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CITAZIONE Niente da fare, Nikos proprio non si arrende al fatto di aver fatto una serie enorme di figure di merda e decide di farne un'altra sequela Io, se fossi in te, dopo la figura di merda che stai per fare la finirei di rompere i coglioni su questa discussione e mi nasconderei per l'eternità CITAZIONE Mao critica la Jugoslavia(e nel '49, e nel '56) non per il semplice fatto di stare a cavallo dei due blocchi, ma per il fatto di stare pericolosamente con il piede anche nel blocco imperialista, dato che nel '56 considera l'URSS ancora socialista. È questo stare spostati verso il blocco imperialista a causare la neutralità criticata da Mao. È la sua necessaria premessa(dunque parte integrante anche della critica del '56), dato che - ripeto - per Mao all'epoca(1956) era naturale stare nel blocco socialista accanto all'URSS. Punto. Puoi arrampicarti quanto vuoi cercando di distorcere le cose, ma questi sono i fatti. E tu stesso qui sei costretto ad ammetterlo senza accorgertene. Peggio di quanto credessi quindi. Mao non avrebbe criticato la Jugoslavia se fosse stata indipendente tra i due blocchi, ma la critica solo perché era con un piede in quello occidentale CITAZIONE Ecco che qui mostri di essere stato colpito e affondato. La mia dimostrazione era circa la sincerità delle critiche di Mao CONTRO la Jugoslavia, mostrando la loro continuità pre-morte di Stalin e post-morte di Stalin, e tu cosa fai? Dato che non sai come controargomentare inventi di sana pianta che io stessi parlando della sincerità della volontà di avvicinamento. Chissà come mai stai tentando di scappare. Assolutamente no, mio bugiardo cronico irrecuperabile. Le critiche di Mao alla Jugoslavia nel '56 non assomigliano per niente a quelle del '49, dove leccò il culo, e mo ci vuole (e dopo parleremo anche di questo) a Stalin senza esprimere alcuna perplessità circa l' allontanamento della Jugoslavia dal COMINFORM. In più hai anche detto che Mao era favorevole ad una Jugoslavia indipendente dai due blocchi e che la criticava solo perché era più vicino alla NATO CITAZIONE "Inventare interpretazioni"? Ma se erano talmente poco inventate e tanto cogenti da costringerti ad una fuga come ho mostrato qua sopra Oltre al fatto che Mao parla letteralmente di un comportamento ingiusto avuto da Stalin nei confronti degli jugoslavi(e quindi delle masse jugoslave, isolate dalla risoluzione) e quindi non parla(nella citazione del '56 da te più volte citata) degli effetti sul campo socialista di cui vorresti qui parlare perché ti fa comodo nascondere tutto il resto(su cui non sai controargomentare). Più chiaro di cosi..altro che interpretazioni mie: banale comprensione del testo. Puoi girarci come vuoi, puoi tentare di nascondere la verità quanto vuoi, ma non riuscirai mai nel tuo intento. Mao sta criticano Stalin davanti alla delegazione della jugoslavia titoista sostenendo che essi (e non le massi popolari jugoslave che l'avrebbero sputato in faccia per una cazzata simile) non meritassero un trattamento come quello previsto dalla risoluzione del COMINFORM. Io non ti restituisco l'accusa di non aver compreso il testo, a mio parere tu l'hai compreso benissimo, servirebbe soltanto uno strizzacervelli che ci spiegasse per quale assurdo motivo tu curvi la realtà a tuo piacimento per parare il culo al tuo mito cinese CITAZIONE Questa(effetti sul campo socialista) che citi è solo una ragione di cui ho già parlato in passato(sbagliata solo nella tua testolina). L'altra(la principale, come appare dalla citazione del '56) ha a che vedere con gli sforzi delle masse di proseguire verso il socialismo(tramite l'opposizione agli elementi revisionisti). Sforzi che la decisione del COMINFORM isoló con la sua decisione unilaterale. Peccato che la realtà - e non i ragionamenti illogici della tua teatolina - ci hanno dimostrato, nel caso della Finlandia, che un paese simile non lo spingi verso il socialismo semplicememte restando in buone relazioni con lui. Quando Stalin era ancora vivo e vegeto, i capitalisti finlandesi espulsero i comunisti che erano presenti al governo. Eppure Stalin mantenne buone relazioni con i vicini tanto che al suo funerale si presentò il leader di Helsinki, ma non mi pare che questo si mosse amche solo di un passettino nella direzione del socialismo. Allo stesso modo Belgrado, che ancor prima della rottura: non partecipava alle riunioni del COMINTERN, che arrestava i leader filo-sovietici come Hebrang e Žujovic, che dichiarava pubblicamente che l'Urss seguisse una politica imperialistica che si rifiutò di costruire il socialismo non espropriando i kulaki e che era diventato un covo di agenti dell'imperialismo americano che possedeva contatti internazionali con gli esponenti dei kulaki e dei burocrati degli altri paesi socialisti, di certo non lo avresri mosso verso il socialismo facendolo restare nel COMINFORM ma anzi, avresti solamemte compromesso la sanità dell'intero campo socialista e del movimento comunista internazionale CITAZIONE Questo ho sempre sostenuto contro i tuoi balbettii. Tu, invece, hai cambiato tesi almeno 2 volte pur di adattarti alla tua continua perdita nel dibattito, addirittura inventando che Stalin avrebbe compiuto l'allontanamento perché in tal modo le masse jugoslave - perdendo ciò che avevano conquistato con tanto sforzo - non si sa come, avrebbero avuto un gran vantaggio No, caro il mio falsificatore da strapazzo. La Jugoslavia fu espulsa dal COMINFORM per i motivi che ti ho appena citato e ho fatto presente che le masse popolari jugoslave non si fossero rafforzate per via della rottura in sé, ma per via del loro radicalizzarsi dopo aver perso le loro conquiste e l'aver preso consapevolezza di cosa fosse davvero il regime di Tito. Esse quindi rappresentavano un alleato, quello più importante, per il COMINFORM. A differenza della tua molto ambigua opzione che non specifica se prevedesse un ritorno della Jugoslavia capitalista nel campo socialista tramite un colpo di stato contro Tito o addirittura in modo spontaneo dalla