Comunismo - Scintilla Rossa

Gheorghj Dimitrov

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sardovenezuelano sovietico
view post Posted on 9/7/2009, 09:16




Gheorghj Dimitrov, grande figlio del popolo bulgaro, grande amico dell’Unione Sovietica, è uno dei più eminenti esponenti espressi dal movimento Comunista internazionale. Con tutta la sua vita, con tutta la sua personalità ricca piena di talento, egli ha espresso le caratteristiche tipiche del rivoluzionario proletario, dell’internazionalista e del patriota. Egli appartiene al novero di quegli uomini che ad ogni svolta politica, in qualsiasi luogo ove essi si trovano a lottare e lavorare, sono sempre stati all’altezza della situazione ed hanno dato tutto se stesso alla causa della classe operaia, delle masse lavoratrici, alla causa degli ideali del Comunismo.
Nel primo periodo dell’attività rivoluzionaria, noi vediamo Gheorghj Dimitrov prima di tutto come esponente di partito che svolge un lavoro attivo tra le masse lavoratrici, che sapeva trovare la via ed i mezzi per portarle alla rivoluzione, all’insegnamento su propria esperienza, propri successi e sconfitte temporanee. Già allora Dimitrov si presenta pure come intrepido militante politico e come capace cospiratore. Egli non si montò la testa durante l’ascesa rivoluzionaria che caratterizza il periodo precedente all’insurrezione antifascista del 1923 in Bulgarija, e non si lasciò prendere dal panico o dallo sconforto nel periodo dell’offensiva della controrivoluzione.
Non a caso proprio un tale uomo si manifesta, nel 1933, come un tribuno rivoluzionario, ardente e coraggioso che, con tutta la sua condotta, trasformò il processo di Lipsia in una condanna al fascismo.
Egli dimostrò davanti a tutto il mondo l’incrollabile forza delle idee Comuniste, svelò l'estrema dannosità e perdizione del fascismo.
Naturalmente, proprio un tale uomo come Dimitrov è diventato di diritto uno dei dirigenti del Comintern, ed anche lì egli manifestò nuove qualità di uomo che sapeva esprimere una comprensione esatta del movimento Comunista., della necessità di apportare correzioni sostanziali alla linea politica sulla base dell’esperienza accumulata dai partiti e tenendo conto della nuova situazione internazionale. La sua capacità di saper cogliere l’essenziale nello sviluppo degli avvenimenti, di ascoltare sollecitamente i richiami della vita, di organizzare l’elaborazione collettiva dei giudizi e delle conclusioni suggeriti dalla pratica internazionale, permettono di definire Gheorghj Dimitrov un'esponente di primo piano su scala mondiale. Egli divenne tale perchè era un vero marxista-leninista e con tutta la sua attività alla direzione del Comintern impersonificò il legame indissolubile della teoria e della pratica che è proprio al nostro movimento. Proprio la pratica rivoluzionaria del movimento di massa alimentava il suo pensiero creativo, mentre le sue vaste conoscenze teoriche sono diventate un mezzo efficace e convincente di nuove coraggiose conclusioni politiche tratte dai comunisti di diversi paesi. Dal momento della liberazione della Bulgarija, nel 1944. G. Dimitrov rivela nuovi tratti della sua natura estremamente ricca, le caratteristiche, cioè, di grande uomo di stato. Sin dall’inizio egli si presenta come il vero leader nazionale, capace, nel momento di svolta e responsabile della vita del suo paese, di indicare al proprio popolo le vie e le prospettive sicure di sviluppo.
Dopo il 9 settembre 1944, essendo ancora a Mosca, G. Dimitrov, in numerose lettere, telegrammi e messaggi inviati in Bulgarija, dà delle direttive, per rafforzare la vittoria conquistata. In quel momento i compiti principali erano la partecipazione attiva della Bulgaria nello sconfiggere definitivo della Germania hitleriana e la liquidazione dei residui della cricca monarchico-fascista e dei suoi agenti. " Tutto per il fronte, tutto per il rapido raggiungimento della vittoria definitiva sul fascismo!", questa parola d’ordine lanciata da G.Dimitrov divenne la parola d’ordine di tutti gli autentici patrioti bulgari.
