Comunismo - Scintilla Rossa

Stragi nazifasciste, l'"Armadio della vergogna" adesso consultabile online

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view post Posted on 15/6/2019, 17:42
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Stragi nazifasciste, l'"Armadio della vergogna" adesso consultabile online


La Camera pubblica i 695 fascicoli sugli eccidi commessi in Italia dai nazisti fra il '43 e il '45: da Marzabotto a Sant'Anna di Stazzema. Le battaglie di Franco Giustolisi sull'Espresso perché fossero condannati i colpevoli
di Pier Vittorio Buffa

http://espresso.repubblica.it/attualita/20...online-1.250535

Togliatti & C. di queste storie non sapevano nulla?
 
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view post Posted on 12/8/2019, 14:51
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12 Agosto 1944, Quel Mattino A Sant’Anna Di Stazzema



C’era una volta un pugno di case sparpagliate sulle colline dell’alta Versilia a 600 metri sul livello del mare, metro più metro meno. Un borgo di case semplici, umili come chi le abitava in quell’estate del 1944. L’estate dell’ennesimo anno di quella guerra assurda e terribile, dove sopravvivere voleva dire essere capaci di resistere e saper inventare tutto quello che serviva per riuscire a sopravvivere: pasto e cena o almeno una delle due cose, un tetto sotto cui dormire e sotto il quale ospitare gli sfollati che arrivavano da ogni parte della Versilia, il fronte occidentale della Linea Gotica. Gli Ordini del Comando tedesco, subito condiviso dai gerarchi fascisti provinciali, imponevano l’evacuazione della popolazione civile a Sala Baganza, un comune in provincia di Parma dall’altra parte dell’Appennino. Impossibile trasferire così tante persone, e allora quelle case di pietra sulle colline decisero di accogliere molti di quegli sfollati. Bisogna saperla inventare la vita, un giorno dopo l’altro, soprattutto quando la vita diventa difficile e cattiva, dura da portare avanti un giorno alla volta. In quel borgo i bambini sapevano e riuscivano anche, e ancora, a giocare, con quell’incredibile fiducia con cui sanno guardare agli adulti, nonostante tutto. Intorno a quel borgo solo boschi e prati e quelle Alpi Apuane che sembravano proteggere quel gruppo di case in pietra e quell’umanità che le popolava. Maledetta e diversa da tutte le altre l’estate del 1944: prima o poi quella guerra dovrà pur finire ma non prima di aver scritto pagine di disumana ferocia, che il tempo non potrà cancellare mai più. Nei mesi in cui la lotta partigiana di resistenza sacrificava la propria vita per conquistare, ogni giorno, un metro di libertà per tutti, la risalita dell’esercito tedesco infieriva nei confronti dei partigiani e della popolazione, con la complicità vigliacca e violenta dei collaborazionisti fascisti.

www.sonda.life/in-evidenza/12-agost...C-hVXMrkPAOJo4s

LE STRAGI NASCOSTE, di MIMMO FRANZINELLI
L’armadio della vergogna: impunità e rimozione dei crimini di guerra nazifascisti, 1943-2001


QUI: #entry169490588
 
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view post Posted on 23/8/2019, 15:47
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Sant’Anna di Stazzema


intervento alla festa “partigiani sempre”
in occasione dell’anniversario della strage sant’anna di stazzema:


12 agosto 1944 (da coordinamento comunista toscano)