stessa cricca di Tito. Ma le tue ultime parole mi fanno pensare che tu avresti auspicato ad un neutralismo tra i due blocchi della Jugoslavia CITAZIONE Sei l'antimarxismo in persona e insulti l'intelligenza del compagno Stalin. Quindi Stalin era un ciuccio antimarxista, che per giunta si insultava da solo, dato che la Jugoslavia dal COMINFORM l'ha espulsa lui? Sei assolutamente patetico CITAZIONE A questa difesa si riducono le tue? Le critiche ad Hoxha sono state svolte mostrandoti la ridicolaggine della tua tesi(e del tuo Maestro) per cui Hoxha sospettasse i cinesi di aver tradito la scienza marxista-leninista già prima della morte di Mao, e purtuttavia elogiasse Mao fino al '76 quale continuazione e arricchimento della scienza marxista-leninista. E ora piantala di scopiazzarmi la prosa. Non ne sei capace. Le critiche di Hoxha a Mao erano sincere e non ne svelò la maggior parte subito perché l' Albania, nonostante fosse un piccolo paese, era l'unico rappresentante del marxismo-leninismo a livello internazionale e, siccome le sue dimensioni non le permettevano l'edificazione del socialismo in un solo paese come invece nell'Urss (in cui tra l'altro nemmeno qui il socialismo in un solo paese poteva essere eterno, bensì per mantenersi sarebbe dovuto prima o poi per forza allargarsi verso altri paesi altrimenti sarebbe crollato sotto le pressioni dell'imperialismo e dei nemici interni) doveva cercare di sfrutrare la situazione internazionale e restare in buoni rapporti diplomatici con i paesi progressisti e che non erano ancora stati smascherati completamente come anti-marxisti in modo da cercare di conservare il più possibile il socialismo nel proprio paese e sperando, e ovviamente lottando nei limiti delle proprie capacità, che altri grandi paesi diventassero socialisti. Altri motivi furono il non illustrare tramite documenti, da parte dei cinesi, come funzionasse effettivamente il sistema vigente in Cina e la non pubblicazione delle opere di Mao coniate dopo il '49, venute alla luce solo dopo la morte di quest'ultimo CITAZIONE Nikos, purtroppo qui dentro tutti conosciamo le leccate di culo di Hoxha verso Mao e questa tua invenzione e calunnia non attacca: 《Quale eminente continuatore dei grandi educatori del proletariato mondiale, Marx, Engels, Lenin e Stalin, Voi avete sviluppato e arricchito ulteriormente e in modo creativo, conformemente alle condizioni della Cina e alle particolarità della epoca attuale, la scienza marxista-leninista nel campo della filosofia, dello sviluppo del Partito proletario, della strategia e della tattica della lotta rivoluzionaria e della lotta contro l'imperialismo, dei problemi della costruzione della società socialista. I vostri insegnamenti sulla continuazione della rivoluzione nelle condizioni della dittatura del proletariato, per condurre fino alla vittoria completa l'edificazione socialista e per sbarrare la via al pericolo della restaurazione del capitalismo, in qualsiasi forma si presenti o da qualsiasi parte provenga, costituiscono un contributo eminente di grande valore internazionale alla teoria e alla pratica del socialismo scientifico. Le Vostre opere sono una autentica scuola rivoluzionaria per tutti i marxisti-leninisti e i lavoratori.》 Lettera di Hoxha a Mao, 1973 Questo lo stato delle tue argomentazioni: sapendo che Hoxha fino al '76 non fece altro che elogiare in maniera così forte Mao(quella del '73 non è il solo esempio, e lo sai), ora inventi di sana pianta che fosse il contrario. Dai su, Nikos, non farci ridere ulteriormente. Qui dimostri tutto il tuo idealismo: secondo te semplici parole di dirigenri albanesi per preservare le relazioni internazionali valgono più delle loro scelte politiche e del sistema economico vigente in Albania. Tra l'altro gli albanesi ebbero lo stesso identico atteggiamento anche nei confronti di Krushiov. Fino alla fine degli anni '50 gli albanesi dichiaravano: «Il PCUS ha giustamente condannato il culto della personalità generato nei confronti di JV Stalin negli ultimi anni della sua vita e della sua attività; culto che causò gravi danni all'Unione Sovietica. (...) Va detto che Stalin, dopo aver fatto ottenere al Partito Comunista dell'Unione Sovietica e al popolo sovietico grandi vittorie che portarono al trionfo del socialismo, cominciò a porsi al di sopra del Partito e del popolo, abbandonando così le masse e questo è stato un errore molto costoso per il popolo sovietico e per il socialismo. (Enver Hoxha; Il marxismo-leninismo ci insegna che il popolo è il creatore della storia, 14 aprile 1956) Eppure nel suo diario politico scriveva: "Tutta la notte ho letto il rapporto segreto di N. Krusciov che ci ha dato mentre faceva lo stesso con tutte le altre delegazioni straniere. Il rapporto respinge la figura e tutti gli atti del grande Stalin. Ho capito la posizione di Krusciov e degli altri suoi compagni contro Stalin e i loro atti gloriosi durante l'incontro congressuale in cui il nome di Stalin non è stato menzionato nemmeno una volta per niente bene, ma all'epoca non ho mai pensato che potessero mai arrivare a questo punto. . Rabbrividisco quando penso a quanto gioiranno la borghesia ei reazionari quando avranno tra le mani questo rapporto, perché sono sicuro che lanceranno una campagna di menzogne e chissà quanto durerà. Tito dovrebbe essere molto contento dopo aver letto questo rapporto, come sono sicuro che tu l'abbia letto. Che danno incalcolabile all'Unione Sovietica e al campo socialista! Quale vergognosa responsabilità di fronte alla storia! Non riesco a mettere nulla su carta. Posso solo dire: "Sono scioccato!" 