Comunismo - Scintilla Rossa

Viva il 17° anniversario del Partito Comunista di Kampuchea (1977), Pol Pot

« Older   Newer »
  Share  
Mekong
view post Posted on 23/5/2013, 21:29 by: Mekong




1. La lotta del popolo cambogiano dal periodo della schiavitù al 1960
La Cambogia ha già una storia di più di 2000 anni. Questa storia mostra che la società cambogiana, come ogni altra società, ha attraversato un numero di stadi differenti. La società cambogiana ha attraversato una fase di comunismo primitivo. Dopo il comunismo primitivo, è entrata nella fase del periodo della schiavitù, in seguito nel suo periodo feudale. Dopo di che, vi è stato l'avvento della fase capitalistica. Proprio di recente, dopo il periodo capitalista, la società cambogiana è entrata in una nuova era, la società socialista. Così, siamo passati attraverso tutte le fasi storiche.
Nel quadro del comunismo primitivo, non c'erano ancora classi propriamente dette. Di conseguenza, non vi era alcuna lotta di classe. Quando la società cambogiana è entrata nel periodo della schiavitù, si manifestò la divisione in classi: una classe di proprietari di schiavi e una classe di schiavi. Nella società feudale, vi erano proprietari terrieri e contadini. In una società capitalistica, capitalisti e operai. Questa è l'unica forma di società che il nostro paese ha conosciuto in passato.
Durante il periodo degli schiavi, il periodo feudale e il periodo capitalista, in particolare durante il periodo feudal-capitalista, il nostro paese è stato oggetto di dominazione straniera. Per esempio, parlando solo del periodo precedente, la società cambogiana era una società coloniale e semi-coloniale, soggetta al dominio di francesi, giapponesi e imperialisti USA. Così, ogni straniero che metteva piede nel nostro paese, lo faceva solo per sfruttarlo. Ci sono state contraddizioni di classe nelle fasi della schiavitù, del feudalesimo e del colonialismo?
Ovvio che c'erano contraddizioni di classe! Numerosi compagni hanno studiato la storia della Cambogia. Essa mostra chiaramente che esisteva lotta di classe per un lungo periodo, tra le classi sfruttate e sfruttatrici.

1. Nella società schiavistica, ci fu la lotta tra sfruttatori (proprietari di schiavi) e sfruttati (schiavi o servi "di un proprietario"). Queste due fazioni erano avversarie, nemiche giurate in un conflitto di vita o di morte. Quella degli schiavi che ha rifiutato di essere sfruttata, si è unita per combattere contro i propri oppressori. Ma tale lotta è realmente avvenuta? Certamente è avvenuta! Ciò è attestato dalle fonti conosciute sulla storia dello sfruttamento nelle società antiche, nonché dalle scienze sociali. La nostra storia ne è un esempio. Nella società degli schiavi, la classe sfruttata ha sempre lottato contro la classe sfruttatrice. Ma tale lotta non è mai stata guidata da una corretta linea politica. La storia dimostra che la lotta a quei tempi a volte ha fallito, a volte trionfato. Alcuni schiavi divennero capi militari di eserciti e sconfissero i proprietari di schiavi, divenendo poi loro stessi signori, al fine di schiavizzare gli altri a loro volta. Questa linea non fu utile ovviamente a riscattare le masse di schiavi, né chiunque fosse sfruttato. Questa è stata una linea che servì esclusivamente a realizzare gli interessi personali di alcuni uomini e le cricche a loro legate, in modo da poter dominare e sfruttare nuovamente gli altri.
Ma gli oppressi accettavano l'oppressione? Certo che no! Hanno risposto agli sfruttatori combattendoli per sconfiggerli. Questo è ciò che avveniva durante il periodo della schiavitù. Possiamo vedere che, in tutta questa esperienza, la lotta ci fu e che gli schiavi si sollevarono. Ma questa lotta non culminò in un successo, in quanto basata su una linea che non servì appieno le masse e le classi sfruttate. All'inizio, alcuni leader riuscirono a ingannare le masse. Ma gli oppressi sono sempre pronti a infiammarsi quando vengono sfruttati e a sollevarsi contro i loro sfruttatori. Il fulcro della nostra rivoluzione è l'eliminazione delle classi sfruttatrici e la liberazione degli sfruttati. Studiamo questa lezione per capire che essendo ora il nostro partito al potere, se mai dovesse seguire un percorso riconducibile a quello dell'epoca della schiavitù, sarà inevitabilmente combattuto e rovesciato dalle masse operaie e contadine. Se la linea politica serve gli operai, i contadini e le grandi masse popolari, godrà invece di un ampio sostegno. Essa costituisce una forza potente che assicura una forte difesa nazionale, una rapida ricostituzione del paese e una rapida crescita del tenore di vita del popolo. Il partito è il vero rappresentante delle classi povere. Se non sarà così, se il Partito sfrutta e schiaccia il popolo, questo lo combatterà rifiutandone la guida. Questa è la lezione della storia. Dobbiamo sempre e ovunque esaminare noi stessi. Non è solo il partito in sé che deve farlo, ma anche ogni organizzazione legata ad esso, tutti i quadri, ciascun membro del partito, tutti i funzionari nelle fabbriche, nei porti, nei settori dell'energia dei servizi, nelle saline. Se esso non rappresenta più le classi di base e le persone sfruttate, questo partito non avrà alcun senso, non si può più pretendere di essere il Partito che rappresenta proletariato. I comitati non avrebbero più alcun senso, così come il ruolo di Presidente sarebbe ancor più privo di significato. "Senza senso" insomma, intendendo che essi come membri del Partito, non potrebbero più rappresentare il proletariato. Un tale Partito, tali quadri, tali comitati si troverebbero a cambiare la loro natura politica di classe e, quindi, a tal punto, è inevitabile entrare in conflitto con il proletariato. Quale lezione dunque si può trarre dalla lotta durante il periodo della società schiavistica?
Il punto positivo è che gli sfruttati, gli schiavi, hanno lottato contro le classi sfruttatrici, proprietarie di schiavi. Gli schiavi impararono a raggiungere la consapevolezza della propria condizione, forgiata nella corso delle lotte successive. Questa è la grande lezione che dobbiamo imparare da tutti i nostri poveri, che sacrificato loro stessi nella lotta per liberare la classi sfruttate e farla finita con le classi sfruttatrici. Ma un'altra lezione, che non si deve mai dimenticare, è che senza una corretta linea politica, una lotta è destinata a fallire.

