Comunismo - Scintilla Rossa

LA CONTRAFFAZIONE DEL "TESTAMENTO DI LENIN"

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carre
view post Posted on 6/4/2011, 15:17 by: carre
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compagno

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Scusate compagni, ma io credo che l'articolo che ho postato dia esauriente risposta alle vostre domande.
Comunque, in breve, le suddette affermazioni di Lenin sarebbero state dettate alla sua segretaria.
Queste fanno parte del cosiddetto "testamento" di Lenin, che, per prima cosa non è sicuro che sia mai esistito almeno nella forma che conosciamo, ma, in secondo luogo, non è un testamento di niente, ma si tratta di alcune considerazioni di carattere generale.
Tale "testamento" fu portato davanti al Partito e Stalin rassegnò per due volte le dimissioni dalle cariche di Partito, e per due volte il Partito gliele rifiutò (era presente anche Troschi!).
Bisogna considerare ancora alcune cose.
a) Una parte del cosiddetto "testamento" sarebbe stato dettato da Lenin alla sua segretaria, dopo un alterco che Stalin aveva avuto al telefono con la moglie di Lenin. I due, Stalin e la Krupskaja, discussero perché la moglie di Lenin non si atteneva alle disposizioni che i medici avevano prescitto a Lenin gravemente malato. Successivamente Stalin si scusò con Lenin e con la Krupskaja. E la cosa finì lì.
b) Nel cosiddetto "testamento" non si esalta Troschi. Assolutamente! Si afferma che non è un bolscevico. Si distruggono Kamenev e Zinoviev, ricordando il loro tradimento e la loro delazione alla vigilia dell'insurrezione dell'Ottobre, si stronca Bucharin come non marxista. Insomma quello che farebbe la figura meno barbina è proprio Stalin.
c) Si dice che il "testamento" sia rimasto segreto fino all'epoca di Kruscev, invece fu ampiamente discusso nel Partito e pubblicato sulla Pravda del l'epoca.
d) il "testamento" divenne, dopo la congiura kruscieviana, il cavallo di battaglia dei revisionisti moderni (dei troschisti, o di quello che rimaneva di loro lo fu sempre nonostante che in un primo tempo Troschi stesso avesse dichiarato"…Vladimir Ilic non ha lasciato nessun “testamento”, e lo stesso carattere dei suoi rapporti col partito, come il carattere del partito stesso, escludevano la possibilità di un tale “testamento”. La stampa dell’emigrazione, la stampa estera borghese e quella menscevica di solito ricordano come “testamento” una lettera di Vladimir Ilic (tanto alterata da essere irriconoscibile) contenente consigli di carattere organizzativo. Il XIII Congresso ha esaminato con grande attenzione anche questa lettera, come tutte le altre, e ne ha tratto le conclusioni conformi alle condizioni e alle circostanze del momento. Qualsiasi chiacchiera sull’occultamento o sulla violazione del “testamento” è una maligna invenzione ed è interamente diretta contro l’effettiva volontà di Vladimir Ilic e gli interessi del partito da lui creato.
L. Trotski Articolo “A proposito del libro di Eastman – Dopo la morte di Lenin – Bolscevik n°16, 1° settembre 1925)

Allego questo breve brano:
Si dice che in questo “testamento” il compagno Lenin proponesse al Congresso che data la “rudezza” di Stalin, si dovesse pensare a sostituirlo con un altro compagno nella carica di segretario generale. E’ assolutamente vero; sì, io sono rude, compagni, nei riguardi di coloro che in modo rude e perfido distruggono e scindono il partito. Questo non l’ho nascosto, né lo nascondo. Forse ci vorrebbe una certa dolcezza nei riguardi degli scissionisti, ma non da me la otterrete. Alla prima seduta dell’assemblea plenaria del C.C. dopo il XIII Congresso ho chiesto all’assemblea plenaria del CC di esimermi dalla carica di segretario generale. Il congresso stesso ha discusso la questione. Ogni delegazione l’ha discussa, e tutte le delegazioni all’unanimità, compresi Trotski, Kamenev e Zinoviev, hanno imposto al compagno Stalin di restare al suo posto…..Un anno dopo ho di nuovo chiesto all’assemblea plenaria di essere esonerato dalla carica, ma di nuovo mi è stato imposto di restare…E’ caratteristico il fatto che nel “testamento” non vi sia né una parola, né un accenno agli errori di Stalin. Si parla solo della rudezza di Stalin. Ma la rudezza non è né può essere un difetto della linea o della posizione politica di Stalin.
Ecco il passo in proposito del “testamento”:

“Non mi dilungherò sulle caratteristiche personali degli altri membri del CC. Ricordo soltanto che l’episodio di ottobre di Zinoviev e Kamenev non è naturalmente dovuto al caso, ma lo si può ascrivere a loro colpa personale tanto poco quanto a Trotski il suo non bolscevismo”.

Mi sembra che sia chiaro.
Stalin
Discorso a una seduta della sessione plenaria comune del CC e della CCC del PC(b) dell’URSS –23 0ttobre 1927 –
Pubblicato sulla Pravda n° 251 del 2 novembre 1927
Stalin Opere Complete vol. 10 pagg. 185 e seg.


Ed ecco la frase su Bucharin:
« Tra i giovani membri del Comitato Centrale — dice Lenin — voglio dire qualche parola su Bukharin e Piatakov. Essi, secondo me, sono (tra i più giovani) le forze che spiccano di più e nei loro riguardi bisognerebbe tener presente quanto segue: Bukharin non è solo il teorico più stimato e più forte del partito, ma è pure considerato legittimamente come il beniamino di tutto il partito; però è molto dubbio che le sue concezioni teoriche possano essere considerate interamente marxiste, dato che in lui c'è qualcosa di scolastico, egli non ha mai studiato e, credo, non ha mai compreso interamente la dialettica »

Edited by carre - 6/4/2011, 16:34
 
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