26 febbraio 1956, Mosca. (Enver Hoxha; Diario politico , Diario 1, 1955-1957) Ciò trova riscontro anche da chi gli era vicino: www.revolutionarydemocracy.org/rdv19n2/enver.htm Ma, cosa più importante per un materialista - e non per un idealista come te - ovvero le scelte politiche che sorgono direttamente dalla struttura economica, le tesi del XX Congresso non furono mai pubblicate in Albania. A parole Hoxha diceva: «Il XX Congresso del PCUS, intitolato «Fare il bilancio delle vittorie del socialismo in URSS e su scala mondiale» e il rapporto sulle nuove forze nello sviluppo dell'attuale situazione internazionale hanno preso decisioni importanti per il futuro del socialismo e il destino dell'umanità. (Enver Hoxha; Il marxismo-leninismo ci insegna che il popolo è il creatore della storia, 14 aprile 1956) Ma i fatti, e non le "chiacchiere, ci dicono che l'Albania non applicò le tesi della coesistenza pacifica, e nemmeno le riforme revisioniste di Krushiov, al contrario di Mao che ampliò gli investimenti in agricoltura e che cedette le SMT ai kolchoz dicendo che Stalin avesse sbagliato a non farlo. I fatti hanno la testa dura, al contrario delle chiacchiere idealiate che vorresti spacciare tu. Continuando: Dopo il fallito colpo di stato contro Krushiov il PLA diceva pubblicamente: “Quando il gruppo antipartito è stato espulso dal Partito sovietico alla fine di giugno, il Partito albanese ha prontamente sostenuto questa azione di Krusciov e dei suoi scagnozzi. Il 4 luglio è stata adottata una risoluzione del Comitato centrale albanese, che condanna l'attività di fazione del gruppo Malenkov-Kaganovich-Molotov ed esprime la sua piena solidarietà al PCUS e alla sua decisione. Un commento albanese di luglio affermava che “la vita stessa ha confermato, senza alcun dubbio, la genuinità e la prudenza della politica marxista-leninista definita dal XX° Congresso del PCUS, sia per quanto riguarda lo sviluppo futuro delle forze produttive dell'URSS sia come sulla situazione internazionale ”. (CIA; Relazioni sovietico-albanese, 1940-1960 , 1962) E tu ora dirai, dall'alto del tuo idealismo, "ma allora peelrché critichi Mao per aver elogiato Krushiov dopo questo evento?". Lo critico perché, come abbiamo già detto, economicamente il PLA aveva molti più legami con il "gruppo antipartito" che con i krushioviani, al contrario di Mao. Prendiamo come esempio Molotov, uno degli esponenti del gruppo anri-partito. Egli, seppur degenerato sotto molti punti di vista, era contro la cessione delle SMT ai colcos, quindi era contrario ad un ampliamento della legge del valore. E indovina un po', cosa fecero Mao e Hoxha nei rispettivi paesi? Il primo si innamorò nei fatti, oltre che nelle parole, della linea krushioviana cedendo le SMT ai colcos e dando ragione a Krushiov per questa nuova scelta econica sostenendo che Stalin avesse sbagliato a non farlo prima; il secondo invece lasciò le SMT nelle mani dello stato proletario non ampliando la sfera di corcolazione della legge del valore. Molotov e Hoxha rappresentavano gli interessi dello stato, ovvero del proletariato organizzato in classe dominante; Mao e Krushiov rappressntavano gli interessi dei burocrati agrari che divenivano una nascente borghesia. Faceva bene quindi Molotov a dichiarare nelle sue memorie che Mao: Era un uomo intelligente, un capo contadino, una specie di Pugachev cinese. Era lontano da un marxista [Felix Chuev, "Molotov Remembers: Inside Kremlin Polirics] Tornando al discorso iniziale delle parole che sono più importanti delle chiacchiere, Nel libro di Owen Pearson:" Albania in the Twentieth Century, A History: Volume III: Albania as Dictatorship and Democracy": L'intervento di Shehu e Balluku ha contribuito a causare l'epurazione 1956 del Partito Comunista Albanese. Dopo che Hoxha è tornato a Tirana, ha prima cercato di essere conciliante con i suoi critici e poi ha reagito ordinando l'arresto di tutti coloro che avevano parlato. La troika Hoxha-Shehu-Balluku fu così descritta da Nikita Krusciov , allora Primo Segretario del Partito Comunista dell'Unione Sovietica : Gli albanesi sono peggio delle bestie: sono dei mostri. Solo più tardi abbiamo appreso come i dirigenti comunisti albanesi punissero ed eliminassero i membri del loro stesso partito. Avevano una sorta di troika: Hoxha, Shehu e Balluku. Questi tre erano soliti processare qualcuno, ed Enver Hoxha e Mehmet Shehu condannavano a morte gli accusati loro stessi, senza mai mettere nulla per iscritto; quindi avrebbero cercato un'opportunità per far uccidere segretamente la loro vittima e Balluku avrebbe personalmente eseguito l'esecuzione. Era tutto molto simile al sistema usato da Joseph Stalin e Lavrentiy Beria . Quindi a parole i dirigenti del PLA elogiavano Krushiov, ma nei fatti lo combattevano epurandoli dal partito; mentre invece l'esponente della borghesia rurale Mao, nel periodo krushioviano epurava dal partito l'autore del primo piano quinquennale cinese - l'unico ad aver avvicinato il gigante asiato verso il socialismo - Gao Gang, che voleva anche combattere i kulaki facendo andare su tutte le furie il timoniere revisionista Continuando: " In un'intervista con Harrison Salisburu del 28 agosto, [Mehmet] Shehu ha ribadito questa politica: " Nella nostra politica nei confronti del governo federale Repubblica popolare di Jugoslavia " , ha detto, " Partiamo dal fatto che sia l'Albania che la Jugoslavia stanno costruendo il socialismo. Pertanto, le relazioni tra i due Paesi non possono che svilupparsi in modo socialista, basato sui principi di uguaglianza, cooperazione fraterna, rispetto reciproco e non ingerenza . (CIA; Relazioni sovietico-albanese, 1940-1960 , 1962) Ma mai in Albania furono riabilitati i revisionisti filo-jugoslavi come Xoxe, inoltre: «Enver Hoxha: Abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per seguire il tuo consiglio [Krusciov]; cioè, per mantenerci calmi su questa faccenda. Ma i leader jugoslavi non smettono di provocarci. (...) Crediamo che rappresentino una minaccia non solo per noi, ma per tutto il nostro campo socialista: hanno deviato dal marxismo-leninismo. Scrivono sui loro giornali che vogliono migliorare i loro rapporti con l'Albania, ma questa è una bomba fumogena. (...) Non siamo d'accordo con i compagni polacchi, ma non lo abbiamo mai espresso pubblicamente. Lo stesso con i compagni italiani. Non siamo d'accordo con il compagno [Palmiro] Togliatti su certe cose, ma non troverete una sola parola di questo sui nostri giornali. (...) Ammettiamo che abbiamo sbagliato nella