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LA CONTRAFFAZIONE DEL "TESTAMENTO DI LENIN"

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view post Posted on 14/2/2010, 18:30
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LA CONTRAFFAZIONE DEL "TESTAMENTO DI LENIN"


di V. A. Sakharov
Candidato di Scienze Storiche

Pubblichiamo di seguito un'analisi di alcuni documenti attribuiti a Lenin prima della sua morte, notoriamente critici nei confronti di Stalin.
Lo studio che presentiamo è stato dapprima pubblicato sul giornale "Molniya", organo del movimento di massa Trudovaya Rossiya, tradotto da Michael Lucas e pubblicato nella raccolta di articoli <the lie of the "Lenin Testament"> (Toronto, 1997).
Successivamente è apparso in "Revolutionary Democracy", Vol. VII, No. 1, Aprile 2001; tale testo è stato utilizzato per la nostra traduzione, riscontrata nelle due versioni in lingua inglese e francese.
L'articolo è introdotto da estratti della "Lettera al Congresso", che fu esposta ai delegati del XIII Congresso tenuto nel maggio 1924, il quale riconfermò all'unanimità Stalin - che aveva presentato le sue dimissioni da Segretario generale - alla testa del partito.
V. A. Sakharov solleva la questione della paternità di tale lettera e dei relativi documenti. Data l'importanza, non solo storica ma anche politica della questione - da sempre utilizzata dai trozkisti per i loro attacchi velenosi e denigratori - abbiamo ritenuto utile sottoporre questa indagine ai nostri lettori.


Dalla "Lettera al Congresso":
I.
"Il Compagno Stalin, divenuto Segretario Generale, ha concentrato nelle sue mani un'autorità illimitata, e io non sono sicuro che egli sappia servirsene sempre con sufficiente prudenza. D'altro canto, il compagno Trotsky, come ha già dimostrato la sua lotta contro il CC nella questione del Commissariato del Popolo per le Comunicazioni, si distingue non solo per le sue eminenti capacità. Personalmente egli è forse il più capace tra gli uomini nell'attuale CC, ma ha un'eccessiva sicurezza di sé e una tendenza eccessiva a considerare il lato puramente amministrativo del lavoro".
25 dicembre 1922
Registrato da M. V.
(V. I. Lenin, Opere, Vol. 36, Mosca, 1971, pp. 594-595).

II.
"Stalin è troppo rude, e questo difetto, del tutto tollerabile nell'ambiente e nei rapporti tra noi comunisti, diventa intollerabile in un Segretario generale. Perciò io suggerisco ai compagni di pensare alla maniera di rimuovere Stalin da questo incarico e di nominare al suo posto un altro uomo che a parte tutti gli altri aspetti, si distingua dal compagno Stalin nel presentare solo vantaggio, quello cioè di essere più tollerante, più leale, più cortese e più riguardoso verso i compagni, meno capriccioso, ecc. Questa circostanza può apparire come un dettaglio trascurabile. Ma io penso che dal punto di vista delle misure di sicurezza contro una scissione e dal punto di vista di quanto ho scritto sopra sui rapporti tra Stalin e Trotsky non è un dettaglio, ovvero è un dettaglio che può avere un'importanza decisiva".
Registrato da L. F.
4 gennaio 1923
(op. cit. p. 596).

L'attualità politica e scientifica di una lotta di principio contro qualsiasi pseudo-creazione riguardante V. I. Lenin, sta di fronte ai movimenti comunisti contemporanei. Questa lotta non è solamente difensiva. Il fine non è quello di dare agli operai un'immagine di V. I. Lenin nella sua grandezza, ma quello di salvaguardare e promuovere la vittoria della rivoluzione comunista.
Queste lettere del cosiddetto testamento non appartengono a Lenin Tra i miti che sono legati alla vita e all'opera di V. I. Lenin, il più subdolo, raffinato e al tempo stesso il più distruttivo nelle sue conseguenze politiche ed ideologiche è il mito del cosiddetto "Testamento Politico" di V. I. Lenin, che raccoglie un certo numero di documenti, conosciuti anche come "Ultimi articoli e lettere". Il problema scientifico che ci troviamo di fronte consiste nell'accertare che ciascuno di questi documenti sia effettivamente opera di V. I. Lenin. Quindi l'esame di tutti questi documenti è una questione di verifica.
Queste lettere sono dattilografate. V. I. Lenin non ha firmato nessuno di questi documenti o lettere, ed essi
non possono essere verificati come tali. La firma sotto il testo battuto a macchina è "AM. V." o "L.F."
Queste iniziali non possono sostituire un documento autografo o una copia firmata da Lenin. E' un fatto che la paternità di Lenin riguardo questi documenti, resa pubblica fin dall'inizio, malauguratamente non è
mai stata messa in dubbio. Vi è stato il riconoscimento del fatto che essi sono stati scritti da V. I. Lenin. Ciò è stato accettato persino dallo stesso Stalin. Questa situazione, ovviamente, ha dato un considerevole aiuto ai revisionisti che erano ancora nella direzione del PCUS dopo la morte di Lenin. La storia dimostra che questi "documenti" sono diventati parte di un "intrigo".
Tuttavia, un'analisi scientifica esige che tali documenti siano esaminati dal punto di vista storico. Le analisi storiche non devono essere concepite per mostrare o provare che questo o quel documento non appartengono a V. I. Lenin. Piuttosto l'onere della prova deve pesare nell'altro senso: l'analisi deve provare che queste lettere appartengono effettivamente all'insieme delle opere che ricadono sotto la paternità di V. I. Lenin.
L'autore ha studiato i documenti ed ogni possibile archivio disponibile di tutti i materiali, ed è giunto alla seguente conclusione. Parlando concretamente, nell'analisi del cosiddetto "Testamento" si applica la seguente logica: voi potete dividere i documenti in due parti:
(1) quelli in cui la paternità di Lenin è dimostrata completamente e senza alcun problema attraverso metodi differenti,
(2) quelli in cui la paternità di Lenin non può essere provata tramite alcun mezzo scientifico.
A questo proposito dobbiamo dichiarare con forza che in nessuno dei testi di Lenin inconfutabilmente riconosciuti, e nella loro forma originale, è presente alcun pensiero o un'espressione contro Stalin.
Tuttavia, in questa parte del controverso "Testamento" di V. I. Lenin (vale a dire ciò che noi riteniamo non appartenere alla mano di Lenin) avviene esattamente l'opposto: essa è piena di antistalinismo ed è politicamente motivata a questofine.