La vittoria sulla Germania hitleriana è stata conquistata, e gli sforzi di G.Dimitrov si concentrano sulla realizzazione pratica dei compiti nuovi sorti di fronte al popolo bulgaro. Si trattava allora della lotta per la firma di un trattato di pace giusto e la regolamentazione della posizione internazionale del paese nel quadro della difesa della sua sovranità nazionale ed integrità territoriale, della lotta per il risarcimento dell'economia saccheggiata dai fascisti e devastata dalla guerra. Il 4 Novembre del 1945, dopo 22 anni di emigrazione forzata, G. Dimitrov fa ritorno in patria. Egli dirige la lotta per la creazione di nuove forme della struttura statale, fa di tutto per realizzare la partecipazione cosciente e attiva delle larghe masse popolari nella direzione dello stato, per al loro stretta unità sotto la bandiera del Fronte Nazionale e sotto la direzione del Partito comunista, lavora per al creazione delle premesse politiche, economiche, costituzionali e culturali dello sviluppo del paese sulla via del Socialismo. Occupando i posti di responsabilità di Segretario generale del CC del P.C. di Bulgarija e di Presidente del Consiglio dei Ministri (dal 1946). G. Dimitrov è stato l’anima e l’iniziatore della realizzazione di tali radicali trasformazioni quali la proclamazione della Repubblica Popolare, l’elaborazione e l’approvazione della costituzione democratico-popolare, la riforma agraria, la nazionalizzazione delle industrie e delle imprese capitalistiche, delle banche, ecc.
Quello era il periodo della formazione della comunità dei paesi Socialisti. Nuovi paesi dell’Europa e dell’Asia si erano posti sulla via del Socialismo. Questa via, verificata dall’esperienza del primo Stato Socialista del mondo, si differenziava al tempo stesso per una serie di particolarità.
La Bulgarija diede un grande apporto di originalità e di preziosità alla pratica socialista, ed anche in ciò noi vediamo il contributo di G.Dimitrov. L’esperienza bulgara, in particolare, del lavoro fraterno e comune dei comunisti e dei membri dell’Unione agricola sotto la direzione del Partito Comunista, la realizzazione delle trasformazioni socialista nell’agricoltura nella forma della creazione delle cooperative di lavoro delle economie agricole, ecc., si è meritata un alto apprezzamento.
G. Dimitrov mise al servizio della natia Bulgarija il proprio vastissimo orizzonte politico internazionale, le proprie qualità di internazionalista. Anche qui egli dimostrò l’esempio della combinazione degli interessi nazionali ed internazionali. G.Dimitrov lottò senza posa per il consolidamento del campo della pace, della democrazia e del Socialismo contro i tentativi dei fomentatori di guerra imperialisti, per al pace in tutto il mondo. Egli lottò per la purezza della teoria marxista-leninista, propugnò il coordinamento delle azioni dei partiti comunisti e operai, per la conduzione di un’unica e perseverante linea nella loro politica sulla scia della dottrina del marxismo-leninismo. Grande patriota che amava ardentemente la sua patria, G. Dimitrov fu un amico fedele dell’Unione Sovietica, difensore dell’opera di Lenin e di Stalin, un alfiere conseguente ed incrollabile dell’amicizia indistruttibile bulgaro-sovietica, ed in essa, cioè, nella solidarietà della classe operaia, nella solidarietà di classe delle larghe masse lavoratrici di tutto il mondo con il primo paese del socialismo, vide la più alta manifestazione di internazionalismo proletario. I secolari sentimenti di fratellanza dei popoli trovarono la loro incarnazione nel primo Trattato di amicizia, di collaborazione e di mutua assistenza tra la Repubblica Popolare della Bulgarija e l’Unione Sovietica, firmato a Mosca nel marzo del 1948. Il rapporto di G.Dimitrov al V congresso del P.C. di Bulgarija (dicembre 1948) è stato un documento politico di primo piano. In esso egli fece il bilancio della strada percorsa dal Partito Comunista bulgaro e dalla Bulgarija democratico-popolare, pose i compiti più importanti dell’edificazione delle basi del Socialismo nel paese. G. Dimitrov lavorò a lungo ed in modo tenace alla preparazione del rapporto. Questo lavoro continuò a Mosca, dove egli era giunto. Sistematosi nella sua villa di campagna, assieme con dei compagni bulgari, egli lavorò per circa tre mesi sul progetto di questo documento che fu posto alla base della lotta per la Bulgarija Socialista. In quel tempo G. Dimitrov e altri compagni ebbero colloqui con Stalin all’Ufficio Politico del CC del P.C. dell’URSS. Il documento preparato da essi ha giocato un enorme ruolo nella comprensione della sostanza del regime di democrazia popolare quale forma di dittatura del proletariato, nell’affermazione e nello sviluppo del socialismo in Bulgarija. Esso ha avuto anche un significato internazionale.