Pubblicato il 23/08/2019 di pennatagliente


Oggi è l’anniversario della Strage di Sant’Anna di Stazzema, qualcuno pensa che sia un fatto accaduto molto tempo fa, che troppo tempo è passato, che bisognerebbe destinare al silenzio e all’oblio fatti così lontani. Questi fatti per noi non sono lontani. D’altra parte qui siamo alla Festa Partigiani Sempre e quell’essere Partigiani Sempre s’intende nel tempo e nello spazio. Siamo partigiani degli oppressi di allora come lo siamo con quelli di oggi. Voi tutti avete visto con i vostri occhi e udito con le vostre orecchie, quanto fango, quanta violenza e falsità sono stati riversati addosso ai nostri Partigiani fautori della Resistenza. Quante bugie e illazioni per incolpare i Partigiani delle Stragi di Sant’Anna, di Forno, di San Terenzo e centinaia di altre stragi compiute nell’Italia occupata. Tutto questo, mentre chi avrebbe dovuto indagare e denunciare i colpevoli di veri e propri crimini contro l’umanità, chiudeva le accuse e le verità stabilite dentro un armadio e le nascondeva per decine e decine di anni tra gli archivi segreti, celando la semplice verità al popolo italiano e cioè che i colpevoli erano i fascisti italiani e quelli tedeschi.Credo sia inutile stare qui a elencare e sottolineare i fatti di allora, anche perché vi sono documenti processuali in grado di farlo meglio di me. Ciò che ci deve interessare è la parte che tocca a noi. Come si fa ad essere antifascisti oggi? Come combattere questa “marea nera” che ci appesta ogni giorno con maggiore violenza? Dobbiamo ricordare, ma dobbiamo farlo attualizzando quei valori che spinsero i giovani di allora a combattere per un mondo migliore, valori e insegnamenti come guida per l’agire di oggi. E vedete, è giusto ricordare tutti i nostri martiri, i nostri eroi popolari, i nostri compagni e compagne partigiani ma è giusto sopra ogni cosa smascherare chi vorrebbe fare un racconto della Resistenza conciliante e borghese, quelli che cercano di annacquare quella pagina gloriosa con cerimonie prive di contenuto, raccontandone pezzi secondari, conciliatori, a tutti coloro cioè, gli antifascisti di facciata e per convenienza politica. Ecco che costoro s’inventano una Resistenza fatta da preti, carabinieri, poliziotti e borghesi. Noi dobbiamo rivendicare quel carattere rivoluzionario che fu il vero orizzonte del corpo partigiano. Dire senza preoccupazione alcuna che la Resistenza fu soprattutto una lotta di classe contro un’altra classe perché fu la borghesia a usare e sostenere il fascismo perché furono la classe operaia e il proletariato italiano a combattere e a vincerlo.Per concludere ed essere chiari fino in fondo, ancora oggi, non si può essere contro il fascismo se si appoggia il capitalismo. E’ il capitalismo che uccide tutti i giorni decine di lavoratori, è il capitalismo che uccide centinaia di proletari nel mar Mediterraneo, è il capitalismo che affama miliardi di essere umani, che distrugge il nostro pianeta con le sue guerre e con lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali. Non saremo mai liberi fino in fondo dal pericolo fascista se non ci libereremo dal modo di produzione capitalista. Se vogliamo vincere il fascismo dobbiamo capire che bisogna lottare per il socialismo. Non dimentichiamo le Vittime di Sant’Anna. Onore ai Partigiani di ieri e di oggi.
 
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view post Posted on 21/7/2020, 19:57
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Enio Mancini, ‘graziato’ da una SS nella strage di Sant’Anna di Stazzema, riceve il cavalierato tedesco: “Che fastidio gli assassini impuniti”

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Scampato a 6 anni al più feroce massacro nazifascista di civili in Italia, l'86enne è stato insignito del cavalierato dalla Germania insieme a un altro bambino sopravvisuto, Enrico Pieri. Al Fatto.it dice: "In Germania questi assassini, perché così è la realtà, sono vissuti tranquillamente, nessuno li ha mai cercati, sono rimasti incensurati". E ricorda: "Andai ad Amburgo per vedere l'ufficiale Gerhard Sommer, volevo vederlo in faccia e chiedergli il perché di quella strage. Non mi fecero entrare"

di Ilaria Lonigro | 21 Luglio 2020
fattoquotidiano.it
 
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view post Posted on 28/2/2021, 21:29
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Seconda Guerra Mondiale, morti gli ultimi 2 ergastolani nazisti condannati in Italia
Riconosciuti responsabili degli eccidi avvenuti sull'Isola di Cefalonia e in varie località dell'Appennino tosco-emiliano. Nessuno dei due ha mai fatto un giorno di carcere o di detenzione domiciliare Tweet Foto d'epoca reparto di Alfred Stork
di Tiziana Di Giovannandrea 28 febbraio 2021

