Comunismo - Scintilla Rossa

La concezione marxista dello Stato

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view post Posted on 20/3/2009, 17:12
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La concezione marxista dello Stato

La concezione marxista dello Stato ci insegna che lo Stato è nato come esigenza imprescindibile di una società divisa in classi: da quando nella società sono sorte le classi è sorto lo Stato. Nella società divisa in classi, la classe che detiene il potere economico ha bisogno dello Stato come strumento per organizzare il potere politico a difesa del potere economico.
Lo Stato è lo strumento della dittatura di una classe sull'altra; lo Stato esiste solo nella misura in cui è necessario poiché esiste la lotta di classe e la divisione in classi, nella misura in cui è necessario per una classe opprimerne un'altra per realizzare i suoi fini. Solo con l'eliminazione della divisione in classi lo Stato scomparirà.
La lotta fra le due classi è una lotta che si svolge su tutti i fronti della società, e lo Stato, strumento di potere di una classe, si organizza in modo da esercitare il potere di questa classe contro la classe avversa in tutti i campi della società. Lo Stato è dittatura ed esercita questa dittatura sul piano militare e politico: lo Stato è una forza organizzata preparata per respingere la rivolta della classe non al potere, per reprimerla, neutralizzarla. Lo Stato viene usato dalla classe dominante per esercitare una mediazione nei confronti della classe oppressa ai fini di contenere la sua lotta e ricercare costantemente una situazione di normalità sociale perché il sistema stesso possa funzionare.
Nella società attuale, gli sfruttatori, i capitalisti, quel pugno di uomini che detiene il potere economico avendo la proprietà dei mezzi di produzione, non potrebbe dominare la grande marea dei lavoratori e delle masse popolari se non avesse uno Stato fortemente organizzato come strumento di oppressione militare e come strumento di inganno politico. Lo Stato capitalista è organizzato con un apparato di politicanti, di generali, di funzionari, che sono sotto il controllo e la direzione del potere economico dei capitalisti. I grandi stipendi, le regalie e le condizioni di privilegio che i capitalisti concedono ai funzionari dello Stato, ai politicanti e ai generali, servono per esercitare la corruzione costante nell'apparato dello Stato e asservirlo completamente ai capitalisti. Lo Stato è nelle mani della classe che ha il potere economico perché con il potere economico si può completamente asservire il potere politico. Lo Stato borghese apparentemente si presenta come il prodotto di una delega popolare a deputati, ministri e governanti eletti dal popolo; in realtà esso è organizzato in modo da essere completamente sottoposto al controllo della classe capitalista per esercitare l'inganno politico e la mediazione nei confronti delle masse popolari. Lo Stato dei capitalisti è uno Stato per sua natura conservatore, perché i capitalisti, a questo stadio dello sviluppo delle forze produttive e quindi dei rapporti di produzione, rappresentano la negazione del progresso, la limitazione delle capacità di produzione della società, l'uso antisociale della produzione; i capitalisti combattono per conservare il loro potere, per frenare la lotta della classe operaia e dei lavoratori, per mantenere le cose come stanno di fronte all'assalto della classe operaia che vuole cambiare le cose. D'altra parte però i capitalisti non potranno mai fare a meno dei lavoratori., mentre la classe operaia può fare a meno dei capitalisti, la classe operaia può costruire una società completamente nuova, una società che inizia il processo dell'eliminazione delle classi, dell'eliminazione della dittatura, dell'eliminazione dello Stato. La classe operaia, lo Stato proletario, costruendo nuovi rapporti di produzione, elimina i parassiti, quei luridi parassiti che vivono sul sangue dei lavoratori. Toglie ad essi la proprietà dei mezzi di produzione e la proprietà privata dei beni sociali, mettendo nelle mani dello Stato, rappresentante complessivo della società, tutta la proprietà e la direzione della produzione.
Lo Stato proletario imprime alla produzione il giusto senso per il bene della società, per il progresso; elimina dai rapporti di produzione l'oppressione dei sistemi di sfruttamento capi¬talistici, libera il lavoro e il lavoro liberato emancipa ad un livello completamente nuovo il popolo. Questa società in cui si lotta per eliminare le classi è la società socialista; la società in cui le classi sono eliminate è la società comunista. Tali società possono essere costruite solo se il proletariato abbatte lo Stato borghese, costruisce lo Stato proletario ed esercita la sua dittatura contro la classe dei capitalisti che fino ad oggi lo sfrutta. La classe operaia e le masse popolari possono impadronirsi dello Stato solo abbattendo con la violenza l'apparato statale creato dai capitalisti, solo abbattendo con la violenza i generali, i ministri, i funzionari e tutti i lacchè incaricati oggi dai capitalisti di amministrare la dittatura borghese, cioè di usare violenza contro il popolo.
La classe operaia non può cambiare lo Stato borghese dall'interno, perché non è possibile introdursi nel potere politico senza avere il potere economico. Lo Stato dei capitalisti è organizzato in modo da escludere dal suo potere tutti coloro che non detengono i privilegi della proprietà e quindi non detengono neppure i privilegi culturali e di conoscenza che la borghesia ha e attraverso i quali mantiene il suo potere, mantiene la sua organizzazione politica.
