Comunismo - Scintilla Rossa

Posts written by Colonello Busachov

view post Posted: 17/8/2021, 17:01 I talebani sono a Kabul, è la resa dell’Occidente: il presidente Ghani in fuga, “sarà proclamato l’Emirato Islamico”. Ambasciata Usa: “Spari in aeroporto” – la diretta - Esteri
LA FINE DELL'INTERNAZIONALISMO

Il presidente Joe Biden ha continuato la politica economica ma non fiscale del precedente presidente degli Usa Donald Trump.Una politica fatta di espansione monetaria e dettami alla Federal reserve.I meggiori cambiamenti sulla politica precedente sono stati i diritti lgbt e il trasferimento dalle aziende allo stato sociale.Tuttavia è rimasta immutata la politica estera,con durezza verso la Cina,e la decisione del ritiro dei soldati dall'Afghanistan.Chissa' cosa diranno i neoconservatori che perdono appeasement all'interno del parlamento americano,quei neoconservatori come Robert Kagan che sostennero Biden e Hillary Clinton contro Trump ,proprio per via della politica di durezza di questi due verso la Russia di Putin.
Oggi anche al Pentagono tramonta l'ideale dell'internazionalismo democratico ,di derivazione neoconservatrice,trozkista e liberista quindi globalista,e ritorna il concetto che ha ribadito oggi Biden di interesse nazionale.Gli Usa opereranno nel mondo secondo il loro interesse nazionale.Ma è possibile che non ci sia stata un operazione di previsione di forecasting da parte di esperti e geopolitologi prima del ritiro dall'Afghanistan?Quello che dovrebbe chiedersi la stampa internazionale,è se questi ultimi talebani,che hanno combattuto contro l'Isis alleati degli Usa ,siano anche un pò piu' democratici e "globalisti" dei talebani che abbiamo conosciuto nell'era di Bin Laden.I primi segni ci sono,il capo dei talebani ,ha detto che non si ritorcerà contro coloro che hanno collaborato in Afghanistan con gli americani e la comunità internazionale,poi oggi ,ha aperto anche al fatto che le donne possano partecipare al governo ,purchè rispettino la Sharia cioè la legge Islamica.
E' il segno che i talebani sono stati inglobati nel mondialismo?Forse sarebbe chiedere troppo,perchè la rinuncia all'internazionalismo da parte degli americani può aprire un enorme vaso di Pandora.
Ci furono nella storia due grandi internazionalismi,quello comunista crollato con la guerra fredda ,e quello capitalista americano.Oggi crollate queste due intenzioni di pacificare il mondo sotto una globalizzazione o comunista o capitalista ,cosa rimane?Con l'Afghanistan,ci si interroga anche sul futuro della politica globale,in un mondo in cui gli Usa si ripiegano in se stessi,non c'è un Europa che possa sostituirli:E' veramente la fine della globalizzazione,che alcuni sociologi chiamano "slow balisation" ovvero globalizzazione a rilento?Resta da dire che rimangono attori globali ,sempre piu' ambiti al di fuori dello spazio politico,sono le aziende multinazionali come Amazon il cui leader si lancia nello spazio,la scienza che è globale con i vaccini ,la globalizzazione dei diritti anche quelli lgbt.Ma nel mondo esiste un grande rifiuto verso questa modernità,non solo da parte dei talebani,ma anche di forze di sinistra e di destra anti-global,che decidono l'egemonia politica.Quanto queste forze internazionali come internet,la scienza,le aziende influiranno nel prossimo futuro sulla politica,per un suo avanzamento o riflusso generale?Domande che rimangono aperte ,mentre manca una bussola e una leadership capace da tempo.Ma sui talebani speriamo di poter essere ottimisti,e speriamo che non sfideranno il mondo intero ,come aveva fatto Bin Laden nel 2001.


EDOARDO BUSO
view post Posted: 16/8/2021, 14:05 I talebani sono a Kabul, è la resa dell’Occidente: il presidente Ghani in fuga, “sarà proclamato l’Emirato Islamico”. Ambasciata Usa: “Spari in aeroporto” – la diretta - Esteri
DOMANDA:

ESISTONO I TALIBAN DEMOCRATICI?
Dico una cosa di cui non sono certo,ma la butto li perchè poi sia sviluppata...mi chiedo questa domanda:ma non è che con tutti questi anni di presenza americana e internazionale in Afghanistan,di collaborazione contro il terrorismo con paesi islamici "democratici" come quelli del golfo arabo e il pakistan,anche i talebani possano essersi un pòchino "democratizzati"?non è che la strategia americana di ritiro implica anche questo?Non penso e allo stesso tempo mi domando,che gli Usa abbiano deciso il ritiro dall'Afghanistan senza un minimo di forecasting sulle possibili conseguenze e le forze in campo?Staremo a vedere,perchè bisogna dividere talebani post-Bin Laden e Isis ,gli americani hanno combattuto l'Isis in Afghanistan (ho letto anni fà su Il foglio)anche con la collaborazione di talebani piu' moderati...
EDOARDO BUSO
Afghanistan: l’ipotesi di USA e talebani contro lo Stato Islamico


https://sicurezzainternazionale.luiss.it/2...stato-islamico/

Il capo talebano: “Usa e Isis sono uguali”

https://www.repubblica.it/esteri/2019/10/0...ali_-301066367/


POI CONSIGLIO VIVAMENTE L'ASCOLTO O LETTURA DI QUESTO QUOTIDIANO PAKISTANO CHE HO TROVATO MOLTO INTERESSANTE ,TRAMITE L'APPLICAZIONE PRESS READER

www.pressreader.com/pakistan/the-pak-banker/textview
view post Posted: 18/7/2021, 17:45 SALVARE IL SOCIALISMO - Off topic
Lei parla di una tacita collaborazione tra forze politiche dopo le elezioni,tra chi governa e chi fa opposizione (naturalmente l'opposizione parlamentare nell istituzione parlamento penso che le sia d'accordo che ci sia,e si esprima tramite l'uso della parola).In democrazia questa tacita collaborazione non è prevista da una legge ma sarebbe una cosa buona moralmente,sempre con il diritto delle forze politiche di un governo di far cadere lo stesso governo se non sono piu' in accordo con esso e il diritto dell'opposizione di far cadere il governo ...poi per quanto riguarda gli stati piu' ricchi ed evoluti ,bisogna dire che i cittadini non sono dei caproni e sanno se nella loro esistenza hanno piu' benefici da un governo o no.Detto questo i benefici non sono uguali per tutti (alcuni pensano che vivere in un ambiente sano o avere la sanità sia meglio di guadagnare magari qualcosa di piu' )e qui entrano in gioco le ideologie e i partiti con i loro programmi ...ma esistono tuttavia degli indicatori universali del benessere di un paese che sono il pil e altri pur nella loro non finitezza e non comprensività di molte altre variabili ...Se lei legge altri miei articoli parlo anche di questo,ma possiamo essere pure d'accordo caro Gigi sul fatto che la gente che disprezza la politica potrebbe stare zitta e non fare antipolitica tanto per disturbare
view post Posted: 17/7/2021, 16:11 SALVARE IL SOCIALISMO - Off topic
Ti ringrazio del tuo intervento Gigi666 ma penso che non si possa proibire di parlare a nessuno o di pensare ...è un diritto connaturato all'essere umano:è come se ci trovassimo tutti insieme in una stanza e dovessimo discutere degli argomenti ,a meno che non si voglia chiudere a chiave la stanza e tenere dentro le persone per torturarle perchè non la pensano come noi,o tenerle fuori sempre perchè non la pensano come noi.La maggioranza delle persone che vota non ha diritto in nessun modo secondo me di imporre la tacitazione di altre persone,tacitazione che si rivelerebbe anche persecuzione di minoranze,come anche i governi che possono rappresentare minoranze o maggioranza non hanno diritto di tacitare nessuno.Penso invece che ognuno nel proprio piccolo si possa fare un opera culturale di ravvedimento e spiegazione alle persone di certi argomenti sempre partendo dal concetto che le idee che andiamo a propinare non possa essere imposte.Anche perchè è un lavoro molto piu' difficile ma da pace morale mentre se io pensassi di imporre le mie idee non mi sentirei in pace con la mia coscienza.La politica è una lotta senza spargimento di sangue come diceva Mao e ci possono essere diverse tendenze,anche durante la rivoluzione culturale cinese ci fuorno diversi orientamenti.Io scrivo gli articoli per far ragionare le persone e vedere se possono anche loro contribuire e magari perchè no farmi cambiare idea se hanno un idea migliore della mia.Sono d'accordo con te che la democrazia può avere aspetti negativi in certi suoi frangenti come una preponderanza della finanza ,ma bisogna anche dare le colpe ha chi ha colpa all'interno della malagestione dello stato ,o a chi vorrebbe approfittare del malessere sociale per imporre uno stato etico e giustizialista o burocratico.Non si possono mettere tutte le democrazie allo stesso livello ,ci sono democrazie piu' funzionali e democrazia meno funzionali.E su questo si può pure discutere anche se non avremo mai il paradiso in terra.
view post Posted: 16/7/2021, 15:32 SALVARE IL SOCIALISMO - Off topic
travaglio-bonafede-e-davigo

