Comunismo - Scintilla Rossa

Diego Fusaro

« Older   Newer »
  Share  
Vassili Zaitsev
view post Posted on 16/2/2014, 07:56




CITAZIONE (RedSioux @ 15/2/2014, 21:17) 
inoltre non ho capito bene cosa intenda quando dice " sia i comunisti che i fascisti sono oggi al seguito di processi più grandi di loro"? A me viste le premesse, non sembra così scontato pensare che per Azzarà, i fascisti ( un po' come i comunisti ) rappresentino una forza d'opposizione alla classe dominante, questo è assurdo per svariati motivi che non sto qui a spiegare sul forum dato che c'è già materiale in abbondanza.

Intende che sia i comunisti sia i fascisti sono praticamente irrilevanti nell'attuale fase storico-politica.
Come dargli torto?

Azzarà è un ottimo compagno, qui sbaglia però a definire Casa Pound "nemico da rispettare" come se avesse davanti dei Rommel.
Si tratta in realtà di cialtroni opportunisti (pronti a vendersi a chiunque... da Storace a Berlusconi)... insomma dei vendoliani fascisti.
 
Top
Yuri Gagarin
view post Posted on 16/2/2014, 10:55




Vero vassili , faccio presente che a lucca hanno provato a piazzare un consigliere alleandosi col PDL . E comunque prendevano soldi da alemanno .
Comunque tutti i gruppi di estrema destra , neofascisti hanno sempre finanziamenti borghesi , solo che casa pound e forza nuova rinnegano ogni volta e dicono di essere indipendenti .
A meno che non sia un gruppuscolo come militia che non serve a un cazzo , magari rimedia due soldi dai piccoli mafiosi e qualche beneplacito dal PD (vedi foibe ) cosi stanno zitti
 
Top
view post Posted on 16/2/2014, 12:30

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


Manca poco ed elogeremo Fusaro per aver avuto il coraggio di recarsi nella tana del lupo :)
 
Web  Top
view post Posted on 16/2/2014, 13:46
Avatar


Group:
Member
Posts:
7,611
Location:
Vengo dal profondo Nord-Ovest

Status:


Fusaro è quel classico intellettuale che farebbe i salti mortali per relegare Marx ed Engels, nel tempo in cui sono vissuti, anche se i suoi libri, a suo dire, vorrebbero fare il contrario.
E' quel classico intellettuale borghese, distaccato e neutrale di primo acchito.
Uno che dichiara che Marx, non era marxista e che Gramsci fu un gentiliano, ditemi voi, da che parte potrebbe stare. E so per certo che queste cose le ha affermate, perchè lo ha fatto in un'intervista dell'Associazione Cultura Fascista.
 
Contacts  Top
Yuri Gagarin
view post Posted on 17/2/2014, 10:39




E poi mai disse d'essere marxista .....sicché si taglia la testa al Toro
 
Top
view post Posted on 20/2/2014, 14:52

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


Fusaro ci spiega il suo "rosso-brunismo"