Lo Stato non è, come dicono i riformisti, indipendente dalle classi, al centro fra le classi, strumento di mediazione delle due classi contrapposte. Questa è una concezione anti-marxista, un falso a favore della borghesia. Solo la borghesia infatti ha interesse a far credere alle masse popolari che lo Stato sia indipendente dal potere di classe, dal potere economico, che sia al centro come mediatore degli interessi di classe. I riformisti sostengono la loro idea che lo Stato è mediatore fra le classi, sostengono che lo Stato è formato dal libero confronto delle diverse idee espresse nel sistema elettorale e parlamentare. Ma non esistono idee che non siano il prodotto della lotta di classe e le idee della classe capitalista sono organizzate con l'esercito, la polizia, i funzionari che terro-rizzano il popolo, i servi che ingannano, le scuole che truffano, la propaganda che sostiene le calunnie contro il popolo. Tutti i mezzi economici della classe al potere sono utilizzati per impedire che la classe sfruttata possa trovare l'unità necessaria per esprimere la sua idea maggioritaria: l'idea delle grandi masse. Lo Stato non dipende dalle idee che nascerebbero casualmente e dal confronto tra queste idee; lo Stato dipende dalle idee della borghesia, dalle sue esigenze e quindi innanzitutto dal suo potere economico e dal suo potere militare.
Gli sfruttati, la classe proletaria, si battono anche nel campo delle idee, si organizzano e lottano all'interno della società borghese; ma Lenin ha detto che la classe operaia strapperà la vittoria reale solo impugnando le armi, organizzandosi per impadronirsi del potere economico e per imporre con il potere delle sue armi il suo potere politico. Più forte è questa lotta della classe proletaria e delle masse popolari, più si indebolisce lo Stato capitalista. Si indebolisce la sua capacità di ingannare e viene in luce la violenza del potere militare, del potere economico. Non basta quindi un attacco sul piano politico per cambiare lo Stato: occorre l'attacco sul piano militare per la conquista del potere economico e per la conquista del potere politico. Gli anarchici ritengono giustamente che lo Stato è uno strumento di dittatura e di oppressione, vorrebbero l'eliminazione dello Stato, ma essi non si rendono conto che lo Stato nasce dalla lotta di classe e che bisogna risolvere la lotta di classe per riuscire ad eliminare lo Stato. La classe proletaria non si batte per eliminare lo Stato bensì per crearne uno suo e adoperarlo al fine di portare alla vittoria la lotta di classe, eliminare la classe degli sfruttatori e in questo modo estinguere lo Stato.
Lo Stato borghese quindi si abbatte per sostituire il suo apparato con un apparato sottoposto al controllo e alla direzione della classe proletaria.
Lo Stato è strumento di dittatura, è lo strumento della dittatura di una classe e pertanto lo Stato deve garantire la democrazia per tutti i membri della classe al potere. Dittatura e democrazia caratterizzano sempre lo Stato e i rapporti fra lo Stato e il popolo, ma la democrazia in sé non esiste. Democrazia significa potere del popolo ma il popolo è diviso in classi e fin tanto che esistono le classi, una classe è al potere e l'altra è oppressa. Quando poi non esisteranno più le classi, allora non esisterà più nemmeno lo Stato. Da questo si capisce che la democrazia pura (il potere del popolo) non potrà mai esistere. Per la classe oppressa non esiste in realtà nessuna democrazia, mentre la classe al potere ha la sua democrazia.
Il potere borghese organizza nei suoi rapporti con le classi oppresse una forma particolare di dittatura che definisce democrazia borghese: la democrazia delegata, necessaria per mediare con le masse e ingannarle. Gli strumenti di questa democrazia sono il parlamento, le elezioni, il pluripartitismo. Quando poi la dittatura borghese non riesce ad ingannare le masse con la sua democrazia, allora elimina la democrazia, elimina il parlamento, le elezioni, il pluripartitismo e instaura la dittatura fascista e militare. Questo dimostra che l'assetto fondamentale e permanente dello Stato è la dittatura, mentre la democrazia borghese è solo uno strumento per esercitare la dittatura.
La caratteristica della democrazia borghese — organizzata in parlamento, nelle elezioni, nel pluripartitismo — è che i delegati scaturiti dalle elezioni a cui hanno partecipato le masse sono sottratti al controllo delle masse. Così le masse vengono spesso ingannate dall'idea che, con le elezioni, hanno partecipato a determinare la struttura dello Stato. In realtà gli eletti sono controllati, pagati, corrotti per tradire gli elettori. Senza il controllo permanente delle masse il tradimento non viene smascherato. Questa delega indiretta di lungo periodo senza controllo, permette ai capitalisti, alla polizia, alle strutture fisse dello Stato, di impedire che delegati troppo onesti, troppo dalla parte del popolo, possano giungere in numero eccessivo in parlamento.
Il sistema delle elezioni è un sistema che si basa sul confronto di linee e di programmi elettorali elaborati dalla borghesia per ingannare le masse, per fingere che i diversi partiti, le diverse liste rappresentino i diversi interessi del popolo. Per questo le elezioni non potranno mai essere altro che la verifica del livello di coscienza raggiunto dalla classe operaia, e mai saranno una via per creare il potere della classe operaia. Nelle elezioni si possono cioè riflettere le idee maturate nella lotta determinando la concentrazione di consensi attorno alle liste degli uomini che hanno organizzato la lotta. Nelle elezioni si può vedere il grado di critica, di denuncia, di ribellione delle masse contro i rappresentanti dello Stato borghese, ma non più di questo. È impossibile che lo Stato borghese sia colto all'improvviso da elezioni in cui la maggioranza passa al proletariato, ma anche se ciò avvenisse, i capitalisti tradirebbero immediatamente l'impegno a rispettare l'esito delle elezioni e ricorrerebbero al colpo di Stato militare, alla dittatura fascista.
Il pluripartitismo serve a confondere ancora di più le idee tra le masse; nella società attuale infatti solo due sono le classi che lottano per il potere. La borghesia opera per creare più partiti e lotta a denti stretti per impedire che sorga e cresca il partito della classe operaia. I più partiti esistenti nella società borghese non sono altro che diverse filiali della borghesia che esprimono diversi modi di atteggiarsi e diversi modi di esercitare la dittatura sul proletariato. La democrazia borghese è quindi democrazia per pochi e dittatura per molti, è la democrazia per il piccolo pugno dei ricchi e dei gran signori del capitalismo e dello sfruttamento. E invece è dittatura per la grande moltitudine degli uomini, dei lavoratori, degli sfruttati, dei nullatenenti.


