Comunismo - Scintilla Rossa

Viva il 17° anniversario del Partito Comunista di Kampuchea (1977), Pol Pot

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Mekong
view post Posted on 24/5/2013, 23:00 by: Mekong




Terzo, le zone di guerriglia. Per “Zona di Guerriglia” si intende un territorio diviso tra noi ed il nemico. Una zona di combattimenti insomma. Potevamo penetrarvi per colpire il nemico, come anche il nemico stesso avrebbe potuto colpirci lì. E dunque una zona disordinata. In generale, in queste zone di guerriglia nel paese, avevamo una popolazione di circa 700 000 persone.
E così, durante la guerra civile, a cavallo tra gli anni 1968-69 e l'inizio del 1970, contavamo una popolazione totale di più di un milione di persone, conteggiando le basi di supporto, le basi della guerriglia e le zone di guerriglia, nell'intero paese. Tale forza non fu affatto trascurabile. Non è possibile misurarla solo in termini numerici, in quanto è una forza costituita principalmente da poveri, contadini medi e poveri, ossia la forza di una popolazione che ha già maturato esperienza lotta dopo lotta. E dunque, una forza realmente potente. Se agli inizi eravamo senz'armi, ora avevamo sul serio una forza considerevole. Nel 1968 eravamo veramente a mani nude, non disponevamo neanche di una singola arma, nessun medico, nessun farmaco, nessun chicco di riso. Tuttavia, abbiamo avuto il coraggio di lottare perché avevamo il potere popolare saldamente nelle nostre mani. Per averlo saldamente, vuol dire avere avuto a nostra disposizione tutte le necessarie forze rivoluzionarie: forze di guerriglia, forze armate, forze produttive per sostenere la guerra rivoluzionaria. E ci ha permesso di ottenere i medici, farmacisti, corrieri ... E ci ha permesso di ottenere tutto ciò di cui avevamo bisogno, sia al fronte, sia nelle retrovie.
E interessante constatare per quanto riguarda il nostro esercito, che all'inizio del 1970, le unità regolari hanno totalizzato solo una forza attiva di 4.000 combattenti per l'intero paese. Questi 4.000 combattenti hanno rappresentato una forza notevole per la guerriglia. Ma era soprattutto, un esercito con un alto grado di spirito combattivo.
Ad esempio, nel 1968, l'esercito regolare nel nord-ovest aveva solo 70 combattenti, divisi in sette gruppi. C'erano solo tre pistole per ogni gruppo di dieci combattenti. Oltre alle pistole, c'erano uno o due granate, un paio di fucili a pietra focaia, alcune frecce avvelenate, e nient'altro. Nel 1969, la forza crebbe fino a 10 gruppi. Fu solo alla fine del 1969 che divenne un plotone, poi nel all'inizio del l970, una compagnia. Solo il 30% e il 40% di essi erano armati.
Eravamo già sotto attacco nemico pesante quando abbiamo avuto solo sette gruppi disponibili.
Nel 1969, il traditore Tou Long, capo delle forze nemiche, i traditori Lon Nol, Sirik Matak, Saksurth Sakhon, Sosthene e quasi tutti i capi militari nemici, attuarono una enorme offensiva contro Ratanakiri. Furono impegnati 19 battaglioni, un terzo del loro esercito, assieme alle unità di fanteria, alcuni carri armati, con la copertura aerea e di artiglieria. Il nostro esercito regolare nel Nord-Est ammontava a soli 150 combattenti, 150 combattenti che non avrebbero mai potuto combattere tutti insieme allo stesso tempo, perché non disponevano di armi sufficienti. Furono costretti a dividersi in due gruppi di 75 combattenti, ognuno prendendo parte al proprio turno differente nei combattimenti, a causa della scarsità di armi da fuoco. Utilizzando le tattiche di guerriglia, siamo stati in grado di attaccare il nemico, difendere la nostra base di appoggio, consolidare e ampliare la base di guerriglia, e di consolidare ed estendere la zona di guerriglia.