Una cosa c'è da notare ed è ben definita ,piu' andiamo avanti nel tempo è piu' il confronto politico,quello serrato,quello che non accetta i compromessi è tra forze politiche sclerotizzate socialmente e idealmente,ma anche privatizzate nel loro pensiero costitutivo.Lo vediamo in ogni provvedimento e proposta di legge.Per esempio basti pensare (e qui non per condannare o dire che sia sbagliata questa proposta di legge)al ddl Zan.Nel partito democratico quello che molto tempo fà era il partito comunista italiano,manca una visione organica delle problematiche.Le proposte sembrano piu' pubblicità che argomenti reali che analizzino nella realtà il terreno sociale in cui verranno applicate.Ha detto bene in questo frangente un ex socialista come Claudio Martelli,che ha affermato che c'è il rischio che applichiamo la legge Zan su un territorio umano in cui manca già da tanto il passaggio precedente come l'educazione sessuale seria e diffusa.Inutile combattere per i diritti omosessuali se i giovani italiani non hanno dei buoni educatori sessuali laici nelle scuole.La sessualità con i suoi diversi oritentamenti può avere aspetti positivi ma anche negativi dipende da come la si vive e da come si viene educati ad essa.Ma adesso che è pure venuta a mancare un icona del movimento omosessuale e definita pure comunista come Raffaella Carrà il sistema mediatico sembra che pubblicizzi delle istanze.E' il tempo della videocrazia,dove anche la politica diviene pubblicità e si rifà a quel mondo edulcorato che è l'ambiente privato.In questa ambientazione che non saprei spiegare altrimenti si inseriscono gli influencer ma anche i politici che si trasformano in influencer come Matteo Salvini.E' in questo mondo dove effettivamente manca una classe dirigente che le "classi dirigenti" si mettono allo stesso livello del popolo e sono pronte a discutere anche aspetti non propriamente importanti per la vita sociale come fatti di cronaca rosa ,nera e piccoli fatti psico-sociali.Dal tifo pro nazionale italiana di chi è al governo (ma è successo anche con Boris Johnson in Uk )fino allo scontroso gufare contro l'italia da parte di giornalisti come Marco Travaglio o Massimo Fini che non accettano il governo Draghi.Tutto sembra uno sviamento da cio' che manca cioè la pazienza di un costrutto ideologico.La sinistra crollato il comunismo all'Est ormai non ha piu' un ideologia innovativa da presentare se non quella di cercare di realizzare il socialismo con strumenti capitalistici.Al crollo e al vuoto della sinistra sono subentrare istanze come quelle portate avanti da giornali come il Fatto quotidiano o dalla rivista Micromega,cioè un potere maggiore alla magistrature di dirigere una ipotetica fantasia su un mondo idealistico da realizzare con strumenti sia capitalisti ,sia con maggiore debito pubblico e redistribuzione sociale quindi inflazione,sia con le tasse,ovvero tramite l'ordinarietà e il rafforzamento della potenza statale attraverso quindi anche il braccio legale cioè la magistratura.Ma in tutti questi anni tra i vari governi Dalema e Prodi o la rievocazione del laburismo britannico degli anni settanta da parte di Conte abbiamo visto come la sinistra non abbia rappresentato una sicurezza per il popolo.Nel frattempo il mondo è cambiato,sono entrare nel novero dei grandi del mondo nuove potenze come la Cina che è riuscita a crescere negli anni novanta e duemila con il turbocapitalismo,e quindi per tutto il decennio duemila abbiamo imparato nuove terminologie come flessibilità e flexsecurity.
Dall'altro lato le destre che anchesse veicolano i loro messaggi e il loro vuoto tramite pubblicità.
Quello che manca è una vera democratizzazione del nostro paese che dovrebbe passare per maggiore partecipazione sociale dei cittadini ,maggiore libertà ed partecipazione nelle aziende dei lavoratori.Oggi come oggi viviamo questra tre privatizzazioni ed oppressioni,quella legalitaria che si affianca alla sinistra (pd e cinque stelle) anti riformista ,quella burocratica (ovvero quello stato che ha speso negli anni milioni e milioni di soldi a debito e che dovrebbe essere il bengodi ma invece è sempre piu' povero ),e quella del privato cioè del mercato (anchesso protezionistico e protetto a livello europeo),ma che non può per la sua stessa natura orientato al profitto aiutare cbi ha bisogno.
Forse una soluzione c'è l'hanno data di piu' i new radicals americani quelli che si rifanno alle teorie di Galbraith o Papa Francesco ,mentre il movimento new global dopo le incendiate battaglie dei primi anni duemila è destinato a vedere che la globalizzazione ha anche dei lati positivi in molti paesi sia ricchi che poveri.
In Italia nonostante la debitocrazia ,mancano ancora servizi efficcienti ,sostegni alle famiglie ,ai disabili,siamo lontani dai concetti di altre democrazie avanzate come le smart cities dove l'urbanizzazione dovrebbe essere collegata dapperttutto ai servizi utili ,il lavoro vicino alle residenze dei cittadini ,meno inquinamento e via dicendo.E c'è anche il rischio che la digitalizzazione dei servizi abbia anche effetti negativi nel breve periodo sulla parte piu' vecchia del paese.Salvare il socialismo ma con cosa?Forse con una nuova mentalità ambientale sperando sia scevra di terzomondismo e decrescitismo volgarizzato ,ma che possa essere il volano di una partecipazione piu' attiva dei cittadini,una rivalorizzazione della politica,una mentalità piu' scientica e meno mediatica .

