Georghy Dimitrov
LETTERA A ROMAIN ROLLAND E HENRI BARBUSSE
Mosca, 18 marzo 1934
Caro amico Romain Rolland,
Caro amico Henri Borbusse.dopo aver avuto la possibilità di studiare i materiali del potente movimento di massa. suscitato in tutto il mondo dal processo per l'incendio del Reichstag, sento l necessità di rivolgere a voi qualche parola. lo dedico queste righe sia personalmente a voi, di cui sempre ho seguito con attenzione i coraggiosi discorsi contro la guerra imperialista e il fascismo e sia alle centinaia di migliaia di scrittori, pittori e scienziati che. Durante questa campagna, si sono schierati pubblicamente dalla nostra parte.
Io so che la vostra attività e quella dei vostri amici, durante il processo, hanno giovato non solo a me. Nel settore del fronte ln cui ci trovavamo, noi abbiamo lottato contro il barbaro fascismo. per il comunismo, per l’Internazionale Comunista. avendo consacrato la nostra vita a questa lotta emancipatrice. Il fotto che, in unione con le grandi battaglie delle masse lavoratrici, svoltesi nella ultime settimane in Francia ed Austria, molti degli intellettuali si sono schierati dalla parte degli operai che combattono contro la reazione fascista, mi ha convinto ancora maggiormente che, per voi e per i vostri amici, la grande causa del proletariato sta innanzi a tutto.
Il fascismo vuole far girare a rovescio la ruota della storia mondiale. Esso distrugge sistematicamente le fondamenta del progresso colturale. Esso mantiene e approfondisce la miseria delle classi lavoratrici. Esso lotta contro la tecnica e predica apertamente il ritorno alle barbarie . Che cosa possono attendersi gli intellettuali da un tale regime ne non un ulteriore limitazione della possibilità di un lavoro scientifico, di un'attività artistica, della tecnica, e quindi delle condizioni vitali per l’esistenza stessa degli intellettuali.
La rivoluzione proletaria emancipa la muse dalla sfruttamento, apre loro il cammino per un rapido sviluppo e, grazie alla tecnica di cui gli uomini si sono impadroniti, accresce il dominio dall'uomo sulla natura, crea le premesse per uno straordinario sviluppo dalle forze creatrici. I successi della costruzione del socialismo che io ho potuto vedere nell’Unione Sovietica nel breve periodo trascorso dopo il mio ritorno, costituiscono una nuova indiscutibile dimostrazione dalle grandiose prospettive che la rivoluzione proletaria apre all’umanità
La borghesia farà tutto il possibile per provocare la confusione nelle file degli intellettuali che tendono al socialismo. Essa non si arresterà di fronte a nessuna calunnia o alterazione. Esempi di ciò, ne ha dati a sufficienza il processo per l’incendio del Reichstag. Ed in questo, la classe dominante sarà sostenuta dalla politica dalla socialdemocrazia, che, pur affermando di desiderare il socialismo, in realtà appoggia l’ideologia borghese e, in tutti i momenti decisivi , agisce praticamente contro il fronte della classe operaia rivoluzionaria. Le difficoltà non devano, e certamente non potranno, spaventare noi, voi e i vostri amici. Per una scopo elevato val la pena di fare qualunque sacrificio. La nostra liberazione dagli artigli del fascismo tedesco dimostra che, tendendo tutte le forze in un fronte unico, è possibile sormontare vittoriosamente delle difficoltà veramente grandi.
Ora bisogna concentrare tutti gli sforzi per liberare i combattenti antifascistiche si trovano ancora nelle mani dei nazionalsocialisti. Ciò dicendo, alludo soprattutto a Ernesto Thalmann, capo dei comunisti tedeschi, il migliora e più chiaroveggente capo dirigente del proletariato tedesco, la cui sorte mi ha preoccupato durante la mia reclusione e durante tutto il processo e che, anche oggi, non posso dimenticare per un solo istante.
Voi avete fatto tanto per noi, ma ora è necessario fare per lui molto di più, poiché la sua liberazione è naturalmente un compito molto più difficile.
A nome nostro, a nome della nostra Internazionale, esprimo la nostra gratitudine a voi, mio caro Romain Rolland e mio caro Henri Barbusse, e a tutti coloro che, durante tutto quest’anno, sono stati all’erta, pronti a venire in aiuto, epenso con gioia a quei giorni in cui di nuovo lotteremo fianco a fianco contro il nemico comune.
Vostro G. Dimitrovfonte e il resto dell'opera:
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