Ci capita sempre più spesso di essere “attenzionati” dal potere e dai suoi uomini. Un po' di preoccupazione è d'uopo, perché quell'attenzione non è mai innocente; anzi, spesso è gravida di conseguenze. Ma ci siamo scelti il mestiere dell'informazione, da militanti, e quindi affrontiamo serenamente ogni situazione.
Gli strali inviatici dal Corriere della sera e da Libero sul “caso Fusaro-CasaPound” sono soltanto gli utlimi. E in fondo anche i più divertenti. Lo stesso Diego Fusaro è voluto tornare sul tema con un lunghissimo post su “Lo spiffero”, dedicato a noi e ai compagni di Antiper.
Non saremo altrettanto logorroici, lo diciamo subito. Il tema non vale uno sforzo eccessivo.
Cosa dice il buon Fusaro per “spiegare” le ragioni che lo avevano portato ad accettare l'invito dei fascisti a “dialogare” nientepopodimeno che su Marx?
Tralasciamo gli stafalcioni culturali su Socrate e Platone e il fascismo (le figure concettuali "storicizzate" - come "fascismo" - non possono esser messe sullo stesso piano "metastorico" di quelle centrali nella filosofia teoretica, come "essere", "divenire", ecc).
Tralasciamo le frasi senza contenuto, tipo "le idee si combattono con le idee" (ci sembra che per battere il fascismo storico siano servite molte buone idee, ma anche qualche milione di carri armati, aerei e navi, oltre e decine di milioni di uomini in armi e non).
Tralasciamo anche le lamentele sulle “minacce”, lo “stalinismo” e altre simpatiche corbellerie che lo fanno curiosamente somigliare – lui così giovane e brillante – a quel sen. Stefano Esposito, del Pd, specializzatosi nell'occupazione delle pagie dei giornali come “vittima dei terroristi No Tav”.
Concentriamoci invece sull'essenza filosofico-politica del suo dire, ovvero “ciò che andrebbe fatto in questa fase storica”. Affidandoci non a nostre interpretazioni – lo ammettiamo, non sarebbero benevole – ma alle sue stesse ammissioni.
La premessa è alquanto bertinottian-vendoliana: con la destra si dialoga, non ci si deve più prendere a bastonate in strada. Bene, basta inviare una mail a Iannone & co., pregandoli di uscire dai loro covi finalmente “disarmati”, e la questione è risolta.
Più succosa è la tesi centrale:
“scontri [ tra "fascisti" e "comunisti", ndr] che, come sempre ho detto, fanno il gioco del capitale oggi trionfante. Mentre i giovani fascisti si scontrano con i giovani antifascisti, le lobby politiche e finanziarie si sfregano le mani e distruggono i diritti sociali e il diritto al futuro delle nuove generazioni”.
Meglio articolata subito dopo:
“il vero fascismo (se proprio vogliamo impiegare questo termine onnicomprensivo) oggi esistente è quello del capitale e della finanza, cioè quello della violenza economica che azzera il campo di possibilità d’azione e di scelta degli uomini, soprattutto ai danni delle nuove generazioni. Come mai – occorre chiedersi – tanta foga nel combattere il fascismo passato se poi si accetta silenziosamente quello presente?”
Tutto chiaro? Decisamente sì.
In pratica, “fascisti del terzo millennio” e “comunisti sans phrase” dovrebbe combattere uniti contro “il fascismo del capitale e della finanza”, invece di “beccarsi come i polli di Renzo” (letterale, anche l'immagine – ammettetelo – è alquanto abusata persino per un liceale, figuriamoci per un filosofo).
È una tesi antica, dei rosso-bruni di tutte le epoche, fatta propria alla fine degli anni '60 da fior di “avanguardisti” neonazisti come Stefano Delle Chiaie o Mario Merlino, oltre che da gruppi successivi (i Nar di Fioravanti, Mambro, Cavallini, Nistri, ecc, per esempio). Non vale la pena di soffermarcisi sopra ancora (nella storia del pensiero ci sono anche i problemi risolti una volta per sempre, non è che ci sia davvero un "eterno ritrono"). Ma i primordi vanno sempre ravvisati nel “fascismo delle origini”, prima ancora che si manifestasse alla Storia come il tumore che fu. Persino un fondatore del Pci, come Bombacci, ci finì poi dentro con tutte le scarpe...
Sulla “dittatura del capitale e della finanza” scriviamo tutti i giorni, in modo un tantino meno generico di Fusaro. Ma, per esperienza storica diretta e indiretta (con la vita o con i libri, insomma), abbiamo imparato e capito che i fascisti sono sempre una “carta di riserva” del capitale, sgherri stipendiati (magari qualcuno anche intelligente e colto, ma non migliore), manipoli da gettare nella mischia quando la “dialettica democratica” non consente più di governare pacificamente il conflitto sociale. Quando insomma, “il capitale” - nel suo volto contemporaneo: l'imperialismo – decide di giocare il conflitto su un altro piano. Con altre armi o proprio con le armi.
Il Sudamerica di ieri e di oggi è un esempio vivente di questi frequenti “cambi di stagione”, in cui i fascisti – magari con gradi militari - sono utilizzati per “sparigliare le carte”. Accade in questi giorni in Venezuela, dove cerca di rovesciare - con una rivolta conto terzi - un governo democraticamente confermato più di una decina di volte, dall'inizio di questo secolo). Ma l'esempio più vicino è quello ucraino, dove Usa e Unione Europea, in dissonante sintonia, armano e finanziano gruppi apertamente fascisti per “superare” il conflitto solo sociale-parlamentare. In nome della “democrazia” e del “dialogo”, naturalmente...
Quindi grazie, signor Fusaro, per averci chiarito la sua visione “strategica” su questo crinale della Storia. Avevamo capito bene, ma sentirlo dalle sue parole ci ha rassicurato. Ora ne siamo assolutamente certi: lei è stato scelto – dal “capitale”, da chi altri sennò? - come nuovo “marxista della Corona”. L'unico che possa fare carriera accademica e/o televisiva al giorno d'oggi, in questo paese.
Poco cordiali, ma definitivi saluti.