 
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cizikov
view post Posted on 23/3/2010, 19:13




Anche il presidente Mao ha scritto molto a riguardo,ovvero sulla coscienza proletaria e la relativa concezione del mondo in contrasto a quella borghese.
 
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GAB8
view post Posted on 19/9/2010, 20:04




Molto interessante, meno male che c'è stato quel bontempone a far tornare up questa discussione.
 
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view post Posted on 19/9/2010, 22:18
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Lenin l'avrebbe chiamato "utile idiota".
 
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Potere Operaio
view post Posted on 1/10/2010, 14:24




Leggo solo ora,con colpevole ritardo.
Ringrazio il compagno Carre,pelle di cappone nel leggere il suo scritto.
 
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view post Posted on 1/10/2010, 14:37
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compagno

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A scanso di equivoci devo dire che questo "scritto" è parte di un mio compendio tratto da "1848-1969. La Storia della Classe Operaia", Edizioni Servire il Popolo, redatto (all'epoca) dalla Unione dei Comunisti Italiani (marxisti-leninisti) Sezione Ideologica del Comitato Centrale.
 
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view post Posted on 27/6/2013, 17:30

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invito tutti i compagni che non l'avessero ancora fatto a leggere questo interessantissimo scritto...
tra l'altro credo sia un inedito web.... io ho trovato in rete solo il primi due periodi
 
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Walter MadChef El Nagar
view post Posted on 23/8/2014, 17:57




"Toglie ad essi la proprietà dei mezzi di produzione e la proprietà privata dei beni sociali, mettendo nelle mani dello Stato, rappresentante complessivo della società, tutta la proprietà e la direzione della produzione"

Contraddittorio
 
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view post Posted on 24/8/2014, 17:45
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In quel passaggio lo stato è già sotto diretto comando del proletariato. La contraddizione c'è per la stessa esistenza di uno stato, che è ancora previsto durante la fase di transizione detta anche socialismo.
 
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Walter MadChef El Nagar
view post Posted on 24/8/2014, 17:58




Come dimostra l'esperienza sovietica lo stato (e il partito) può essere di classe, come era prima della svolta opportunista revisionista del 1956, o essere lo stato di tutto il popolo (e partito di tutto il popolo) come successo dopo il famigerato congresso.