Il testamento
In realtà, la parte del "Testamento" di Lenin è basata sui seguenti articoli:
* Le "Pagine degli appuntamenti dal suo diario quotidiano ",
* "Come dobbiamo riorganizzare Rabkrin?",
* "Meglio meno, ma meglio",
* "Sulla nostra Rivoluzione".
Questi articoli sono stati resi pubblici e pubblicati dall'inizio di gennaio fino ai primi di marzo del 1923.
Inoltre la sua dettatura della "Lettera al Congresso" è stata effettuata tra il 26 e il 29 dicembre del 1922, e
tratta della riorganizzazione del Comitato Centrale e del livello delle ispezioni degli operai e dei contadini
e dei compiti del Gosplan.
Infine, un articolo: "Sulla Cooperazione", è datato 4-6 gennaio 1923.
Non tutti questi documenti sono firmati da Lenin. Ma il testo, il lavoro compiuto su di essi (o sulle loro singole fasi) sono fissati in differenti documenti dalla segreteria di Lenin, durante l’attività svolta su di essi.
Le date sono anche fissate nei documenti del Politburo. Tutto ciò conferma la loro autenticità. In altre parole, e questa è un'affermazione facile da verificare, ciò significa che quando V. I. Lenin lavorava su questi documenti, o dopo che essi sono stati terminati, egli era sempre in grado di sorvegliare il loro completamento. In definitiva, questi documenti concordano in parecchi punti, e sono confermati dai documenti che V. I. Lenin ha ricevuto dopo il loro perfezionamento da parte della segreteria. Lenin li ha ricevuti per dare la sua approvazione finale, oppure li ha usati come riferimento, quando la discussione era ancora in corso all'interno del Comitato Centrale del partito. Questi documenti interni non sono contraddittori tra loro, né mostrano degli atteggiamenti antagonistici all'interno della direzione. In questi documenti ci sono delle idee sviluppate, ma nessuna distinzione principale dagli scopi di altri documenti. Infine, essi non sono in contrasto con altre raccomandazioni fatte da V. I. Lenin. Si può dire che c'è coerenza in seno e tra questi documenti.

Attacco contro Stalin
Il secondo gruppo di documenti - in cui "le parti che non sono di Lenin" possono essere rintracciate nel "Testamento di Lenin", presenta assolutamente un altro tipo di problemi. Questi problemi possono essere riassunti come segue:
(1) Noi vediamo una nota caratteristica, che si legge come "dettata da V. I. Lenin". Questo accade il 24-25
dicembre 1922 e il 4 gennaio 1923. E' qui che noi troviamo la base per un attacco contro G. V. Stalin. Stalin era sicuramente, in effetti, il luogotenente di V. I. Lenin ed un leader del partito.
(2) Appare qui un cosiddetto "articolo" <sulla questione delle nazionalità o della "autonomizzazione">.
(3) Si sostiene la presunzione che esiste una lettera politica, "dettata" il 5-6 marzo 1923 (a Trotsky, Mdivani, Makharadze) con una dichiarazione di solidarietà con loro.
(4) Si suppone la lettera-articolo indirizzata a Stalin con una "minaccia di interrompere i rapporti personali" tra Lenin e Stalin.
Tutto ciò ci mostra che Lenin stesso non era l'autore, e che non vi è alcun testimone esterno del fatto che Lenin scrisse questa lettera! Nondimeno il lettore può chiedere: da dove otteniamo questa informazione su questo documento?
La nostra analisi è confermata:
(1) dal cosiddetto "Diario quotidiano delle segretarie" di V. I. Lenin;
(2) dalle persone che hanno consegnato questi documenti al Plenum del Comitato Centrale del PCUS.
Esaminiamo questi due punti in dettaglio.
"Il Diario" della Segreteria è il più rilevante e, finora, questo documento non è mai stato messo in discussione. Tuttavia esso non è mai stato esaminato in dettaglio dal punto di vista scientifico e storico. In realtà era inutile fare ciò, poiché oggi è noto ed accettato che questo "Diario" dopo il 18 dicembre 1922 non è più considerato come un documento del lavoro quotidiano della Segreteria di Lenin. Ciò perché esso è il lavoro di nuovi autori, allo scopo di assicurare dei cambiamenti da effettuare, laddove possibile, su dati temi teorici e politici, da parte di artefici che a quel tempo erano ben nascosti. Realisticamente parlando esso è un documento inventato, falso. Giudicate voi stessi.
L'inizio della malattia di Lenin, il 18-19 dicembre 1922, ha visto Lenin dover di fatto smettere di occuparsi della fase centrale del suo lavoro. Sfortunatamente, durante questo periodo la sua Segreteria ha praticamente cessato di funzionare, ed i diari quotidiani non sono registrati. I progetti sono rimandati. Ma quando questi "Diari" vengono di nuovo redatti, noi troviamo delle "versioni" completamente nuove rispetto a ciò che si è supposto Lenin abbia dettato. Nei "Diari" ci sono intere pagine vuote, le annotazioni vi sono collocate solo irregolarmente. Tra le pagine dove c'è qualche annotazione, durante questo periodo ci sono delle pagine vuote. Ciò ha in effetti dato ai promotori del "Testamento" l'opportunità di riempire le pagine che erano vuote.