Le nostre operazioni non si limitarono alla provincia di Ratankiri. Penetrammo la provincia di Stung Treng, successivamente quella di Mondulkiri, continuando la nostra avanzata, attaccando profondamente le linee nemiche. Di conseguenza, in una riunione del 1969 del Consiglio di gabinetto nemico, il traditore Tou Long, come capo del personale militare, ha lanciato un segnale pessimistico, ammettendo che la situazione a Ratanakiri era grave. Il traditore Lon Nol ammise che a Ratanakiri, i Khmer Rossi occupavano un territorio equivalente a tre volte l'area della provincia di Kompong Chnang. Altrove, la situazione non appariva differente. Nel sud-ovest, abbiamo attaccato il nemico simultaneamente nelle province di Kampot, Takeo e Kompong Speu.
Nella zona orientale, le nostre attività si espansero fino alla superstrada numero sette. Durante la notte, il nostro esercito ottenne il completo controllo della superstrada in questione. E dunque, negli anni 1968 e 1969 e fino al marzo del 1970, le nostre unità regolari contavano solo 4.000 combattenti per l'intero paese, ma questo esercito dimostrò realmente di avere un grande spirito combattivo. Per quanto riguarda invece le nostre unità di guerriglia in tutto il paese, il loro numero fu stimato a 50.000 combattenti all'inizio del 1970; 50.000 guerriglieri che avrebbero potuto attaccare il nemico ovunque. I guerriglieri erano in grado di andare in combattimento da soli o in gruppi di due o tre elementi, ma con un solo fucile, una pietra focaia rudimentale, o una balestra, una granata, o una mina. Hanno combattuto in ogni modo possibile. E con qualsiasi tipo di arma. Loro non si limitarono ad aspettare il nemico, piuttosto ad avanzare costantemente alla ricerca di esso, agendo sul principio di attaccare per difendere meglio se stessi. Per essere in grado di difendere al meglio le basi di appoggio, ingaggiarono azioni offensive, per attaccare il nemico in anticipo. Solo facendo così era possibile tenerlo a distanza dalla nostra zona. Per cui le unità di guerriglia si sono lanciate ovunque vi fosse una battaglia, dal momento in cui furono organizzate e composte da persone che vivevano nelle zone di guerra e che conoscevano a fondo tutto il territorio, ogni bosco, ogni ruscello, ogni valle. In queste operazioni, i nemici mobilitarono la loro fanteria, i carri armati, l'artiglieria, veicoli da trasporto e aerei. Tuttavia, nel Nord-Est, come nelle altre regioni di montagna e giungla, aerei nemici, carri armati, artiglieria e camion persero la loro efficacia. Bombe e proiettili sparati a caso nelle immense foreste e come nelle montagne, venivano puntualmente dispersi tra gli alberi e le rocce senza mai causare la minima perdita tra la nostra popolazione. Per quanto riguarda i carri armati e camion, i nostri boschi fitti e le nostre montagne rimanevano inaccessibili a loro. Restava la fanteria. Contro di loro, abbiamo sparso trappole, insidie ​​e lance da caccia di tutti i tipi e tagliato alberi da porre come ostacoli in tutti i sentieri e le strade. Se il nemico tentò di penetrare, restava in balia delle nostre unità partigiane, che erano i padroni del territorio e delle loro foreste. Questa è stata la guerra popolare, basata sulla guerra di guerriglia. La guerriglia è stata condotta ovunque ed i nostri guerriglieri erano capaci di attaccare in qualsiasi luogo. Potemmo così mobilitare tutte le persone per attaccare il nemico senza attendere l'aiuto delle unità regolari. Questo è ciò che dimostra l'efficacia della nostra linea di guerra di popolo basata sulla guerriglia, che si dimostrò invincibile.