p.s. Siamo un collettivo, siamo comunisti, ci firmiamo collettivamente. Non “in modo anonimo”, insomma, ne converrà anche lei...


fonte
 
Web  Top
view post Posted on 21/2/2014, 14:15

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


Fusaro ha annullato l'incontro con Casapound

ALCUNE CONSIDERAZIONI SU FUSARO E CASAPOUND


Venerdì 21 febbraio, all’interno della sede romana di CasaPound, si sarebbe dovuta tenere una conferenza dal titolo “ciò che è vivo e ciò che è morto in Marx” che vedeva come principale relatore Diego Fusaro. L’incontro è stato annullato per la rinuncia di quest’ultimo a seguito delle numerose contestazioni che gli erano state rivolte da diversi ambienti della sinistra. Non c’è da stupirsi che CasaPound avesse intenzione di tenere una discussione sul massimo teorico del comunismo. Non sono infatti nuove queste provocazioni e non fanno altro che confermare il paradigma secondo il quale per far fronte alla mancanza di una propria base ideologica la piccola borghesia fascista è costretta a snaturare i pensatori della classe operaia.
Non c’è da stupirsi, allo stesso tempo, che il filosofo che, oggi in Italia, sta contribuendo maggiormente ad una profonda revisione del pensiero marxiano abbia inizialmente accettato un invito del genere. Una maggiore attenzione però necessitano le giustificazioni che Fusaro ha portato per difendere la propria partecipazione alla conferenza. Le sue parole da sole fanno capire quanto Fusaro si ponga chiaramente oltre il pensiero di Marx e fin dove conduca l’errore di questa rilettura di Marx alla luce di Hegel, che tanto va di moda oggi, e di cui Fusaro è sicuramente uno dei massimi esponenti. Queste parole vogliono essere un contributo utile a smascherare la reale natura del pensiero di Fusaro agli occhi di chi a sinistra lo considera ancora un filosofo di riferimento ed un marxista,.
Così Fusaro scrive sul quotidiano online “L’intellettuale dissidente”: «Speravo e spero sempre nel dialogo, perché rifiutarsi di dialogare significa perdere in partenza: le idee si sconfiggono con le idee. Dialogare con la destra, vuoi anche con quella più radicale, non significa certo “contagiarsi”: significa, al contrario, riportare il confronto dal piano delle bastonate di piazza a quello delle idee, dove socraticamente le idee giuste trionfano e confutano quelle false. Questo voleva essere il senso del mio intervento a “Casa Pound.» Trincerandosi dietro la sua filosofica apertura al dialogo Fusaro compie un passaggio molto scaltro, degno dell’erede di Preve quale egli è. Lungi dal limitarsi ad una critica della finta contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra, berlusconismo ed antiberlusconismo, come elementi di falsa coscienza dei rapporti politici reali, Fusaro ha da sempre attaccato le categorie di destra e sinistra. Anche comunismo e fascismo vengono inseriti in questo paradigma, considerate entrambe categorie superate, da unirsi in un fronte di lotta contro il capitalismo finanziario. Ma proprio qui c’è un errore imperdonabile.
La lotta tra destra e sinistra infatti viene ricondotta ad una pura contrapposizione di idee, un conflitto tra intelletti puri dal quale le giuste idee escono trionfanti. Il confronto deve dunque ritornare sul piano della dialettica ove il filosofo attraverso la maieutica sconfiggerà le idee fallaci, riscoprendo la verità che è già dentro di noi! Ma così facendo si finisce per astrarre le idee dal loro connotato di classe, si limita alla sfera ideologica ciò che è intriso e condizionato dai rapporti economici.
Qui Fusaro dimostra compiutamente di non essere un marxista, e come tale va considerato. Per Marx la storia è storia di lotta di classi. Una lotta incessante di interessi contrastanti storicamente determinati. Questo conflitto di classe emerge anche a livello ideologico, ma trova la sua natura reale nella sfera dei rapporti di produzione. Difatti ciascuna impostazione ideologica non fa altro che rispecchiare, in ultima analisi, gli interessi di quella o quell’altra classe. Dimenticare questa realtà e riportare tutto ad un confronto che si esplica solamente a livello ideologico, conduce a errori fatali. Appurato ciò non è difficile giungere alla conclusione che non solo sul piano del confronto ideologico che si deve combattere la lotta contro il fascismo, così come nessuno si sognerebbe di provare a sconfiggere un nemico combattendo contro la sua ombra. Il fascismo (anche quello del terzo millennio) è un nemico di classe e come tale deve essere combattuto. Fusaro, invece, riportando lo scontro sul puro piano ideologico, nega il carattere classista di questa contrapposizione. Attraverso questo artificio giunge alla conclusione che la dicotomia destra-sinistra sia storicamente superata e implicitamente giunge a considerare il fascismo “del terzo millennio” quasi come un possibile alleato nella lotta contro il vero nemico che è, per lui, l’Unione Europea e la finanza. Questo è un errore banale, infatti l’attuale opposizione apparente tra fascismo e grande capitale è al massimo un riflesso della contrapposizione, non certo rivoluzionaria, del grande capitale con le aspirazioni e gli ideali della piccola borghesia. Ma senza considerare la natura di classe del fascismo, l’esperienza storica di ciò che il fascismo ha storicamente rappresentato come stampella delle classi dominanti, non si esce da questa contraddizione. Così come riducendo ciò che di buono oggi c’è in Marx (era proprio questo l’intento dell’incontro) a un po’ di nazionalizzazioni, senza porsi la questione della natura dello stato, e di controllo della politica sull’economia – categoria sconosciuta al marxismo, ed impensabile per Marx nel capitalismo – è chiaro che le analogie di fondo tra Fusaro e i fascisti sono più di quelle che sia possibile immaginare.
Detto questo bisogna precisare in cosa si concretizza la nostra pregiudiziale antifascista. Non siamo certamente per «riportare il confronto sul piano delle bastonate di piazza», come affermato da Fusaro, pratica utile unicamente a disperdere le energie di chi lotta per un cambiamento reale, bensì crediamo che il fascismo vada combattuto con l’impegno militante di ogni giorno, portando la nostra attività politica all’interno delle scuole e dei luoghi di lavoro, con il lavoro quotidiano di propaganda e di agitazione che trasmetta i valori di antifascismo e della lotta al razzismo. Mostrare la contiguità tra fascismo e capitalismo, tra fascismo e borghesia è l’unico modo per riconquistare il vero senso antifascista.