Miracoli cronologici
Questo è confermato dai successivi periodi di tempo o dall'analisi cronologica, che proverà a dimostrare che L. A. Fotieva (una delle segretarie che redigevano i "Diari") avrebbe dovuto fare un'annotazione per il 28 dicembre 1922 e per i giorni 4-9-19-24 gennaio 1923. M. V. Volodicheva da parte sua promise di riempire queste date per il 26 dicembre ed il 17 marzo.
Ma questo non è tutto, qualcos'altro "appare" nel calendario del “Diario”, o nella Segreteria, ad opera di Fotieva e Volodicheva. Ne risulta una buffa sequenza di date. Dopo il 30 gennaio c'è un'annotazione, segnata il 26 gennaio, quindi di nuovo un'annotazione il 30 gennaio. Sembra che l'annotazione del 24 non sia peggiore dell'annotazione del 30 (non del 31, come per errore materiale è riportato nel documento, N.d.T.). L'annotazione finale, in terza battuta, è anch'essa del 30 gennaio 1922.
Le annotazioni di febbraio sono difettose come quelle di gennaio: il 10 febbraio, le segretarie scrivono nel "Diario" un'annotazione sulla mattina del 7; dopo ciò sulla mattina del 9; segue un'annotazione per la sera del 7, poi un'annotazione per la mattina del 9 e quindi per la serata del 7. Ma nella mattina del 9 esse spariscono per riapparire di nuovo per la seconda volta in febbraio. La fine di questo balletto nelle annotazioni del “Diario” sopraggiunge il 9 febbraio.
Ciò dimostra dunque in breve che tutte queste date sono state manipolate, e che davanti a noi non c'è il documento che questi nemici tentano di presentarci come l'originale. Delle analisi scientifiche sugli scritti del “Diario” quotidiano ci mostrano che, da dopo il 18 dicembre, la moglie di Stalin, N. S. Allieueva, non scriveva su questo “Diario”, in quanto facente parte della segreteria di V. I. Lenin, sebbene essa abbia continuato a lavorare nella Segreteria con altre funzioni.
Nel "Diario", appaiono dunque degli inserimenti, alle pagine del 23-24 dicembre e del 17 e 30 gennaio. Questo mostra che ci sono delle aggiunte inserite dopo che il “Diario” è stato compilato. Tutti questi "stili ineguali" inseriti nel "Diario" si spiegano sulla base del fatto che il lavoro su di esso non era stato completato. Qualcosa sembra aver impedito l'ulteriore falsificazione di questo "Diario" così come era stato deliberatamente deciso.
A parte il "Diario" delle segretarie, esistono note scritte quotidianamente dei dottori che si occupavano di V. I. Lenin. Tra i "diari" delle segretarie ed i documenti scritti dai dottori, troviamo molte differenze riguardo ai dettagli, alle date e ad altre annotazioni.
Ad esempio, le segretarie nel "Diario" mantengono il silenzio circa il lavoro di V. I. Lenin, mentre i medici ne hanno scritto: il 25, 29, 31 dicembre, il 1-4, 10, 13, 16-27 gennaio, quindi il 18-20, il 25-27 febbraio, ed infine il 2 e 3 marzo. Ciò ammonta a 20 giorni di differenza tra le annotazioni dei dottori e la totale mancanza d'annotazioni da parte delle segretarie.
Vi è anche un esempio nella direzione opposta, allorché V.I. Lenin non ha lavorato con le segretarie, mentre invece le segretarie ci dicono che avevano ricevuto delle dettature da parte di V. I. Lenin il 24-26 gennaio, e il 3,9,10,12,14 febbraio. Si tratta di una discordanza di ulteriori otto giorni con le altre annotazioni dei dottori. Immaginate un “diario", che è una documentazione quotidiana degli eventi, in cui 28 giorni su 72 non coincidono o sono completamente l'opposto (rispetto ad altre fonti, N.d.T.)!
E' molto interessante notare cosa accadeva durante queste "date discutibili", in cui il lavoro è stato presumibilmente svolto dalle segretarie. E' in questo periodo che compare l'informazione sul testamento di Lenin e la sua critica contro G. V. Stalin, rispetto alla questione della costruzione di uno stato nazionale; evento che ha tutti gli elementi essenziali di una "bomba" messa lì apposta per Stalin.
Ne segue, che è proprio questa informazione, "inserita" nel “Diario”, a diventare la base presunta della tesi della paternità di Lenin di tale "articolo", di <sulla questione delle nazionalità" o della "autonomizzazione"> e delle lettere del 5-6 marzo 1923.

