Comunismo - Scintilla Rossa

Viva il 17° anniversario del Partito Comunista di Kampuchea (1977), Pol Pot

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Mekong
view post Posted on 28/5/2013, 11:05 by: Mekong




a) La situazione generale della rivoluzione socialista
La situazione generale della rivoluzione socialista nel Kampuchea è tutto sommato buona. Abbiamo posto solidamente le basi per il nostro modello di socialismo collettivista, e lo stiamo migliorando continuamente, quanto il suo sviluppo e consolidamento.
In pratica:
I. I vecchi rapporti di produzione, basati su sfruttamento e oppressione, sono state aboliti e il nuovo, indipendente, egualitario, modello di produzione socialista e collettivista viene progressivamente consolidato e sviluppato.
II. Le forze produttive, in particolar modo la classe lavoratrice che rappresenta il 90% della popolazione, sono state completamente liberate. Esse stanno subendo una piena trasformazione e si stanno sviluppando adesso in uno straordinario e forte movimento per la produzione, pieno di entusiasmo, vitalità, iniziativa e spirito creativo. Questa forza immensa, addormentata per secoli a causa delle loro mani incatenate dalle varie classi sfruttatrici, si è risvegliata ed è entrata in azione coraggiosamente e con vigore.
III. Le cooperative contadine collettive diffuse in tutto il paese, che furono fondate nel 1973 durante gli attacchi aerei condotti dall'imperialismo degli Stati Uniti, si stanno sviluppando e rafforzando, sia quantitativamente che qualitativamente. Dal momento della loro fondazione nel 1973, le cooperative hanno superato molte prove servendo con successo il movimento rivoluzionario in ogni settore. Durante la guerra, le cooperative furono la fonte di tutto: manodopera per l'esercito, per l'economia, per i trasporti verso altri settori. Dopo la guerra, gli è stato affidato il compito di promuovere la produzione, migliorando in tal modo la propria autonomia, basandosi esclusivamente sulla propria forza, e assumendosi la piena responsabilità per il supporto e il nutrimento degli abitanti di altri nuovi territori, liberati completamente il 17 aprile 1975. Attualmente, le nostre cooperative sono unità collettive, molto solide dal punto di vista politico, ideologico e organizzativo. Esse svolgono le loro mansioni rivoluzionarie e, sono riuscite a trasformare la nostra campagna, un tempo sterile, arida e miserabile, in un paesaggio ogni giorno più rigoglioso, fornito di serbatoi di tutte le dimensioni, di reti di canali coperti di risaie e campi verdi. Ogni cooperativa è diventata una piccola società collettivista, una società interamente nuova, liberata da cultura e tradizioni corrotte e depravate. Si tratta di una nuova società sana, che sta consolidando e sviluppando se stessa costantemente, dove a prevalere sono l'uguaglianza e armonia. Tali condizioni di vita hanno permesso e sviluppato realtà come la produzione di cibo, i servizi sanitari, la cultura e l'istruzione. Mentre si vanno rafforzando e sviluppando qualitativamente, le nostre unità cooperative continuano anche ad aumentare di dimensioni. In media, il 50% delle cooperative sono composte da 700 a 1.000 famiglie, il 30% da 400 a 600 famiglie, e il 20% da 100 a 300 famiglie. Si può vedere che, in generale, le nostre cooperative raggiungono le dimensioni in scala dei comuni. Solo un piccolo numero rimangono ancora alle dimensioni dei villaggi.
IV. A parte le questioni di cui sopra, noi continuiamo ad operare senza l'uso del denaro e senza salario giornaliero. Tutto il nostro popolo, il nostro Esercito rivoluzionario, tutti i nostri quadri e tutti i nostri combattenti vivono in un sistema collettivo supportato attraverso un sistema di sostegno comunitario, che è in via di miglioramento ogni giorno che passa. Questo è stato un passo di successo verso la soluzione delle contraddizioni tra la città e la campagna, tra gli operai e i contadini, tra i lavoratori manuali e intellettuali, tra i quadri e le masse, tra l'infrastruttura economica e la sovrastruttura. Continuiamo a risolvere queste contraddizioni secondo la natura delle contraddizioni stesse. Tuttavia, abbiamo già i primi abbozzi e progetti di base per il lavoro futuro. Abbiamo cercato di seguire l'esperienza concreta del nostro movimento, al fine di migliorarla, promuoverla, consolidarla e svilupparla per fare in modo che potrà servire correttamente il nostro movimento rivoluzionario.
V. C'è un altro aspetto importante di questa situazione che ci dà un motivo in più per celebrare e rafforzare la nostra fiducia nel movimento rivoluzionario. Si tratta dell'immensa forza del nostro popolo, che con entusiasmo ed ardore stanno partecipando alla rivoluzione ed alla costruzione del socialismo. Per cui, tutti coloro che, nella vecchia società appartenevano alla classe dei poveri e a quella medio-bassa dei
contadini sono pienamente soddisfatti del sistema delle collettivizzazioni e delle cooperative, sostenendole con tutto il cuore. Un tempo, loro e le loro famiglie potevano sostentarsi e provvedere solo per se stessi, dai due ai cinque mesi all'anno. Per essere in grado di sopravvivere per il resto dell'anno, erano
obbligati ad abbandonare le loro case, i loro villaggi e le risaie per andare a lavorare come autisti
