Comunismo - Scintilla Rossa

Caccia allo Sbirro

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carre
view post Posted on 1/4/2009, 18:11 by: carre
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Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
Direzione Nazionale
Comunicato del 01.04.2009
Sapere chi sono, dove sono, che mansioni svolgono i poliziotti che hanno massacrato e torturato i manifestanti durante il G8 di Genova è un diritto democratico e costituzionale che dobbiamo e possiamo esercitare!
Un'operazione di democrazia, pulizia morale e controllo popolare!
Nei giorni scorsi quotidiani e telegiornali hanno dato ampio risalto alla preoccupazione, allo sdegno e allo scandalo con cui singoli agenti, esponenti dei sindacati di polizia, varie procure nonché il leghista fascista e forcaiolo Borghezio hanno reagito alla notizia del sito “Caccia allo sbirro!” attivato e propagandato dal (nuovo )Partito comunista italiano come uno strumento “per rendere più difficili l’infiltrazione e le provocazioni di poliziotti regolari (regolarmente sul libro paga dello Stato borghese, “legali”) e irregolari (fascisti e altri collaboratori di polizia pagati con i “fondi riservati” amministrati senza documentazione dai Ministeri, dai Servizi Segreti, dalle Prefetture e dalle Questure)”. Alcuni giornali, tanto per cambiare, hanno tirato in ballo il Partito dei CARC e il processo di Bologna orchestrato dal PM Giovagnoli (che si è concluso con un “non luogo a procedere”); anche per questo riteniamo doveroso fare alcune brevi considerazioni sulla vicenda.
Cos’è che è “scandaloso e inaccettabile”? Che i poliziotti possano liberamente, impunemente e protetti dall’anonimato spiare, controllare, schedare, minacciare, ricattare, montare provocazioni, infiltrare, picchiare e massacrare, cioè tutto quello che ha spiegato in modo chiaro e dettagliato Cossiga nell’intervista pubblicata su La Nazione, il Resto del Carlino e il Giorno del 23 ottobre 2008? Oppure che qualcuno faccia conoscere le facce di questi solerti servitori dello Stato in modo da rendere loro più difficile continuare a tramare e manovrare nell’ombra contro i lavoratori, gli studenti, i disoccupati, i pensionati e tutti quelli che reagiscono, si ribellano e lottano per “non pagare la crisi dei padroni”, per costruire un futuro di pace, sicurezza e civiltà per sé e per i propri figli, per salvaguardare il nostro territorio dalle grinfie di speculatori e affaristi?
In che cosa consiste “l’onesto e onorevole servizio” reso da poliziotti, carabinieri, agenti dei servizi, ecc.? Nella macelleria messicana del luglio 2001 a Genova per la quale gli esecutori sono andati assolti, i dirigenti sono stati promossi e i mandanti neanche inquisiti? Nelle cariche contro i lavoratori dell’Alitalia, di Pomigliano d’Arco, della INNSE che difendono il loro posto di lavoro e con esso la possibilità di vivere per sé e per le loro famiglie? Nei pestaggi degli studenti dell’Onda che lottano contro lo smantellamento della scuola pubblica e che esercitano il loro diritto a manifestare? Nelle cariche contro gli abitanti della Val di Susa, contro i cittadini di Vicenza, contro gli abitanti di Chiaiano e delle altre località della Campania? Nella protezione delle parate di Forza Nuova come è successo a Bergamo il 28 febbraio o delle aggressioni fasciste contro gli studenti come è successo a piazza Navona? Sono costoro che svolgono un “onesto e onorevole servizio”? Oppure chi anziché predicare la rassegnazione e il “porgiamo l’altra guancia” promuove, organizza e orienta la resistenza popolare contro gli autori di tutto questo?
Cos’è che è “delirante e assurdo”? L’ordinamento di cui poliziotti e carabinieri sono tutori per conto dei padroni, dei ricchi, del Vaticano e delle loro autorità, un ordinamento che condanna milioni di persone a morire per fame, malattia, guerra, lavoro, disperazione, inquinamento, che costringe milioni di persone ai margini della società, che getta milioni di persone nella depressione, nella bulimia, nell’anoressia, nell’evasione delle droghe? Oppure l’aspirazione e la lotta per costruire “una altro mondo possibile”, un ordinamento nuovo e superiore in cui ci sia un posto e un ruolo dignitoso per ogni uomo, donna, bambino, giovane e anziano delle masse popolari?
Dove sta la “legalità democratica” che gli autori del sito “Caccia allo sbirro!” violerebbero? Nell’impunità e negli onori di cui godono autori e mandanti delle stragi di Stato che hanno insanguinato la storia del nostro paese? Nella sepoltura in pompa magna nella basilica di sant’Apollinare (in Vaticano) del capo della banda della Magliana? Nella tranquillità e strafottenza con cui esponenti e ministri del governo Berlusconi vanno a braccetto con noti capi fascisti e boss della criminalità? Nelle leggi ad personam che Berlusconi ha collezionato? Nella mano libera di cui godono, dopo aver mandato in rovina migliaia di famiglie, gente come Tanzi e compagnia? Nel muro eretto a protezione degli autori e dei mandanti della strage di Ustica, del Cermis o del rapimento di Abu Omar?
Parlare di violazione della privacy non è una presa in giro quando sono milioni i dossier segreti raccolti dall’Arma dei carabinieri, quando nel nostro paese operano polizie parallele come quelle di Saya, quando le nostre città sono costellate di telecamere che scrutano e spiano, quando normalmente alle manifestazioni, ai presidi e alle altre mobilitazioni pubbliche poliziotti e carabinieri filmano e fotografano i partecipanti, quando, guardando alla nostra diretta esperienza, da anni siamo costantemente pedinati, intercettati, perquisiti e inquisiti noi e insieme a noi le nostre famiglie e le persone a noi vicine, quando succede normalmente che i nostri nuovi collaboratori e simpatizzanti vengano avvicinati da agenti della Digos che li “avvertono con discrezione” che noi siamo dei “terroristi” e che ad avere a che fare con noi rischiano delle grane?
Affermare che a causa di iniziative come “Caccia allo sbirro!” verranno chiusi i siti di controinformazione esistenti in rete non è come dire che la legge antisciopero è colpa di chi sciopera, che i divieti di manifestare sono colpa di chi manifesta e, guardando indietro alla nostra storia, che le rappresaglie naziste erano colpa dei partigiani?