EDOARDO BUSO
view post Posted: 7/4/2021, 16:15 RISCOPRIRE IL SENSO DELLA NATURA - Off topic
Mi domando a volte frequentando i parchi pubblici ,perchè se da un lato il trend di rispettare la natura si stia manifestando come elemento in ascesa,tuttavia esistano ancora persone giovani e non piu' giovani che gettano cartaccie di merendine,snack,sigarette,profillattici sullì'erba,e a volte i cestini per il decoro pubblico siano superpieni di immondizie,dopo che molti giovani fanno festini seduti sulle panchine al parco,gozzovigliando,mangiando e bevendo.
Naturalmente questo articolo non è un articolo politico-economico di quelli che ci dicono se bisogna sposare le tesi degli ecologisti alla Greta Thunberg o le tesi dei negazionisti del cambio climatico.La verità sta nel mezzo ,e dobbiamo tuttavia imparare a rispettare di piu' la natura,senza cedere al catastrofismo,ma molto di quello che predicano le istituzioni scientifiche i governi e gli attivisti ecologici è vero,dagli allevamenti intensivi ,fino alla deforestazione,fino alla riduzione del consumo di plastica.
Tuttavia mi accorgo sempre piu' che certi ecologisti e certi anti-ecologisti sono pervasi dallo stesso errore,quello di dividere in due sfere tecno-materialità e natura.Insomma questa divisione è il prodotto della nostra mentalità ancora troppo antropocentrica,che divide i prodotti e i manufatti,quindi il mondo economico e produttivo dal mondo naturale e viceversa.E' il retaggio di una cultura illuministica,umanistica e occidentale che a differenza delle culture pagane e neo pagane non vede il tutto nella sua indivisibilità e complessità.In un certo senso andare a fare un viaggio in auto,in treno o in aereo non è estraniarsi dalla natura.Anzi vedere la natura scorrere dal finestrino,vedere gli oceani,le luci delle città da alta quota,le skyline e i parchi,le foreste e via dicendo ,è sempre rapporto con la natura.Cosi come ormai dovrebbe essere superato certo ecologismo regressivo che condanna la società moderna di per se stessa e quindi anche la globalizzazione.Si può amare la natura pur essendo in una grande metropoli ,ricreando in uno spazio urbano atmosfere naturali ,si può amare la natura ascoltando musica elettronica prodotta con strumenti meccanici.si può e si dovrebbe considerare di piu' la natura una cosa utilitaria.Mi rifaccio all'utilitarismo del setteccento di Jeremy Bentham che era anticamera del liberismo ,per dire che se considerassimo di piu' la natura un oggetto di cui prendersi cura (parafrasando anche il filosofo tedesco Heidegger che diceva che l'uomo nella vita si prende cura degli oggetti),ecco penso che la rispetteremo di piu':Cosi come un uomo che ha lavorato sodo si prende cura della sua Ferrari cosi bisognerebbe prendersi cura della natura,Naturalmente fu proprio la mentalità razionalistica e scientifica che divise le due cose (natura e tecnica),ma allo stesso tempo questa divisione fu il prodotto di una seconda divisione netta tra progresso moderno e industriale nel secolo passato e natura considerata come retaggio della cultura pre-moderna e contadina.Nacquero cosi negli anni sessanta movimenti ecologisti regressivi tanto a destra che a sinistra,dal Club di Roma in poi.Naturalmente il club di roma aveva ragione nel dire che la natura e limitata.Tuttavia non dobbiamo condannare in toto la cultura illuministica ,perchè nel settecento quando si fece strada l'illuminismo,ci fu grande attenzione ai processi naturali ,allo studio ,alla tecnica,alla natura che si mescolava al rinnovamento filosofico e dialettico.Insomma c'era tempo per speculare sulle cose ,riflettere.Oggi mancano questi spazi di riflessione.Come allo stesso tempo però l'illuminismo di non ci distolse dal nostro antropocentrismo che si manifesto' anche come etno-centrismo in certi casi.La soluzione l'avevano i popoli pagani,animistici ,sciamanistici,infatti se tutto è anima sia gli oggetti sia la natura non c'è piu' divisione tra questi comparti .Oggi come oggi bisogna cercare una nuova via ,un "tecno-paganesimo".A questo scopo non si capisce proprio perchè già nel mondo della scuola si tengano in classe ore e ore i ragazzi a studiare civiltà del passato come gli Egizi i Sumeri ecc senza fargli capire che queste civiltà e anche la civiltà contadina spesso snobbata dalle scuole di città ,era prima di tutto contatto con la natura prima che cultura.Va spezzata una lancia in favore del maoismo che fu la prima ideologia del novecento che fece suo il cavallo di battaglia del ritorno alla natura.Conta molto il concetto del lavoro nelle società post-capitaliste,legate alla finanza ,ai servizi ,ma anche dove il lavoro pesante viene fatto da poche persone che devono subire il carico di molti che non lavorano perchè fanno professioni intelettuali.In queste dinamica il senso della natura diventa sempre piu' come senso della fatica e viene disprezzato.Certo non bisogna credere agli ecologisti estremi,come i primitivisti che ci dicono che si potrebbe vivere alieni dal progresso e dalla tecnosfera,come quelle persone che abborriscono internet in nome di ideologie ambientaliste,retrogrede,gerarchiche o religiose.Un tempo la natura era anche matrigna non solo benefica.Ed è un bene che l'uomo si progredito.Tuttavia bisogna riscoprirne il senso.Sopprattutto i bambini e i primi adolescenti hanno molta sensibilità per essa.Mi ricordo delle volte quando avevo 14 anni e mi svegliavo in una giornata di inverno,assaporando la nebbia e le vigne in lontananza che si scorgevano dalla mia finestra,quanto avrei voluto invece che andare a scuola ,perdermi nella natura,camminare per quei sentieri e andare lontano.Riscopriamo dunque questo ente ,cioè la natura,che è legata all'anima delle stesse cose che produciamo e consumiamo come uomini moderni e post-industrializzati.

EDOARDO BUSO
view post Posted: 15/3/2021, 17:25 DRAGHI E IL DEBITO BUONO - Off topic
Lasciatelo dire a me che Draghi ha detto la cosa giusta ,dividendo il debito in buono e cattivo.C'è il debito buono o anche buono ,e bisogna prenderne atto.
Per l'Italia il rigore finanziario invocato in diverse partite politiche da Ugo La Malfa con la sua politica dei redditi negli anni 70,da spadolini e Craxi negli anni 80,con provvedimenti come la scala mobile,da Berlusconi negli anni 90 quando si parlava per la prima volta di postcomunismo,informatica,impresa,internet e entrare in Europa e stare nella globalizzazione,aiutarono anche Ciampi,Maccanico fino al rigore Montiano.
Ma adesso in pandemia bisogna accettare il revisionismo dell'etica liberista ,e accettare un pò di debito,come dice Draghi,che sostenne l'Italia già qualche anno fa' con il quantitative easing.
Il rigore finanziario non fu una scoperta della globalizzazione,era un dato certo anche nelle economie pre-globalizzate,quando c'erano l'oro o l'argento come materia di riserva monetaria.Regimi tra i piu' svariati adottarono politiche di rigore,dai Templari medievali che furono i primi ad utilizzare l'oro,fino al novecento e a Salazaar il fascista portoghese ,ma anche le dittature proletarie dell'est europa dall'Urss staliniana fino alla recente Romania di Ceausescu,si impuntarono sul tema del debito pubblico.Ceausescu riusci a fare della sua Romania prima degli anni novanta un paese a debito zero ,la Russia di Stalin prima del periodo brezeneviano adotto' politiche congiunturali per industrialzzare il paese prima di redistribuire.
Dagli anni settanta in poi invece in Italia,dopo il terremoto sessantottino e la fantasia al potere ,si verifico' il declino postindustriale,l'Italia piu' degli altri paesi europei perse capacità industriale e innovativa.Il concetto dell'oro come riserva piaceva pure alla Tatcher e a Ronald Regan che lottarono in tutti i modi per riportarlo in auge dopo che Nixon lo aveva abbandonato nel 1971.
Ma dopo quella scelta di Nixon il sistema mondiale si "dolarizzo" pervicacemente,oggi il dollaro che è la riserva mondiale di molti paesi del sud del mondo ,è un moneta che non è piu' coperta da nulla ,ed è coperta da miriadi di fantadollari e di finanza creativa e spazzatura.Rimango convinto con Ludwig Von Mises che le banche dovrebbero essere indipendenti dal potere politico ,i bassi tassi di interesse ,la finanziarizzazione dell'economia come dicono certi miniarchisti ci porterà alla rovina.Il rigore monetario o monetarismo ha fatto si che molti popoli adatassero le loro economia a un sistema industriale privato o pubblico ,ma almeno produttivo.Come nelle Olimpiadi si cercava di fare uno sforzo maggiore per evitare di sperperare risorse.L'obiettivo di ogni stato dovrebbe essere quello di far stare tutti bene ,anche con poco ,senza sperperare troppo.Questo era piu' possibile nelle economie del novecento,dove il lavoro era fonte di socializzazione ,era integrato nell'ambiente di nascita ,si nasceva e si moriva in un posto preciso,si intessevano relazioni,le industrie erano accorpate al territorio ,c'era meno dispersione di corpi fisici.Oggi con il "villaggio globale" ,con la finanza dopata ,con la dispersione post-territoriale si è creata una società che parte dagli assiomi del liberismo,ma non è neppure piu' liberismo.Si dovrebbe parlare di "social-capitalismO" un pò come la Russia di Breznev era un social-imperialismo molto piu' conforme al capitalismo di quanto avrebbe sognato Stalin.Infatti tra Urss e Occidente già negli anni ottanta c'erano poche differenze.Il sistema sovietico quanto quello nordamericano ed europeo erano altamente burocratizzati ,si erano formate nuove classi manageriali.Oggi nel "social-capitalismo" viviamo immersi in un mondo irreale,dove non c'è piu' la gestione industriale dell'uomo massa bensi la gestione socio-psicologica dell'individuo massificato.
E' per questa ragione che le politiche troppo rigoriste non vanno al centro del problema ,ovvero come impedire il formarsi di nuova burocrazia,e come sostenere il popolo ,sia nella sua parte sana sia in quella malata,in un tempo in cui il mercato del lavoro divenuto flessibile,volatile e delocalizzato non esiste piu' come prospettiva per molti .Esiste invece e resiste il non mercato delle professioni burocratiche.Ogni anno si sfornano nelle Università miriadi di dottori in scienze politiche o in psicologia fino a miriadi di avvocati ,e molti di essi pretendono un lavoro per quella categoria specifica per la quale hanno studiato ,non valutando il sistema di mercato legato al sistema dei prezzi e al valore del prodotto,il meccanismo domanda e offerta.Basta guardare la televisione e i vari programmi di denuncia sociale e ci si accorge come qui da noi in Italia,un disabile debba vivere con 280 euro,un metalmeccanico continui a lavorare con un contratto di lavoro legato al costo della vita degli anni 90,esistano nuove categorie de-sindacalizzate ma allo stesso tempo miriadi di soldi pubblici vengono spesi male dalle amministrazioni locali o regionali in progetti che sono "cattedrali nel deserto" come nuovi stadi ,case mai utilizzate,ospedali con macchinari nuovi al loro interno ma fantasmatici.
Insomma anche il liberista piu' sfrenato davanti alla desolazione italiana non può dare la colpa solo al reddito di cittadinanza,e ai bonus dati dal governo (detti spesso assistenzialistici)nella jungla degli sprechi italiani.
Forse dovremmo ripensare la politica assistenziale che dovrebbe assistere veramente di piu' chi è debole ,dal cassaintegrato,al disabile alla casalinga ecc,e allo stesso tempo non sperperare i soldi.Bisognerebbe andare verso quella che ho definito in altri miei articoli "socialità liquida",invece che utilizzare soldi pubblici per grandi opere inutili è meglio redistribuirli effettivamente.Lasciare campo al privato in certe opere pubbliche,non pretendere che ogni settore infrastrutturale sia in mano al pubblico ,a parte gli ospedali e le scuole.Forse il governo ha capito questo,ed ha capito sopprattutto che serve un ricambio generazionale che parta da adesso ,l'incentivo al pensionamento di personale pubblico che ha poca dimistichezza con le nuove tecnologie ed è anziano è una buona cosa,va nella direzione giusta.Cosi come il futuro dovrà basarsi su una digitalizzazione sempre più forte ed un automazione di vari processi della vita pubblica ,imprenditoriale produttiva e privata.E' in questa dinamica garantita dalle nuove tecnologie che disperdono i copri in territori piu' vasti e interconettono le menti e le industrie come le economie che ci sarà una ridefinizione del concetto di rigore e debito .Il debito verra quando è troppo alto condannato come cosa negativa certamente,ma allo stesso tempo il rigore si baserà sul fare funzionare bene i settori produttivi anche senza l'impiego umano e il debito verrà accettato nella misura in cui le interconessioni globali dovranno per forza farsi carico demograficamente e socialmente dell'umanità di una nazione o regione del mondo.In questa compagine si inseriscono i diritti civiili e umani ,che saranno invece che le opere pubbliche ,i veri referenti del debito che si creera' in futuro.Questo sarà possibile se si andrà verso un governo dei fenomeni di mercato piu' legato al fair trade che al free trade selvaggio come afferma oggi il World economic forum;ma allo stesso tempo bisognerà salvarsi da alcune tentazioni regressive,come l'ecologismo del vecchio Club di Roma che definiva le risorse scarse e quindi proponeva una società pre-industriale ,od un economia a comparti nazionalizzati (come si prospettava con il precedente governo Conte ).
Ieri dopo il congresso di Piu'europa partito che seguo da tempo,Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino hanno deciso di proseguire nell'esperienza del governo Draghi in parlamento e uscire dal partito che hanno creato anni fà.Un partito che si è sempre battuto per il rigore dei conti pubblici ,ma al momento la sfida governativa ,pur con il "debito buono" di Draghi è sicuramente piu' importante.Ora si apre la fase piu ' importante che è quella della vaccinazione,e ripensandoci bene penso che sarebbe stato meglio che ogni stato europeo avesse contribuito equamente al comprare i vaccini,magari con due miliardi a testa dati da ogni nazione,invece del caos attuale.