fonte
 
Web  Top
barbarossa1
view post Posted on 21/2/2014, 15:22




SCUSATE LA MIA IGNORANZA ,MA CHI AZZ'E' STO ZAZZA? O AZZACHENA O CME CAVOLO SI CHIAMA ..IO NE CONSCO UNO CHE FA IL GIOVANE AEDO NELLA BOTTEGA DEL REVISONISTA LOSURDACCHIO ..MA è LUI?
 
Top
view post Posted on 21/2/2014, 20:39
Avatar

Group:
Amministratori
Posts:
2,115

Status:


si è lui
 
Top
view post Posted on 21/2/2014, 21:05

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


CITAZIONE (RedSioux @ 21/2/2014, 20:39) 
si è lui

lo sa, lo sa chi è! e pure bene :asd:
 
Web  Top
view post Posted on 6/3/2014, 15:09
Avatar

Group:
moderatori globali
Posts:
1,997

Status:


CITAZIONE
Non siamo certamente per «riportare il confronto sul piano delle bastonate di piazza», come affermato da Fusaro, pratica utile unicamente a disperdere le energie di chi lotta per un cambiamento reale

alla faccia di pontificatori e cagasotto l'esperienza reale insegna che i fascisti si combattono anche con le bastonate...

Edited by primomaggio1945 - 6/3/2014, 16:07
 
Top
view post Posted on 11/6/2014, 10:27

Group:
Member
Posts:
23,823
Location:
ScintillaRossa

Status:


Un convegno di "evoliani". E rispunta Diego Fusaro...


