Comunismo - Scintilla Rossa

Quell'infame di Orwell

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rikycccp
view post Posted on 19/11/2008, 01:19




SPIE E NON SOLO
La lista segreta di Orwell, profeta della guerra al totalitarismo



«La storia si è fermata nel 1936. Dopo, è solo propaganda». «Se vuoi un' immagine del futuro, immagina uno stivale che schiaccia una faccia umana - per sempre», scrive George Orwell in 1984. Pugni e calci fino alla morte, in cella: questa fu la sentenza eseguita dai commissari stalinisti contro il suo amico - e compagno volontario delle Brigate internazionali di Spagna - Bob Smillie, nipote del presidente del sindacato britannico dei minatori, ritenuto colpevole di «dissidenza». Orwell, «la gelida coscienza della nazione», entrò in quello che secondo lui era l' inizio di una «lunga guerra mondiale» contro il totalitarismo molto presto, nel 1936 in Spagna, dove i fascisti di Franco lo ferirono con una pallottola al collo (era troppo alto per le trincee spagnole). Ma fu per miracolo, e grazie all' aiuto della moglie, che riuscì a scampare alla liquidazione già decisa per lui dagli stalinisti: passata la frontiera con la Francia, Orwell si era infatti unito senza saperlo ai trotzkisti del Poum (Partido Obrero de Unificación Marxista). Questa «lunga guerra mondiale» contro il totalitarismo sarebbe finita solo cinque anni dopo il 1984 del suo celebre romanzo; ma potremmo dire che continua anche oggi nel Medio ed Estremo Oriente, un secolo dopo la nascita di Orwell. Solo che adesso i nemici sono i seguaci nichilisti e idealisti di Qutb - non di Marx -, e i fieri eredi baathisti della Spada dell' Islam di Mussolini e del nazionalsocialismo antisemita di Hitler. Fu la guerra civile spagnola comunque a creare la vasta alleanza che andava dai conservatori britannici - con la parentesi del patto Hitler-Stalin - ai comunisti russi, eliminando la possibilità di un' alleanza anglo-italiana e costringendo Mussolini all' innaturale abbraccio con Hitler. «Anche se la guerra a Hitler l' avesse dichiarata il diavolo in persona, in Parlamento avrei sicuramente trovato qualche buona parola per sua maestà Satana», dichiarò nel 1941 quello stesso Winston Churchill che voleva un conflitto con l' Unione Sovietica già nel 1920 e che chiamava Lenin «un bacillo». Winston Smith è «l' ultimo uomo rimasto in Europa» in 1984, che naturalmente in realtà è il 1948. Quando Churchill pronunciò il suo famoso discorso del 1946 sulla «Cortina di ferro», era universalmente considerato un ingrato e reazionario guerrafondaio imperialista: chi se non «Zio Giuseppe (Stalin, ndr)» era il vero vincitore della guerra? Eppure Churchill aveva capito l' imminenza della seconda fase di questa lunga guerra contro il totalitarismo. Uno dei pochi altri ad avere la stessa intuizione fu George Orwell, seduto in un' isola deserta delle Ebridi a scrivere La fattoria degli animali. All' epoca le grandi «placche tettoniche» della politica internazionale si stavano muovendo, proprio come si stanno spostando ora, nella terza fase della guerra anti-totalitarismo, in Europa e Medio Oriente. E' in questo contesto che dobbiamo giudicare l' attività di George Orwell per il controspionaggio britannico, e valutare quindi se egli lavorava a favore o contro il Grande Fratello. Per Orwell, «il modo più veloce di finire una guerra è perderla». Abbandonata Eton dopo i fallimenti accademici, dal 1922 al 1927 Orwell divenne assistente commissario di polizia in Birmania. Furono «cinque anni noiosi che mi fecero odiare l' imperialismo». «Ero preso in mezzo tra l' odio nei confronti dell' impero che servivo e la rabbia contro le piccole bestie cattive che cercavano di rendermi il lavoro impossibile». La prima volta che tornò in Inghilterra, Eric Arthur Blair si dimise dall' incarico per diventare uno scrittore con lo pseudonimo di George Orwell; Giorni in Birmania è basato sulle sue esperienze laggiù. Il suo amico Arthur Koestler così riassumeva le convinzioni politiche di Orwell: «Nessuno dovrebbe essere povero, e nessuno dovrebbe avere il potere di dire a chiunque altro che cosa fare o pensare o sentire». Orwell era un patriota che amava la working class inglese come un funzionario coloniale potrebbe invaghirsi degli indigeni e passare dalla parte dei colonizzati. «L' Inghilterra è una famiglia, il guaio è che a comandare sono i membri sbagliati». Partecipare alla guerra civile spagnola e vedere la realtà del totalitarismo rappresentano la svolta nella vita di Orwell. «Il piatto della bilancia si spostò, da quel momento sapevo da che parte stare. Ogni riga che ho scritto con serietà dal 1936 l' ho scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e per il socialismo democratico». A causa di quella che lui chiamava la «censura filo-comunista» nell' editoria, Orwell trovò quasi impossibile pubblicare Omaggio alla Catalogna e si convinse che «il concetto stesso di verità obiettiva sta scomparendo dal mondo. Le bugie diventeranno storia». Fu il primo a identificare il relativismo post-moderno come contrapposto alla verità obiettiva e ad affermare la similarità tra Hitler e Stalin, cosa che allora era considerata una bestemmia. Sempre «politicamente scorretto», passò al genere swiftiano della favola moderna con La fattoria degli animali, che nel 1944-5 venne a sua volta rifiutata da una ventina di editori. 