Comunismo - Scintilla Rossa

Viva il 17° anniversario del Partito Comunista di Kampuchea (1977), Pol Pot

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Mekong
view post Posted on 27/5/2013, 14:10 by: Mekong




3. Sulla nuova fase della rivoluzione cambogiana, in difesa della rivoluzione democratica, per il prosieguo della rivoluzione socialista e della costruzione del socialismo
Esaminiamo e analizziamo ora la situazione in Kampuchea e della società cambogiana dopo il 17 Aprile 1975, con l'obiettivo di stabilire concretamente quali sono le contraddizioni e in quale modo risolverle, proprio mentre vengono definiti i compiti rivoluzionari di questo nuovo periodo.
In primo luogo, con la straordinaria vittoria del 17 aprile 1975, il nostro paese è stato completamente e definitivamente liberato. Abbiamo riguadagnato pienamente e completamente la nostra indipendenza e la nostra sovranità al 100%, che finalmente ora possiamo goderci in una maniera che non ha precedenti nei 2000 anni di storia del nostro paese. Siamo finalmente indipendenti in ogni ambito: politico, economico, negli affari militari, cultura, letteratura, arte, affari sociali, ecc. Siamo tutti profondamente orgogliosi e felici di questa situazione.
Ma, poiché oramai siamo riusciti ad ottenere una totale indipendenza, questo significa che non dovremmo più affrontare la minaccia di nemici esterni, imperialisti stranieri e reazionari, che ancora una volta cercheranno di renderci dipendenti negli affari militari, politici ed economici, così come in altri ambiti?
La situazione reale ci mostra chiaramente che gli imperialisti stranieri e reazionari nutrono da sempre l'obiettivo strategico e fondamentale di indebolimento del nostro paese e la riconquista di esso. Perciò, vi è una contraddizione esistente tra gli imperialisti stranieri e reazionari da un lato, e il Kampuchea democratico dall'altro. Questa è la contraddizione esistente con i nemici esterni, che desiderano compiere aggressioni contro di noi per annettersi il nostro territorio indipendente e sovrano.del Kampuchea.
Questa contraddizione attuale così come quella del periodo precedente, sono di natura diversa, perché, nel periodo precedente, il Kampuchea era sotto il giogo degli imperialisti, dei colonialisti e dei loro lacchè, i reazionari. Il nostro compito rivoluzionario, poi, non è più lo stesso; esso non consiste più nella rivoluzione per la liberazione nazionale e l'indipendenza. Il nostro compito è ora quello rivoluzionario di difendere il nostro paese, per la difesa del Kampuchea democratico: difendere la nostra l'indipendenza, la nostra sovranità e la nostra integrità territoriale all'interno dei nostri attuali confini, difendendo il potere operaio e contadino del nostro Partito, e salvaguardare il sacre vittorie della rivoluzione.
Ora che abbiamo raggiunto l'indipendenza nazionale, questo è il compito principale che ci troviamo davanti.