Guarda chi si rivede... Lo avevamo lasciato offesissimo per le critiche ricevute quando stava per partecipare a un “dibattito” di CasaPound nientemeno che su Marx. Oggi lo ritroviamo, forse più a suo agio, in un appuntamento organizzato dalla Fondazione Evola per celebrare “quel che è vivo” del pensiero del filosofo fascista Julius Evola.
Di chi stiamo parlando? Ma di Diego Fusaro, naturalmente! Il “filosofo giovane” investito precocemente di cattedra all'unversità di Don Verzé (ci sono curriculum che parlano da soli...), invitato perenne alla “Gabbia” per fare la parte del “marxista giovane e controcorrente”, o più seriamente quella del “sovversivo della corona”.
Un giovane “rossobruno”, secondo noi, che frequenta ormai quasi soltanto iniziative dell'ultradestra.
Questa della Fondazione Evola non è infatti una cosetta culturale di seconda fila. Il luogo dell'appuntamento (palazzo Ferrajoli, a pizza Colonna) è per finanze ricche.
Gli altri convegnisti sono decisamente noti uomini della destra italiana. Gennaro Malgieri, per esempio, è stato giornalista e poi direttore dell'organo del Msi, Il Secolo d'Italia, poi nel cda Rai, parlamentare di Alleanza Nazionale, ecc.
Marcello Veneziani ha anche lui un passato e un presente da giornalista e direttore, condirettore ed editorialista di varie testate di destra; anche lui è stato nel cda Rai ed ha sempre tentato di sdoganare Evola come “pensatore importante”.
Andrea Scarabelli è invece un giovane scrittore, in qualche misura apprezzato anche a sinistra (un suo racconto è stato pubblicato sul “Calendario del popolo”); a confermare forse quella logica “né destra né sinistra” che è da sempre il marchio di fabbrica del neofascismo italiano più legato all'eredità di Evola. Che, come ricorda giustamente Stefano G. Azzarà sul suo blog, è pur sempre “L'idea di una Neue Front trasversale in nome di un'indistinta opposizione al capitalismo che nasconde in realtà una critica distruttiva della modernità - idea vecchia come il cucco ma periodicamente riesumata - va ovviamente respinta”.

Rimarchevole è anche il curriculum dell'organizzatore del convegno e segretario della fondazione, Gianfranco De Turris. Ex giornalista Rai (e tre!), collaboratore di molte riviste di destra. Nel suo curriculum spicca però l'aver scritto la prefazione di due testi redatti a due opere di Gianluca Casseri, successivamente divenuto lo spree killer di due senegalesi nella strage di Firenze del dicembre 2011.
Che bella compagnia, vero?

fonte
 
Web  Top
andreascarabelli
view post Posted on 11/10/2016, 15:05




ciao, so che questa discussione è ormai datata, ma vorrei comunque chiarire una cosa... il giovane scrittore apprezzato anche a sinistra (Calendario del popolo, Carmilla, Agenzia X, etc.) sono io, che però non sono lo stesso di Evola, Antares, etc. etc.
Non si tratta di schizofrenia, ma di... omonimia.
Paradossale ma vero.
Scusate l'intromissione, ma ci tengo a non passare per un esperto di Evola e per ribadire di non avere niente a che fare con De Turris e soci.
Grazie e alla prossima!
 
Top
view post Posted on 11/10/2016, 15:10
Avatar


Group:
Member
Posts:
7,611
Location:
Vengo dal profondo Nord-Ovest

Status:


Grazie della precisazione.
 
Contacts  Top
view post Posted on 12/10/2016, 08:58
Avatar

addàrivenì baffone

Group:
moderatori globali
Posts:
1,200

Status:


CITAZIONE (andreascarabelli @ 11/10/2016, 16:05) 
Scusate l'intromissione

Accetta, tu, le nostre di scuse. L'articolo di contropiano era evidentemente errato, e ormai irrintracciabile comunque, poco male.

Ad ogni buon conto ecco la rettifica:

Questo è il 'nostro' Scarabelli: www.agenziax.it/andrea-scarabelli/

Questa la nemesi evoliana: www.bietti.it/author/andreascarabelli/
 
Top
43 replies since 11/4/2010, 10:49   2484 views
  Share