Gli ultimi due militari di guerra tedeschi superstiti, condannati definitivamente all'ergastolo per l'uccisione indiscriminata di militari e civili italiani, sono morti. Si tratta, come è stato confermato all'agenzia Ansa dal Procuratore Generale militare Marco De Paolis, del centenario Karl Wilhelm Stark, accusato di vari eccidi commessi nel 1944 in varie località dell'Appennino tosco-emiliano, e di Alfred Stork (97 anni), ritenuto responsabile di una delle stragi avvenute sull'isola di Cefalonia nel settembre 1943 nei confronti dei militari della Divisione Acqui. E' stato condannato per l'uccisione di "almeno 117 ufficiali italiani". Nessuno dei due ha mai fatto un giorno di carcere o di detenzione domiciliare. Sono stati 60 gli ergastoli inflitti dalla magistratura militare italiana dopo la scoperta, nel 1994, del cosiddetto 'Armadio della vergogna', dove centinaia di fascicoli di stragi nazi-fasciste erano stati nascosti nel 1960. Di fatto nessuno ergastolo è stato eseguito perché le richieste di estradizione o di esecuzione della pena nei Paesi dei condannati sono sempre cadute nel vuoto. Gli unici a espiare le condanne inflitte in questa stagione processuale sono stati l'ex capitano delle SS Erich Priebke, faticosamente condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine, e il caporale 'Misha' Seifert, il 'boia di Bolzano', estradato dal Canada e morto durante la detenzione a Santa Maria Capua Vetere. L'ex sergente Stark, inquadrato nella Divisione Corazzata 'Hermann Goering' della Wehrmacht, è morto il 14 dicembre scorso. E' stato condannato all'ergastolo per alcuni degli eccidi compiuti sull'Appennino tosco-emiliano nella primavera del '44, in particolare quelli di Civago e Cervarolo, nel Reggiano, due borghi dove il 20 marzo furono trucidate complessivamente circa 30 persone - tra cui il parroco - e quello di Vallucciole, nell'Aretino, dove oltre 100 tra uomini, donne e bambini vennero uccisi per rappresaglia. Nel 2018 una troupe del Tg1 lo scovò nella sua abitazione in un sobborgo di Monaco: l'anziano, scambiando qualche battuta sull'uscio, disse che non poteva pentirsi di "una cosa mai fatta" e che il processo era stato "una farsa". Di Stork solo di recente si è saputo che è morto il 28 ottobre 2018. L'ex caporale dei Cacciatori di montagna (Gebirsgjager), aveva confessato in passato agli inquirenti tedeschi di aver fatto parte di uno dei plotoni di esecuzione attivi alla 'Casetta rossa', dove venne trucidato l'intero Stato maggiore della Divisione Acqui. "Ci hanno detto che dovevamo uccidere degli italiani, considerati traditori", affermò. Le fucilazioni andarono avanti dall'alba al tramonto: "I corpi sono stati ammassati in un enorme mucchio uno sopra l'altro... prima li abbiamo perquisiti togliendo gli orologi, nelle tasche abbiamo trovato delle fotografie di donne e bambini, bei bambini". Stork ha sempre ignorato il processo italiano e non ha nemmeno impugnato la sentenza di primo grado: la condanna all'ergastolo è diventata così definitiva.
 
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view post Posted on 12/4/2024, 09:54
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da Cheyenne Rebelde
·
Il 12 aprile il maggiore von Loeben al comando di 800 uomini del 1º reggimento Flak della divisione Herman Göring giunse a Stia (Arezzo), dove alle ore 3:00 del mattino del giorno dopo il 13 d’aprile, diede ordine di fare terra bruciata e massacrare tutta la popolazione civile della valle, inclusi anziani, donne e bambini.
Furono così uccise 14 persone a Giuncheto, 6 a Molino di Bucchio, una a Santa Maria, una al Molinuzzo, 12 donne e 4 bambini a Serelli, 17 persone a Vallucciole, due nelle fattorie della Campana e della Canonica, 27 persone a Monte di Chianni, 6 persone a Moianno, dove sequestrarono anche un gruppo di donne, una delle quali di appena 17 anni fu stuprata da un branco di 4-5 tedeschi, nonostante le suppliche della madre che fu fucilata; altre donne vennero stuprate e poi uccise.
Dopo essersi concentrati verso il Monte Falterona, trascinandosi circa una trentina di ostaggi, i tedeschi tentarono un'operazione antipartigiana, ma senza esito. Ritornati a valle, fra Molino di Bucchio e Giuncheto, iniziarono a uccidere i tutti i prigionieri, fingendo di rilasciarli ma poi fucilandoli alle spalle mentre si allontanavano.
Complessivamente, nella giornata del 13 aprile 1944, vennero uccise 105 persone.
Nella memoria, per sempre. Vallucciole.
 
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concordo saluti da imperia città di felice cascione
 
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