Comunismo - Scintilla Rossa

Le interpretazioni revisioniste di Gramsci

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SkateRed
view post Posted on 11/8/2017, 16:32 by: SkateRed

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LUNGA VITA PER ANTONIO GRAMSCI, ETERNO OBLIO PER PALMIRO TOGLIATTI


AMEDEO CURATOLI·MERCOLEDÌ 9 AGOSTO 2017

(sono cose che già sono state dette e scritte altre volte, ma siccome, in quanto marxisti leninisti italiani, abbiamo il dovere di scindere Gramsci da Togliatti, è meglio ripeterle queste cose)

Antonio Gramsci morì dopo dieci anni di torture fasciste ordinate da Mussolini : “Questo cervello –disse il criminale- deve smettere di pensare”. Gli hanno impedito di dormire la notte, tutte le notti della sua prigionia. Andavano più volte, nella notte, a “verificare” che le sbarre della sua cella non fossero segate! Ha resistito fino al 27 aprile del 1937, morì che aveva solo 46 anni. Ci ha lasciato 32 quaderni di fitta grafia su cui Gramsci, staccato dal mondo, nel buco nero del carcere fascista di Turi, a fatica, quasi quotidianamente scriveva, quando non aveva crisi di emottisi indotte dallo stato pietoso in cui si trovava in seguito alla tortura che gli infliggevano di non dormire. Egli si aggrappò alla scrittura, per tenere impegnato il suo cervello, animato da un’eroica volontà di sopravvivere nonostante la sua tempra e le sue capacità fisiche si indebolissero progressivamente, di giorno in giorno.

La cognata di Gramsci Tatiana Schucht riuscì a salvare i quaderni e li portò con sé in Unione Sovietica. Lei e sua sorella Giulia, moglie di Gramsci, chiesero di essere ricevute da Stalin e gli consegnarono i quaderni. Togliatti li ricevette qualche tempo dopo da Stalin. Dovette esaminarli febbrilmente per vedere se e come utilizzarli per i suoi fini politici. Da quando li ricevette (presumibilmente nello stesso anno della morte di Gramsci ) trascorsero 11 anni prima che Togliatti, nel 1948, si decidesse ad iniziare a pubblicare con Einaudi, sotto la sua strettissima sorveglianza, le note di Gramsci, sia pure nella forma di raggruppare queste note (arbitrariamente e strumentalmente), per argomento, anziché presentarle nell’ordine cronologico in cui furono scritte. A queste “antologie” verranno assegnati arbitrari titoli e introduzioni ancor più arbitrarie e mistificanti . L’introduzione alla prima di queste antologie (siamo nel 1948) “Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce” comincia così: ”Ha inizio, con questo volume, la pubblicazione delle note e dei saggi che Antonio Gramsci scrisse in carcere…I successivi volumi di questa stessa collana vedranno fra breve la luce ecc.” E seguiranno “Gli intellettuali e l’organizzazione della cultura”; “Il Risorgimento”; “Note sul Machiavelli…” ecc.

Dovranno trascorrere ben 38 anni (38 anni!!) prima che, finalmente, i togliattiani, nel 1975, si decidessero a pubblicare le note nell’ordine cronologico in cui furono stese. Il “curatore”, Gerratana, ha fatto evidentemente un gran favore alle future generazioni di marxisti leninisti i quali, avendo a disposizione tutti i quaderni del carcere e un apparato critico alla fine del quarto volume davvero utilissimo, potranno dimostrare, punto per punto, l’opera mistificatoria di Togliatti che ha fatto del grande Gramsci il nume tutelare della antileninista e antigramsciana “via italiana al socialismo”. Questo Gerratana, nella “Cronologia della vita di Antonio Gramsci” ha, incredibilmente, omesso di pubblicare il messaggio di cordoglio che la Terza Internazionale Comunista pubblicò il giorno della morte di Antonio Gramsci. Eccolo:

“Strettamente legato alle masse, capace di istruirsi alla scuola delle masse, sapendo comprenderne tutti gli aspetti della vita sociale, rivoluzionario inflessibile, fedele fino al suo ultimo soffio all’Internazionale Comunista e al suo partito, Gramsci ci lascia il ricordo di uno dei migliori rappresentanti della generazione di bolscevichi che nelle file dell’Internazionale Comunista fu edificata nello spirito della dottrina di Marx, Engels, Lenin, Stalin, nello spirito del bolscevismo”.

Amedeo Curatoli
 
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