Ho avuto la fortuna di partecipare come membro della delegazione del Partito Comunista (bolscevico) dell’Unione Sovietica, assieme ad altre delegazioni dei partiti fratelli. al V° congresso del Partito Comunista di Bulgarija. Il rapporto di G. Dimitrov ricco di contenuto e brillante per la forma fu ascoltato dal congresso con grande attenzione. Il rapporto mise in luce le tappe essenziali di sviluppo del partito che nel corso di tre decenni si era sviluppato ed affermato come partito marxista-leninista, cioè come reparto d’avanguardia, organizzato e cosciente della classe operaia bulgara.
Sottolineando che l’insurrezione popolare del 9 settembre 1944, che aveva vinto con l’aiuto decisivo dell'Armata Rossa, aprì la strada alla costruzione del Socialismo in Bulgarija, G. Dimitrov trasse la seguente generalizzazione dall'esperienza di sviluppo della repubblica Popolare della Bulgarija: " Anche l’esperienza bulgara ha confermato la tesi leninista che nella situazione del capitalismo in putrefazione, della disperata crisi organica della democrazia borghese che genera il fascismo, sono impossibili qualsiasi trasformazioni democratiche, serie e stabili. E’ impossibile andare avanti senza attentare alle basi del capitalismo, senza fare passi verso il Socialismo. Ciò è stato tanto più possibile per al Bulgarija grazie all’aiuto fraterno ed internazionalista del potente Stato Socialista, L’Unione Sovietica"
Soffermandosi sulle profonde trasformazioni e modifiche nel rapporto delle forze di classe e politiche nel paese, G. Dimitrov ribadì che l’aiuto dell’Unione Sovietica rese possibile l’impostazione del problema sul passaggio alla costruzione delle basi del Socialismo in Bulgarija come compito attuale, vitale e pratico. Importanza estremamente grande ha quella parte del rapporto di G. Dimitrov nella quale egli, basandosi sulla teoria marxista-leninista, elaborò alcuni problemi di principio del periodo transitorio dal capitalismo al socialismo nei paesi a democrazia popolare, cioè sul carattere, funzione e prospettive della democrazia popolare e dello stato democratico-popolare. Partendo dalle idee marxiste-leniniste sulle leggi essenziali del periodo transitorio, nonché dall’esperienza già esistente dello sviluppo della democrazia popolare, G. Dimitrov giunse alla conclusione che il regime di democrazia popolare, come pure a suo tempo il regime sovietico, opera per l'eliminazione degli elementi capitalisti e per l’organizzazione dell’edificazione Socialista, compie, cioè, le funzioni della dittatura del proletariato. "Secondo i concetti del marxismo.leninismo, disse Gheorghj Dimitrov, il regime sovietico e il regime democratico-popolare sono due forme del medesimo potere, cioè il potere della classe operaia in alleanza ed alla testa dei lavoratori della città e della campagna. Sono due forme della dittatura del proletariato, della sua egemonia. La forma particolare di passaggio dal capitalismo al Socialismo nel nostro paese non abolisce e non può abolire le leggi principali del periodo di passaggio dal capitalismo al Socialismo che sono comuni a tutti i paesi". La caratteristica del regime democratico-popolare fatta da G. Dimitrov, diede chiarezza necessaria al problema delle vie e dei metodi della costruzione nei paesi a democrazia popolare, in particolare in Bulgarija, diede al partito ed ai lavoratori bulgari una chiara prospettiva di sviluppo e rappresentò un notevole contributo all’elaborazione dei problemi teorici legati alla lotta per il Socialismo. Il pensiero e l’opera di Gheorghj Dimitrov sono vivi nella pratica del popolo bulgaro, e noi ricorderemo sempre questo grande marxista leninista.