Alla luce di tutto questo, è lecito concludere che il sito “Caccia allo sbirro!” è un’operazione di democrazia! Un’operazione di pulizia morale ed etica a salvaguardia dei diritti e delle conquiste di civiltà strappate con la Resistenza antifascista e con le lotte degli anni successivi! Una forma di controllo popolare da sviluppare a tutti i livelli, dal teatrino della politica borghese alle operazioni sporche degli apparati statali, ai loro mandanti ed esecutori!

Le immagini del massacro di Genova hanno fatto il giro del mondo solo grazie all’iniziativa popolare! Chi oggi grida allo scandalo per il sito “Caccia allo sbirro!” e invoca la salvaguardia della democrazia perché non rende pubbliche le facce dei torturatori della Diaz e di Bolzaneto? Renderle pubbliche, sia quelle degli inquisiti sia di quelli che hanno scampato persino l’inchiesta, sarebbe una prima dimostrazione concreta di coerenza e di buona fede. È un diritto democratico e costituzionale delle masse popolari sapere chi sono, dove sono, che mansioni svolgono questi criminali in modo da poter come minimo tutelare la propria incolumità e sicurezza se li dovessero trovare davanti a una manifestazione, a un’assemblea, a un presidio, a un posto di blocco!

 
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12 replies since 31/3/2009, 11:05   686 views
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