di cyclo e facchini per un salario miserabile. Ora invece, mangiano bene per tutta la durata dell'anno. La loro qualità della vita è superiore a quella dei contadini medi della vecchia società. In più, hanno a disposizione medici e medicine nelle loro cooperative. Essi stanno imparando a leggere, a scrivere e a contare. Stanno traendo benefici dalla loro formazione politica, che amplia le loro conoscenze quotidiane. Ma ancora più importante è che, loro stessi hanno il potere di dirigere e gestire le proprie cooperative.
Pertanto, essi sono diventati i veri padroni delle terre, delle risaie, e dei raccolti, cioè, i frutti del loro lavoro. In una parola, hanno pienamente riacquisito la loro dignità. Questi ex contadini poveri e medi della fascia più bassa, rappresentano il 75% della popolazione totale. Questa immensa forza rappresenta una potenza numerica, ma lo è ancora di più nella sua forza rivoluzionaria. Quanto a coloro che furono contadini medi e piccolo borghesi nella società passata, sono ugualmente soddisfatti del sistema collettivista delle cooperative. Lungi dall'essere preoccupati per quel che riguarda l'approvvigionamento alimentare, la loro situazione non è cambiata. Ma, oltre alla garanzia per se e per le loro famiglie che avranno sempre abbastanza da mangiare, possono godere ora della completa copertura sanitaria con cure mediche adeguate. Inoltre, essi hanno accesso all'istruzione, alla cultura e allo studio politico, che gli consente di aprire se stessi ad 360 gradi, permettendogli di diventare cittadini rivoluzionari e patriottici del nostro nuovo Kampuchea, in cui ogni giorno aumenta sempre più la consapevolezza poitica. Infine, la pratica del centralismo democratico, gli garantisce pienamente il diritto di partecipare alla leadership e alla gestione delle cooperative. Gli ex contadini medi e i piccolo borghesi costituiscono il 20% della popolazione totale. Aggiungedogli il 75% al di sopra di loro, ciò costituirebbe il 95% della popolazione. Questa cifra rappresenta una forza potente dal punto di vista politico, nonché ideologico, organizzativo e competente in tutti i settori delle attività generali, in particolare modo nella produzione, e nell'innalzamento degli standard di vita e della difesa nazionale. Sono una forza motrice, che inglobano a sé il restante 5% della popolazione, la maggior parte dei quali sono patrioti e vogliono prendere parte alla rivoluzione. Da un punto di vista strettamente materiale, il tenore di vita di questo 5% si è ridotto sotto certi aspetti, in quanto nelle cooperative, il tenore di vita rispecchia soltanto quello di un contadino medio. Tutto sommato, questi standard di vita sono perfettamente adeguati. Ciò che è importante per loro,
tuttavia, è che possano vedere con i propri occhi che il nostro paese sia potuto finalmente diventare indipendente, che il nostro popolo sia davvero degno di ammirazione, che la nostra campagna è stata completamente trasformata, ed il futuro del nostro paese e della nostra gente appare luminoso. Tanti aspetti rafforzano la loro fiducia nel nuovo regime rivoluzionario. Essi possono avere così la garanzia che con il nuovo sistema, i loro figli cresceranno con onore e trasformati in buoni cittadini e patrioti, devoti al popolo e attivi nel contribuire partecipando con il loro lavoro, alla difesa e alla costruzione del paese. Potranno insomma dare un contributo alla prosperità e alla grandezza di esso. Ai vecchi tempi, il nostro popolo mai avrebbe immaginato che tali cose fossero possibili. Da un massimo di un 5%, ad un minimo di un 3 o 4% di loro, sono favorevoli alla rivoluzione. Perciò, riassumendo, dal 98% al 99% della popolazione è per la rivoluzione. Partecipano alla rivoluzione socialista e alla costruzione del socialismo con tutto il cuore, ed hanno fiducia nel futuro luminoso del nostro paese e nel popolo.
VI. Assieme ai cinque fattori sopra elencati, c'è n'è un altro importante: l'attuazione della dittatura del proletariato del Partito in tutte i settori della nostra attività rivoluzionaria. Promuoviamo infatti un'ampia democrazia tra la gente attraverso una corretta applicazione del centralismo democratico, in modo che questa immensa forza si mobiliterà entusiasticamente e con rapidità per la rivoluzione socialista e la costruzione del socialismo, con grandi passi da gigante in avanti. Come in passato, questa forza, piena di spirito e entusiasmo, piena di creatività e di iniziativa, sta prendendo parte attivamente alla difesa del paese, nella rivoluzione socialista come nella sua costruzione. Quando la forza di tutto il nostro popolo è scatenata, la rivoluzione può dirsi già vittoriosa. Il nostro movimento rivoluzionario durante i cinque anni di guerra di liberazione nazionale, ha infatti dimostrato che ciò è sempre vero. D'altra parte, assolutamente e senza alcuna esitazione, applichiamo la dittatura del proletariato ai nostri nemici e al piccolo manipolo di elementi reazionari che si oppongono alla rivoluzione, che cercano di distruggerla, che cercano di svenderla fuori agli imperialisti stranieri e reazionari, con l'intento di rovinare la propria nazione, la propria gente e la loro stessa rivoluzione. La situazione generale della nostra rivoluzione socialista dimostra che abbiamo posto le fondamenta del nostro socialismo collettivista. Pertanto, dobbiamo continuare incessantemente a rinforzarlo, svilupparlo e migliorarlo.

(FINE DODICESIMA PARTE)

Edited by Sandor_Krasna - 12/12/2014, 21:28
 
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