nostra tattica e siamo molto grati al compagno Krusciov, che è il nostro maestro e che ci ha parlato apertamente. Faremo tutto il possibile per risolvere queste questioni sulla base di una linea marxista-leninista.» . ( Memorandum dell'intervista albanese-sovietica , 15 aprile 1957) Al contrario di Mao che, dopo aver leccato il culo a Stalin nel '49 lo tradì nei fatti auspicando l' avvicinamento della Jugoslavia titoista, nonostante i tuoi sofismi, qui “Compagni miei, quando l'Unione Sovietica ci ha chiesto di seguirvi in quel momento, era difficile per noi opporci. Questo è stato fatto perché a quel tempo c'erano alcune persone che dicevano che c'erano due Tito nel mondo: uno in Jugoslavia e l'altro in Cina. (...) Krusciov ha già corretto in relazione alla Jugoslavia." (Mao Zedong; Conversazione con la delegazione della Lega Comunista di Jugoslavia, tra il 15 e il 28 settembre 1956) " È quindi lo stesso identico atteggiamento che Hoxha ha avuto nei confronti della Cina e del Vietnam revisionista (se non lo sapessi, Hoxha, pur criticando il flio-sovietismo di Hanoi, non dichiarò mai che fosse revisionista). A parole Hoxha esaltava Mao, ma nei fatti non seguì nessun nuovo apporto del maoismo, a volte dichiarandolo anche pubblicamente: " «La vostra decisione di ac- cogliere Nixon a Pechino, si diceva nella lettera, noi la consi- deriamo non giusta, non gradita, non l’approviamo e non l’ap- poggiamo. Inoltre noi siamo dell’opinione che l’annuncio della visita di Nixon in Cina non sarà approvato nemmeno dai popoli, dai rivoluzionari, e dai comunisti dei diversi paesi» [Lettera del CC del PLA indirizzata al CC del PCC, 6 agosto 1971] " Atteggiamento diametralmente opposto a quello assunto dal cacasotto Mao a proposiro della risoluzione del COMINFORM sulla Jugoslavia, in cui, da buon vigliacco qual era, leccò il culo a Stalin senza dimostrare la minima perplessità salvo poi tradirlo dopo la sua morte. A proposito della Rivolzuione Culturale, Hoxha la elogiava in pubblico, ma nel privato la criticò già dal 1966!: www.marxists.org/reference/archive.../1966/10/01.htm È quindi evidente che le chiacchiere che cerchi di spacciarci come prova del revisionismo di Hoxha non possono minimamente essere prese in considerazione dato che non corrispondono ai fatti, ovvero nella struttura economica e nelle scelte politiche dell'Albania Ma adesso mettiamo un attimo da parte una figura come quella del "leccaculo di Mao" Enver Hoxha, per soffermarci su quella di un "sincero marxista-leninista" come Mao Zedong, che invece aveva il coraggio di esprimere i suoi disappunti senza aver paura di Stalin: " Ho scritto tre articoli di elogio a Stalin . Il primo fu scritto a Yen' an per celebrare il 60esimo anniversario della sua nascita -il 21 dicembre 1939- il secondo fu un discorso di congratulazioni - che pronunciai - a Mosca e il terzo fu un articolo che mi fu richiesto dalla Pravda dopo la sua morte- nel marzo del 1953. Non mi è mai piaciuto congratularmi con gli altri o che gli altri si congratulassero con me . Quando ero a Mosca per festeggiare il suo compleanno cosa avrei potuto fare se non avessi deciso di congratularmi con lui ? Insultarlo ? Dopo la sua morte - l'Unione sovietica aveva bisogno del nostro sostegno e noi volevamo anche sostenere l' Unione sovietica. Ecco perché ho scritto quell' articolo lodando le virtù e le conquiste di Stalin. Quell' articolo non era per Stalin ma per il partito comunista dell' Unione sovietica. Per quanto riguarda l'articolo che ho scritto a Yen'an ho dovuto mettere da parte i miei sentimenti personali e trattarlo come il leader di un paese socialista. Quindi quell' articolo uscì vigoroso , mentre gli altri due avevano la loro origine nella necessità politica, non nel mio cuore e nella mia volontà. La vita è contraddittoria: le tue emozioni ti dicono di non scrivere quegli articoli, ma la tua razionalità ti costringe a farlo. Ora che Mosca ha criticato Stalin, siamo liberi di discutere di questi problemi." " Potreste chiedervi perché [noi] rendiamo ancora omaggio a Stalin in Cina appendendo il suo ritratto al muro. I compagni di Mosca ci hanno informato che non appendono più i ritratti di Stalin che espongono solo i ritratti di Lenin e degli attuali leader nelle parate pubbliche. Tuttavia, non ci hanno chiesto di seguire il loro esempio. Troviamo molto difficile seguirlo. I quattro errori commessi da Stalin devono ancora essere resi noti al popolo cinese così come a tutto il nostro partito. La nostra situazione è completamente diversa dalla vostra: la vostra [sofferenza inflitta da Stalin] è nota alla gente e al mondo intero. Entro il nostro partito, gli errori delle due linee di Wang Ming sono ben noti; ma la nostra gente non lo sa che questi errori hanno avuto origine da Stalin. Solo il nostro Comitato Centrale sapeva che Stalin aveva bloccato la nostra rivoluzione e mi considerava un Tito nascosto. Non abbiamo avuto obiezioni sul fatto che l'Unione Sovietica funzioni come centro [della rivoluzione mondiale] perché proprio così avvantaggia il movimento socialista. Voi potreste non essere d'accordo [con noi] su questo punto. Con tutto il cuore voi appoggiate la campagna di Krusciov per criticare Stalin, ma noi non possiamo fare lo stesso perché il nostro popolo non vi aderirebbe." [Mao Tse Tung, incontro con una delegazione della lega dei comunisti jugoslavi, 1956] " “Compagni miei, quando l'Unione Sovietica ci ha chiesto di seguirvi in quel momento, era difficile per noi opporci. Questo è stato fatto perché a quel tempo c'erano alcune persone che dicevano che c'erano due Tito nel mondo: uno in Jugoslavia e l'altro in Cina. (...) Krusciov ha già corretto in relazione alla Jugoslavia." (Mao Zedong; Conversazione con la delegazione della Lega Comunista di Jugoslavia, tra il 15 e il 28 settembre 1956) "A proposito di rabbia, ho ancora una rabbia repressa, principalmente contro Stalin. Ma non ne ho parlato, e anche oggi dirò solo che sono arrabbiato e lo lascio lì. (...) Lo sviluppo dell'Unione Sovietica è stato come una curva ed è progredito