Il lavoro di Trotsky
La situazione non può essere sanata dalle diverse memorie di Trotsky o delle segretarie di V. I. Lenin, Fotieva, Volodicheva, Glyasser. Tutte queste memorie cercano di dare autorità e credito al fatto che questi documenti sono stati effettivamente scritti da V. I. Lenin. Tutti costoro cercano di dimostrare "le basi storiche ed attuali" di questi documenti.
Ma il confronto tra questi stessi documenti secondari mostra chiaramente così tante serie contraddizioni con i documenti e gli scritti dei dottori, e discrepanze tra loro stessi, che quanto da loro riportato non può essere accettato come veritiero; e non può dunque aiutare a stabilire la paternità di V. I. Lenin nei confronti di questi documenti e testi. Se la semplice logica non basta a convincerci non ci resta che credere alle loro parole. Ma questo può far piacere solo a chi vuol essere imbrogliato.
La storia della pubblicazione di questi documenti e la loro utilizzazione nelle lotte politiche non ha niente a che vedere con quanto scritto nell'ultimo testamento, consegnato da V. I. Lenin al partito tramite il vertice del CC del partito, il Politburo ed i suoi compagni di lotta più vicini.
In primo luogo, un tale appello segreto non era nello spirito di V. I. Lenin, esso non appartiene al suo metodo politico di lavoro.
In secondo luogo, questi documenti scritti non sono stati dettati in circostanze normali, poiché V. I. Lenin ha avuto ampia opportunità di fare apertamente appello al partito con qualunque suggerimento egli ha considerato opportuno e necessario. Non vi era alcun "regime carcerario" ipoteticamente instaurato da Stalin mentre V. I. Lenin era vivo. La presenza nel CC del PCUS e nel Politburo di differenti gruppi politici, e la lotta tra di loro, assicura la sconfitta di qualsiasi tentativo di nascondere i documenti di Lenin.
In terzo luogo, sarebbe stato illogico rimandare qualsiasi decisione su non importa quali questioni, dalle quali dipendeva la vita del partito o il futuro della rivoluzione, a qualche decisione futura, ad un Congresso del partito. Non era certo quando, dopo la presumibile scomparsa di V. I. Lenin, si sarebbe tenuta una riunione posposta, poiché non era tra l'altro certo quando Lenin, ammalato in modo critico, sarebbe morto.
Tutti questi esempi dimostrano che i documenti non erano autentici. Ma vogliamo riflettere su chi erano gli autori del "Testamento"? Chi poteva trarre profitto da esso? Gli autori di questa leggenda del "Testamento di Lenin" sono Trotsky, Fotieva, Zinoviev, Bukharin. Essi "hanno inserito" questi testi nell'arena politica assai prima della morte reale di V. I. Lenin. Essi hanno atteso finché Lenin non fosse più capace di scrivere, dettare o leggere i materiali, hanno redatto questi documenti come un metodo politico di lotta contro G. V. Stalin. Trotsky, con l'aiuto di una delle segretarie, la Fotieva, ha composto il cosiddetto "articolo", <sulla questione delle nazionalità o della"autonomizzazione">. Mentre hanno fatto questo, essi hanno apertamente dichiarato di non aver ricevuto alcuna direttiva, ma di essersi basati sulla richiesta di V. I. Lenin e di non aver saputo quando questa è stata fatta.
Ma la manovra da parte di questi elementi non ebbe successo, perchè lo stato dell'URSS fu proclamato al XII Congresso del partito. In questo Congresso essi tentarono, basandosi sul "testo di Lenin", di smembrare l'URSS che era stata appena adottata dal Congresso.
Malgrado i loro sforzi, questi elementi non sono stati capaci di dissolvere l'URSS appena formata. La battaglia contro di essi è stata condotta da G. V. Stalin. E' proprio durante questo periodo del dibattito sull'URSS che "l'articolo" apparentemente scritto da V. I. Lenin è stato distribuito da Trotsky ed è stato consegnato alla Segreteria di V. I. Lenin per essere registrato nel "Diario"!
Dopo il Congresso, l'intensa lotta di Trotsky contro G. V. Stalin entrò in una nuova fase. Alla fine del maggio 1923, Krupskaya (la moglie di Lenin, N.d.T.) dà a Zinoviev il testo di un "materiale dettato" del 24-25 dicembre 1922 - che costituisce una parte delle "caratteristiche delle persone nel CC". Essa non lo
consegna alla Segreteria del CC, come avrebbe dovuto fare, non nelle mani del Politburo, ma solamente ad uno dei suoi membri, che aspirava a guidare il paese.
Inoltre, Zinoviev era molto amareggiato ed invidioso per la crescita di autorità e prestigio di G. V. Stalin. Zinoviev quindi informa i membri ed i candidati membri del Politburo ed il Presidium della Commissione Centrale di Controllo. Circa il desiderio apparentemente espresso di V. I. Lenin riguardante questo materiale dettato, ossia che tale lettera era per il Congresso, Krupskaya non ne fece neppure cenno, né la consegnò in tempo utile per il Congresso. Eppure ella disse che "questo documento dovrebbe essere consegnato solo al Comitato Centrale". La leggenda su questa lettera riappare frequentemente ed ha avuto serie ripercussioni.
Questa lettera nacque durante le lotte interne in seno al partito. Due mesi più tardi Zinoviev e Bukharin informarono G. V. Stalin, Segretario Generale del PCUS, eletto dall'ultimo Congresso, sull'esistenza di questa "lettera" (ossia la "lettera dettata" il 4 gennaio 1923). Questo avveniva durante le manovre di Zinoviev e Bukharin finalizzate a mettere il lavoro di G. V. Stalin sotto la direzione di un partito che era sotto il loro controllo, assieme a Trotsky.
Essi hanno cercato di utilizzare l'autorità di V. I. Lenin. Queste cosiddette "lettere dettate" sono diventate il mezzo per spogliare Stalin della sua autorità, poiché essi stessi non avevano sufficiente autorità personale per sostituire G. V. Stalin. I nemici interni avevano riunito le loro forze per sfidare Stalin, basandosi solamente sulle presunte "lettere dettate" di V. I. Lenin.