1984 scaturì dal lavoro di Orwell, in tempo di guerra, al servizio indiano della Bbc - ironico per uno scrittore messo al bando in India come sovversivo -, e dall' impiego al ministero dell' Informazione, dove lui e Arthur Koestler, mentre monitoravano gli intellettuali francesi collaboratori dei nazisti, compilarono per divertimento liste di chi in Inghilterra avrebbe potuto fare lo stesso. Visto che con la guerra fredda il nemico totalitario da combattere era cambiato, non è strano che dopo Omaggio alla Catalogna e La fattoria degli animali Orwell cooperasse con l' Ird («Dipartimento ricerca informazioni»), segretamente finanziato dal ministero degli Esteri, indicando quali intellettuali potevano essere considerati sicuri per contrastare la propaganda culturale comunista - apparentemente irresistibile - nell' Europa liberata dagli alleati. Il rapporto di Orwell con l' Ird si intensificò perché venne contattato dalla cognata di Koestler, Celia Kirwan, che lui aveva chiesto in sposa dopo la morte improvvisa della prima moglie, Eileen O' Shaughnessy. Nel 1949 Orwell redasse una lista di 135 persone, con brevi annotazioni sotto i nomi di coloro che egli considerava sospetti. L' entità della minaccia era indicata dal fatto che il capo dell' Ird era nient' altri che la spia atomica Guy Burgess, uno dei «cinque di Cambridge», e che il capo dello spionaggio anti-sovietico era un altro dei cinque, Kim Philby. Orwell per esempio bollò come inaffidabile Peter Smollet (cognome inglesizzato dall' ungherese Smolka). Capo della sezione russa del ministero dell' Informazione, era stato Smollet a convincere la casa editrice «Faber and Faber», ed altre, a non pubblicare La fattoria degli animali. Secondo Mitrokhin, Smollet venne reclutato per il Kgb da Kim Philby. I nomi di trenta persone presenti nella lista sono tuttora segreti, perché quelle persone sono ancora in vita; gli altri uomini nell' elenco vennero trattati come sospetti da un ex commissario di polizia, autore di libri misteriosamente privi di editori anche se La fattoria degli animali ha venduto finora 25 milioni di copie in 30 lingue. Gli europei dell' Est erano stupefatti: «Come faceva a sapere com' era la nostra vita?». 1984 mostra bene quanto egli comprendesse gli strumenti del totalitarismo. Nella lista di Orwell, con una nota o un punto interrogativo provvisorio, ci sono gli attori Michael Redgrave, padre di Vanessa, un compagno di viaggio dei comunisti, Orson Welles e Charlie Chaplin; drammaturghi come JB Shaw (capace di scrivere che in Russia non esisteva alcuna polizia segreta), e l' irlandese «molto stupido» Sean O' Casey; i romanzieri JB Priestley (speaker anti-nazista alla radio durante la guerra ma a conflitto concluso fondatore della Campagna per il disarmo nucleare), John Steinbeck e Naomi Micheson. C' erano storici della Russia dei Soviet come EH Carr e Isaac Deutscher. C' erano tre importanti giornalisti del Guardian, tre corrispondenti da Mosca e Tom Driberg, editorialista del Daily Express, molto influente, presidente del partito laburista: oggi sappiamo che spiava per i britannici, per il Kgb e i cecoslovacchi. Kinglsey Martin, a lungo direttore del New Statesman, viene annotato come «liberale decaduto, molto disonesto». Sorprende la presenza dell' amante miliardaria di Samuel Beckett, Nancy Cunard, e di Solly Zuckerman, descritto come «un forte simpatizzante comunista, ma può sempre cambiare. Politicamente ignorante». Zuckerman poi divenne ufficiale scientifico capo al ministero della Difesa e, tra le altre cose, fu l' artefice del deterrente nucleare britannico. A quanto pare, quindi, cambiò davvero. Orwell era una creatura degli opposti - ambivalente nei confronti delle razze «di colore», dei poveri, degli omosessuali e delle donne -, conservatore in tutto tranne che nelle sue idee politiche: egalitarie ma contrarie alla proprietà centralizzata e statale dei mezzi di produzione. All' accusa di essere diventato lui stesso il Grande Fratello, Orwell potrebbe facilmente rispondere così: «Se la libertà significa qualcosa, questo qualcosa è il diritto di dire alla gente ciò che non vuole sentirsi dire» (dall' introduzione alla Fattoria degli animali). «La morale che si ricava da questa pericolosa situazione da incubo (il totalitarismo, ndr) è molto semplice: non lasciare che accada. Dipende da te».

