Comunismo - Scintilla Rossa

Viva il 17° anniversario del Partito Comunista di Kampuchea (1977), Pol Pot

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Mekong
view post Posted on 25/5/2013, 11:38 by: Mekong




Possiamo definire la nostra guerra, una guerra popolare a tutti gli effetti, in quanto era realmente una guerra di popolo. Poichè era tutto il popolo con i suoi movimenti a parteciparvi. Tutte le energie delle masse furono messe in moto, colpendo il nemico su tutti i fronti e in ogni area, con qualsiasi tipo di arma a disposizione, con spirito creativo e di iniziativa. La nostra guerra popolare fu realmente invincibile. Di ciò eravamo fermamente convinti, basandoci sulla fiducia e orgoglio provati per il nostro popolo e per il nostro Esercito. Con il nostro popolo ed il nostro Esercito siamo riusciti a liberare il nostro paese. Inoltre, eravamo certi di poterlo difendere, perché, tanto per cominciare, ci siamo uniti per la giustizia, per correggere principi rivoluzionari, senza mai violare la sovranità di qualsiasi paese, senza mai interferirvi negli affari interni, o attuando piani di aggressione. D'altro canto, la guerra popolare, già combattuta per la liberazione nazionale, è destinata a garantire la difesa del nostro paese. Essa è di carattere scientifico, emanazione della pratica rivoluzionaria delle masse e basata profondamente su di esse.
Le nostre donne combattenti mostravano tanto coraggio. Nella storia del nostro Esercito, abbiamo avuto unità femminili, sia battaglioni che reggimenti. Queste unità hanno preso parte anche ai combattimenti corpo a corpo in prima linea. Hanno combattuto su una serie di fronti, soprattutto nel basso Mekong, come alla periferia di Phnom Penh, dove parteciparono all'attacco, dando il loro contributo al sabotaggio delle linee di comunicazione della città con altre parti del paese nel 1975, così come nell'offensiva generale di Phnom Penh sempre nel 1975. Cosa ha reso possibile tutto ciò? Tutto ciò è stato possibile proprio perché tutta il nostro popolo ha partecipato alla rivoluzione, e perché abbiamo avuto un forte movimento rivoluzionario.

a) Riguardo la linea politica del nostro partito
- Costruire il nostro Esercito da noi stessi, sui principi di indipendenza, iniziativa e fiducia in se stessi, con la partecipazione diretta di tutte le persone attive in guerra. Per avere un esercito rivoluzionario, è necessario disporre di un popolo rivoluzionario. E' necessario organizzare un ampio e forte movimento rivoluzionario capace di organizzare un forte esercito rivoluzionario, sia con le forze regolari, sia con forti
forze regionali, e soprattutto, con forze guerrigliere disposte ovunque, in grado di attaccare in qualsiasi punto e in qualsiasi momento.
- La nostra politica in materia di formazione dei quadri dell'esercito rivoluzionario. I quadri del nostro esercito rivoluzionario si sono formati proprio sul campo di battaglia, dove hanno costantemente temprato se stessi e sviluppato le proprie capaità in combattimento. Solo i quadri dell'esercito rivoluzionario, formati nel fuoco della guerra, possono acquisire l'esperienza necessaria e forgiare un tono ideologico, politico e di posizione organizzativa. Solo tali quadri sono in grado di analizzare completamente la situazione del nemico e qulla nostra, e di applicare la linea di combattimento rigorosamente secondo la linea politica del partito.
- La nostra politica per equipaggiare il nostro esercito e sull'utilizzo di armi. Ci basiamo prima di tutto sul principio di fare affidamento fondamentalmente ed essenzialmente sulle nostre forze. Fare affidamento sulle nostre forze significa cercare ogni mezzo per attaccare il nemico con l'obiettivo di riuscire a strappargli le armi, per usarle poi noi stessi in battaglia, curando le armi catturate al nemico e far emergere lo spirito creativo delle masse per riparare e rimodernare ogni tipo di arma possibile. L'aiuto dei nostri amici stranieri, fu solo un supporto supplementare, a seconda delle opportunità e delle situazioni concrete. Durante i cinque anni di guerra intrapresa dal nostro popolo contro gli aggressori imperialisti USA, più dell'80% del nostro armamento consisteva in armi strappate al nemico. Per quanto riguarda l'uso delle armi, la nostra politica consiste nell'usare ogni arma a nostra disposizione. Le usiamo più o meno secondo i nostri mezzi, ma sempre economicamente ed a seconda delle esigenze e dell'importanza strategica dei fronti, ma senza fossilizzarci su norme rigide. Generalmente, nel corso di cinque anni di guerra, solo il 70% dei soldati nelle nostre unità regolari erano armati. Il nostro esercito rivoluzionario ha correttamente applicato la linea militare del nostro Partito. Questo è ciò che ha dato ad esso il suo spirito combattivo e una grande efficacia. Dobbiamo continuare a trarre ispirazione da questa esperienza e applicare correttamente la linea del nostro Partito sulla costruzione del nostro esercito, continuando a basare noi stessi sui principi di indipendenza, di iniziativa ed autonomia. Fino a quando il nostro paese sarà ancora povero, non c'è altro modo per noi di essere indipendenti e sovrani in ogni situazione, con l'unica eccezione di dover continuare ad applicare la nostra linea miltare di Partito e la linea della guerra popolare basandoci sempre su noi stessi.

b) Sulla linea di lotta del nostro partito
Il nostro partito ha definito la sua linea di lotta in questo modo: a lottare allo stesso tempo sul piano militare come sul piano politico, a risvegliare la popolazione contro il nemico, mentre sul piano economico, nel tagliargli tutti gli approvigionamenti. E per quel che riguardava tutti gli altri livelli, soprattutto puntando allo smantellamento delle loro cerchie di spionaggio e impedendo la costituzione tra le truppe nemiche di un movimento di resistenza alla guerra di aggressione.
Questa linea di lotta ad ogni livello ci ha assicurato una superiorità che è cresciuta di giorno in giorno, mentre il nemico diventava sempre più esausto, collassando in intere regioni. Il nemico ha subito una sconfitta dopo l'altra: sconfitte militari, sconfitte politiche, sconfitte economiche, sconfitte nel mantenere i loro approvigionamenti. Politicamente, divennero ogni giorno più isolati. Furono abbandonati costantemente dalle loro forze, prosciugando le loro manovalanze, al punto che non furono più in grado di trovare reclute. Oltretutto, le loro fonti di approvvigionamento divennero ogni giorno sempre più precarie, finendo per prosciugarsi completamente. I loro padroni, gli imperialisti americani, furono obbligati a inviare di tutto per trasportare le loro forniture. Hanno dovuto mandare circa 40.000 tonnellate di materiale ogni mese solo per la cricca di Lon Nol, che risiedeva a Phnom Penh.

(FINE OTTAVA PARTE)

Edited by Sandor_Krasna - 12/12/2014, 21:12
 
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