EDOARDO BUSO
view post Posted: 16/2/2021, 17:29 IL DIFFICILE COMPROMESSO - Off topic
Leggo da fonti online che Israele è colpito duramente dalla variante del covid,esistono tre varianti una sudafricana,una inglese e una australiana.Israele è al terzo lockdown.In pratica ci avviciniamo a questa realtà,chiusure di un determinato periodo di tempo e dopo riaperture.Molto potra fare il vaccino nel ridurre l’impatto del covid e delle sue varianti quindi il primo obiettivo è vaccinare.Ma anche scrivere un buon recovery plan.e su questo l’ex governo Conte non era preparato.Tuttavia ho criticato nei miei articoli la politica economica del governo Conte due e del primo governo Conte,su temi come l’Ilva ,l’Alitalia,il ritardo dei piani emergenziali ,le difficoltà del commissario Arcuri.Ma non mi sono mai immagginato di dire che bisognasse criticare il governo Conte nell’attuazione del piano di sicurezza pubblica.Sono stato d’accordo sul fare lockdown.Mentre oggi da parte di molte voci un tempo contrarie al governo Conte,sentiamo dire che bisogna per forza riaprire tutto.Penso che non sia matura una scelta del genere.Anzi sarebbe maturo scegliere di rinunciare a quei beni voluttari che servono di certo in economia ,ma che possono essere post-posti ,rispetto alle cose fondamentali.Ecco perchè spero nel governo Draghi ,non perchè riapra in fretta e furia alberghi ,ristoranti e piste da sci ,cose su cui si può benissimo rinunciare,ma che riesca con la sua credibilità internazionale a riporre in primo piano il tema della crescita industriale,della produttività che è ferma in questo paese da tempo immemore.E poi il giusto capitolo della digitalizzazione nella pubblica amministrazione e del piano ecologico.Draghi penso è la persona giusta ,e già da quando si è insediato certi indicatori macroeconomici sono stati piu’ performanti per la nostra nazione come lo spread.E innegabile che nel mondo della finanza globale della virtualizzazione del denaro ,del commercio e dello “stato liquido” a governare dovranno essere sempre piu’ persone di un alto profilo personale .Allo stesso tempo però il sistema finanziario puo’ essere pure in crisi perpetua.Ci chiediamo e si chiedono nelle alte sfere delle isitituzioni monetarie quanto il sistema monetario potrà fare e resistere ai colpi dei lockdown.Soprattutto emettendo ancora liquidità per sostenere le nazioni come fece Draghi con il quantitative leasing.Oggi anche sul Corriere della sera si paventava il rischio di una bolla speculativa che potrebbe esplodere.Il sistema monetario mondiale è integrato al punto giusto dal sostenere una intera Europa per esempio in lockdown,dove molte attività verrebbero a mancare nella definizione del Pil?Forse già nelle alte sfere si pensa di “riformare il capitalismo”,ma non si potrà continuare comunque a fare debito all’infinito.;a riforma proposta è un patto generazionale tra le generazioni di oggi che vivono a credito e le generazioni del futuro che potrebbero trovarsi sulle spalle un debito enorme.La riduzione del debito dovrebbe integrare anche concetti di sinistra ,una sinistra non statalista ,che non pensi di tornare alle nazionalizzazioni e all’industria di stato,ma che possa equilibrare il rapporto tra beni pubblici e beni privati voluttuari.Ovvero una nuova austerity,che ponga in essere la scelta di finanziare certi beni pubblici essenziali ,rinunciando a certi beni privati voluttuari.Certo interi settori ne risentirebbero ,dalle piste da sci in giu ‘,ma giocoforza bisogna fare delle scelte.Naturalmente oltre alla riforma del capitalismo ,bisogna pensare a un compromesso tra apertura di attività e imprenditoria dei servizi ,ed sicurezza sanitaria.Il ministro Speranza mi pare abbia agito bene in questo frangente ,e il compromesso va rafforzato.Vedremo proprio in questo governo Draghi quanto le forze politiche saranno capaci di collaborare per il bene nazionale ,e cercare pur nelle loro determinazioni dei compromessi ideologici e politici.Ci avviciniamo ad un sistema politico anchesso liquido e non puro,dopo che i puristi ,gli anti-compromesso di tutte le fazioni politiche ma soprattutto del movimento cinque stelle e di parte della sinistra hanno fatto danni immensi allo stato democratico e al sistema paese.Ora è il tempo della strategia piu’ che dell’idealità.Staremo a vedere se il parlamento capirà questo fatto eccezzionale.

EDOARDO BUSO
view post Posted: 13/12/2020, 20:03 I VACCINI ,GARANZIA PER I PIU' DEBOLI - Off topic
www.ansa.it/canale_saluteebenesser...6oj4l10oKn6AsGg

Coronavirus, Crisanti: 'Sì al vaccino solo se dati pubblici'
'Se si vuole generare fiducia bisogna essere trasparenti'

"Ribadisco che sulle basi delle conoscenze che abbiamo oggi non mi farei il vaccino. Se dovessero rendere pubblici i dati e la comunità scientifica ne validasse la bontà me lo farei, non ho alcun dubbio su questo". Così a Buongiorno, su Sky TG24 Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia dell'Università di Padova. "È una questione di trasparenza: se si vuole generare fiducia - ha aggiunto - bisogna essere trasparenti".

