizzano.
Sino a questo giorno avevano agito in totale impunità; sino a questo giorno si sentivano nel diritto di disprezzare i popoli dell’America Latina; sino a questo giorno forse hanno sottovalutato i nostri popoli dell’America Latina.

L’aggressione imperialista di Playa Girón ha dimostrato molte cose, ma ha dimostrato, tra le altre, che l’Organizzazione degli Stati Americani è uno strumento di dominio coloniale imperialista, uno strumento docile nelle mani del Dipartimento di Stato.

Quando il nostro paese è stato criminalmente aggredito, bombardato con aerei provenienti da distinte basi centroamericane, invaso da forze mercenarie scortate – oltre che armate – dal governo degli Stati Uniti, il nostro paese ha dovuto affrontare con il suo sacrificio e con il suo sangue quell’attacco.
Gli Stati Uniti, il governo di quel paese, non hanno ricevuto nemmeno un recriminazione.

Pochi mesi dopo la stessa Organizzazione che non aveva detto una parola di condanna per quell’attentato criminale, espulse Cuba, il paese aggredito, il paese vittima, dal seno dell’Organizzazione degli Stati Americani.
E c’insegnò che di fronte all’imperialismo questi organismi, strumenti dello stesso imperialismo, sono assolutamente inutili e non servono altri interessi che gli interessi dei nemici dei popoli.
E di questo nostro paese si potrà dire: Prima cancellato dalla mappa, piuttosto che sconfitto!

Frammento del discorso del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, in occasione del 3º anniversario della Vittoria di Playa Girón.



L’immenso tesoro delle idee


Ai teorici del socialismo scientifico: Marx, Engels e Lenin, i rivoluzionari moderni devono l’immenso tesoro delle loro idee. Noi possiamo assicurare con assoluta convinzione che senza di loro il nostro popolo non avrebbe potuto realizzare un così enorme salto nella storia del suo sviluppo sociale e politico.

Ma anche con questo non saremmo stati capaci di realizzarlo senza la semente fruttifera e l’eroismo senza limiti che hanno seminato nel nostro popolo e nei nostri spiriti Martí, Maceo, Gómez, Agramonte, Céspedes e tanti altri giganti della nostra storia Patria.

È così che si è fatta la Rivoluzione vera in Cuba, partendo dai suoi caratteri peculiari, dalle sue tradizioni di lotta e con l’applicazione conseguente di principi che sono universali. Questi principi esistono e non possono essere ignorati.

Fidel - 26 luglio 1978.



L’imperialismo non ha rinunciato all’idea di liquidare il socialismo in Cuba


Sarebbe un’illusione, un’illusione nella quale non può assolutamente cadere l’attuale generazione e le nuove generazioni, l’idea che già tutto il periodo difficile per la Rivoluzione e per la Patria è passato.

L’imperialismo non ha rinunciato all’idea di liquidare il socialismo in Cuba.
L’imperialismo non ha rinunciato all’idea di liquidare l’ideologia rivoluzionaria in Cuba.
L’imperialismo non ha rinunciato all’idea di liquidare la nostra Rivoluzione.

L’imperialismo può darsi che cambi tattiche, cambi le armi, ma l’imperialismo yankee è troppo arrogante, troppo prepotente, troppo superbo per rinunciare all’idea di sconfiggere la Rivoluzione cubana, per rinunciare all’idea di liquidare il socialismo in Cuba.

Fidel, 8 gennaio del 1989.



Una caratteristica del Che

Vi dirò una caratteristica del Che, una di quelle che io apprezzavo di più tra le tante che apprezzavo molto in lui: tutti i fine settimana cercava di scalare il Popocatepetl, un vulcano che si trova vicino alla capitale messicana.

Preparava il suo equipaggiamento – la montagna è alta e coperta di neve perpetua – e iniziava la salita, facendo un enorme sforzo e non raggiungeva mai la cima.
L’asma ostacolava il suo tentativo. Ma la settimana successiva cercava di scalare di nuovo il Popo, come lo chiamava e non ci riusciva... ma lo faceva ancora e ancora e avrebbe trascorso tutta la vita cercando di scalare il Popocatepetl, pur non riuscendo mai a conquistarne la cima. Questo rende l’idea della volontà, della sua forza spirituale, della sua costanza che era una tra le sue caratteristiche.

Qual’era l’altra? L’altra era che ogni volta che mancava - quando eravamo un gruppo poco numeroso - un volontario per un compito determinato, il primo che si presentava era sempre il Che.

Sono molti i ricordi che ci ha lasciato e per questo dico che è uno degli uomini più nobili, più straordinari e più disinteressati che ho mai conosciuto (...)

Fidel Castro Ruz, facoltà di Diritto.
Buenos Aires - Argentina.
26 maggio 2003.



(Traduzione Gioia Minuti.)
 
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Cos'è la rivoluzione


Fidel Castro Ruz | granma.cu
Traduzione Gioia Minuti

24/11/2017

Omaggio a Fidel Castro (13/08/1926 - 25/11/2016)

La rivoluzione è il senso del momento storico, è cambiare tutto ciò che va cambiato è uguaglianza e libertà piena è essere trattato e trattare gli altri come esseri umani è emanciparci grazie a noi stessi

La rivoluzione è il senso del momento storico
è cambiare tutto ciò che va cambiato
è uguaglianza e libertà piena
è essere trattato e trattare gli altri come esseri umani
è emanciparci grazie a noi stessi
e con i nostri propri sforzi
è sfidare poderose forze dominanti
dentro e fuori dall'ambito sociale e nazionale
è difendere i valori in cui si crede
al prezzo di qualsiasi sacrificio
è modestia disinteresse altruismo
solidarietà e eroismo
è non mentire mai
né violare principi etici
è convinzione profonda
che non esiste forza al mondo
capace di schiacciare la forza della verità e delle idee
rivoluzione è unità
è indipendenza
è lottare per i nostri sogni di giustizia
per Cuba e per il mondo
che è la base del nostro patriottismo
del nostro socialismo
e del nostro internazionalismo.

(Dal discorso del 1 Maggio 2000, in Piazza della Rivoluzione José Martí, L'Avana, ndr)
 
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