Il meccanismo della falsificazione
La storia di questi documenti e della loro pubblicazione, non fornisce alcun esempio concreto circa la paternità di V. I. Lenin di questi documenti. Anche lo stile con il quale essi sono composti, ed altre particolarità, costituiscono argomentazioni contro questa paternità. Il contenuto e le "caratteristiche", come per premeditazione, si sono "offuscati" col tempo. Offuscati, a tal punto, che gli argomenti sul loro contenuto, costituiscono ancora oggi oggetto di discussione.
Ad esempio, la prima risposta, da parte di Tomsky, fu questa: "Nessuno qui, tra le grandi masse, ne capirà il significato".
Nel testo noi non possiamo trovare alcuna evidenza che dimostra che esso sia stato composto e dettato da V. I. Lenin. Eppure c'è qualche luce nelle torbide acque di questo testo. Tra tutte le falsità e gli incomprensibili pensieri che l'autore di questo testo ha cercato di comunicare, non si può dubitare su quanto egli ha voluto dire: sbarazzatevi di G.V. Stalin come Segretario Generale del Comitato Centrale.
La medesima cosa si può dire per le lettere del 5-6 marzo. Non c'è alcuna firma di V. I. Lenin, né c'è alcuna registrazione di questa lettera negli schedari della Segreteria. Ciò può essere spiegato. Dobbiamo capire per quale motivo queste "lettere" non sono state utilizzate da Trotsky, Mdivani ed altri, al XII Congresso del partito, nella lotta contro G. V. Stalin sulla questione della costruzione dello stato nazionale.
La lotta era feroce ed i nemici hanno cercato di utilizzare per intero l'autorità di V. I. Lenin e i documenti. Ma questi documenti sono stati "dati al mondo" in modo completo molto più tardi. Trotsky cominciò ad utilizzare questi documenti solamente nell'autunno del 1923. Queste lettere sono state rese pubbliche solamente dopo il fallito tentativo di sbarazzarsi di Stalin come Segretario Generale. Trotsky cercò di promuovere l'idea che vi era un blocco di comprensione e cooperazione tra lui e V. I. Lenin contro G. V. Stalin. L'abuso, sia politico che psicologico, andava avanti a piena velocità. Ma Stalin resistette a questo attacco.
Nemici dell'URSS contro Lenin e Stalin La questione della presunta lettera di Lenin a Stalin in cui egli si dice pronto a interrompere i rapporti personali con lui richiede uno studio maggiore. Dobbiamo precisare qui che tutta la storia delle lettere dettate e della loro presunta consegna a G. V. Stalin è molto oscura e contraddittoria. Lasciamo che il lettore faccia le sue considerazioni. Per questo noi ci riferiremo al testo seguente: M. I. Ulyanova e M. V. Volodicheva (in V. I. Lenin, Opere Complete, vol. 45, p. 486; Izvestia CC PCUS, 1989, N. 12, p.198-9).
Volodicheva ha dichiarato che essa stessa ha scritto la lettera dettata. Ma, in qualche modo, questo documento è in due copie differenti, presenta due versioni diverse; una è stata scritta e firmata da V. I. Lenin (e non da G. V. Stalin, come per svista è riportato nel documento, N.d.T), (o è stata firmata da qualcun altro?); l'altra (come fosse della Volodicheva), dall'inizio alla fine porta dei cambiamenti che la rendono irriconoscibile. Com'è possibile che anche questa seconda versione sia firmata? Perché vi sono due risposte da parte di Stalin? Perché G. V. Stalin scriverebbe due versioni di una lettera a V. I. Lenin sulla questione della presunta critica di Lenin contro Stalin? E perché neppure una di queste risposte di G. V. Stalin arrivò mai nelle mani di V. I. Lenin? Il periodo di tempo tra la risposta di Stalin (il 7 marzo) e l'inabilità fisica alle normali funzioni di V. I. Lenin (il 10 marzo), avrebbe permesso tempo sufficiente per consegnare una risposta da un ufficio ad un altro.
L'articolo sulla questione della nazionalità è incredibile, su parecchi punti. Non solo la situazione politica a quel tempo era completamente inattesa da V. I. Lenin; non è possibile attribuire la russofobia a V. I. Lenin; ma è impossibile riconoscere Lenin anche dalla stessa formulazione di questo articolo.
Un esempio: "Ho già scritto nei miei lavori circa la questione nazionale". Ed ancora: l'autore suggerisce di attendere, fino a quando non ci saremo impadroniti dell'apparato di governo. Lenin non ha proposto tali problemi nel dicembre 1922.
Se dobbiamo seguire questo "ragionamento" non solo l'URSS non sarebbe esistita, ma anche la Repubblica Sovietica Caucasica non avrebbe dovuto essere formata. Ma V. I. Lenin ha combattuto per ottenere la formazione di questa Repubblica, contro Mdivani ed i suoi sostenitori. Oltre a ciò, quindi ne consegue che persino la Repubblica Federativa Sovietica Russa non avrebbe dovuto essere stata formata, poiché l'apparato non era ancora "il nostro"!
L'autore mischia la realizzazione del diritto delle repubbliche-nazioni di separarsi dall'URSS, come garantito dalla Costituzione, insieme con la questione della qualità dell'apparato governativo dello Stato! Ma, "l'apparato di governo" non fu, o non è, l'entità legale per conferire questo diritto. Questa è costituita dai Deputati dei Popoli che siedono nel Soviet Supremo dell'URSS - l'apparato di governo è proprio il servitore e il mittente delle decisioni. Lenin sapeva perfettamente, da chi, e dove e come questo problema veniva deciso. Esso sarebbe deciso solo nel sistema della dittatura del proletariato, che egli ha formato e rafforzato.
L'argomentazione offerta nelle "lettere" non è tratta dall'arsenale di V. I. Lenin. Questa sorta di argomenti noi la troviamo solamente nelle dispute interne dei nazional-separatisti. In conclusione, sollevare il problema dell'"autonomia", dopo che la questione dell'URSS era stata decisa, non era la proposta di V. I. Lenin, né ciò era consono ai suoi principi. Ciò avrebbe significato ritornare ad una questione, che già era stata respinta da tempo.
Alla fine del 1922, nessuno ha nemmeno parlato di tale questione della formazione dell'URSS sulla base dell'autonomia. Questo perché tutti si espressero contro la questione dell'autonomia, che avrebbe significato in effetti la liquidazione della Repubblica Socialista Federativa Sovietica della Russia. Dov'è qui l'approccio di Lenin in tale materia? L'autore di questo "articolo di Lenin", deve essere ricercato, fra i nemici dell'unità delle repubbliche Sovietiche e della federazione.
Lenin non fa parte di questi elementi, di questi nemici dell'unità delle Repubbliche Sovietiche. In questo campo c'erano tre blocchi distinti influenzati da Mdivani, Svanidze e Rakovski. L'identità dell'autore di questo articolo deve essere cercata in questi ambienti, ma vi sono dei fatti che suggeriscono che il suo autore non era altri che Trotsky. V. I. Lenin non poteva essere stato questo autore. Sfortunatamente, non c'è ancora nessuna solida prova riguardo chi sia il suo autore, ma i fatti puntano tutti verso Trotsky.