 
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view post Posted on 2/7/2019, 13:22
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70° anniversario Georgi Dimitrov,
grande dirigente del proletariato e della terza internazionale comunista




pubblichiamo un comunicato che come marxisti-leninisti-maoisti condividiamo

In occasione del settantesimo anniversario della morte di Georgi Dimtrov (Kovačevci, 18 giugno 1882 – Mosca, 2 luglio 1949), vogliamo ricordare la sua gigantesca figura di combattente per la causa della classe operaia e la sua coerente opera rivoluzionaria e internazionalista. Per farlo è necessaria una premessa.
Nei decenni passati, il moderno revisionismo sovietico e quello cinese si sono adoperati per oscurare il contributo politico e ideologico apportato da Dimitrov alla dottrina del proletariato rivoluzionario e all’attività pratica del movimento comunista internazionale.
I discorsi commemorativi a proposito del ruolo e della figura di Dimitrov, confezionati dagli ideologi revisionisti e ripetuti a Sofia, erano capolavori di sottile demagogia. Gli scritti di Dimitrov furono ripubblicati in modo da corrispondere ai desideri dei rinnegati del comunismo. Le riedizioni «ufficiali» in Bulgaria delle sue opere non contenevano più nemmeno la lezione tratta da Dimitrov sull’influenza negativa del titoismo nella politica dei comunisti bulgari riguardo il Fronte patriottico e l’apparato dello Stato democratico popolare.
Il revisionismo sovietico e quello cinese sferrarono attacchi e diffusero calunnie anche contro l’attività dell’Internazionale comunista, dando prova non solo del completo tradimento degli ideali comunisti, ma anche di quelli democratici e antifascisti, allorché si trasformarono essi stessi in socialimperialismo e socialfascismo conducendo una politica contraria agli interessi del proletariato internazionale.

Oggi i professori di «marxismo» del nostro paese continuano nell’opera di offuscamento del prezioso retaggio di insegnamenti marxisti-leninisti di Dimitrov nel solo modo in cui possono riuscire: tacendone.
Georgi Dimitrov emerse dal grembo della classe operaia bulgara e nel fuoco della lotta per la liberazione dalla schiavitù capitalista egli plasmò e sviluppò la sua coscienza rivoluzionaria, acquistando i più luminosi caratteri del militante bolscevico.
Educato alla scuola di Lenin e di Stalin, egli fu uno dei principali dirigenti dell’internazionale comunista. La sua figura spiccò a motivo del grande contributo che egli diede all’inflessibile lotta di principio per la bolscevizzazione e la tempra dei partiti comunisti, per assicurare la vittoria in campo ideologico del marxismo-leninismo sulle sopravvivenze di tradizionali idee socialdemocratiche nei partiti comunisti.
