Comunismo - Scintilla Rossa

La teoria marxiana del valore, Il valore della teoria

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matteo.morganti
view post Posted on 16/7/2009, 08:29 by: matteo.morganti




Non mi prendo meriti che non ho, la paternità della critica non è mia ma è contenuta nel volume "Leggere il Capitale", in particolare nel saggio "L'oggetto del Capitale" di Louis Althusser; il mio unico merito è averlo studiato e penso capito, qualcosa di molto simile mi girava in testa prima di approntare questo studio, ma dò a Cesare quel che è di Cesare. Detto questo.
Sì e No, Salvatore.
SI') La legge rimane valida per tutto il periodo d'esistenza del modo capitalistico di produzione;
SI') La differenza tra valore e prezzo è necessaria, e qui il necessario va preso in senso fortissimo: senza tale distinzione non funzionerebbe per nulla il capitalismo, io sottolineo sempre una tesi di Marx contenuta nelle Teorie sul Plusvalore, dove (criticando Ricardo) sostiene che la differenza tra prezzo e valore basta da sola a creare un saggio medio di profitto. Sul mercato non si scambiano mai valori, ma solo e sempre prezzi, e nemmeno sono corrette le tesi di quei compagni che analizzando il "problema della trasformazione dei valori in prezzi" (problema già formulato in maniera confusa) credono che prima si formino valori e poi quando la merce arriva sul mercato si trasformino in prezzi; niente affatto, la merce nasce col suo bel prezzo già da subito, le merci sono prodotte per aver un prezzo; senza voler divagare, queste tesi discendono tutte da un errore teorico grave compiuto da Rosa Luxemburg che considera la riproduzione del capitale sociale totale come un meccanismo temporalmente susseguente alla produzione del singolo capitale: c'è un capitale che produce nel modo che sappiamo, poi va sul mercato e incontra altri capitali che ne limitano la libertà di movimento ... ecc ecc. No. E' il movimento complessivo di riproduzione (allargata o semplice che sia, ma Marx aggiunge che è sempre allargata e la riproduzione semplice è sensata solo come momento della riproduzione allargata) che dà senso al processo di produzione del singolo capitale; un capitale nasce sempre circondato dalla molteplicità di capitali avversi, un capitale isolato è un assurdo logico e non potrà mai accadere che esista un capitale che non si scontri con altri capitali; lo possiamo isolare ad un particolare livello d'astrazione in quanto la produzione a questo livello acquista un'autonomia relativa, ma poi quando è necessario introdurre altre variabili per spiegare in maniera più compiuta il funzionamento del singolo capitale stesso, allora ecco che ritorna la molteplicità formata da altri capitali che gli stanno di fronte. La riproduzione dei rapporti capitalistici è il tutto e produzione-circolazione sono suoi momenti, ed è il tutto complesso che dà senso (posizione e funzione) ai suoi momenti. Questo è un principio logico molto importante.
NO) Anche il valore è un rapporto sociale come il prezzo, il 2° è semplicemente una forma di manifestazione del 1°, che - come tutte le forme di manifestazione - è anche forma di dissimulazione, perciò nasconde il processo che sta alle proprie spalle, e noi alla superficie del movimento vediamo solo il risultato. Dobbiamo pensare il capitalismo non come un piano, ma come un reticolo di relazioni che s'estendono sia in larghezza che in profondità; esempi di concetti paritari sono (profitto, rendita, salario), esempi di concetti che stanno in un rapporto di profondità (valore, prezzo di produzione, prezzo di mercato, prezzo di monopolio). Anzi di più. Il rapporto sociale di produzione determinante è proprio il valore, altrimenti Marx avrebbe dovuto chiamare la propria legge p. es. legge del prezzo di produzione, invece la chiama legge del valore. Il prezzo ha vari livelli di profondità perchè p. es. il prezzo di produzione non è affatto determinanto dalla legge della domanda e dell'offerta (fenomeno della circolazione) ma dalla necessità di creare un profitto (fenomeno della produzione), sarà poi il prezzo di mercato ad essere un oscillazione attorno al prezzo di produzione determinanta dalla legge della domanda e dell'offerta. L'importante è però non dimenticarsi che dietro a valore, prezzi vari, stanno sempre i rapporti sociali, i rapporti sociali di produzione e il loro incontro-scontro con i rapporti tecnici di produzione (le forze produttive), la cui dialettica costituisce il vero determinante di fondo di tutto l'arcano.

Invece a Ludovico pongo una domanda: i prodotti finanziari hanno un loro valore o piuttosto hanno un prezzo di mercato? La 2° e basta perchè il loro valore qui non è proprio in gioco: se fossero pezzi di carta avrebbero il valore determinato dal tempo di lavoro impiegato a produrre la carta, se fossero prodotti telematici avrebbero un valore determinanto dal tempo di lavoro impiegato p. es. a costruire il software che li gestisce....ma essendo moneta capisci che qui non c'entra questo (come la moneta da 1 euro si dice che vale 1 euro ma non è che a produrla ho impiegato 1 ora di lavoro p. es. ammesso che 1 ora di lavoro sia uguale ad 1 euro), è un segno qui e basta. I prodotti finanziari, per quanto complicati possano essere, sono solo in fondo (nel senso di alla fine) anticipi su profitti futuri, quindi interessi pagati per aver prestato all'ente che li emette la nostra moneta, ma il profitto lo possono fare solo processi produttivi immediati (di certo non i BOT o le stock options) che impiegano lavoratori - materie prime - strumenti di lavoro - mezzi di produzione; questi prodotti sono solo scatole cinesi in cui risalendone la scala arriviamo sempre al nostro lavoratore inchiodato a qualche macchina a lavorare e lì sta il profitto, mentre le stock options fruttano interessi. Tu non riesci a capire questo perchè se il profitto è una forma di manifestazione-dissimulazione del plusvalore, l'interesse è formula di manifestazione-dissimulazione del profitto, quindi alla seconda potenza, è il capitale esteriorizzato completamente, più mediato, il feticcio completo, sembra che da denaro sgorghi denaro, ma è solo interesse che se l'economia "reale" (che brutta parola ma ci si capisce) procede bene, viene riscosso, altrimenti era solo una bolla di sapone legata al niente.

P.S. A Salvatore. Chiamami per nome per favore, non ho mica 60 anni, non ne ho neppure 30 anche se ci son vicino.
 
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28 replies since 14/6/2009, 21:33   951 views
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