La questione palestinese non è affatto da prendere sottogamba, non possiamo semplicemente dire "Gli Ebrei sono cattivi, i Palestinesi sono buoni" o viceversa.
Innanzitutto, bisogna dire che la terra della Palestina ha avuto la sfortuna di essere il luogo di origine della più grande religione monoteista dei tempi antichi: l'ebraismo; il quale tra l'altro ha ispirato il cristianesimo e l'islam.
La storia vuole che molte tribù nomadi si insediarono in questa terra, e che reclamarono ciascuna per se il territorio. La tribù che riuscì a conquistarlo e a mantenere il dominio fu quella degli ebrei, soprattutto grazie alla loro idea di far trovare un unità fra i popoli che convivevano in Israele grazie alla fede nell'unico dio Jahvè.
Quando Israele fu conquistata dai romani, l'imperatore Tito fece distruggere il tempio di Gerusalemme, lasciando in piedi solo un muro che oggi è meta di pellegrinaggio per molti ebrei e che è chiamato "muro del pianto". Dopo la distruzione del tempio avvenne la diaspora, ossia l'abbandono della propria terra da parte degli ebrei per diventare delle minoranze presenti in tutto il mondo. Durante la storia gli ebrei hanno accumulato molto odio da parte degli abitanti delle terre in cui cercavano riparo, che è sconfinato nel Nazismo.
Intanto la terra di Palestina è finita in mano ai mussulmani.
Dopo la WWII, per evitare che l'olocausto si ripetesse, gli alleati decisero di creare uno stato ebraico. Mentre l'America era indecisa e l'Inghilterra decisamente contraria, il compagno Stalin e molti leader comunisti appoggiarono la creazione dello stato di Israele.
I rapporti tra Israele e l'URSS si complicarono quando, dopo la morte di Stalin, gli ebrei abbandonarono l'Unione Sovietica per raggiungere la loro terra promessa.
Dopo la caduta dell'URSS, per un fatto di convenienza, Israele si fece proteggere dagli Americani.
Bisogna anche pensare ai sistemi diversi che ci sarebbero in Palestina ed Israele:
In Palestina probabilmente ci sarà una di quelle tante dittature di stampo religioso, e anche se noi siamo amici dei popoli Arabi dobbiamo convenire che il loro sistema non è lo stesso che bramiamo noi, anche se lo preferiamo a quello borghese capitalista.
In Israele si sta tentando una forma molto simile ad una specie di Comunismo Federale: lo stato è diviso in tanti Kibbutz (
http://it.wikipedia.org/wiki/Kibbutz), piccoli villaggi che sono autogestiti dai lavoratori.
Da comunisti, però, dovremmo essere dalla parte degli oppressi, e quindi dei Palestinesi.
Mi sia consentito di smentire quest'affermazione: gli errori ci sono state da entrambe le parti, e bisogna smetterla con le visioni manichee secondo cui ci sono buoni e cattivi.
Secondo il mio modesto parere, noi comunisti dovremmo appoggiare lo stato di Israele, anche se significherebbe dover appoggiare l'America, dopotutto il fine giustifica i mezzi.
Voi invece che ne pensate?