"Più gli scienziati lamentano assenza di informazioni - ha detto ancora Crisanti - e più la pretendono, più la gente si fida. Possibile che non si capisca questo meccanismo? La trasparenza genera un bene inestimabile: la fiducia. Questa levata di scudi che c'è stata è assolutamente irragionevole, perché non ho detto che non mi farò il vaccino, ma semplicemente che è necessario che tutti nella comunità scientifica abbiano accesso ai dati grezzi. In questo modo facciamo il vaccino tutti quanti, senza nessun timore e alcun retropensiero". Al direttore dell'Aifa Magrini, che ha detto che Crisanti ha parlato per stanchezza e dovrebbe chiedere scusa, il virologo ha ribattuto che "rispondo che loro dovrebbero chiedere scusa perché hanno approvato il Remdesivir in modo frettoloso. Chiedessero loro scusa di questo, che è molto più importante".
view post Posted: 11/12/2020, 16:47 LO STATALISMO DI GREGGE - Off topic
In questo articolo vorrei confutare delle posizioni sbagliate dell'intero arco politico italiano e mondiale.

1Innanzittutto penso che sbaglino le persone ,i politici,gli showman,e i giornalisti o opinion maker,che si dicono anti-lockdown.Il lock down serve per tutelare tutti dal covid ma sopprattutto le persone piu' deboli,essere contro il lockdown vuol dire infrangere alcuni valori inerenti i diritti della persona umana e i diritti umani,ovvero tutti gli uomini nascono uguali e hanno gli stessi diritti,tra cui un diritto dovrebbe essere quello di un ambiente sano e delle cure neccessarie alla persona umana.
In questo senso dire che si potrebbe fare a meno del lockdown ,significa a meno che proprio negare completamente che esista una pandemia o una malattia o virus in circolo nel mondo,significa essere per la teoria dell'immunità di gregge.Da questo punto di vista,è vero che il covid 19 è meno mortale della saars dei primi anni 2000.Ma miete lo stesso un numero alto di vittime,e la guarigione da esso è difficile,oltre che molte persone soppravvivono al virus nonostante vengano messe in terapie intensive ,ma allo stesso tempo una volta guariti possono continuare ad essere tarati fisicamente e celebralmente da questo virus.Quindi dovremmo a livello mondiale condannare la teoria dell'immunità di gregge e chi vuole metterla in pratica.Oltre tutto come abbiamo visto essa discrimina tra persone forti e piu' resistenti al virus e persone deboli che si ammalano piu' facilmente.
2Il secondo sbaglio è sempre di quelle persone ,politici ecc che chiedono di mantenere aperte le scuole.Sono state fatte molte pressioni sulla ministra Azzolina per tenere aperte le scuole,anche se mancano strutture tecnologicamente adatte a fare questo sopprattutto nel nostro paese.E la cosa che mi lascia basito è che chi rigetta l'educazione a distanza tramite computer ,e vuole quello statalismo per cui i bambini sono obbligati a frequentare le scuole elementari e i ragazzini le scuole medie anche andando incontro a molti rischi,siano i partiti piu' di destra (che dovrebbero richiamarsi a valori liberisti)piuttosto di quelli di sinistra.Ma chiediamoci ,non sarebbe meglio incentivare le madri per questo periodo tramite aiuti economici a stare a casa dal lavoro se lo possono fare,per stare con i figli,invece che obbligare (si parla di scuola dell'obbligo)i bambini a frequentare le scuole?Molti genitori sono molto preoccupati a mandare i loro figli a scuola,ma nessuno ne parla.

3 E' sbagliato inoltre categorizzare tutti coloro che sono anti-lockdown,come negazionisti del covid.Ci sono anche coloro che negano il virus,ma la maggior parte degli anti-lock down lo fa in nome non di un ideologia ben definita,nemmeno nel caso della ideologia della immunità di gregge,ma per un vasto e incoerente miscuglio di paure (paura di una presunta dittatura sanitaria),o per tutelare degli interessi economici che ritengono a rischio,essi vanno capiti ma gli va anche spiegata bene la situazione

4 Sono sbagliate le politiche del governo ,che non controllano l'inflazione,che promettono "ristori" a tutti.Una politica sociale deve essere oculata e salvare i piu' bisognosi nel breve termine,ma cercare di aiutare i meno bisognosi solo nel caso di un prolungarsi troppo a lungo della situazione di disagio sociale.In questo senso va fatta una politica dei redditi per capire che aiutare e chi invece può continuare nella sua vita,con la sua attività commerciale magari dimezzata ma può cavarsela lo stesso nel breve periodo,inclusi i lavoratori del pubblico impiego che potrebbero adattarsi meglio a questa grave situazione.

5 Sono sbagliate le politiche del governo,che approfitta della pandemia per mirare a una politica di ristatalizzazione di interi settori privati e togliere campo al mercato libero,aumentando il debito pubblico (autostrade,e alitalia ma anche molto altro come scrive nel suo articolo Franco De Benedetti)drenando risorse nel sostenere aziende pubbliche e settori che potrebbero essere lasciati al mercato ,e togliendo quelle risorse a chi ne ha veramente bisogno (malati,invalidi civili,disoccupati,innocupati,madri ecc).

6 La paura del grande reset,è sbagliato preconizzare che questo grande reset sia solo una cosa negativa.Puntare l'attenzione sul tema ambientale è una cosa neccessaria e serve una ecologia scientifica e tecnologica che funzioni con l'apporto dell'uomo.Allo stesso tempo va fatto in modo che la società si evolva tecnologicamente e innovativamente premiando i meriti individuali e non con una sorta di nuova ideologia mondiale di appiattimento di tutti verso il basso.

EDOARDO BUSO
view post Posted: 17/11/2020, 19:39 DAVID SASSOLI E QUELLA COSA DI SINISTRA - Off topic
Sassoli-David

Il presidente dell'europarlamento David Sassoli ha detto oggi ,concentrandosi in una discussione aperta a Bruxelles anche insieme all'ex premier Enrico Letta,che si potrebbe se la BCE di Christine Lagarde fosse d'accordo ,tagliare,o meglio cancellare parte del debito italiano.Quella parte ,ed è d'accordo anche Enrico Letta,facente riferimento al debito sanitario,quello cresciuto con il coronavirus per intenderci e non tutto l'intero debito italiano.
Una cosa di sinistra ,quella detta da Sassoli,che mette d'accordo pure la Lega Nord e Claudio Borghi in salsa neo-neo-neo keynesiana o meglio modern monetary theory.
Per fortuna che si parla solo di quella parte di debito sanitario ,non di tutto il debito,altrimenti ci troveremmo in Italia,ad una sorta di ri-editing delle lottizzazioni degli anni settanta quando c'era la stagflazione,tutti vorrebbero lavorare sotto lo stato visto che non c'è debito ,direbbero i politici in particolare Pd e cinque stelle perchè non assumere impiegati pubblici?E poi magari creare pure industrie pubbliche che non fallirebbero mai ,fuori dalla concorrenza internazionale.
Lontani anni luci ,dalla prassi del "neo-sovietico" Putin che grazie a Elvira Nabiullina presidente della banca centrale russa,ha ristrutturato lo stato che malversava sotto le pesanti pressioni delle sanzioni internazionali,e allo stesso tempo ha ridotto piu' lei l'inflazione degli Usa e dell'Europa intera.
Ma almeno diciamocelo ,finalmente è venuto fuori un pò di socialismo dal partito democratico con questa buttade di Sassoli,che da un lato devo ammetterlo mi piace,perchè concentra il tema dell'eguaglianza sugli indicatori economici come il debito piuttosto che sulla tassazione anche delle classi medie ,visto che di tassazione ormai l'Italia non ne può piu'.
Crogiolamoci un pò con questa fantasia,che si possa condonare il debito.Basta che dopo ripartiti senza debito non si facciano gli errori di prima.Intanto pare che da Angela Merkel ,con meno debito di quello italiano,anche la gestione dell'emergenza sia riuscita un pò meglio ,pur con tutte le enormi difficoltà.Un problema culturale è anche questo del debito ,ma anche un prodotto del finanziarismo e della speculazione delle banche centrali come ricordano anche svariati economisti.Comunque Sassoli per come si atteggia un po' mi sta simpatico .Passo e chiudo.