Dimitrov lavorò instancabilmente nei ranghi dell’Internazionale comunista alla formazione dei quadri dei partiti comunisti fedeli ai grandi insegnamenti di Marx, Engels, Lenin e Stalin, ai principi dell’internazionalismo proletario, alla causa della difesa degli interessi della classe operaia e delle masse popolari nei loro rispettivi paesi.
L’attività di Georgi Dimitrov conserva integralmente per i comunisti tutto il suo valore nella determinazione dei loro compiti politici attuali. Dalla sua attività essi traggono preziosi insegnamenti su come consolidare i loro legami con le masse e come organizzare queste ultime, su come sfruttare e combinare tutte le forme della lotta rivoluzionaria, su come rafforzare la loro unità lottando contro ogni manifestazione di un «liberalismo» che intende minare il presupposto della coscienza e della disciplina leninista.
Egli fu l’oppositore instancabile del settarismo pieno di boria – come egli lo definì – che, nel suo distacco dalla vita reale delle masse, rimane soddisfatto della sua limitatezza dottrinaria; che si appaga dei suoi metodi semplicistici di risolvere le complesse questioni del movimento operaio, riproducendo schemi stereotipati, che considera superfluo imparare dalle lezioni del movimento operaio internazionale.
Durante tutta la sua vita di rivoluzionario, Georgi Dimitrov difese senza tentennamenti la teoria marxista-leninista e l’applicò risolutamente. Al fianco di Stalin, egli condusse una coerente lotta di classe nel movimento comunista internazionale contro le due correnti più perniciose dell’epoca, il bucharinismo – opportunismo di destra – e il trotzkismo – opportunismo di “sinistra” .
Dimitrov condusse instancabilmente la lotta contro la politica socialdemocratica di collaborazione di classe con la borghesia, che aveva condotto alla rovina la rivoluzione in parecchi paesi europei nel 1918 e apriva la strada al fascismo. Egli stigmatizzò la socialdemocrazia, lo strumento principale della penetrazione dell’influenza borghese nel movimento operaio, come una volgarizzazione e una distorsione del marxismo, come un mezzo cinico per rompere totalmente con il marxismo e passare sulle posizioni della borghesia.
Egli si batté affinché i partiti comunisti assumessero pienamente il loro ruolo di stato maggiore politico e ideologico del proletariato e l’Internazionale comunista fosse effettivamente, con l’unione dei partiti comunisti dei vari paesi in un partito mondiale, una potente e combattiva organizzazione del movimento comunista e del proletariato internazionale.
Allorché Stalin e i partiti marxisti-leninisti svelarono e smascherarono il nuovo revisionismo titoista, slittato sul piano inclinato del nazionalismo borghese, Dimitrov stigmatizzò con un atteggiamento risoluto e di principio il tradimento del gruppo di Tito verso l’URSS e il campo antimperialista e democratico, la sua linea antimarxista, condannati dall’Ufficio di informazione, da tutti i partiti comunisti e dalle vere organizzazioni proletarie e democratiche di tutto il mondo.
Dimitrov rimane per tutti i rivoluzionari l’eroe leggendario di Lipsia, al processo inscenato dai fascisti tedeschi, nel quale egli si trasformò da accusato in accusatore, smascherando coraggiosamente la loro provocazione infame dell’incendio del Reichstag, ordita contro i comunisti.
Imponente si leva la figura di Dimitrov quale grande combattente proletario contro l’imperialismo ed il fascismo, in difesa della causa del proletariato e dei popoli, della libertà e della vera indipendenza nazionale, dei diritti sociali e nazionali.
Al VII Congresso dell’Internazionale Comunista nel 1935, Dimitrov respingendo l’interpretazione datane dalla socialdemocrazia di “una rivolta delle classi medie”, caratterizzò il fascismo come “la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario”, che mira a provocare le guerre imperialiste, scatenare una feroce offensiva contro le masse lavoratrici e rendere schiavi i popoli. Egli sottolineò che il fascismo “appare come il risultato del declino del sistema capitalista”.