Lenin per Stalin, Trotsky contro
L'analisi dei pensieri politici di questo falso "testamento" dimostra che esso non rappresenta realisticamente la lotta politica che covava allora all'interno del Comitato Centrale del partito, nel quale Lenin ha giocato il ruolo teorico principale. La realtà politica è che G. V. Stalin non ha nominato se stesso Segretario Generale. Ma era V. I. Lenin che, cercando qualcuno che lo rimpiazzasse, all'XI Congresso del partito fece ogni sforzo per assicurarsi che G. V. Stalin divenisse il Segretario Generale.
V. I. Lenin allora non inviò documenti, lettere o proposte, per dire che Stalin non era in grado di diventare il Segretario Generale. Lenin non ha mai usato tale linguaggio in nessuno dei suoi discorsi, dei suoi consigli o dei suoi commenti. Il "Testamento" di Lenin non rispecchia affatto ciò. Giudicate voi stessi.
Lenin vide nella nostra rivoluzione una buona prospettiva, mentre Trotsky si limitò a continuare a ripetere la necessità di una rivoluzione permanente (gennaio e novembre 1922). Lenin promosse la fusione finale del partito e del governo, mentre Trotsky fu contrario a ciò, proponendo il suo rabberciamento. Lenin fu per la riorganizzazione dell'Ispezione Operaia e Contadina, mentre Trotsky fu per la sua liquidazione. Lenin fu per lo sviluppo del Gosplan come commissione di esperti, Trotsky perché esso diventasse un piano operativo, ecc. ecc.
In questa situazione è possibile che Lenin abbia scritto un attacco personale contro Stalin, il suo più stretto alleato politico, ed abbia proposto che la carica più alta dovesse andare al suo rabbioso avversario Trotsky? Noi non possiamo affatto adottare questo punto di vista. Una comprensione realistica del "Testamento" di Lenin è differente. Essa dà nelle mani degli alleati di Lenin, delle munizioni per ulteriori lotte contro Trotsky nelle serie questioni della rivoluzione socialista.
Giungiamo ad una conclusione. Noi abbiamo una base per dichiarare che Lenin non fu l'autore di questi articoli, lettere o altri documenti. Questo fatto necessita di correzioni storiche in modo che gli insegnamenti di Lenin vengano depurati da queste falsificazioni. Noi dobbiamo comprendere il Testamento di Lenin nel contesto della vita politica di quel tempo, delle lotte politiche condotte da V. I. Lenin nel 1921-1922 contro Trotsky. Questa lotta è stata intrapresa da Lenin con Stalin come suo alleato leale, il quale ha promosso e seguito la linea di lotta di Lenin, e dopo la morte di Lenin si è fatto carico del pesante fardello di continuare la lotta contro Trotsky.
La parte inventata del "Testamento" può essere compresa soltanto in un contesto storico molto più ampio, nel contesto della lotta all'interno del CC del partito contro Trotsky e il suo gruppo. All'interno di questa lotta è stata combinata una lotta contro Stalin che fu consolidata e promossa da Zinoviev, che era anti-leninista. Oggettivamente, l'intero piano di entrambi questi raggruppamenti era di allontanare Stalin dalla direzione con l'aiuto dell'autorità di V. I. Lenin e cambiare così il corso politico del Partito Comunista Russo (B).
Dobbiamo essere veramente coscienti che la base della lotta per la direzione fu una lotta storica per la questione principale della rivoluzione socialista. Ragioni di spazio non ci consentono di andare oltre nel ragionamento. Possiamo soltanto dichiarare che negli "archivi di Trotsky", dopo la "lettera" di Lenin sulle caratteristiche di Stalin, la copia include un emendamento redatto nella scrittura propria di Trotsky che dichiara: "Ho pubblicato la mia copia. L. Trotsky".

La contraffazione continua
I miti che sono alimentati sulla base degli ultimi articoli e delle lettere di V. I. Lenin non sono cessati neppure più tardi, anni dopo la morte di V. I. Lenin. In questo contesto Krusciov e Gorbaciov hanno fatto
loro proprie aggiunte ed interpretazioni. Parti delle lettere di Lenin sono state adoperate per soddisfare un
bisogno dei nemici dei tempi attuali. Esse sono state impiegate principalmente con un carattere antistalinista. Ad esempio, nella lettera del 23 dicembre, c'è una frase: "Vorrei condividere questo con Voi...". Nella pubblicazione da parte di questi nemici contemporanei, è scritto come "con voi" attribuendo così un significato totalmente nuovo a ciò che Lenin ha affermato. Lenin lo ha dichiarato al Congresso del Partito, rivolgendosi ad esso con il titolo "Voi", che merita. Questo modo di rivolgersi era in contrasto con il "voi" che si rivolge a chiunque, in opposizione ad una entità eletta dal popolo. Questa lettera è anche registrata nella segreteria di Lenin come una lettera a G. V. Stalin per il Congresso. Ciò conferma ancora di più la sua essenza, avendola indirizzata con il "Voi". Ma Nikita Krusciov ha deciso che per lui, sarebbe più vantaggioso lanciare la critica a Stalin. Nella frase: <egli ha una influenza tremenda per tutte le "corti" del partito> - la parola "corti" è stata cambiata nelle parole "codice di legge". Questo non solo falsifica le parole di V. I. Lenin, ma lascia la frase senza alcun significato. Quante corti possono esserci nel partito e che tipo di corti sono? Nel lessico politico di V. I. Lenin negli ultimi anni, le cose sono chiare. Con la parola "corti", egli ha inteso i differenti oppositori, sempre pronti a criticare il partito ed a cercare di cambiare il suo corso. Tra questi "giudici di corte", c'era in primo luogo Trotsky ed il suo gruppo. E' contro questi "giudici" che Lenin ha combattuto una lotta aspra, così come ha fatto anche G. V. Stalin, l'amico e l'aiutante principale di V. I. Lenin, al quale è stata scritta questa lettera. Sono questi i "giudici", che sono stati chiamati a tal riguardo "critici" e "nostri Suhanoviti", a cui Lenin si riferisce nella sua dettatura del 26 dicembre ed anche nell'articolo "Sulla nostra Rivoluzione" (Lenin, vol. 45, p. 347, 383, 385.). La frase: "50-100 membri del CC il nostro partito deve esigerli dalla classe operaia", è stata cambiata con: "...il nostro partito ha il diritto". Lenin ha dichiarato che il CC esige 50-100 nuovi membri per il Comitato Centrale allargato, mentre i falsificatori dicono "il partito chiede". Una tale falsificazione era necessaria, affinché la lettera a G.V. Stalin fosse considerata come una lettera al Congresso del partito, anziché uno scambio di idee tra Lenin e Stalin.
Nell'articolo di V. I. Lenin "Come dobbiamo riorganizzare Rabkrin?", che è stato falsificato dai nemici, l'articolo afferma: "che nessuna autorità, ne del Segretario Generale, ne di nessun altro membro del CC può immischiarsi nel lavoro della Commissione Centrale di Controllo, o ha il diritto di affidare alla Commissione di Controllo qualsiasi questione quanto al suo lavoro..." (Lenin, Opere complete, (in Russo), Volume 4, (sic) pag. 387). La nomina del Segretario Generale è inserita per essere ritenuta ed usata contro G. V. Stalin. Secondo gli archivi (come scritto sulla Pravda, 25 gennaio 1923) parole come Segretario Generale non sono state trovate da nessuna parte. La frase che è stata impiegata era: "nessuna autorità potrà essere impiegata...". Questa è una falsificazione aperta, che serve a provare e dimostrare che questo è "un documento" di critica di Lenin nei confronti di Stalin, falsificando così l'intera comprensione del testamento.