In secondo luogo, nello stesso momento in cui la nostra patria è stata completamente liberata, così è stato anche per il nostro popolo, in special modo per le masse degli operai, dei contadini ed altri lavoratori.
Gli operai, i contadini e le altre persone appartenenti a simili classi di lavoratori, costituiscono il 90% della popolazione, con la classe dei contadini che da sola rappresenta l'85%. Così, quando abbiamo aggregato gli operai e gli altri proletari ai contadini, la cifra ascrivibile al 90% è del tutto corretta. Una volta libero, il popolo lavoratore è diventato la forza motrice che attrae e conquista il restante 10% della popolazione. Tra i capitalisti, proprietari di case ed elementi di altre fasce che compongono questo 10%, ci sono molti elementi che sono per la rivoluzione, e che anche hanno preso parte alla rivoluzione stessa. Tra queste componenti sociali, ci sono alcuni patrioti che si rallegrano che la nazione sia stata finalmente liberata dallo stato di umiliante di schiavitù in cui era stata mantenuta per secoli, ed ora gode di una piena dignità e di grande prestigio in tutto il mondo. Tali elementi non costituiscono una forza trascurabile; rappresentano tra l'otto e il nove per cento della popolazione.
Quindi, in tutto, tra l'89% e il 99% della popolazione è stata liberata. Questa è una immensa vittoria per la nostra rivoluzione e per tutto il nostro popolo, perché per generazioni, il nostro popolo e la nostra nazione erano stati ridotti in schiavitù dagli imperialisti, colonialisti e reazionari. Le masse operaie, contadine e altri gruppi di lavoratori, sono stati particolarmente costretti a subire la miseria più orribile.
Ma ora, nella nostra nuova e giusta società, ci sono ancora contraddizioni? Se sì, quali sono? Quali forme prendono e come vanno risolte? Cerchiamo di esaminare ciò con l'obiettivo di definire correttamente i compiti della nostra rivoluzione nella sua nuova fase.
La situazione concreta della nostra nuova società cambogiana e il suo elemento ottimale riguardante il fatto che il nostro popolo sia stato completamente liberato e di aver unito risorse e sforzi per difendere e costruire il paese energeticamente, ciò non ha però impedito alla nostra nuova società di incontrare delle contraddizioni.
Da un lato, ci sono contraddizioni tra la gente, perché tutti noi ci portiamo ancora dietro le vestigia di un carattere appartenente alle classi della vecchia società, carattere radicato comunque da generazioni, ma, dopo tutto, il passaggio ad un tipo umano proletario e rivoluzionario è ancora abbastanza recente. Riteniamo che queste siano contraddizioni in seno al popolo, che possono essere risolte con l'educazione, con lo studio, con le sessioni di critica ed autocritica e con periodici esami di coscienza del nostro stile di vita rivoluzionario, sotto la supervisione e con l'aiuto della collettività; tutto ciò, sotto la direzione del Partito. E sempre importante effettuare un'analisi approfondita attraverso il lavoro educativo, che è finalizzato a sviluppare una consapevolezza collettivista e socialista per eliminare gradualmente l'idea di proprietà privata. Il nostro obiettivo è quello di continuare a costruire una forza rivoluzionaria del popolo, in modo che ognuno di noi possa diventare un rivoluzionario del nuovo Kampuchea, che con zelo difende e costruisce il paese, contribuendo al rapido innalzamento degli standard di vita della popolazione.
Le nostre cooperative, che sono organizzazioni collettive del nostro popolo sparse per tutto il paese, hanno dimostrato la loro grande forza fin dalle loro origini nel 1973.
Durante la guerra imperialista di devastazione condotta dagli USA, la forza collettiva costituita dalle cooperative è stata in grado di sconfiggere l'imperialismo degli Stati Uniti e, allo stesso tempo, di produrre abbastanza per soddisfare le esigenze del fronte e migliorare le condizioni di vita di tutta la nostra gente. Allo stesso modo, dopo la liberazione, grazie alla forza collettiva delle cooperative, siamo stati in grado di garantire completamente la difesa nazionale, sviluppare la produzione, e migliorare con successo le condizioni di vita di quasi otto milioni di abitanti del nostro paese. tutto questo è stato fatto in assoluta indipendenza e facendo affidamento solo sulle nostre risorse. E la stessa cosa è avvenuta in altre aree. Il lavoro che viene realizzato collettivamente produce risultati eccellenti, mentre il lavoro svolto in maniera individualistica conduce inevitabilmente a difficoltà inestricabili ed al fallimento.
Sulla base di queste analisi della nuova società cambogiana, il nostro partito ha impostato come suo compito rivoluzionario, la realizzazione della rivoluzione socialista utilizzando il massimo delle energie, con la massima fermezza e in maniera sempre più approfondita, così da garantirne il successo in tutte le zone del paese, sia attualmente, sia nel futuro.
Allo stesso modo, all'interno della nuova società cambogiana, ci sono contraddizioni che riguardano questioni di vita e di morte, per la presenza di agenti nemici, che appartengono alle diverse reti di spionaggio degli imperialisti e della reazione internazionale e che segretamente cercano di annidarsi per svolgere attività sovversive contro la nostra rivoluzione.
Queste contraddizioni antagonistiche sono anche causa dell'esistenza di un altro manipolo infame di elementi reazionari, che svolgono le loro mansioni controrivoluzionarie e cercano di distruggere la nostra rivoluzione nel Kampuchea. Questi elementi sono pochi numericamente,l'uno o il due per cento della popolazione. Alcuni si mimetizzano cercando di camuffarsi tra le masse, mentre altri agiscono apertamente.
Noi non consideriamo affatto questi traditori, questi elementi controrivoluzionari, come parte del popolo. Essi sono nemici del Kampuchea democratico, della rivoluzione cambogiana e del popolo Khmer. Le contrapposizioni con questi elementi devono essere risolte con delle misure adeguate riservate ai nemici: separarli, educarli riabilitando gli elementi che possono essere riabilitati; neutralizzare invece quegli elementi che sono esitanti, impedendo loro di fare altri danni alla rivoluzione, e, infine, isolare e sradicare solo il minor numero possibile tra coloro che sono crudeli e persistono in azioni contro la rivoluzione e il popolo, collabborando con elementi nemici stranieri per distruggere il proprio popolo e la sua rivoluzione.