Con delle unità di guerriglia di 50.000 combattenti sparse in tutto il paese, potevamo attaccare dappertutto, senza alcun cedimento. Tutti, senza eccezione, non importa dove fossero, cercarono sempre il modo per spazzare via il nemico. Se ogni gruppo di tre guerriglieri o unità di 10 guerriglieri riuscirono a uccidere o ferire un soldato nemico al giorno, con 50.000 guerriglieri in tutto il paese, avrebbe comportato un numero considerevole di soldati nemici messi fuori combattimento ogni giorno. Ragion per cui, le forze nemiche erano continuamente indebolite dai nostri guerriglieri. Abbiamo sempre avuto fede nella nostra conduzione della guerra popolare. Abbiamo avuto fede non solo nelle armi, ma in questa linea. Il nostro esercito contava 4.000 combattenti e le nostre unità di guerriglia, 50.000. Dopo il colpo di stato degli imperialisti USA e del traditore Lon Nol, queste unità furono immediatamente convertite in unità regionali, mentre le unità dell'esercito regolare, in reggimenti e battaglioni. Questi non furono solo composte dai semplice abitanti dei villaggi. Ma uscirono fuori dale unità partigiane, unità che avevano già due o tre anni di combattimento alle spalle. Così tali unità sono furono già addestrate direttamente in combattimento. E questo era ciò che più spaventava il nemico.
L'imperialismo USA, malgrado i suoi sistemi elettronici e i suoi anelli spia sparsi ovunque, ha comunque perseverato in numerosi errori nella sua valutazione strategica delle nostre forze. Sbagliando seriamente le sue stime politico-militari. Nella sua previsione politico-strategica, si presumeva che, subito dopo il colpo di stato, quel fantoccio di Lon Nol sarebbe stato in grado di sconfiggere i "Khmer Rouge." Ma, al contrario, è stata la rivoluzione che riuscì a riunire tutte le forze nazionali e popolari e in tutto il paese, per montare un attacco schiacciante contro l'imperialismo statunitense. Fu così che gli imperialisti commisero un errore strategico abnorme con la loro analisi politica. In secondo luogo, nella loro analisi militare, furono convinti che non avesssimo alcun esercito, o qualunque tipo di capacità militari. Avevano predetto poi che, dopo il colpo di stato, il loro contingente di forze militari multinazionale, con la collaborazione dell'esercito di Lon Nol il traditore, avrebbe potuto schiacciarci senza difficoltà in un solo colpo. Ma, in realtà, avevamo già a disposizione 4.000 combattenti del nostro esercito regolare, più le 50.000 unità di guerriglia che furono ben addestrate e abituate in battaglia.
Immediatamente dopo il colpo di stato, ampie manifestazioni spontanee e rivolte scoppiarono in tutto il paese, spazzando via il nemico come un maremoto, travolgendolo in intere regioni e villaggi, comuni, distretti, e alcune province. L'amministrazione rivoluzionaria fu immediatamente istituita ovunque. Decine di migliaia di armi catturate al nemico finirono subito nelle mani delle forze armate popolari di Liberazione Nazionale, dalle unità dell'esercito regolare, fino alle forze regionali e di distretto, dei comune e delle unità di guerriglia villaggio. Raggiungemmo così unità regolari in numero sufficiente. Insieme con le unità di guerriglia, le nostre forze armate si mossero in posizioni offensive e con totale maestria. Per cui, gli imperialisti americani fecero una ennesima gaffe strategico militare abnorme. Ma sarebbero stati sconfitti lo stesso, anche se le loro stime e le loro previsioni fossero state corrette. Anche se avessero acquisito informazioni precise circa i nostri 35 punti di forza, non avrebbero potuto sottrarsi alla sconfitta, in quanto la nostra guerra popolare di liberazione nazionale, fu una guerra invincibile.

(FINE SETTIMA PARTE)

Edited by Sandor_Krasna - 12/12/2014, 21:08
 
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