Provocazione ideologica
E' ora noto quale significato fu attribuito all'articolo "Sulla Cooperazione" durante il periodo della perestroika. Con questo articolo scritto da Lenin, i revisionisti hanno cercato di eliminare qualsiasi altro scritto di V. I. Lenin. Sotto questo slogan, essi hanno dichiarato che era necessario rivalutare tutti gli aspetti del socialismo. Anche non c'è assolutamente nessuna parola di questo genere in V. I. Lenin, essi hanno cercato tuttavia di utilizzarlo, nell'ideologia della "perestroika". Questa è una faccenda di spudorata falsificazione. Negli scritti di Lenin non c'è una parola od un'articolo "Sulla Cooperazione", ma c'è una prima e una seconda "edizione" di questo articolo. Lenin, mentre lavorava su questo articolo non era ancora soddisfatto del suo scritto, qualcosa nella sua mente lo persuase che avrebbe potuto esporre il suo pensiero molto più chiaramente. Ciò è confermato dalle proprie note scritte a margine del testo, che era ben conosciuto da quei nemici, informati del fatto che Lenin stava lavorando su questioni importanti. Lenin scrisse nelle sue note a margine: "Nessuna variazione mi piace, perché alcune di esse contengono forme che hanno bisogno di un'ulteriore elaborazione da un punto di vista ideologico, ed entrambe hanno bisogno in una certa misura di qualche correzione".
Questa nota a margine è stata datata 7 gennaio 1923. Naturalmente questa annotazione non esprime l'intero testo. Noi dobbiamo cercare di rappresentare che cosa rendeva Lenin insoddisfatto nella sua elaborazione di questo importante documento.
Da Bukharin a Krusciov, fino a Gorbaciov L'articolo "Sulla Cooperazione" è il pensiero supremo ed è finito nelle mani di Bukharin. Da Krusciov questo "documento" è passato a Gorbaciov, e qui davanti ai nostri occhi, c'è questa bomba ideologica, mascherata come se V. I. Lenin ne fosse l'autore finale. Questo articolo è stato espanso ed utilizzato come una deformazione dall'interno da parte di Krusciov, quando egli cominciò a smembrare lo stato socialista. Ciò è stato reso possibile in quanto questo menzognero sotterfugio ha avuto un importante effetto politico dietro le quinte. Al tempo di Bukharin è stato utilizzato a favore dei kulaki, per salvarli come classe. Al tempo di Krusciov è stato usato come veicolo per criticare la tesi di Stalin, ossia che nel periodo di accerchiamento capitalistico i successi del socialismo saranno sempre più considerevoli, mentre i resti delle classi sfruttatrici disperse "proveranno in tutti i modi a loro disposizione di rovesciare lo stato socialista, essi saboteranno sempre più lo Stato Sovietico, come ultimi mezzi per conservare la loro posizione di classe privilegiata".
La critica di questo testo ha aiutato Krusciov ad aprire una campagna contro Stalin. Durante la gestione di Gorbaciov esso è stato usato per incitare la gente a non credere più alla via ideologica della costruzione del socialismo in URSS, per giustificare il percorso non socialista e “l’accomodamento” con il capitalismo in URSS, per evidenziare la necessità di sbarazzarsi dell'eredità socialista del paese, per sostenere che in un modo o nell'altro avremmo perso e che era inutile tentare di ristabilire il socialismo, che non c'è niente da guadagnare da esso, che non era più necessario che la nostra storia....
Ad ogni modo, i lettori stessi sanno molto bene cosa c'era e come era, e quello che è seguito.

Da Teoria & Prassi n. 16

Edited by Sandor_Krasna - 15/1/2015, 17:31
 
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marcontini
view post Posted on 28/3/2011, 23:10




Chiedo scusa se rispolvero (magari per nulla) un vecchio topic.
Mi domandavo da dove venissero fuori le seguenti presunte citazioni di Lenin:
« Il compagno Stalin, divenuto segretario generale, ha concentrato nelle sue mani un immenso potere, e io non sono sicuro che egli sappia servirsene sempre con sufficiente prudenza. D'altro canto, il compagno Trotsky come ha già dimostrato la sua lotta contro il CC nella questione del commissariato del popolo per i trasporti, si distingue non solo per le sue eminenti capacità. Personalmente egli è forse il più capace tra i membri dell'attuale CC. »

« Stalin è troppo grossolano, e questo difetto, del tutto tollerabile nell'ambiente e nei rapporti tra noi comunisti, diventa intollerabile nella funzione di segretario generale. Perciò propongo ai compagni di pensare alla maniera di togliere Stalin da questo incarico e di designare a questo posto un altro uomo che, a parte tutti gli altri aspetti, si distingua dal compagno Stalin solo per una migliore qualità, quella cioè di essere più tollerante, più leale, più cortese e più riguardoso verso i compagni, meno capriccioso, ecc. Questa circostanza può apparire una piccolezza insignificante. Ma io penso che, dal punto di vista dell'impedimento di una scissione e di quanto ho scritto sopra sui rapporti tra Stalin e Trotsky, non sia una piccolezza, ovvero sia una piccolezza che può avere un'importanza decisiva. »
 
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aragkat
view post Posted on 29/3/2011, 18:28




Ah si ricordo queste citazioni, le lessi su Wikipedia :asd:
 
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marcontini
view post Posted on 29/3/2011, 18:34




Anche io! Ma prima di finire su Wikipedia saranno state da qualche altra parte :D
Visto che quella di designare Trotsky come successore e ripudiare Stalin mi sembra un'ipotesi piuttosto sconcertante all'interno del contesto, volevo saperne di più.
 