dialetticamente. Dalla dialettica di Lenin, passando per il modo di pensare - parzialmente o essenzialmente - metafisico di Stalin, è ora tornato alla dialettica. Durante il tempo di Stalin nessuno osò parlare. Sono venuto a Mosca due volte: la prima è stata deprimente. Nonostante tutti quei discorsi sulla "festa dei fratelli", non c'era davvero uguaglianza. Adesso sento che c'è un'atmosfera di uguaglianza." (Mao Zedong; Discorso all'incontro dei Partiti Comunisti e Operai dei Paesi Socialisti, 14 novembre 1957) "Il Comitato centrale del nostro partito sostiene che gli errori di Stalin ammontino solo al 30 per cento del totale e i suoi meriti al 70 per cento" (Mao Zedong - Sui Dieci Grandi Rapporti) " " Quanto ai problemi dell’industria pesante, dell’industria leggera e dell’agricoltura, l’Unione Sovietica ha prestato poca attenzione a quelli di questi ultimi due settori. Il risultato è che ha dovuto subire le conseguenze di questa scarsa attenzione. Inoltre, i rapporti tra l’interesse immediato e l’interesse di lungo periodo del popolo non sono stabiliti con chiarezza dai sovietici; in pratica, essi camminano su una gamba sola. Tra il piano sovietico e il piano cinese, qual è, tutto considerato, il più conforme a uno sviluppo pianificato e proporzionato? Infine, Stalin mette l’accento solo sulla tecnologia e sui quadri tecnici. Vuole solo la tecnica e i quadri. Ignora la politica e le masse. Anche in questo cammina su una gamba sola. Nel campo dell’industria mette l’accento sull’industria pesante e trascura l’industria leggera. Ancora una volta cammina su una gamba sola. Anche per quel che riguarda i rapporti reciproci tra i diversi settori dell’industria pesante, Stalin non indica qual è l’aspetto principale della contraddizione. Egli mette l’accento sull’industria pesante, dicendo che l’acciaio ne è la base e che le macchine ne sono il cuore. Quanto a noi, riteniamo che nel campo dell’agricoltura la produzione dei cereali costituisce l’elemento dirigente e che nel campo dell’industria il ruolo di elemento dirigente è svolto dalla produzione dell’acciaio. Considerando l’acciaio come l’elemento dirigente, noi procuriamo la materia prima alle nostre industrie e l’industria meccanica si sviluppa di conseguenza. Nel primo capitolo del suo libro, Stalin pone il problema e parla delle leggi oggettive. Ma non dà una risposta soddisfacente a questo problema. Il secondo capitolo tratta del problema delle merci1 e il terzo della legge del valore2 . Io sono sostanzialmente d’accordo su molti dei punti di vista che vi sono espressi. Stalin divide la produzione in due grandi categorie e afferma che i mezzi di produzione non sono merci. Questo merita di essere studiato. In Cina, nel settore dell’agricoltura, un buon numero dei mezzi di produzione sono tuttora da considerarsi merci. A mio avviso, l’ultima delle tre lettere di Stalin presentate nell’appendice del suo libro esprime un punto di vista quasi del tutto sbagliato3 . Vi si scorge una grande diffidenza nei confronti dei contadini, oltre alla volontà di non allentare il controllo sulle macchine agricole. Da un lato, Stalin dice che i mezzi di produzione appartengono allo Stato, mentre dall’altro afferma che essi sono troppo cari per i contadini. In realtà, egli si inganna da solo. Lo Stato esercita un controllo asfissiante sui contadini e Stalin non ha trovato il metodo giusto e la via giusta che conducono dal capitalismo al socialismo e dal socialismo al comunismo. Per lui è una cosa molto imbarazzante. " [Su problemi economici del socialismo nell'Urss di Stalin] Anche se qui bisognerebbe citare tutto lo scritto Il problema dell'eliminazione dei controrivoluzionari è un problema del primo tipo di contraddizione, cioè tra il nemico e noi stessi. In termini comparativi, in ultima analisi, come è stato il lavoro di eliminazione dei controrivoluzionari nel nostro paese? Cattivo o buono? Dal mio punto di vista ci sono state carenze, ma rispetto ad altri paesi è stato fatto relativamente bene. Meglio dell'Unione Sovietica, meglio dell'Ungheria. L'Unione Sovietica era troppo di sinistra, l'Ungheria era troppo di destra. Abbiamo sviluppato una lezione da questo; non che fossero particolarmente intelligenti. Poiché l'Unione Sovietica è stata troppo di sinistra, abbiamo imparato qualcosa da quell'esperienza. (Mao Zedong; Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo (note di discorso) Le contraddizioni, comprese quelle tra i leader e il popolo, esistono sotto il comunismo. L'incomprensione di Stalin su questo punto portò a una regola del terrore nell'Unione Sovietica e alla liquidazione di migliaia di comunisti ». (Mao Zedong; On the Correct Treatment of Contradictions within the People (Speech Notes), 27 febbraio 1957 Queste ultime due citazioni furono rimosse dalle Opere Complete proprio dai revisionisti che salirono al potere, i quali si resero conto, perfino loro, che Mao avesse detro delle cazzate astronomiche. A quale conclusione possiamo quindi giungere? Se Hoxha era un "leccaculo di Mao" allora Mao era la "puttana di Stalin". Forse si spiegherebbe anche come mai Mao non disse o scrisse mai cose del genere quando Stalin era in vita: aveva la bocca e le mani impegnate a fare altro! CITAZIONE Se tu fossi leninista ti accorgeresti della ridicolaggine del tuo impianto argomentativo che non fa altro che darci ragione: tu sei un dogmatico Se tu fossi un leninista, dopo questa bastonata ti accorgeresti delle cagate idealistiche che hai scritto e ti scuseresti subito facendo autocriticha, anche se per la vastità delle cazzate che hai scritto servirebbe anche un esorcista CITAZIONE E in questo tuo atteggiamento sei addirittura smentito dal tuo Gran Maestro Hoxha, dato che questo - nel corso della crisi afghana - appoggiò quantomeno ideologicamente l'opposizione grande-borghese filostatunitense contro l'URSS: 《Colui che sostiene l’occupazione dell’Afganistan da parte dei socialimperialisti sovietici e la considera come un atto giusto e necessario, non è marxista, ma antimarxista. Anche coloro che, pur spacciandosi per marxisti-leninisti, cercano di «dimostrare» che non bisogna definire patrioti il popolo afgano, gli elementi della media e alta borghesia che hanno impugnato le armi e combattono gli invasori sovietici, non sono marxisti, ma antimarxisti.》 (Hoxha, Le superpotenze, 1986) Qua davvero ti sei superato! Questa citazione sei andata a prenderla direttamente dall'arsenale del revisionista storico primomaggio, anche se non è da escludere una vostra collaborazione per tentare di distorcere la politica estera albanese con tagliuzzamenti propagandistici vari. Tu e il tuo socio qui andrete incontro ad una figura di merda in stile fantozziano. Nella stessa opera che hai citato, che ovviamente non avete letto né tu né quell'altro buffone, Hoxha considera i guerrieri afghani allo stesso modo di quelli iraniani: " l’Afganistan confina anche con l’Iran, e per di più gli insorti afgani si atteggiano ad amici, estimatori e compagni d’armi di Khomeini." [Enver Hoxha - Le Superpotenze] È risaputo che Khomeini fosse notoriamente un filo-americano, vero, caro il mio coglionazzo? Ma la cosa più grave e che tu - e il tuo amichetto, il ragionier Filini nell'altro post - pur di spacciare questa balla dell'Hoxha filo-americano, arrivate ad ignorare i risultati della guerriglia del popolo afghano: ovvero l'Emiro Afghano al potere dal 1996 al 2001 e dal 2021! Ma i talebani sono notoriamente filo-americani, giusto, caro il mio coglionazzo? A cosa serve poi sottolineare il fatto che Hoxha avesse sostenuto una borghesia nazionale? Per giustificare il fatto che Mao avesse appoggiato la propria borghesia nazionale? Hoxha però dice che quella borghesia nazionale è antimaexista e guarda caso quella parte non l'hai sottolineata, coglionazzo! CITAZIONE Ma non ti accorgi che sei un crogiolo di contraddizioni? Ma non ti accorgi di essere un deficiente patentato, caro il mio coglionazzo? Scendi dalle nuvole e guarda la realtà quali risultati ha svelato riguardo la lotta afghana: la nascita di un regime anri-americano! Quindi Hoxha era coerente con le affermazioni di Stalin, caro il mio coglionazzo: " La lotta dell’emiro afghano per l’indipendenza dell’Afghanistan è oggettivamente una lotta rivoluzionaria, malgrado il caratteremonarchico delle concezioni dell’emiro e dei suoi seguaci, poiché essa indebolisce, disgrega, scalza l’imperialismo, mentre la lotta di certi «ultra» democratici «socialisti», «rivoluzionari» e repubblicani ..durante la guerra imperialista, era una lotta reazionaria, perché aveva come risultato di abbellire artificialmente, di consolidare, di far trionfare l’imperialismo! " E meno male che prima scrivevi: Sei l'antimarxismo in persona e insulti l'intelligenza del compagno Stalin. . Vatti a nascondere e vergognati! CITAZIONE Ovvia, ma non per te. Inolte, non ci provare Già mesi prima Primomaggio aveva efficacemente smentito la tua balla secondo cui la Cina avesse compiuto una virata unilaterale verso la sola agricoltura e industria leggera. Su questa falsa premessa(che tu infili in segreto) svolgi tutta la tua traballante linea d'attacco e il tuo paragone con i denghisti. Andiamo a vedere cosa dice chi ha una documentazione ufficiale: " Il rapporto proporzionale tra industria e agricoltura e tra industria leggera e industria pesante è migliorato. Nel 1962 il valore della produzione agricola lorda ha raggiunto i 43.000 milioni di yuan, con un incremento del 6,2% rispetto all'anno precedente, e quello della produzione industriale di 85.000 yuan, con una diminuzione del 16,6% rispetto all'anno precedente; il rapporto tra il valore della produzione industriale e quella agricola era di 4:1 nel 1960 e di 2,1 nel 1962. Nella produzione industriale, il valore della produzione dell'industria leggera era di 39.500 milioni di yuan, con una diminuzione dell'8,4% rispetto al 1961, e che dell'industria pesante 45.500 milioni di yuan, un calo del 22,6%; e il suo peso relativo passò da 42,5:57,5 nel 1961 a 47,2:52,8 nel 1962» ("Breve storia dell'economia socialista della Cina", Pechino 1984, p. 300) " Ma questa sarà sicuramente propaganda dengista, no? CITAZIONE Non c'è che dire, sei sicuramente un bravissimo capocomico e clown. Però non sei altrettanto bravo a leggere ciò che citi, amico mio: 《"il fondamento dell'economia nazionale, il presidente Mao l'ha riassunta in queste parole: "Prendi l'agricoltura come fondamento e l'industria come fattore trainante" - che costituisce il principio generale per lo sviluppo dell'economia nazionale . Ha sottolineato che il primo posto deve essere dato allo sviluppo dell'agricoltura."》 [Peking Review , n. 34, 25 agosto 1972, pp. 7-9, 20.] Qui(nei passi da te citati come prova) la industria pesante viene definita "fattore trainante". Non "trainato", ma TRAINANTE. Ti è stato già spiegato che qui - il "primo posto" - ha un significato ben preciso: l'agricoltura non era sviluppata tanto quanto il settore pesante e dunque gli investimenti(annui) ULTERIORI non dovevano essere messi nella industria pesante(già interessata dal bastante numero di investimenti annui), ma nella agricoltura(per andare in pari con gli investimenti annui già previsti per il settore pesante). Questo è il senso. Infatti: 《dobbiamo continuare ad applicare il principio di prendere l’agricoltura come base e l’industria come fattore guida e la serie di misure politiche consistenti nel “camminare sulle due gambe”[...]》 [Chou en lai, rapporto sull'attività di governo, 1975] . A questo serviva il mettere in pari: per camminare su entrambe le gambe. È scritto nella stessa citazione da te portata eh E ciò nega il primato assoluto della agricoltura che tenti di far passare. Tanto più che l'industria pesante viene definita FATTORE GUIDA(ma l'hai letta la citazione prima di riportarla?). E allora appare chiaro il proseguo di tale citazione(che altrimenti sembrerebbe negare quanto scritto poco prima con la tua interpretazione da "taglia e cuci"): 《Dobbiamo organizzare il piano dell’economia nazionale nell’ordine di priorità seguente: agricoltura, industria leggera, industria pesante.》 [Chou en lai, rapporto sull'attività di governo, 1975] L'ordine citato è un ordine di investimenti ULTERIORI. È chiaro che se l'industria pesante era già sviluppata in maniera bastante ed erano per essa previsti bastanti investimenti annui, allora gli investimenti ulteriori negli anni a venire andavano messi prima su agricoltura e industria leggera di modo da andare in parità(annua) con l'industria pesante. Magari comprenderli i testi che citi? Ecco smontata la tua falsa premessa ed ecco mandato a nanna tutto il tuo impianto argomentativo. Per l'ennesima volta C'è scrirto che l'agricoltura è il fondamento dell'economia e che necessita della percentuale maggiore di investimenti. Dove, dooo gli investimenti ULTERIORI iniziati nel 1961, come dimostrano le donti ufficiali dimostrate, si sancì che l'agricoltura era il fondamento dell'economia che doveva benediciare della percentuale maggiore di investimenti, buffone! CITAZIONE Magari comprenderli i testi che citi? Detto da te che i testi che citi non li leggi nemmeno.... CITAZIONE Nikos, lo sviluppo di una nuova borghesia in URSS già avviene prima della Seconda Guerra Mondiale come mostrano già i tentativi di frenare la burocratizzazione attraverso le cosiddette "purghe". Già, peccato che fino al 1936 l'Urss non avesse raggiunto il socialismo e quindi in realtà quella era una "vecchia" borghesia. Dimentichi inoltre il fatto che la pressione imperialista dell'anteguerra in un paese ad uno stato più che primordiale di socialismo faccia degenerare gli elementi vacillanti CITAZIONE Questa della nuova borghesia sviluppatasi solo dopo la seconda guerra mondiale è una tua vecchia sciocchezza che già portavi 1 anno fa e che nasce da un tuo accento unilaterale messo sulle semplici cause esterne. Queste(come già ti dissi all'epoca) hanno funzionato da semplice elemento di acutizzazione di una contraddizione già antagonistica(come, lo ripeto, mostrano le purghe a metà degli anni '30). Ecco come ti pari il culo, citando una cosa di un anno fa? Dove avrei ignorato le cause interne OGGI? CITAZIONE Ma a parte questi tuoi capitomboli(che purtroppo per te sono nero su bianco, e visibili a tutti per quanti sforzi di difenderti tu voglia fare). Se le contraddizioni antagonistiche sono potenzialmente esistenti, la tua affermazione secondo cui non esisterebbero contraddizioni antagonistiche in socialismo è semplicemente falsa. Lo capisci Nikos? Avoja a dire "no ma io...no ma volevo dire...". Non esistono finché cause esterne ed interne non le fanno degenerare. In una situazione di normalità non ci sono CITAZIONE No. La tendenza burocratica è espressione politica e sovrastrutturale della presenza della nuova borghesia entro la struttura dei rapporti sociali ed economici. Senza la presenza di quest'ultima non esiste alcuna tendenza burocratica a livello di sovrastruttura partitica e politica dato che questa nasce per infiltrazione della nuova borghesia(esistente già nella struttura economica e sociale) nella sovrastruttura partitica, ideologica e politica. Ti è stato già spiegato 1 anno fa. E tu nulla, torni a sostenere questa tua teoria idealistica. Ciò vuol dire che PRIMA si antagonizza la contraddizione tra dirigenza economica(convertita in nuova borghesia vera e propria per via di un accumulo di forza che la fa entrare in contraddizione antagonistica di interessi, rispetto al proletariato) e POI questa inizia a infiltrare il Partito creando tendenze di stampo burocratico. Tu stai solo considerando la tendenza burocratica senza considerare la sua radice economica ci classe. E addirittura pensi che sia la tendenza burocratica ad antagonizzarsi. Più vai avanti nella discussione(che hai perso da 2 giorni) e più riveli tutto il tuo antimaterialismo. Ma che cazzo è sta nuova borghesia? Nel socialismo non esistono classi sfruttatrici, ma solo tendenze burocratiche dovute alla remunerazione in base al lavoro e alla differenza tra città e campagna e lavoro manuale ed intellettuale. Quindi, non essendoci rapporti di produzione borghesi, dato che non ci sono classi sfruttatrici, mi spieghi da quale condizione economica dovrebbero sorgere le linee borghesi? Certo che se nella Cina di Mao che dava cospicue percentuali di plusvalore ai direttori di azienda e che cedeva le SMT alle comuni aumentando la sfera della legge del valore, che non espropriava i kulaki e che non considerava antagonistiche per la costruzione del socialismo le contraddizioni tra proletariato e borghesia sorgessero delle idee borghesi che si infiltravano nel partito, ma lì si trattava di una "vecchia" borghesia e non nuova CITAZIONE Tu stai solo considerando la tendenza burocratica senza considerare la sua radice economica ci classe. E addirittura pensi che sia la tendenza burocratica ad antagonizzarsi. Più vai avanti nella discussione(che hai perso da 2 giorni) e più riveli tutto il tuo antimaterialismo. Io ho detto che le tendenze sorgono nei paesi autenticamente socialisti dalla remunerazione in base al lavoro e dalla differenza tra lavoro manuale ed intellettuale. Quindi queste accuse personali te le restituisco con piacere. Evidentemente non hai capito o fai finta di non capire ciò che dico. Stranamente citi, togliendole dal loro contesto, tanto mie cose dette in precedenti post mentre questa volta non hai riportato la citazione di quando ho detto che l'antagonismo sorge dalla differenza tra lavoro manuale ed intellettuale e dalla remunerazione in base al lavoro. Sappi che le provocazioni non le sopporto e la prossima volta potrei insultarti pesantemente CITAZIONE No, ma va, non è assolutamente il tuo ennesimo argomento ad personam mascherato. E tutto questo solo perché non sai più cosa inventare e solo perché è stato mostrato abbondantemente che tu i testi maoisti non li hai mai nemmeno toccati o compresi lol Sei stato ormai colto con le mani nel sacco, caro il mio coglionazzo! Se non hai mai letto le opere di Hoxha in italiano figuriamoci se hai letto gli opuscoli in spagnolo di dirigenti albanesi meno famosi. Sei stato smascherato, sotterrati e falla finita CITAZIONE La teoria maoista