Comunismo - Scintilla Rossa

ThyssenKrupp e nazismo.

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Signor Rossi
view post Posted on 14/2/2008, 13:57




Fritz Thyssen, presidente delle acciaierie riunite:

"Io, personalmente, ho dato in tutto un milione di marchi al nazionalsocialismo. Hitler aveva altre fonti di entrate, oltre a me. Fu durante gli ultimi anni precedenti alla ascensione al potere dei nazisti, che le grandi società industriali cominciarono a dare i loro contributi. In tutto, le somme date ai nazisti dall’industria pesante, possono stimarsi in due milioni di marchi all’anno. (Fritz Thyssen, Presidente delle “Acciaierie Riunite”)."


Da Anarchopedia

Nel 1933 Gustav Krupp, proprietario delle "acciaierie Krupp", fu tra i principali finanziatori del partito nazista, favorendone l'ascesa al potere. Negli anni successivi la Krupp contribuì in misura determinante al riarmo della Germania, producendo il famigerato cannone antiaereo da 88 cm ed i primi panzer con motore diesel, incrmentando così i propri profitti e la collavorazione con il "terzo reich". Alla fine della II Guerra Mondiale si scoprì che Herr Alfried Krupp affittava direttamente dalle SS prigionieri politici al prezzo di 4 marchi al giorno, per questo i giudici del processo di Norimberga lo condannano per uso ed abuso assassino di lavoro forzato a 12 anni di carcere ed alla cessione del 75% degli averi di famiglia. La condanna in realtà non fu mai resa esecutiva.

Da wikipedia

Il terribile segreto della contessa Thyssen Un festino nazista con strage di ebrei
Il 24 marzo del ’45 nel castello austriaco furono uccise 200 persone


BERLINO — Ci sono storie che, come i peggiori fantasmi, restano nell’aria per decenni. Poi, all’improvviso, si materializzano e lasciano senza fiato. Questa è una di quelle. La notte tra il 24 e il 25marzo 1945, le truppe dell’Armata Rossa erano a 15 chilometri dal castello di Rechnitz, sul confine tra Austria e Ungheria, residenza di Margit Thyssen-Bornemisza, maritata al conte Ivan Batthyany. Che il Terzo Reich fosse al crollo era chiaro, ma gli dei caduti erano più sprezzanti e mostruosi che mai. Margit organizzò l’ultima festa: 40 persone, tra Gestapo, SS e giovani nazisti. Fino a mezzanotte, balli, vino, liquori. A quel punto, però, serviva qualcosa di speciale che potesse fare ricordare quei momenti cruciali. Franz Podezin, un amministratore della Gestapo che aveva anche una relazione sessuale con la Thyssen-Bornemisza, prese l’amante e una quindicina di ospiti, li armò e li accompagnò a una vicina stalla.

In alcuni locali del castello, erano ospitati (in condizioni tremende) circa 600 ebrei che avevano il compito di rafforzare le difese della zona e Podezin ne aveva presi 200, non più in grado di lavorare, e li aveva portati in quella stalla. Raggiuntala assieme agli ospiti li invitò a sparare «a qualche ebreo». Cosa che i pazzi ubriachi fecero dopo avere fatto denudare le vittime. Un massacro. Un certo Stefan Beiglboeck, la mattina dopo, ancora si vantava di averne massacrati sei o sette a mani nude. Tutti morti, tranne 15 che dovettero scavare le fosse e che il giorno successivo furono ammazzati a loro volta. I sovietici arrivarono pochi giorni dopo, il 29 marzo, e il 5 aprile compilarono un rapporto nel quale dicevano che «in tutto sono state trovate 21 tombe» ciascuna delle quali conteneva dai dieci ai dodici corpi. «Apparentemente — aggiungeva — sono stati colpiti con bastoni prima di essere uccisi» con armi da fuoco. Il documento fu ritenuto propaganda comunista e dimenticato.

Poi, negli Anni Sessanta, alcuni processi per stabilire i fatti finirono in nulla dopo l’omicidio di due testimoni chiave. Un giornalista austriaco, negli Anni Ottanta, abbandonò un’inchiesta dopo avere ricevuto minacce. E una registrazione inviata alla tv viennese Orf, nella quale una vecchia testimone oculare raccontava la sua storia, andò perduta. Margit Thyssen-Bornemisza scappò in Svizzera, dove il padre Heinrich aveva vissuto durante la guerra—a villa La Favorita di Lugano — e da dove aveva diretto le forniture di acciaio emunizioni che le sue fabbriche garantivano al Terzo Reich. Morì nel 1989, mai perseguita, dopo essere tornata sul luogo del massacro, per una battuta di caccia. Questo è il terribile segreto dei Thyssen-Bornemisza così come lo ha ricostruito e raccontato David Litchfield, un autore inglese, qualche giorno fa sull’Independent di Londra e, ieri, sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, probabilmente il giornale tedesco più autorevole.

E qui sta la parte interessante dello sviluppo che potrebbe avere la storia: per la prima volta, in Germania si parla apertamente di una vicenda che tocca il cuore della famiglia Thyssen, una delle più famose e ricche d’Europa, industriali, collezionisti d’arte e jet-set di prima fila. Che la dinastia si fosse arricchita con le forniture militari durante la prima guerra mondiale e poi durante il nazismo è cosa nota anche se poco raccontata. Ora, però, le accuse arrivano direttamente in casa, in Germania. Ed è quella notte del marzo 1945 che può diventare il tragico fantasma dei Thyssen-Bornemisza.

Danilo Taino

Da Il Corriere della sera.it

Insomma, ieri i deportati, oggi gli operai.
 
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mao tse tung
view post Posted on 14/2/2008, 14:16




vergogna!
 
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BrigataGaribaldi
view post Posted on 14/2/2008, 14:52




Sapevo della faccenda orribile del castello, ma non mi ricordavo fosse riconducibile alla Thyssen...che lavòr..
 
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andrea891
view post Posted on 14/2/2008, 18:48




di che ci stupiamo? la Thyssen finanziava il partito nazista così come la Bayer produceva i gas mortali per i campi di sterminio nazista e conduceva esperimenti sugli ebrei....
 
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Signor Rossi
view post Posted on 14/2/2008, 18:50




CITAZIONE (andrea891 @ 14/2/2008, 18:48)
di che ci stupiamo? la Thyssen finanziava il partito nazista così come la Bayer produceva i gas mortali per i campi di sterminio nazista e conduceva esperimenti sugli ebrei....

Ci stupiamo perchè siamo degli esseri umani. Evidentemente i capitalisti no. Questa è anche la dimostrazione che il dialogo con i padroni serve 0.
 
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andrea891
view post Posted on 14/2/2008, 18:57




si si infatti volevo solo dire che non è certo solo Thyssen ad aver le mani sporche di sangue, per il resto ti dò ragione, i padroni pensano solo ai loro sporchi interessi e noi calci in culo (quando ci va bene...)
con gente così che vuoi comunicare a fare,l'unico mezzo di espressione che conoscono sono i soldi
 
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Signor Rossi
view post Posted on 14/2/2008, 19:41




CITAZIONE (andrea891 @ 14/2/2008, 18:57)
si si infatti volevo solo dire che non è certo solo Thyssen ad aver le mani sporche di sangue, per il resto ti dò ragione, i padroni pensano solo ai loro sporchi interessi e noi calci in culo (quando ci va bene...)
con gente così che vuoi comunicare a fare,l'unico mezzo di espressione che conoscono sono i soldi

Mi hai dato un'ottima idea per aprire una discussione.
 
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6 replies since 14/2/2008, 13:57   571 views
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