EDOARDO BUSO
view post Posted: 13/11/2020, 19:37 Perseguire la stabilità - Off topic
https://www.imf.org/external/pubs/ft/fandd...-nabiullina.htm

ARTICOLO INTERESSANTE CHE SPIEGA COME LA RUSSIA STIA PERSEGUENDO DEGLI OBIETTIVI PER RIDURRE L'INFLAZIONE,RISPETTO A MOLTI PAESI DEL MONDO IN CUI L'INFLAZIONE STA SALENDO



Perseguire la stabilità
Elvira Nabiullina spiega come un'azione politica coraggiosa abbia aiutato la Russia a evitare una recessione più profonda e riformare il settore bancario


Pochi mesi dopo aver assunto la carica di governatore della Banca centrale russa nel 2013, Elvira Nabiullina ha dovuto affrontare una crisi economica crescente causata dal crollo dei prezzi del petrolio, dalle tensioni geopolitiche e dalle sanzioni. A dicembre 2014, il tasso di cambio e il sistema bancario erano sotto forte pressione e l'economia stava entrando in recessione. Era necessaria una risposta decisiva e la banca centrale ha scelto di far fluttuare il tasso di cambio, annunciare un passaggio immediato all'obiettivo di inflazione e accelerare il ritmo della riforma bancaria. Queste politiche audaci hanno prodotto risultati positivi significativi.

Prima donna governatrice della Banca centrale russa, Nabiullina è stata nominata Governatore dell'anno della Banca centrale del 2015 dalla rivista Euromoney e Miglior governatore della Banca centrale d'Europa nel 2016 da The Banker . È anche apparsa nell'elenco di Forbes delle donne più potenti del mondo. Nel settembre 2018, ha tenuto la Michel Camdessus Central Banking Lecture presso l'FMI.

In questa intervista con Olga Stankova del Dipartimento per le comunicazioni dell'FMI, Nabiullina, che in precedenza ha ricoperto il ruolo di Ministro dello sviluppo economico, parla della sua esperienza alla guida della banca centrale russa durante questo periodo difficile.

F&D: Il targeting dell'inflazione , ovvero quando una banca centrale annuncia un obiettivo per l'inflazione e gestisce le aspettative di inflazione attraverso le sue azioni politiche, è spesso considerato abbastanza complesso e impegnativo per le economie dei mercati emergenti. Qual è stata la motivazione per adottare questa politica in Russia?

Guardando all'esperienza di altri paesi, abbiamo visto l'inflazione come una politica che consente di ridurre l'inflazione e mantenerla costantemente a un livello piuttosto basso. Naturalmente, questa politica può essere difficile per i mercati emergenti, perché i loro mercati finanziari sono relativamente superficiali e - cosa probabilmente più importante - il targeting dell'inflazione richiede la gestione delle aspettative di inflazione. Ciò rappresenta una sfida in un mercato emergente in cui il pubblico ha vissuto periodi di alta inflazione, si è abituato a un'inflazione elevata e non crede che un'inflazione bassa possa essere raggiunta a lungo termine.

Naturalmente, c'erano molti critici sulla decisione di adottare obiettivi di inflazione, perché la Russia fa molto affidamento sulle entrate derivanti dall'estrazione di risorse naturali. Molti credevano che questa caratteristica della nostra economia avrebbe limitato l'efficacia dell'ottimizzazione dell'inflazione. Ma credo che la decisione sia stata tempestiva e giustificata; in effetti, la necessità di una transizione è diventata evidente dopo la crisi del 2008.

In ogni caso, non siamo passati bruscamente all'obiettivo di inflazione. Avevamo già iniziato a prepararci dopo la crisi del 2008-2009. In primo luogo, abbiamo sviluppato gli strumenti necessari per rifinanziare le banche e questi strumenti hanno permesso di utilizzare la politica dei tassi di interesse, attraverso il meccanismo di trasmissione, per gestire l'inflazione. In secondo luogo, siamo gradualmente passati a un tasso di cambio più flessibile: da un tasso gestito in modo abbastanza rigoroso a un tasso variabile. Terzo, e aspetto molto importante, il targeting dell'inflazione dipende dalla qualità di modelli, proiezioni e analisi, quindi abbiamo sviluppato anche questa capacità. Penso che questi tre elementi siano stati fondamentali per garantire che, introducendo il targeting per l'inflazione, fossimo in grado di ottenere gli effetti che avevamo promesso al pubblico.

Ora, dopo quattro anni di obiettivi di inflazione, credo che questo quadro politico sia adatto a paesi come la Russia, vale a dire alle economie di mercato emergenti. Molti hanno adottato questa politica e non conosco alcun esempio di paesi che siano passati ufficialmente dall'obiettivo di inflazione a politiche diverse.

F&D: Il tasso di cambio è stato fluttuante al culmine della crisi alla fine del 2014. C'erano altre buone scelte in quella situazione? E per un po 'di tempo la gestione del cambio era un'opzione?

EN: In effetti, abbiamo dovuto passare a un tasso di cambio fluttuante durante un periodo di rischi elevati per la stabilità finanziaria. Sono tuttavia convinto che questo non sia stato un motivo per rimandare la decisione. Avremmo semplicemente speso una parte delle nostre riserve di oro e forex e poi avremmo dovuto fluttuare comunque.

A mio avviso, il tasso di cambio fluttuante ha funzionato bene per assorbire gli shock esterni e ha facilitato un rapido aggiustamento della bilancia dei pagamenti. Lo abbiamo visto di nuovo nel ciclo successivo, nel 2016. Ricorderete che all'inizio del 2016 i prezzi del petrolio sono scesi e, grazie alla fluttuazione del tasso di cambio, gli effetti sui mercati finanziari nel loro complesso sono stati insignificanti.

F&D: Hai lavorato sulla politica del tasso di cambio prima di adottare il targeting per l'inflazione. Consiglieresti ai paesi che stanno valutando la tua esperienza di passare a un tasso di cambio fluttuante nelle prime fasi del processo?

IT: Abbiamo fluttuato gradualmente il tasso di cambio. Prima di arrivare alla banca centrale, il corridoio era già stato allargato, consentendo una maggiore flessibilità del tasso di cambio.

C'è una questione che vorrei sottolineare: è vero che abbiamo fluttuato il tasso di cambio durante un periodo di stress finanziario, e in quel momento era importante farlo fluttuare, non solo parlare di fluttuazione. Tutti i paesi hanno paura di fluttuare e, durante un difficile periodo di instabilità, quella paura aumenta.

F&D: Cosa ha fatto la RBC per ampliare il sostegno pubblico alle politiche che avete seguito? E qual è stato il ruolo della comunicazione durante la crisi e il successivo periodo di transizione?

EN: La comunicazione è stata molto importante durante la transizione da una politica all'altra, sia per spiegare alla società cosa stava succedendo sia per dimostrare i vantaggi della nuova politica. Ciò era particolarmente vero perché la transizione verso l'obiettivo di inflazione è stata accompagnata da una misura impopolare - l'aumento del tasso ufficiale - e anche il tasso di cambio fluttuante ha spaventato le persone.

Il targeting per inflazione, ovviamente, richiede un livello qualitativamente più elevato di comunicazione con il mercato rispetto ad altre politiche, poiché il targeting per inflazione si basa sulla gestione delle aspettative e sulle previsioni. Era quindi di fondamentale importanza per noi stabilire le comunicazioni necessarie. Abbiamo notevolmente ampliato il nostro kit di strumenti di comunicazione, iniziando con l'annuncio delle date delle riunioni del Consiglio con un anno di anticipo, cosa che non era stata fatta prima. Abbiamo anche iniziato a tenere conferenze stampa e fornire materiali più analitici, rapporti, interviste e sondaggi, nonché a organizzare incontri con investitori e analisti.

Inoltre, abbiamo anche lavorato con le regioni, dove abbiamo incontrato aziende, analisti e la leadership regionale per assicurarci che le nostre politiche fossero comprese. Ma l'elemento più fondamentale delle nostre comunicazioni è stato il raggiungimento del nostro obiettivo annunciato. Solo allora le persone iniziano a credere a quello che dici e alle tue previsioni.

Voglio menzionare un altro aspetto importante della comunicazione. In un primo momento, l'obiettivo era garantire che analisti e professionisti del mercato capissero cosa abbiamo fatto. Ciò che è importante ora è comunicare con un pubblico aziendale più ampio e con il pubblico, creare fiducia nella nostra politica e dare alle persone maggiore fiducia mentre elaborano i loro piani di vita e di business, consentendo loro di fare affidamento sul fatto che l'inflazione è sotto controllo .

F&D: C'è stata una pressione abbastanza seria sulla banca centrale, anche da parte delle imprese, per ridurre il tasso più velocemente di quanto avresti voluto. Cosa serve per resistere a quella pressione?

IT: Abbiamo semplicemente seguito costantemente la nostra politica. Il nostro compito era di mostrare in pratica che gli alti tassi di interesse stavano frenando l'inflazione e che i tassi di interesse nell'economia sarebbero scesi insieme all'inflazione. Questo è ciò che è iniziato ad accadere nel 2016-2017. Vediamo che il prestito ipotecario, ad esempio, ha iniziato a svilupparsi; e le prospettive di inflazione sono molto importanti per quel tipo di prestito. Stiamo cercando di dimostrare alla comunità imprenditoriale che la nostra politica è nel suo interesse e, in particolare, che è necessario allungare l'orizzonte di pianificazione.