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otreblA_SNAKE_[ITA]
view post Posted on 6/4/2011, 14:10




Mi accodo anch'io alla richiesta
 
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view post Posted on 6/4/2011, 15:17
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compagno

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Scusate compagni, ma io credo che l'articolo che ho postato dia esauriente risposta alle vostre domande.
Comunque, in breve, le suddette affermazioni di Lenin sarebbero state dettate alla sua segretaria.
Queste fanno parte del cosiddetto "testamento" di Lenin, che, per prima cosa non è sicuro che sia mai esistito almeno nella forma che conosciamo, ma, in secondo luogo, non è un testamento di niente, ma si tratta di alcune considerazioni di carattere generale.
Tale "testamento" fu portato davanti al Partito e Stalin rassegnò per due volte le dimissioni dalle cariche di Partito, e per due volte il Partito gliele rifiutò (era presente anche Troschi!).
Bisogna considerare ancora alcune cose.
a) Una parte del cosiddetto "testamento" sarebbe stato dettato da Lenin alla sua segretaria, dopo un alterco che Stalin aveva avuto al telefono con la moglie di Lenin. I due, Stalin e la Krupskaja, discussero perché la moglie di Lenin non si atteneva alle disposizioni che i medici avevano prescitto a Lenin gravemente malato. Successivamente Stalin si scusò con Lenin e con la Krupskaja. E la cosa finì lì.
b) Nel cosiddetto "testamento" non si esalta Troschi. Assolutamente! Si afferma che non è un bolscevico. Si distruggono Kamenev e Zinoviev, ricordando il loro tradimento e la loro delazione alla vigilia dell'insurrezione dell'Ottobre, si stronca Bucharin come non marxista. Insomma quello che farebbe la figura meno barbina è proprio Stalin.
c) Si dice che il "testamento" sia rimasto segreto fino all'epoca di Kruscev, invece fu ampiamente discusso nel Partito e pubblicato sulla Pravda del l'epoca.
d) il "testamento" divenne, dopo la congiura kruscieviana, il cavallo di battaglia dei revisionisti moderni (dei troschisti, o di quello che rimaneva di loro lo fu sempre nonostante che in un primo tempo Troschi stesso avesse dichiarato"…Vladimir Ilic non ha lasciato nessun “testamento”, e lo stesso carattere dei suoi rapporti col partito, come il carattere del partito stesso, escludevano la possibilità di un tale “testamento”. La stampa dell’emigrazione, la stampa estera borghese e quella menscevica di solito ricordano come “testamento” una lettera di Vladimir Ilic (tanto alterata da essere irriconoscibile) contenente consigli di carattere organizzativo. Il XIII Congresso ha esaminato con grande attenzione anche questa lettera, come tutte le altre, e ne ha tratto le conclusioni conformi alle condizioni e alle circostanze del momento. Qualsiasi chiacchiera sull’occultamento o sulla violazione del “testamento” è una maligna invenzione ed è interamente diretta contro l’effettiva volontà di Vladimir Ilic e gli interessi del partito da lui creato.
L. Trotski Articolo “A proposito del libro di Eastman – Dopo la morte di Lenin – Bolscevik n°16, 1° settembre 1925)

Allego questo breve brano:
Si dice che in questo “testamento” il compagno Lenin proponesse al Congresso che data la “rudezza” di Stalin, si dovesse pensare a sostituirlo con un altro compagno nella carica di segretario generale. E’ assolutamente vero; sì, io sono rude, compagni, nei riguardi di coloro che in modo rude e perfido distruggono e scindono il partito. Questo non l’ho nascosto, né lo nascondo. Forse ci vorrebbe una certa dolcezza nei riguardi degli scissionisti, ma non da me la otterrete. Alla prima seduta dell’assemblea plenaria del C.C. dopo il XIII Congresso ho chiesto all’assemblea plenaria del CC di esimermi dalla carica di segretario generale. Il congresso stesso ha discusso la questione. Ogni delegazione l’ha discussa, e tutte le delegazioni all’unanimità, compresi Trotski, Kamenev e Zinoviev, hanno imposto al compagno Stalin di restare al suo posto…..Un anno dopo ho di nuovo chiesto all’assemblea plenaria di essere esonerato dalla carica, ma di nuovo mi è stato imposto di restare…E’ caratteristico il fatto che nel “testamento” non vi sia né una parola, né un accenno agli errori di Stalin. Si parla solo della rudezza di Stalin. Ma la rudezza non è né può essere un difetto della linea o della posizione politica di Stalin.
Ecco il passo in proposito del “testamento”:

“Non mi dilungherò sulle caratteristiche personali degli altri membri del CC. Ricordo soltanto che l’episodio di ottobre di Zinoviev e Kamenev non è naturalmente dovuto al caso, ma lo si può ascrivere a loro colpa personale tanto poco quanto a Trotski il suo non bolscevismo”.

Mi sembra che sia chiaro.
Stalin
Discorso a una seduta della sessione plenaria comune del CC e della CCC del PC(b) dell’URSS –23 0ttobre 1927 –
Pubblicato sulla Pravda n° 251 del 2 novembre 1927
Stalin Opere Complete vol. 10 pagg. 185 e seg.


Ed ecco la frase su Bucharin:
« Tra i giovani membri del Comitato Centrale — dice Lenin — voglio dire qualche parola su Bukharin e Piatakov. Essi, secondo me, sono (tra i più giovani) le forze che spiccano di più e nei loro riguardi bisognerebbe tener presente quanto segue: Bukharin non è solo il teorico più stimato e più forte del partito, ma è pure considerato legittimamente come il beniamino di tutto il partito; però è molto dubbio che le sue concezioni teoriche possano essere considerate interamente marxiste, dato che in lui c'è qualcosa di scolastico, egli non ha mai studiato e, credo, non ha mai compreso interamente la dialettica »

Edited by carre - 6/4/2011, 16:34
 
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view post Posted on 12/6/2017, 18:41

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È DEL TESTAMENTO CHE BISOGNA DUBITARE!!

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view post Posted on 30/3/2019, 16:59

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