Newbury Richard

Pagina 12
(15 agosto 2003) - Corriere della Sera
 
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Valko Cervenkov
view post Posted on 19/11/2008, 15:16




orwell infamone
 
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Sakiemi
view post Posted on 19/11/2008, 15:20




CITAZIONE (Valko Cervenkov @ 19/11/2008, 15:16)
orwell infamone

Quoto
 
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Anti-idealista
view post Posted on 19/11/2008, 21:30




Dio mio che infame. Faceva la morale a tutti, e lui era il primo degli agenti della controrivoluzione.

Una storia già vista.
 
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view post Posted on 9/8/2022, 09:19
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George Orwell, un trotskista anticomunista



07/08/2022
IVAN DI FRANCESCO



Ogni riga di ogni lavoro serio che ho scritto dal 1936 a questa parte è stata scritta, direttamente o indirettamente, contro il totalitarismo e a favore del socialismo democratico, per come lo vedo io.
George Orwell

Nella storia del movimento operaio è facile trovare una doppia tendenza: da un lato una tendenza utopistica che ha gridato al tradimento della rivoluzione alla minima deviazione rispetto a quanto previsto dalla teoria; dall’altro la necessità oggettiva di affrontare i problemi posti dalla realtà concreta, specie in casi di particolare crisi cui dover far fronte. Nella storia del ‘900 il trockismo si è posto ad un certo punto nettamente sulla tendenza utopistica, ignorando la necessità di una mediazione con le condizioni storiche reali, messa in campo invece da Stalin e dal gruppo dirigente bolscevico.

Eric Arthur Blair, comunemente noto come George Orwell, è stato un simbolo di inimicizia contro il socialismo del 20° secolo. Con il pretesto dell’“anti-totalitarismo”, conservatori, neoliberisti, socialdemocratici, progressisti di sinistra e opportunisti hanno idolatrato Orwell come un intellettuale intransigente che merita di essere rispettato. La sua famosa novella allegorica, La “Fattoria degli animali”, è considerata un capolavoro della letteratura contro il “regime totalitario” di Stalin in Unione Sovietica.
La cosiddetta Orwell Foundation, con sede a Londra, che mira a “perpetuare i successi dello scrittore britannico George Orwell” gestisce il Premio Orwell cercando di premiare i libri e il giornalismo che “trasformano la scrittura politica in un’arte”.

Tuttavia, la realtà su Blair è ben diversa da quella presentata dalla propaganda borghese. Orwell non era semplicemente antistalinista o antisovietico; era un anticomunista che divenne un informatore per conto delle agenzie di intelligence britanniche.