Egli insorse con tutte le sue forze contro la guerra imperialista che si stava preparando. Dall’analisi del pericolo del fascismo e della guerra, Dimitrov trasse la conclusione che, con la situazione che si era venuta a creare, il mondo si trovava alla vigilia di un nuovo periodo di guerre e crisi politiche, che preparava la possibilità del passaggio alla rivoluzione socialista. Di conseguenza, sosteneva l’importanza decisiva di rafforzare i partiti proletari rivoluzionari come forza dirigente nelle lotte della classe operaia e delle masse popolari.
L’idea della rivoluzione antifascista democratica, di liberazione nazionale, si trasformò, sotto la guida dei partiti comunisti, in una profonda rivoluzione popolare, che portò alla conquista della vera indipendenza nazionale e alla vittoria del socialismo, in tutta una serie di paesi dell’Europa centrale e sud-orientale (Albania, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania, Cecoslovacchia) e in Asia (Cina, Corea, Vietnam).
Nella relazione presentata al 5° Congresso del Partito Operaio Comunista Bulgaro nel dicembre del 1948, Dimitrov formulando la linea generale dell’edificazione del socialismo in Bulgaria, espose la tesi marxista-leninista dello stato democratico popolare sotto la guida dalla classe operaia, capace di esercitare con successo le funzioni della dittatura del proletariato per liquidare gli elementi capitalistici e organizzare l’economia socialista.
A Georgi Dimitrov spetta il grande merito di aver sviluppato la politica, la strategia e la tattica del movimento comunista internazionale. Di particolare importanza sono la politica di fronte unico proletario e, sulla sua base, la creazione di vasti fronti popolari, antifascisti, come forma di organizzazione e di unione della classe operaia, delle masse contadine, degli intellettuali progressisti e di tutte le forze patriottiche e democratiche in lotta contro il fascismo e l’imperialismo.
La giustezza della politica del fronte popolare antifascista, approvata dal VII Congresso dell’Internazionale comunista, fu confermata in pratica dall’evolversi degli eventi alla vigilia della seconda guerra mondiale e durante la stessa.
Sotto la guida di Stalin e del suo allievo e stretto collaboratore Dimitrov, l’Internazionale comunista si trasformò in una potente organizzazione del proletariato mondiale, che diede un grande contributo a tutto lo sviluppo del movimento comunista internazionale, ai suoi successi e alle sue storiche vittorie.
L’atteggiamento di Dimitrov contro l’imperialismo, il fascismo e le guerra d’aggressione è un importante insegnamento per i proletari e i popoli anche oggi: esso fornisce ai rivoluzionari preziosi consigli a proposito della lotta per fermare la mano alle potenze imperialiste le quali, rivaleggiando tra loro, stanno intensificando l’attività aggressiva contro i popoli, fomentano la tensione e le guerre ai quattro angoli del mondo, approfondiscono la corsa agli armamenti e si preparano a gettare l’umanità nella catastrofe di una nuova guerra imperialista.
Il nome di Giorgio Dimitrov, la sua opera tornano a risuonare in occasione del Centenario della fondazione dell’Internazionale Comunista come un appello alla lotta contro l’offensiva del capitale, contro la reazione borghese, il fascismo e il pericolo di guerra, per il trionfo della causa della rivoluzione, del proletariato e dei popoli.
Tutti coloro che vogliono tenere alta la bandiera del marxismo-leninismo, continuano a trarre insegnamento dalla vita e dall’opera sue. La coerenza di principio di Giorgio Dimitrov a difesa del marxismo-leninismo, in lotta contro tutte le deviazioni opportuniste e revisionistiche, è un grande esempio che educa e ispira i rivoluzionari autentici nella loro lotta per spezzare l’attacco sferrato contro il proletariato portando la scissione direttamente tra le sue fila, condotto in forze dalla borghesia e dai suoi agenti nel movimento operaio e dei lavoratori.
2 luglio 2019 – 70° anniversario della morte di Giorgi Dimitrov

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Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
 
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