delle due linee NON PREPARA le due linee, ma si limita a registrarne l'esistenza fattuale. Poi la affronta alla radice(sociale ed economica) attraverso la mobilitazione di massa permanente, la quale - quando la contraddizione diviene apertamente antagonistica - si converte in rivoluzione culturale proletaria vera e propria. Punto. Tali due linee vengono riconosciute dallo stesso monolitismo(come sei costretto ad ammettere), ma in maniera non efficace, dato che la linea erronea viene - dal monolitismo - affrontata con una prevalenza di misure dall'alto, dal centro, concentrate fortemente solo sugli effetti burocratici della presenza della nuova borghesia nei rapporti economici, e NON con una mobilitazione di massa permanente in grado di affrontare alla radice la nuova borghesia. Il monolitismo vede l'effetto ideologico e politico della nuova borghesia e si limita in gran parte ad affrontare quello. Questo è l'errore scientifico del monolitismo. La teoria maoista - invece - affronta il problema direttamente nella sua radice di classe, entro i rapporti nelle imprese. Studia ciò che vorresti criticare. Ti prego. Tutte cazzate già smentite CITAZIONE Va anche detto che la "linea erronea" non è la tendenza burocratica, ma la semplice tendenza della dirigenza economica a sostenere un non-smantellamento ulteriore dei vecchi elementi capitalistici entro la produzione. La linea erronea esiste anche quando la dirigenza economica non si è ancora convertita in nuova-borghesia vera e propria e la contraddizione non è ancora pienamente antagonistica. Non in forma di burocratizzazione dei quadri alti del Partito, ma in forma di semplice influenza(al fine di una attività unicamente conservativa e non già reazionaria) nei quadri locali. La burocratizzazione è quando - divenuta ormai antagonistica la contraddizione con una dirigenza economica ormai nuovo-borghese - allora le forme di infiltrazione non remano solo più nel verso di un non smantellamento(conservativo) ulteriore(questa è solo la linea erronea, presente anche quando la contraddizione non è antagonistica), ma addirittura nel verso di una graduale reintroduzione di elementi capitalistici o nel verso di una intensificazione di quegli elementi capitalistici già - ancora - presenti. È lì che la linea erronea fa un salto qualitativo. Sono quasi pienamente d'accordo. Adesso cita mie vecchie frasi estrapolate dal contesto per "smentirmi" CITAZIONE E invece sì. Il pericolo non viene mai a mancare e questo perché la tendenza alla conservazione degli elementi ancora capitalistici dura fintanto tali elementi sono presenti, ovvero per tutta la fase socialista. È a questo che serve la dittatura del proletariato e il monolitismo nel partito: per non dar voce a questi POCHI elementi vacillanti che a volte diventano antagonisti CITAZIONE È inutile che attacchi e piagnucoli solo perché vengono smascherate le tue correzioni in corsa. Io sarò boomer, ma tu sei un crogiolo di contraddizioni, fallace logiche ed idealismo. Prenditela con te stesso. Purtroppo non sei solo un boomer. Sei anche un falsificatore patentato e un anti-marxista CITAZIONE Quindi? Alla luce del fatto che il pericolo nuovo-borghese(ovvero di contraddizione antagonistica tra elementi ancora capitalistici nei rapporti di produzione e sviluppo socialista delle forze produttive) rimane per tutta la fase socialista e fa parte del travaglio del passaggio da un modo di produzione ad un altro, che cosa ci sarebbe di sbagliato nel prevedere future riacutizzazioni della mobilitazione di massa? Niente. E per questo sei costretto ad arrampicarti sugli specchi e negare che tale pericolo esista per tutta la fase socialista. Peccato che ogni 5 anni il socialismo dovrebbe fare passi da gigante e ridurre esponenzialmente la remunerszione in base al lavoro e la differenza tra lavoro manuale ed intellettuale riducendo ulteriormente sfavorendone sempre più le loro influenze, quindi la presenza strutturale di simili elementi dovrebbe ridursi, non acuirsi. Quindi sì, Mao predica lo sviluppo ciclico e non quello a spirale. Vede il socialismo - e lo dimostra la citazione del comunismo come negazione del socialismo - come un invertirsi di posizione tra il proletariato e la borghesia, e non come un salto qualitativo che elimina la borghesia in quanto classe! Mao non parla di riacutizzazioni, cosa possibile anche per i marxisti-leninisti, ma proprio di acccenzione del fuoco ogni tot. anni CITAZIONE Niente. E per questo sei costretto ad arrampicarti sugli specchi e negare che tale pericolo esista per tutta la fase socialista. Tu ti arrampichi sull'aria invece. Il pericolo esiste, ma non ogni tot. anni come predica Mao e la sua concezione a cicli CITAZIONE In ogni caso, stai davvero cadendo oltre la staccionata del ridicolo. Di faccia. Tu sei già caduto e ti hanno ritrovato con il capo sfracellato. Non c'è ancora traccia del tuo cervello però CITAZIONE 2) Hai pure fatto una figura di merda riguardo la questione degli elogi di Hoxha. Vediamo se avrai il coraggio di ripeterlo adesso CITAZIONE 4) Hai mostrato ulteriormente(dopo 1 anno) il tuo idealismo nell'analisi della questione "burocratizzazione" e "fase socialista" Esatto, nel socialismo esiste la borghesia anche se i rapporti di produzione non lo consentono. W il materialismo di Ruhan CITAZIONE E ora sei costretto a fare battute da ragazzetto, insultare altri compagni che ti hanno smontato in passato e rivolgere ulteriori puri ad personam senza contenuto critico a livello ideologico(boomer e similari) per nascondere il fatto che sei senza argomenti almeno da 2 giorni. Per quanto continuerai a fare così? È un anno che puntualmente poi ammetti di aver fatto errori teorici. Gli stessi in cui poi ricaschi.. A questo punto non capisco perché tu voglia ulteriormente umiliarti in questa discussione, anziché fare autocritica. Contento tu.. Contento tu dopo questa bastonata, contenti tutti. Vai a nanna adesso. Nella tua prossima risposta avremo la prova del 9: capiremo se sarai un compagno onesto disposto a fare autocritica od un borghese presuntuoso |