Ex ufficiale della polizia imperiale indiana in Birmania, Blair si unì al Partito dei Lavoratori dell’Unificazione Marxista (POUM) collaborazionista trotzkista durante la guerra civile spagnola, combattendo contro comunisti e antifascisti. La partecipazione di Orwell al POUM ha plasmato le sue opinioni ferocemente anticomuniste, coperte dall’antistalinismo. Tra il 1941 e il 1943, nel bel mezzo della seconda guerra mondiale, lavorò nell’Eastern Service della BBC. In questo periodo scrisse una recensione per il “Mein Kampf” di Hitler dove ammise spudoratamente: “Il fatto è che in lui c’è qualcosa che affascina profondamente. Hitler sa che gli esseri umani non vogliono solo confort, sicurezza, orari di lavoro comodi, igiene, controllo delle nascite e, in generale, senso comune; vogliono anche, almeno in maniera intermittente, la lotta e il sacrificio di se stessi, per non parlare dei tamburi, delle bandiere e delle sfilate. Fascismo e Nazismo sono psicologicamente molto più profondi di qualsiasi concezione edonistica della vita.”

Sebbene la propaganda borghese lo presenti come un “antifascista”, l’ostilità di Orwell era diretta principalmente contro il socialismo-comunismo. Le sue celebri opere, come “Omaggio alla Catalogna”, “La fattoria degli animali” e “1984”, sono romanzi profondamente anticomunisti che mirano a diffamare la costruzione del socialismo nell’Unione Sovietica e negli altri stati socialisti. Proprio per questo le sue opere furono promosse con entusiasmo dalla borghesia dominante dei grandi paesi imperialisti (Stati Uniti, Gran Bretagna, Europa occidentale). I romanzi di Orwell hanno avuto una posizione di rilievo nella guerra culturale scatenata dalla CIA contro l’Unione Sovietica. Secondo lo storico della CIA Michael Warner, dopo la morte di Orwell nel 1950, la Central Intelligence Agency ha negoziato con la sua vedova la realizzazione di film propagandistici finanziati dal governo degli Stati Uniti basati su “Animal Farm” e “1984”.

Eric Arthur Blair non era solo uno scrittore e giornalista anticomunista reazionario; era anche un informatore delle agenzie di intelligence britanniche. Nel 1949 Orwell consegnò all’Information Research Department (IRD) del British Foreign Office un elenco di 38 persone, tra cui intellettuali e artisti, che erano considerate simpatizzanti comuniste. L’intermediario tra Blair e IRD era un’amica di Orwell chiamata Celia Kirwan che lavorava al Foreign Office come assistente del famigerato anticomunista Robert Conquest.

L’elenco è rimasto segreto fino al 1996, quando il fascicolo FO 111/189 del Foreign Office è diventato accessibile ai sensi della legge trentennale sulla declassificazione. Nel giugno 2003, il quotidiano “The Guardian” ha pubblicato una copia della lista di Orwell, verificando il suo ruolo di informatore delle agenzie di intelligence britanniche.

Il Taccuino

Le fonti variano per quanto riguarda il numero di nomi nell’elenco (le cifre vanno da 35 a 38).
I nomi nell’elenco includono i seguenti 39:

Scrittori e giornalisti
“Aldred”, romanziere (nome sconosciuto, probabilmente Guy Aldred )
John Anderson , giornalista, corrispondente industriale per The Manchester Guardian
John Beavan , editore
Arthur Calder-Marshall , scrittore
E. H. Carr , storico
Isaac Deutscher , ex scrittore trotskista, corrispondente per The Economist e The Observer
Cedric Dover , giornalista
Walter Duranty , corrispondente da Mosca del New York Times
Douglas Goldring , romanziere
“Major Hooper” (Arthur Sanderson Hooper), scrittore di storia militare
Alaric Jacob , corrispondente da Mosca del Daily Express durante la seconda guerra mondiale
Marjorie Kohn , giornalista
Stefan Litauer , giornalista
Norman Ian MacKenzie , vicedirettore del New Statesman
Kingsley Martin , direttore del New Statesman
Hugh MacDiarmid , poeta e nazionalista scozzese
Naomi Mitchison , romanziere
Nicholas Moore , poeta
Iris Morley , corrispondente da Mosca per The Observer durante la seconda guerra mondiale
R. Neumann , romanziere
George Padmore , giornalista di Trinidad e attivista antimperialista
Ralph Parker, giornalista, News Chronicle
J. B. Priestley , romanziere e drammaturgo
Peter Smollett , giornalista del Daily Express in seguito identificato come un agente sovietico, Smolka, reclutato da Kim Philby . Smollett era a capo della sezione russa del ministero britannico dell’informazione in tempo di guerra (MOI) e aveva interrotto la pubblicazione dell’allegoria sovietica di Orwell, La fattoria degli animali .
Margaret Stewart , corrispondente industriale/lavoro Tribune
Alexander Werth , giornalista
Accademici e scienziati
Patrick Blackett , fisico
Gordon Childe , archeologo
John Macmurray , filosofo
Tibor Mende , Analista Affari Esteri
J. G. Crowther , Il primo corrispondente scientifico del Guardian
Attori
Charlie Chaplin
Michael Redgrave
Parlamentari laburisti
Bessie Braddock
Tom Driberg
Michele Piede
John Platts-Mills
Altri
Joseph Macleod , scrittore e regista teatrale
Peadar O’Donnell , socialista irlandese
Leonard Schiff , sacerdote
Edgar Young , ufficiale militare
Altri nomi nel taccuino
Alcune delle persone nominate nell’elenco di Orwell, ma non presenti nell’elenco successivo dell’IRD, erano:

Alex Comfort , scrittore pacifista
Nancy Cunard , ereditiera e attivista di sinistra
Katharine Hepburn , attrice
Harold Laski , economista
Cecil Day-Lewis , poeta
Alan Nunn May , scienziato
Seán O’Casey , drammaturgo
George Bernard Shaw , drammaturgo
John Steinbeck , romanziere
Randall Swingler , poeta
AJP Taylor , storic
Orson Welles , regista
Solly Zuckerman , scienziato
Orwell commentò in New Leader nel 1947:

La cosa importante da fare con queste persone – ed è estremamente difficile, dal momento che si hanno solo prove inferenziali – è selezionarle e determinare chi di loro è onesto e chi no.
C’è, per esempio, un intero gruppo di parlamentari nel parlamento britannico che sono comunemente soprannominati “i cryptos”. Hanno indubbiamente fatto molti danni, soprattutto nel confondere l’opinione pubblica sulla natura dei regimi fantoccio nell’Europa orientale; ma non si dovrebbe frettolosamente presumere che abbiano tutti le stesse opinioni. Probabilmente alcuni di loro sono mossi da niente di peggio della stupidità.

Il quaderno conteneva colonne con nomi, commenti e vari segni.
Commenti tipici sono stati: Stephen Spender – “Simpatizzante sentimentale… Tendenza all’omosessualità”; Richard Crossman – “Troppo disonesto per essere un vero FT”; Kingsley Martin – “Liberale decaduto. Molto disonesto”; e Paul Robeson – “molto anti-bianco. [Henry] Wallace supporter”.
Il giornalista Geoffrey Wheatcroft ha considerato le osservazioni di Orwell “percettive e talvolta persino generose”, proseguendo dicendo che “DN Pritt è descritto come un comunista ‘quasi certamente clandestino’ ma anche un “buon deputato (cioè localmente).Molto capace e coraggioso'”.

Ora, chiediamoci: perché i meccanismi borghesi, dai mass media alla storiografia, promuovono costantemente George Orwell e le sue opere? Perché lo presentano come un “santo” dei valori democratici e dell’anti-totalitarismo? Il rabbioso antistalinismo di Orwell non basta a spiegare l’amore della borghesia per lui. La risposta è chiara: Eric Arthur Blair era un anticomunista convinto che ha dedicato il suo talento di scrittore alla lotta contro il socialismo-comunismo. Tienilo a mente prossima la volta che senti qualcuno lodare la “Fattoria degli animali”, “1984” e altre opere di Orwell.

https://stachanovblog.org/2022/08/07/georg...-anticomunista/
 
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4 replies since 19/11/2008, 01:19   445 views
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