In terzo luogo, tutti noi abbiamo appena visto che il nostro popolo, il 90% dei quali sono operai,
contadini e impiegati in altro tipo di mansioni, sono riusciti a liberarsi. Inoltre, esistono anche elementi patriottici, che costituiscono l'otto-nove per cento della popolazione, che hano seguito primi e uniti poi, alla rivoluzione. Con questi si raggiunge un totale che spazia tra il 98% al 99%.
Per liberare il 98% / 99% della popolazione, soprattutto coloro che lavorano, è stato come liberare una grande forza produttiva. Il materialismo storico ha chiaramente dimostrato che l'uomo è il fattore determinante per la produzione. Così, il nostro popolo che, in passato, è stato utilizzato come esercito di riserva, soffrendo umiliazioni indicibili e uno sfruttamento brutale, privato di ogni iniziativa e di ogni possibilità di lavoro per migliorare la propria condizione, che non ha avuto la possibilità di poter costruire il proprio paese e renderlo prospero-oggi quel popolo è libero. Hanno distrutto il vecchio modo di produzione basato sullo sfruttamento.
Dovremmo fermarci qui o assumere nuovi compiti? Dobbiamo continuare a consolidare e sviluppare nuovi, indipendenti, uguali e collettivi rapporti di produzione al fine di aumentare la produzione, costruire il paese e risollevare gli standard di vita del popolo facendo passi da gigante. Tutto ciò era completamente sconosciuto nella vecchia società sfruttatrice e oppressiva, subordinata ai vecchi rapporti di produzione. Ed è 'per queste ragioni che il Partito ha stabilito come suo nuovo compito, la costruzione socialista in tutte le aree dell Kampuchea democratico.

In sintesi, secondo la nostra analisi della situazione in Kampuchea e della società cambogiana dopo la liberazione del 17 aprile 1975, i nostri compiti rivoluzionari sono i seguenti:
a) Difendere il Kampuchea democratico con deteminazione, per la difesa della sua indipendenza, della sua sovranità, della sua integrità territoriale all'interno dei nostri attuali confini, per difendere il potere operaio e contadino del Partito e di difendere soprattutto le sacre conquiste della nostra rivoluzione al meglio delle nostre capacità.
b) Continuare a migliorare e approfondire la rivoluzione socialista. Continuare a concretizzare il consolidamento e lo svilupo del sistema collettivo socialista in ogni settore.
c) Di concentrare tutti gli sforzi per costruire il socialismo nel Kampuchea Democratico, ossia di costruire al meglio il socialismo in tutti i campi e con rapidità.

Alla luce dei nuovi compiti della nostra rivoluzione, esaminiamo ora il nostro lavoro, le condizioni favorevoli e le difficoltà, i punti di forza e le debolezze, l'unità e le contraddizioni, e il modo in cui ci siamo riusciti a risolvere queste contraddizioni.
Come ho già indicato, la nuova fase della nostra rivoluzione ebbe inizio solo due anni fa. Pertanto, non siamo ancora in grado di trarne conclusioni definitive.
Dobbiamo imparare a poco a poco dalle nostre esperienze, perfezionare il nostro lavoro e continuare a progredire nella ricerca di nuovi compiti per la nostra rivoluzione.
Nel corso di questo periodo, in cui abbiamo realizzato la rivoluzione socialista e costruito il socialismo nel nostro paese, possiamo dire che abbiamo lavorato duramente, ottenendo buoni risultati. Tuttavia, la strada da percorrere è lunga.
In generale, nello svolgimento dei compiti della nostra rivoluzione, abbiamo incontrato condizioni favorevoli, così come difficoltà di ogni sorta, e disponiamo sia di punti di forza che di punti deboli, sia dal punto soggettivo che da quello oggettivo.
Ma, tutto sommato, predominano i nostri punti di forza , e stiamo gradualmente avanzando verso il successo nella realizzazione dei nuovi compiti della nostra rivoluzione.
Ora sto per farvi un breve riassunto in due parti. La prima parte riguarderà la situazione della rivoluzione socialista, che riteniamo essere la base importante e fondamentale per la realizzazione dei nuovi compiti della nostra rivoluzione. La seconda parte invece riguarderà la situazione del movimento rivoluzionario di massa per la difesa del paese e per la costruzione del socialismo.

(FINE UNDICESIMA PARTE)

Edited by Sandor_Krasna - 12/12/2014, 21:23
 
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