Ovviamente questi cambiamenti non sono sempre facili per le imprese. Una cosa è quando un'inflazione elevata ti consente di spostare i tuoi costi in prezzi in costante aumento, e un'altra cosa è completamente quando la tua capacità di farlo è più limitata. Per essere competitivi, è necessario compiere sforzi per aumentare la produttività del lavoro e ridurre i costi.

Questa è una sfida per le imprese, ma crediamo che la bassa inflazione sia ormai uno dei fattori strutturali che cambierà il modello di sviluppo economico, aumenterà la produttività.

Ora assistiamo a un aumento temporaneo dell'inflazione principalmente perché l'aliquota IVA è stata aumentata e abbiamo aumentato l'aliquota chiave per evitare che l'inflazione aumenti vertiginosamente. Ci aspettiamo che raggiunga il 5,5-6% entro la fine del primo trimestre, e poi inizierà a diminuire. Ancora una volta, abbiamo affrontato critiche a causa del tasso chiave, ma vediamo anche quanto velocemente le persone hanno iniziato a considerare normale un'inflazione bassa, quanto sono preoccupati per la sua crescita. E questo aiuta a stabilire le nostre priorità: una bassa inflazione è importante per tutti, faremo il necessario per mantenerla entro l'obiettivo nonostante le critiche.

F&D: In retrospettiva, come valuta i risultati dell'adozione di obiettivi di inflazione in Russia? Ci sono cose che avresti potuto fare diversamente con il senno di poi?

IT: Penso che il targeting dell'inflazione, come il tasso di cambio fluttuante, abbia funzionato.

In primo luogo, ora siamo in grado di raggiungere effettivamente gli obiettivi di inflazione. A volte ci viene detto che stiamo raggiungendo il nostro obiettivo di ridurre l'inflazione aumentando i tassi di interesse troppo alti e sopprimendo la crescita economica. Tuttavia, i nostri calcoli mostrano che non è proprio così, perché l'attuale tasso di crescita economica è vicino al tasso di crescita potenziale compreso tra l'1½ e il 2%. Il livello storicamente basso di disoccupazione ne è un'ulteriore prova. Inoltre, non è possibile aumentare la crescita economica utilizzando la politica monetaria quando la produzione è prossima al potenziale; è necessario apportare modifiche strutturali.

L'inflation targeting sta effettivamente raggiungendo il suo obiettivo principale, che è ridurre l'inflazione. Insieme al tasso di cambio fluttuante, l'obiettivo dell'inflazione ha reso l'economia più resistente agli shock esterni. La nostra politica ha permesso sia alle imprese che al pubblico di avere più fiducia nei beni del rublo: che non saranno svalutati e che il potere d'acquisto del rublo sarà mantenuto. Un indicatore di ciò, tra gli altri, è la de-dollarizzazione dei depositi. Naturalmente anche le misure regolamentari hanno avuto un ruolo. In sintesi, sono fiducioso che strategicamente abbiamo preso la decisione giusta, anche se qualche messa a punto avrebbe potuto essere possibile.

Quando alcune persone parlano di quello che è successo nel 2014, dicono che tutto avrebbe dovuto essere fatto prima. Ma un mese o due prima sarebbero cambiati poco. Qualche anno prima? Sì, forse sarebbe stato meglio.

C'è anche la critica opposta, che sostiene che quando abbiamo alzato il tasso di interesse e fatto fluttuare il tasso di cambio, è stato un errore non intervenire sul mercato dei cambi. I critici sottolineano i rischi per la stabilità finanziaria in quel momento e affermano che, alla fine, abbiamo lasciato che il tasso di cambio superasse troppo.

Tuttavia, credo che fosse assolutamente necessario superare quella fase. Per determinare un cambiamento nella politica, era importante che le persone vedessero che il tasso di cambio era effettivamente fluttuante e, quindi, che avrebbe dovuto trovare il suo livello di equilibrio nel mercato. Se fossimo intervenuti, avremmo continuato a sprecare riserve di oro e valuta estera alimentando aspettative di ulteriore svalutazione.

F&D: Hai anche riformato il settore bancario. Quali sono state le considerazioni economiche e politiche alla base della tua condotta?

IT: Una crescita economica stabile richiede un sistema finanziario stabile e forte. Un sistema finanziario debole non può sostenere la crescita economica. Il nostro sistema bancario aveva accumulato una serie di problemi che abbiamo affrontato negli ultimi anni.

In primo luogo, il sistema bancario non disponeva di un capitale effettivo sufficiente. Ricorderete che il sistema bancario è emerso molto rapidamente all'inizio degli anni '90 e senza capitale. Anche in seguito, il capitale non è entrato nel sistema in quantità significative. In secondo luogo, a seguito delle crisi del 2008 e del 2014-2015, la qualità delle attività delle banche si è deteriorata. Quelle attività rimanevano nei bilanci delle banche ed era necessario gestirle. Un altro motivo è che le banche erano spesso utilizzate per pratiche senza scrupoli. I loro proprietari li usavano per finanziare la propria attività, con una cattiva gestione del rischio, e c'era il riciclaggio di denaro.

È diventato ovvio che il sistema bancario doveva essere ristrutturato, in quanto non poteva sostenere la crescita e avrebbe continuato a richiedere ingenti infusioni finanziarie per sopravvivere a una crisi. È chiaro il motivo per cui è stato necessario fornire tale supporto nel 2008 e nel 2014: era impossibile far crollare il sistema bancario, poiché ciò avrebbe portato immediatamente a un effetto domino e contagio. Abbiamo dovuto adottare misure per migliorare la salute del sistema bancario per evitare nuove infusioni in futuro.

Abbiamo revocato circa 400 licenze da banche instabili e fraudolente, e inoltre

abbiamo dovuto ristrutturare tre grandi banche e questo ha portato ad un aumento della quota di proprietà statale nel settore bancario. Stiamo cercando di costruire una regolamentazione e una supervisione che trattino le banche allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che lo Stato detenga le loro azioni. Riconosciamo che il mercato vorrebbe vedere una riduzione della quota di proprietà statale; certamente intendiamo rimettere sul mercato le banche di cui stiamo temporaneamente detenendo una quota non appena se ne presenterà l'opportunità.

F&D: Nel 2013 ti sei assunto anche la responsabilità di istituzioni finanziarie non bancarie e la banca centrale è diventata un "mega-regolatore". Quella riforma si è dimostrata utile e come valuta i risultati?

IT: Probabilmente è piuttosto raro che una banca centrale sia responsabile non solo della politica monetaria e della regolamentazione e supervisione bancaria, ma anche del settore non bancario. Inoltre, alla banca centrale sono state assegnate anche le funzioni di commissione mobiliare.

Una caratteristica della nostra economia è che le nostre banche più grandi fanno parte di gruppi che includono compagnie di assicurazione e fondi pensione privati, ei rischi sono mescolati. Vedere il quadro completo è difficile guardare al settore bancario da solo. Occorre anche esaminare le relazioni tra banche e altri membri di un gruppo finanziario.

A nostro avviso, l'approccio del mega-regolatore ha molti vantaggi che sono diventati evidenti, ad esempio quando abbiamo iniziato a ristrutturare i tre grandi gruppi. Siamo stati in grado di avere una visione consolidata di un intero gruppo e identificare i rischi al suo interno, e questo ci ha permesso di comprendere la portata dei problemi in quei gruppi. Una visione olistica della regolamentazione finanziaria riduce anche l'arbitraggio regolamentare e rende più facile garantire approcci e standard uniformi.

È probabile che ci siano anche alcuni svantaggi di un mega-regolatore. La banca centrale, da un lato, emette moneta e attua la politica monetaria, mentre dall'altro vigila sulle banche, che prevede la revoca delle licenze. Fa spazio alla richiesta pubblica che il mega-regolatore risolva i problemi delle banche emettendo denaro poiché non abbiamo potuto evitare il loro crollo. E il mega-regolatore deve sopravvivere a questa pressione e dovrebbe costruire muri tra, ad esempio, la supervisione bancaria e la politica monetaria.

Ma nonostante alcune controversie, penso che l'idea di un mega-regolatore sia a mio avviso molto promettente dato il modo in cui si stanno sviluppando i mercati finanziari. I confini tra le istituzioni finanziarie stanno diventando sfumati; c'è la digitalizzazione del sistema finanziario, stanno emergendo ecosistemi e soluzioni di piattaforme. Si dice spesso che la regolamentazione bancaria sia diventata molto più severa dopo la crisi del 2007 e che i rischi si siano spostati ad altre parti meno regolamentate del settore finanziario. Un approccio consolidato ci aiuta a controllare meglio il sistema bancario ombra.