2. La storia del nostro paese dimostra chiaramente l'esistenza di due classi nella società feudale. Troviamo le classi dei feudatari e dei proprietari terrieri, e quella dei contadini. I feudatari e i proprietari rappresentavano i signori della guerra, sfruttatori in ogni modo dei contadini. Fino a quando, i contadini sfruttati entrarono in contrapposizione con i feudatari e i proprietari terrieri, sfidando i loro soprusi. Questa lotta si sviluppò in tutto il paese. Alcuni movimenti contadini furono sconfitti e annientati, altri riuscirono a sconfiggere i feudatari e i proprietari. Ma i movimenti contadini che ottennero la vittoria non avevano alcuna linea politica utile alla classe dei contadini sfruttati, né per porre fine definitivamente allo sfruttamento. Al contrario, i vincitori, in alcuni casi, si proclamarono essi stessi feudatari, proprietari o signori della guerra, e, così facendo, si trasformarono nei nuovi sfruttatori della classe contadina. Ma la classe dei contadini sfruttati avrebbe mai potuto accettare nuovi feudatari, proprietari terrieri o signori della guerra? Certo che no! I contadini combatterono nuovamente i nuovi sfruttatori per sconfiggerli, così come fecero i loro predecessori.
Questo dimostra che allora ci sono stati dei movimenti di classe di contadini sfruttati contro la classe sfruttatrice dei feudatari e proprietari. Ma questi movimenti di lotta si sono sempre ritrovati sconfitti.
Quali lezioni si possono trarre da ciò? Una lezione è che gli sfruttati della classe contadina decisero di lanciarsi nella lotta. Questa lotta si è prolungata per tutto un lungo periodo e sviluppata in un movimento dopo l'altro. E soprattutto ha preso la forma di una lotta armata, di guerra. Attraverso questa lotta, la classe contadina sfruttata, si è addestrata e temprata con il proprio sangue. Hanno agito con coraggio e abilità e riportando vittorie contro il nemico.
L'altra lezione però è che la lotta della classe sfruttata, in quel momento i lavoratori della terra, ha subito ripetute sconfitte nonostante il suo eroismo.
Qual è stata la ragione principale di tali sconfitte?
Prima di tutto, la mancanza di una linea politica giusta che avrebbe potuto mobilitare ampiamente le forze della classe sfruttata per schiacciare gli sfruttatori, i latifondisti, proprietari terrieri e signori della guerra.
In questa stessa epoca feudale, i nemici provenienti dall'estero, alcuni feudatari e reazionari stranieri e colonialisti, vennero a invadere il nostro paese. Come invasori, sprofondarono in contraddizioni antagonistiche contro il popolo e la nazione cambogiana. Hanno invaso, sfruttato e oppresso la nazione e il popolo cambogiano, in particolare la classe contadina. Allo stesso tempo, la nazione e il popolo cambogiano, con in testa i contadini, insorse per cacciare gli invasori stranieri, al fine di essere liberato e per liberare il paese e il popolo, soprattutto i contadini. Questi movimenti di lotta apparvero in tutto il mondo, uno dopo l'altro, prendendo la forma di lotta armata. Alcuni di essi incontrarono la sconfitta venendo schiacciati. Ma, in altri luoghi, hanno vinto.
Nonostante ciò, la loro vittoria non fu altro che temporanea, perché coloro che vinsero non erano in possesso e né applicarono una linea giusta per liberare davvero il paese e il popolo, incluse le masse sfruttate che costituiscono la classe dei contadini. Una volta vinto, hanno pensato solo al proprio interesse e nell'interesse della loro cricca. Essi si fecero signori della guerra e governarono come Re e viceré, diventando i nuovi sfruttatori della classe contadina. Quando il popolo si rivoltò contro di loro, hanno subito cercato aiuto e protezione dai feudatari stranieri e reazionari, o dai colonialisti, appropriandosi di gran parte del territorio nazionale per loro stessi o svendendolo, per poter continuare a regnare come Re in regni indebitati con gli stranieri, collaborando con loro nello sfruttamento dei contadini.
Questo era lo stato della lotta nel paese e del mondo contadino durante l'epoca feudale. In realtà, ci fu un grande eroismo in queste lotte, ma non ha fatto altro che incontrare sconfitta su sconfitta. Questo perché allora non c'era una linea politica che sarebbe potuta servire al paese e ad una vera lotta di liberazione nazionale, che potesse servire il popolo e contribuire alla sua vera liberazione.

(FINE SECONDA PARTE)

Figuratevi. Si tratta di una traduzione amatoriale fatta dal sottoscritto. Approfittando dei momenti liberi cercherò di finire la traduzione e pubblicare il testo completo. Con il tempo ne aggiungerò altre.

Edited by Sandor_Krasna - 12/12/2014, 20:54
 
Top
15 replies since 23/5/2013, 19:41   1254 views
  Share