Uno apparato socialista deve comunque essere guidato da una classe particolare, perseguendo gli interessi particolari della medesima classe al potere. La Cina odierna é un paese socialista ovviamente, ma la classe al potere (e il partito) non é più il proletariato. Gli stessi Stati Uniti sono un paese con caratteriste socialiste, ma la classe al potere non ha nulla a che vedere con il proletariato. É un controsenso ed é ingannevole pensare ad uno stato che fa gli interessi di tutti
 
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view post Posted on 24/8/2014, 19:52

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Gli stessi Stati Uniti sono un paese con caratteriste socialiste,

quali sono queste caratteristiche?
 
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Walter MadChef El Nagar
view post Posted on 24/8/2014, 19:59




Il massiccio intervento dello stato nell'economia, le sovvenzioni all'agricoltura per esempio, ma moltissimi altri settori economici sono manovrati e finanziati dalla politica. Vogliamo parlare del sistema bancario?

Il socialismo è superiore come mezzo statuale, come mezzo pratico della gestione degli affari economici. Prende tante forme e diverse caratteristiche dipendendo dalla classe dominante ovviamente.
 
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view post Posted on 24/8/2014, 20:34

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Il massiccio intervento dello stato nell'economia, le sovvenzioni all'agricoltura per esempio,

Questo non è socialismo ma autotutela degli interessi di classe.... I finanziamenti che dici non mi pare finiscono in mano al proletariato!

Ho l'impressione che non hai chiaro il concetto di socialismo scientifico!
Se la metti sotto questo punto di vista era più socialista l'Italia della cosiddetta prima repubblica ma stiamo parlando di aspetti apparentemente socialisti. In realtà l'obiettivo è sempre quello di tutelare gli interessi della classe borghese.
Lo stato americano è borghese e interviene nell'economia borghese.
Il socialismo è in atto quando i mezzi di produzione sono in mano alla classe proletaria, quando è questa a gestirli. Diversamente non puà esserci socialismo!

In altre parole, quando a gestire i mezzi di produzione è sempre la classe borghese, sia tramite impresa privata o istituzione statale, non si ha socialismo!
 
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Walter MadChef El Nagar
view post Posted on 24/8/2014, 20:40




Ovviamente. Siamo in disaccordo solo apparentemente. Lo stato statunitense é ovviamente borghese, é uno dei centri dell'imperialismo e la maggior parte delle corporazioni transnazionali hanno sede li (o qui, visto che io ci vivo). Il punto non é questo, il punto é che per sopravvivere anche le corporazioni internazionali hanno adottato i superiori strumenti socialisti di gestione economica, proprio come le social democrazie europee o l'Italia della così detta prima repubblica (tra l'altro ancora più interessante perché era un intreccio spregiudicato di colonialismo interno + social democrazia).

Esempi pratici sono appunto le sovvenzioni al comparto agricolo statunitense (ma anche in europa vale lo stesso), le sovvenzioni al comparto bancario, le sovvenzioni all'industria terziaria etc etc etc. E con sovvenzioni non intendo solo "semplici" depositi bancari, ma de facto ridistribuzione della ricchezza nazionale, teoria di engel e non di Adam smith. Mi segui? Ma questi sono solo strumenti economici (superiori e storicamente necessari) che nulla hanno a che vedere con il socialismo ideologico.

CITAZIONE (§kãtê®RëЙ @ 24/8/2014, 21:34) 
Questo non è socialismo ma autotutela degli interessi di classe.... I finanziamenti che dici non mi pare finiscono in mano al proletariato!

In realtà in questo specifico caso si, queste riallocazioni di danaro si trasformano in salari
 
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view post Posted on 24/8/2014, 20:53

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CITAZIONE (Walter MadChef El Nagar @ 24/8/2014, 21:40) 
In realtà in questo specifico caso si, queste riallocazioni di danaro si trasformano in salari

bravi, i soldi prosciugati ai proletari con le tasse glieli danno ai borghesi per pagare i salari... Ottimo socialismo!
CITAZIONE
Esempi pratici sono appunto le sovvenzioni al comparto agricolo statunitense (ma anche in europa vale lo stesso), le sovvenzioni al comparto bancario, le sovvenzioni all'industria terziaria etc etc etc.

Dello stato sociale (assistenza sanitaria, diritto allo studio, diritto ad un tetto, etc) cosa ne dici? Solo l'attività capitalistica sanno finanziare?

CITAZIONE
ma de facto ridistribuzione della ricchezza nazionale, teoria di engel e non di Adam smith

questa è la più grande stronzata inventata dal capitalismo, altro che socialismo!
 
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