F&D: Sei visto come un banchiere centrale molto indipendente. Come sei riuscito a superare pressioni e critiche?

IT: Beh, non l'abbiamo ancora superato del tutto.

F&D: Almeno hai mantenuto la rotta.

IT: Quando vengono apportati cambiamenti seri, ci sono sempre molti critici. Detto questo, i sondaggi hanno dimostrato per molti anni che l'inflazione era il problema numero uno per le persone, ma ora è scesa in fondo alla lista. Per noi questo è un importante risultato politico. La bassa inflazione ha un effetto positivo sul benessere sociale delle persone. Per le imprese, una bassa inflazione consente una riduzione dei tassi di interesse - nel lungo termine e non solo come risultato una tantum. Questo è molto diverso dal dare a qualcuno denaro a buon mercato, riducendo i tassi e successivamente i tassi aumentano drasticamente, perché l'inflazione è aumentata vertiginosamente.

F&D: Ora sei considerato un banchiere centrale di grande successo. È questo il risultato del tuo approccio analitico e dei calcoli corretti o c'è stata un po 'di fortuna?

IT: Penso che sia importante attuare semplicemente la politica in modo coerente. L'obiettivo di passare all'obiettivo di inflazione era già stato annunciato prima che io arrivassi alla banca centrale, e molto lavoro preparatorio era già stato fatto. Era importante essere coerenti durante i periodi turbolenti, piuttosto che farsi prendere dal panico e agitarsi. Era inoltre fondamentale non rimandare le decisioni necessarie. I problemi che devono affrontare le banche centrali di solito non "scompaiono". Una decisione tardiva comporta costi elevati per la società. E una politica monetaria populista ha conseguenze negative anche se sembra più facile.

F&D: Quali qualità di leadership sono essenziali per il successo come banchiere centrale?

IT: Innanzitutto, trova professionisti su cui puoi fare affidamento e non aver paura di circondarti di persone forti. Stimola il dibattito, così le persone non hanno paura di esprimere la loro opinione. E poi, su questa base, prendi una decisione e non deviare da essa.

È importante che le persone che lavorano in una banca centrale comprendano che stanno lavorando per il bene pubblico, per obiettivi a lungo termine. Dobbiamo mantenere le nostre promesse alla società. Questo è un principio fondamentale per me e per il nostro personale.

In qualsiasi politica, compresa la politica monetaria, non è possibile evitare compromessi. Tuttavia, è importante capire che ci sono limiti al compromesso.

TRADUZIONE CON GOOGLE TRANSLATOR
view post Posted: 11/11/2020, 16:31 IL GRANDE RESET E LA PAURA DELLA RICCHEZZA - Off topic
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Trump e Putin sono ormai al volegere della loro storia,Trump perchè non piu' presidente,e Putin perchè si dice sia malato.
Tutti e due questi grandi del mondo sono stati poco capiti sia dalle elite sia dalla gente comune che comunque gli ha dato molta fiducia.Forse perchè il mondo doveva prima o poi ad arrivare a questa attuale fase che vediamo di ribilanciamento e ristrutturazione di tipo anti-materialistico.
Però i ruoli sono stati diversi sia per Trump che per Putin.Trump ha cercato di far crescere la ricchezza del ceto medio cercando un compromesso con le elite onnivore e cannibali di wall street.Putin ha invece avuto il ruolo di controllare la ricchezza senza demolirla (attuando anche politiche liberiste)che si stava concentrando in poche mani ,quelle degli oligarchi.
Trump,Putin e anche Berlusconi hanno cercato un compromesso tra liberismo ,ricchezza e economia sociale di mercato,insomma non hanno messo in discussione quei paradigmi liberisti sorti ad inizio anni novanta,hanno solo cercato di convogliarli in un certo modo.
Oggi invece con la disfatta di Trump nel mondo nascono due nuove ideologie.La prima perdente in partenza,quella della neo setta molto pubblicizzata dai media QAnon ,che si basa su una radicalizzazione del trumpismo per come è nato ancora ad inizio anni 2000 quando Trump faceva i suoi primi proseliti.Teorie trite e ritrite che esistono dai tempi della guerra del Vietnam ,su cui si basano i cospirazionisti ,dalla lotta per il freedom information act ad scovare legami tra establishment politici finanziari ed perversioni sessuali e via dicendo.Adesso tutto questo patrimonio di complottismo lo sta prendendo in mano Steve Bannon il noto cinematografaro di estrema destra ,ex di Goldman Sachs,che ricicla demoni,satana,e magari pure alieni e vampiri.Qualcosa di vero ,delle relazioni tra potere politico e lobby perverse,c'è stato nella storia.Non solo quella dei Papi pedofili del Medioevo ,ma anche in ambienti laici,si pensi al caso Dutroux in Belgio che sembra implicasse pure membri dell'elite bruxelliana.
Ma va detto,che spesso i giornali sia quelli a favore di questi complottismi,sia quelli che li condannano,tendono allo stesso modo a fare una pubblicità esagerata a queste forme di pensiero.Steve Bannon non rappresenta tutto il trumpismo,sopprattutto perchè Bannon è stato mandato via dall'amministrazione Trump,e dopo qualche meritorio film su Ronald Regan si è dato ad un mondo tutto suo è immaginario,dove sogna strane cabale con dietro protocolli di Sion ,ebrei e alieni.Tutte cose da cui la maggioranza della gente normale,che non ha manie religiose,sta alla larga sia che voti repubblicano sia che voti democratico.
E poi Trump ha dimostrato di avere un certo feeling con il mondo ebraico ,(Jared Kushner e l'accordo medio-orientale),cosa che Bannon non ha.
Ma il rischio è che il Bannonismo possa portare avanti le istanze piu' becere di un trumpismo senza piu' Trump.
L'altra linea ideologia che si va profilando, e di cui parlano i giornali ,è quella dell'ambientalismo e del concetto di Grande reset.Il sito internet del World economic forum parla di un convegno che si terrà a Davos per ripensare l'intero capitalismo per come è stato concepito fino ad ora.Ripensare i debiti sovrani e pubblici ,insieme al fondo monetario internazionale,visto che questi debiti sono cresciuti in maniera abnorme negli ultimi mesi con il coronavirus,anche per colpa delle banche che stampano soldi spazzatura grazie ai bassi tassi di interesse mondiali.
Teoria quella del grande reset che farà contenti i seguaci di Papa Francesco e quelli del marxismo senza Marx.
Perchè dico marxismo senza Marx?Perchè mi accorgo sempre piu' ,che la sinistra mondiale ,da quella Bideniana e Sandersiana ha nuovi modelli,quelli ambientalisti ,quelli papisti,e sopprattutto si trova meglio con teorici come Piketty e John Kenneth Galbraith o Casaleggio ;Amarta syen Vandana Shiva ecc piuttosto che con Marx o Stalin.
Marx e stalin e l'epoca del comunismo,nel bene o nel male ,non criticavano la ricchezza partendo da prerogative di tipo anti-materialistico o spiritualistico come un nuovo modello di relazioni umane.La società sovietica anzi durante la guerra fredda aveva l'ambizione di superare il capitalismo,e creare per i sovietici una società ricca e stabile,grazie alla produzione pianificata,si pensi ai discorsi tra Kruscev e Nixon che facevano comparazioni tra gli elettrodomestici prodotti in Urss e quelli prodotti in Usa.
Il nuovo modello invece quello del Grande reset,si baserà sulla riduzione dei consumi privati e forse pubblici ,per ridurre i debiti mondiali,sopprattutto si andrà a tassare di piu' la classe media,premendola verso il basso dicono alcuni analisti.Un pò piu' alla Galbraith che affermava che per ridurre l'inflazione ,ma non aumentare la produttività e le ore di lavoro ,è neccessario ridurre i consumi.
Poi ci sono nuove teorie come quello dello stato innovatore di Marianna Mazzucato,ma visto il surclassare da parte delle nuove tecnologie il settore manifatturiero che si sposterà quasi interamente nei prossimi decenni dalla Cina all'Africa,è piu' facile pensare ad uno stato "gestore" della socialità umana e delle sue relazioni che uno stato imprenditore.
Fatto sta che le teorie di Davos provenienti dagli ambienti di wall street che si criticavano tanto dal 2010 al 2012 con occupy wall street ,piacciono molto alla sinistra made in Usa.

EDOARDO BUSO
288 replies since 31/1/2016