Comunismo - Scintilla Rossa

Materialismo dialettico e materialismo storico, Stalin

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matteo.morganti
view post Posted on 17/7/2009, 11:04 by: matteo.morganti




CITAZIONE
Definendo il loro metodo dialettico, Marx ed Engels si riferiscono di solito a Hegel, come al filosofo che ha fissato i tratti fondamentali della dialettica. Questo però non vuol dire che la dialettica di Marx e di Engels sia identica a quella di Hegel. Infatti, Marx ed Engels hanno preso dalla dialettica di Hegel solo il suo «nucleo razionale», gettando via la corteccia idealistica hegeliana e sviluppando la dialettica per imprimerle un carattere scientifico moderno. «Il mio metodo dialettico, - dice Marx, - non solo differisce dal metodo hegeliano nella base, ma ne è diametralmente l'opposto. Per Hegel il processo del pensiero, che egli trasforma persino, sotto il nome di Idea, in un soggetto indipendente, è il demiurgo (il creatore) della realtà, la quale è solo la manifestazione estrinseca dell'Idea. Per me, al contrario, l'elemento ideale non è che l'elemento materiale, trasportato e trasposto nel cervello dell'uomo» (STALIN)

“Infatti, Marx ed Engels hanno preso dalla dialettica di Hegel solo il suo «nucleo razionale», gettando via la corteccia idealistica hegeliana e sviluppando la dialettica per imprimerle un carattere scientifico moderno” (STALIN). Qui c’è qualcosa che non quadra con il metodo dialettico ma STALIN sembra non accorgersene come dimostra in particolare l’uso del verbo “sviluppando”. Cosa vuol dire estrarre dalla dialettica hegeliana il nocciolo razionale per gettare alle ortiche la ganga mistica (il sistema speculativo hegeliano)? E’ corretto affermare che Marx-Engels sviluppano il nocciolo razionale? È meglio dire che trasformano il nocciolo razionale; sofisticheria? No. Pensiamo a cosa ha significato nella storia del pensiero il concetto di “sviluppo”: non serve essere particolarmente ferrati per comprendere che l’idea di sviluppo nasconde surrettiziamente il progresso inteso come “processo lineare di movimento da un inizio ad una fine”; esattamente il contrario del processo dialettico, anzi è proprio un concetto pre-dialettico quello di sviluppo-progresso, perché non prevede rotture-salti qualitativi (cambiamenti di terreno) e anche quando li introduce, sono posizionati in linea di continuità con i momenti precedenti, le opposizioni inconciliabili qui si conciliano benissimo, tutto procede linearmente e al diavolo le contraddizioni insanabili che – una volta risolte – daranno luogo ad un “oggetto” superiore. Attenzione perché qui siamo posizionati in uno dei terreni più scivolosi del marxismo, presentarlo come sviluppo-evoluzione significa renderlo “neutro” rispetto a tutto quello che lo precede come se il marxismo non fosse invece la scienza della rivoluzione (e le rivoluzioni non si fanno certo in continuità, sviluppando il passato, si portano a termine distruggendo il passato casomai); non è un caso che un critico del marxismo come teoria dell’evoluzione (questa volta a vantaggio del proletariato) come Walter Benjamin abbia fatto notare come questo genere di marxismo sia stato un tentativo (vano per definizione) di far assumere alle masse proletarie l’idea di progresso, idea (anzi ideologia!) tanto cara ai padroni, che sono ben felici di navigare sicuri nel verso della corrente; mentre Lenin ci ha sempre ammonito sul nostro compito principale: remare contro-corrente. Ma sotto l’idea di “sviluppo del nocciolo razionale” sta anche un altro grave errore (legato al primo ed anche questo un problema pre-dialettico): forse molti avranno sentito parlare della dialettica forma/contenuto (c’è chi sostiene che la scienza sia proprio l’analisi delle forme, io dico invece che sia l’analisi della dialettica forma/contenuto, ma tralascio questa diatriba), ebbene, STALIN non la coglie e si affida al senso letterale delle parole di Marx, che però ha usato quella metafora proprio per farci saltare sulla sedia in modo da dovergli prestare attenzione. Proviamo con un esempio. Ho una pesca, il nocciolo è il “nocciolo razionale” e la parte succosa è il sistema speculativo hegeliano; STALIN dice: estraggo il nocciolo e butto la parte succosa, poi sviluppo in continuità col precedente quel nocciolo e ottengo un nocciolo marxiano (ottengo la dialettica materialistica). Nonostante le immagini di STALIN che ammira fiori e frutti, non dev’essere stato un botanico di quelli molto scaltri, io che sono nato in campagna invece ho sempre notato che il nocciolo di una pesca non è mica uguale al nocciolo di una mela-pera-anguria … C’è qualcosa allora che non va. E qui salta completamente l’immagine del rovesciamento della dialettica hegeliana operato dal marxismo, giralo come vuoi, il nocciolo di una pesca non diventerà mai il nocciolo di un’anguria; perché? La dialettica forma/contenuto appunto. Il sistema speculativo (idealistico) hegeliano (l’involucro) ha contagiato-plasmato il nocciolo (contenuto razionale, la dialettica) ed ora questa è inservibile così com’è, è piena di vizi-capricci mistici-dialettici-teologici; abbiamo il nuovo involucro materialista (anguria) ma ci troviamo in mano il vecchio nocciolo (la dialettica hegeliana) della pesca; forma e contenuto non si incontrano, il solo modo è trasformare anche la dialettica per avere in mano una dialettica quasi totalmente nuova (i 2 noccioli di pesca e anguria non sono 2 oggetti totalmente diversi, hanno molte cose in comune). In particolare l’idealismo dell’involucro ha richiesto per sé una dialettica avente una contraddizione semplice termine a termine, questo perché risalendo la spirale delle contraddizioni si può arrivare ad un’origine comune di ogni contraddizione che investe lo Spirito Assoluto (Marx infatti dice che sia una teiera bollente che la Rivoluzione Francese per la dialettica hegeliana sono solo esempi che dimostrano la contraddizione qualità/quantità); ovvero in Hegel è sempre la stessa categoria originaria che opera nel Mondo (la logica della causa non gli ha permesso di prestare attenzione alla causa della logica). STALIN quindi è ben felice di operare nel senso della corrente, navigare contro-corrente sarebbe stato offrire alle masse la conoscenza per sovvertire la propria cricca.

(continua)
 
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